INSEPARABILI
L'amava così tanto
Da vederla ancora di fronte a sè
Leggerle un sorriso sul volto
E sentire le loro mani unirsi dolcemente
Per un ultimo ballo
Prima dell'addio
Prima che
La fine di ulteriori momenti futuri
Insieme
Fosse sancita per sempre
Consci però del fatto
Che il loro amore non finirà mai
Perché la morte separa i corpi
Non le anime.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
La morte è una separazione che possiamo subire o accompagnare, chi amiamo davvero non ci lascerà mai se continuiamo a tenerlo per mano, a farlo viaggiare, a farlo ballare..
RispondiElimina"Perché la morte separa i corpi non le anime"
RispondiEliminaMi piace,ciao
X DANIELE
RispondiEliminaIl ballo, come la danza in generale, è l'arte di esprimere le emozioni, gli stati d'animo e i sentimenti in tutta la loro profondità. I tuoi versi descrivono questa unione che non deve morire attraverso una tua fantastica speranza:
Perché la morte separa i corpi
Non le anime.
Mi piace molto il finale dei tuoi versi: "perché la morte separa i corpi non le anime."
RispondiEliminaConcordo con i commenti che mi hanno preceduto.
PER FRANCO: sono d'accordo con te. Pensavo che forse ci possono essere momenti in cui subisci ed altri in cui accompagni questa dolorosa separazione, ci possono essere momenti più difficili di altri per riuscire a "danzare". Lo scopo è quello di riuscire col tempo ad avere sempre più momenti di accompagnamento rispetto a quelli in cui si subisce.
RispondiEliminaPER. BLOGREDIRE: grazie!
RispondiEliminaPER GUS: io lo credo voglio fortemente credere che sia così.
RispondiEliminaPER VALERIA: concordo.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: grazie di cuore!
RispondiEliminaLa sera prima di addormentarmi guardo sempre con tenerezza il mio consorte, con il quale vivo da più di mezzo secolo. Stiamo invecchiando insieme e so che uno di noi due dovrà sopportare la la mancanza dell'altro. Ci penso sempre perché so che sarà straziante separarci, non vederci più, non ascoltare la voce, sentire il profumo o dire: dove sei? Purtroppo fa parte della vita ma spero che ciò accada più tardi possibile.
RispondiEliminaPER GIO': Ti capisco è una delle più forti paure credo di chi ama.
RispondiEliminaBellissima poesia, Daniele.
RispondiElimina"... Fa parte della vita ...", come commentato da qualcuno sopra. C'è un inizio, un percorso e una fine.
PER GIORGIO: assolutamente vero.
RispondiEliminaIl post di Fabio mi ha colpita tanto perché non ho visto. E le tue parole sono importanti perché indicano la tua profonda partecipazione al tutto.
RispondiEliminaGrazie Daniele.
PER PIA: grazie a te.
RispondiEliminaLa morte di una persona cara è un evento talmente doloroso che pur di superarlo occorre fare ricorso a tutta la propria "follia" interiore.
RispondiEliminaCome dinamica mi ha fatto venire in mente una scena letteraria molto simile, letta su "Zorba il greco" di Nikos Kazantzakis. In un paragrafo Zorba rammenta quando gli morì un figlio molto giovane, e dice che lui era lì, vedeva il figlio morto nella bara, e allora per ricordarsi che la vita poteva ancora avere qualche momento bello, aveva cominciato a ballare perché il ballo era la sua grande passione (come si vede anche nella scena finale del film tratto dal romanzo, quando "festeggia" il fallimento dell'impresa commerciale portata avanti col suo titolare mettendosi a ballare). E dice anche che qualcuno, vedendolo ballare davanti alla bara del figlio aveva sussurrato "Poveretto, il dolore lo ha fatto impazzire" e lui aggiunge che, sì, è vero, in quel momento il dolore lo aveva fatto impazzire, ma se non fosse impazzito ballando, il dolore lo avrebbe invece fatto morire per la vergogna di essere sopravvissuto a suo figlio.
PER ARIANO concordo con la tua opinione
RispondiEliminaSon felice Daniele che il mio post ti abbia ispirato questa meravigliosa poesia. Il commento di Maratoneta Jo mi ha colpito perché il suo è un pensiero che passa per la mente anche a me. Perder la compagna o sapere di doverla lasciare dopo una vita trascorsa assieme è davvero un qualcosa che consuma l'anima. Bella davvero la tua poesia. Io voglio sempre pensare che, mentre noi vedevamo quell'uomo ballare da solo, in realtà lui non era solo e ancora sentiva la compagna fra le sue braccia. Un caro saluto a te, amico mio.
RispondiEliminaPER FABIO Grazie a te. Concordo poi con la tua disamina.
RispondiEliminaQuanto sono veri questi versi, la morte non sconfigge l’amore. Questo continua anche se non può più esprimersi in carne ed ossa. Una bellissima poesia!
RispondiEliminaPER CATERINA infatti non può sconfiggerlo. Grazie per le tue bellissime parole sui miei versi.
RispondiEliminaBellissimi versi. Grazie.
RispondiEliminapodi-.
PER PODI; grazie a te di cuore.
RispondiEliminaGostava de acreditar que temos alma e que ela não morre...
RispondiEliminaMas sou agnóstico.
Mas gostei do poema, é magnífico.
Bom fim de semana.
Um abraço.
PER JAIME: io credo che l'anima sia energia e quindi esista anche dopo che il nostro corpo ci abbandona. Sono felice che cmq la poesia ti sia piaciuta.
RispondiEliminaun ballo per celebrare quanto e quale amore sia stato condiviso in vita da questa coppia. Un episodio commovente e così profondamente umano, come lo sono i tuoi versi <3
RispondiEliminaPER ANGELA: grazie, concordo con te una storia davvero toccante.
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