mercoledì 19 aprile 2023

L' Angolo del Rockpoeta®: "Just A Matter Of Time"

JUST A MATTER OF TIME

I ricchi comprano 
I poveracci come noi spendono 
I ricchi resistono meglio 
Alle intemperie della vita
Ed a quelle create ad arte 
Da altri loro simili.

I ricchi però 
Non comandano 
I potenti comandano
Perché solo chi ha potere 
Comanda sugli altri 
Ed i soldi sono solo un mezzo 
Il corollario 
Per gli scopi che vogliono raggiungere. 
.
Purtroppo molti oggi non comprendono 
Che in questa società globale
Essere ricchi non basta
Avere le gold card nemmeno 
Se con un click 
Possono incenerire i vostri soldi 
Ma soprattutto azzerarvi la vita
E cancellare le vostre esistenze.

Possono farlo anche con noi
Anzi lo faranno sicuramente 
Ma siete voi ad avere più da perdere
Noi siamo debiti che camminano 
Destinati a morire o ad essere schiavi
Voi invece siete le prede più ambite 
E quelle da annientare.

Essere ricchi non basta più 
Oggi conta quanto sei ricco
E come lo sei diventato 
In quale settore sei il leader 
E quanto puoi influire
Sui destini del mondo.

Quindi 
O appartenete a quella élite 
O siete soltanto 
Sacchi di denaro in movimento 
Sterminabili con un semplice click. 

Perché oggi
Le posizioni intermedie 
Sono destinate all'estinzione 

Voi poveri ricchi senza potere
Avete più soldi di noi
Ma siete deboli ed inermi come noi.

E più provate a rivalervi su di noi
Più prolungate inutilmente 
La vostra patetica agonia 
Senza speranza alcuna di salvezza 

E non vi rendete conto 
Che il non capirlo 
Vi ha di fatto 
Già virtualmente estinti.

You are already dead
It's just a matter of time.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

23 commenti:

  1. X DANIELE

    Una tesi convincente che condivido pienamente. Il Potere crea l'assetto della società dividendo i ricchi e poveri e riunendoli quando di tratta di comandare su di loro.
    Ho letto molto la filosofia di Hannah Arendt.
    La Arendt dice che noi non distinguiamo fra parole chiave come "potere", " potenza" ," forza", " autorità", e "violenza".
    Le quali invece rispondono a proprietà diverse ed usarle come sinonimi ( a proposito) falsa la prospettiva storica e determina una sorta di cecità rispetto alla realtà a cui fanno riferimento.
    In sostanza tutti i termini enumerati sopra finiscono per identificare un'unica cosa e cioè "i mezzi attraverso i quali l'uomo domina sull'uomo".
    La Arendt fa una distinzione sostanziale tra tutti quei termini:
    potere = alla capacità umana di agire di concerto.
    Non è mai una proprietà individuale, ma di un gruppo e continua ad esistere finché il gruppo resta unito;
    potenza: indica invece una proprietà al singolare, che può essere relativa ad un oggetto o ad una persona e appartiene alle sue caratteristiche individuali. Si può realizzare in rapporto ad altre cose o persone, ma non dipende da loro;
    forza: che viene usato spesso come sinonimo di violenza deve essere riservata solo alle "forze della natura" o " la forza delle circostanze", cioè per indicare forze sprigionate da fenomeni naturali o sociali;
    autorità: è un termine secondo la Arendt che viene più spesso usato a sproposito e la sua specificità è "il riconoscimento indiscusso da parte di coloro cui si chiede di obbedire" in assenza di qualsiasi coercizione o persuasione;
    violenza: si distingue per il suo carattere strumentale ed è quella che più si avvicina alla forza individuale poiché " gli strumenti di violenza sono creati allo scopo di moltiplicare la forza naturale finché, nell'ultimo stadio del loro sviluppo, possano prenderne il suo posto.
    Il potere dunque è caratterizzato dall'agire insieme ed ha quindi a che fare con la politica.
    Si può legittimamente parlare di politica e di potere soltanto in presenza di una pluralità di individui che agiscono insieme.
    Dove non esiste la pluralità e l'agire comune in uno spazio pubblico e libero ( in assenza di questi due presupposti si riduce alla pura naturalità) si configurano regimi autoritari in cui impera la violenza e non si può parlare né di potere né di politica.

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  2. PER GUS: noi, io per primo lo ammetto, usiamo spesso soprattutto il vocabolo "Potere" in una accezione negativa, quasi soggettivizzandolo in quei casi, mentre il potere è spesso un concetto neutro che se usato non tramite e come. un atto di forza può anche invece avere connotati positivi. Comprendo quindi la sottile ed altrettanto intelligente distinzione della Arendt, va però anche detto che molte parole in italiano hanno significati variegati e polivalenti, quindi la forza è della natura ma può essere anche quella dell'uomo, forza che può trasformarsi in violenza spesso ma anche essere intesa come la forza di compiere progetti ed opere uniche, quindi in una accezione differente e positiva. È vero quindi che noi tendiamo a non distinguere tra quelle parole chiave che tu citi, è anche vero però che almeno nella nostra lingua, sono termini , fatta eccezione per "violenza", che a seconda del contesto possono assumere una valenza sia positiva che negativa, curiosa ambiguità, questa, spesso tipica soprattutto proprio dell'italiano anche se pure in inglese "Power" sta per potere ma più ancora per forza, energia.

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  3. Mi sorprende come quella che tu chiami poesia sia in realtà un testo argomentativo che invita alla riflessione. La poesia è altro : essa trasfigura la realtà e la trasforma in pura bellezza attraverso vari artifici come le metafore, le allitterazioni, le similitudini ecc. A volte riesci molto bene in questa magia. Altre volte invece ci inviti a riflettere e questo va bene pure. Ciao Daniele

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  4. PER VALERIA Oramai i veri poveri non possono più permettersi nulla ed i ricchi quelli "seri", beh hanno cmq quel pericolo che incombe anche su di loro se non comprendono che solo unendo le forze di chi ricco o povero non ha il potere si può ancora sperare di evitare l ineluttabile

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  5. PER PAOLA mi dispiace ma permettimi di dissentire in toto dalla tua opinione: la poesia è tempo ed ora che sia sdoganata da mezzo per parlare solo del bello. PErchè le canzoni possono farlo, i pittori possono farlo, ed i poeti non potrebbero? La poesia è contenuto espresso in versi e può essere più teatrale come spesso la mia e più tesa a far riflettere. Prendi "Spiego alcune cose "di Neruda o la sputacchiera di ottone di Langston Hughes ecc. Io tratto di sociale ed a volte voglio anche sconvolgere altre voglio proprio che i miei versi si "limitino" a farvi pensare e quindi dando spunti di riflessione sempre in versi. La poesia per me non è tramonto bellezza e sole cuore amore per me è il mezzo per far destare le coscienze sulla realtà del mondo. La poesia ha il diritto di parlare di guerra, di ingiustizie sociali ,di dolore, di rabbia, di corruzione e di ogni cosa su cui porre l'accento. La poesia è una forma d'arte, nel mio caso in verso libero, e come tale la si deve utilizzare non(solo) per allietare con paroline mielose al suono di una cascata ma soprattutto per poter esprimere quanto non va in questa società globale. Alcune mie poesie sono più forti, dure, drammatiche ed emotive (ma sempre lucide ed attente al tema che trattano) altre meno emotive forse, come questa, ma cmq volte a far riflettere. Queeta è poesia, un genere se vuoi e come tale è ovvio che se ne possa preferire un altro. D'altronde io lo dico sempre tra L'infinito di Leopardi e la sopracitata poesia di Neruda, io amo visceralmente la seconda e mi piace ma non impazzisco per la prima.

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    1. Io non parlo di argomenti ma di versi in sé che possono suscitare emozioni.

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  6. PER VALERIA: tu affronti un tema differente quello dei finti poveri e, aggiungerei, di "furbi poveri" ossia di coloro che sono anche in stato anche "solo" di semi indigenza ma cercano di approfittarne e di fregare tutti, dai singoli individui fino allo Stato. Questi non sono i poveri di cui parlo nei miei versi di oggi, questo sono cmq dei farabutti.

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  7. Un fenomeno che si sta diffondendo nei paesi capitalisti è la scomparsa della classe media: c'è gente straricca e gente che fatica a arrivare a fine mese anche se è una famiglia in cui lavorano entrambi i genitori: gli stipendi sono generalmente bassi e i prezzi esageratamente alti, quindi anche lavorando in due i soldi bastano a fatica per le spese essenziali.

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  8. PER ARIANO: vero, a questo aggiungo che anche alcuni "ricchi" presto retrocederanno a classe media e da lì scivoleranno verso la povertà. Il rischio di un divario enorme tra pochissimi ricchi e poverissimi è sempre più concreto.

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  9. PER VALERIA: questo è ancora un altro tema, che vorrei mi spiegassi bene: tu se ho inteso bene sostieni che se un italiano indigente va alla Caritas prima hanno precedenza gli extracomunitari È proprio così oppure guardano al livello di povertà? Per es. molti migranti vivono per strada altri magari un tetto lo hanno, oppure a parità di condizione esiste una preferenza? E poi questa eventuale preferenza è forse legata alla natura dei cibi? Es: un migrante islamico non mangia carne di maiale quindi magari altro cibo lo si tiene per lui e la carne di maiale si offre di più a chi non ha questo divieto. Fammi capire meglio.

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  10. PER PAOLA: ok, allora da questo punto di vista posso risponderti come ho già fatto nel commento precedente che a volte sento io per primo il bisogno di unire emozioni forti a contenuto mentre in altre poesie voglio proprio che i miei versi si "limitino" a farvi pensare e quindi dando spunti di riflessione sempre in versi. Forse queste seconde poesie ti toccano meno e ci può stare ma sono cmq importanti se riescono a farti riflettere. I temi però sono sociali, anche se come hai visto a volte esco da quell'ambito ma sono escursioni rare.

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  11. Le disuguaglianze nel mondo sono aumentate, il ceto medio va verso il basso, mentre i grandi ricchi aumentano i loro patrimoni. In questo mondo non c'è futuro, ma tocca alla massa svegliarsi dal sonno e finire di fare la guerra tra poveri.

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  12. Completamente d'accordo con i contenuti dei tuoi bellissimi versi. Quella parte dell'alta borghesia, che non ha il potere, è destinata a scivolare inesorabilmente nella "middle class". Hai ragione: non basta essere ricchi ed avere magari anche un certo prestigio sociale. Devi avere il potere. E in quest'ottica i soldi sono certamente un mezzo utile per il mantenimento e l'incremento del potere.

    Adesso le elites percepiscono di essere invulnerabili e sbandierano la loro potere di gestire il popolo, di addomesticarlo, di neutralizzarlo e di inoculargli vaccini geneticamente modificati.

    Ma quello che mi conforta è che comunque quei predatori temono la parte viva e attenta che c'è all'interno della classe media. E la storia lo ha più volte dimostrato: durante la rivoluzione francese il proletariato non ebbe alcun ruolo attivo. Fu la borghesia, cioè la classe media, che attaccò e mise in discussione il potere aristocratico.
    La tua poesia descrive la realtà in maniera limpida: stanno cercando di creare un mondo di schiavi indebitati, i quali però, come hai giustamente argomentato, non hanno più nulla da perdere.

    Buon proseguimento di serata,

    Giorgio

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  13. PER GIORGIO: ti ringrazio, i tuoi commenti sono sempre interessatissimi approfondimenti dei miei versi e disamine sempre attente e giuste.

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  14. La mia sensazione è che la ricchezza, comunque acquisita ingeneri, spesse volte, supponenza e presunzione anche quando non coincide con una posizione di potere. Poi ci sono i poveri che si indebitano per fare credere di esser ricchi e i poveri, poveri che spesso si macerano nella povertà senza una reazione alla loro condizione. Penso ci vorrebbe più cultura e capacità di ridimensionare il peso del denaro nella vita. Il problema è quello di contemperare i diritti della persona con le questioni di carattere patrimoniale. Non ci si riesce perché chi ha denaro e potere fa di tutto per mantenere la sua condizione di privilegio e chi non ha né denaro né potere non lotta abbastanza per risollevarsi.

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  15. Chi è ricco si può pensare che è una persona capace.
    Chi è potente si può pensare che abbia carisma
    Chi è povero e non è potente, si può pensare che non sia ne capace e che non ha carisma.

    Mondo è stato sin dalla preistoria e cosi sarà anche nel futuro.
    Credo che la cosa importante sia ......per l'essere umano, non guardare mai dall'alto in basso e viceversa, ma riuscire sempre e comunque guardare gli occhi del propio interlocutore, costi quel che costi.

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  16. PER GIOVANNI: mai perdere la dignità e l'integrità e mai lasciarsi sopraffare dagli altri.

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  17. PER VALERIA: grazie per il chiarimento innanzitutto. Certo che è strano perchè se non ha lavoro, nè alcuna fonte di reddito, anche se ha un tetto sulla testa, rientra in toto in quella fascia amara di poveri che ha bisogno d'aiuto e che ha diritto di averlo anche dalla Caritas.

    LEGGO INFATTI DA GOOGLE: Chi ha diritto al pacco Caritas? E' disponibile il modulo di richiesta per la concessione del pacco alimentare. Possono farne richiesta coloro che sono residenti nel Comune da almeno 1 anno e che hanno un ISEE entro gli 8.000 euro.

    E POI ANCORA DA GOOGLE; "Nelle mense Caritas, ogni giorno, viene offerto un pasto caldo a tutti coloro che ne hanno bisogno. Sono persone senza dimora o che hanno un reddito insufficiente per potersi garantire il cibo e i beni di prima necessità, pensionati che non riescono ad arrivare a fine mese."

    QUINDI precedenze e preferenze non dovrebbero esserci salvo, nel caso del pacchetto alimentare, la consegna del medesimo per ordine di arrivo, ove vi sia una fila per ottenerlo. Tienimi informato su questa vicenda e se davvero ci fosse senza un giusto motivo questa forma di precedenza/preferenza, dovreste segnalarla.

    In ultimo, ma è la cosa più bella di tutte e la più importante, sono commosso dalla solidarietà concreta che tu e tutti voi del luogo dimostrate nei confronti di R.

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  18. PER VALERIA: ok, tutto chiaro, non giusto secondo me (perchè si potrebbe anche sorvolare sull'anno o ridurlo a 6 mesi) ma chiarito. Resta la splendida solidarietà reale ed affettiva, fondamentale, e rispettosa della dignità di questa persona, che state fornendo, mostrando ancora una volta un grande cuore.

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  19. Hai parlato di una grande verità. Fondamentalmente i ricchi senza potere sono esattamente come noi con una vita comoda. Per il resto subiscono le conseguenze delle scelte dei governi, anche se spesso le scelte dei governo ricadono più sui poveri che sui ricchi. Il problema è che ricchi senza potere pensano comunque di dominare il mondo solo perché hanno i soldi e possono comprare tutto. Ovviamente non tutti i ricchi, ci sono sempre le eccezioni, ma per molti è così e non sanno forse che fondamentalmente si illudono.

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  20. PER CATERINA: esatto, tutto perfetto, è proprio quello che penso anch'io.

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