MEDICI A GETTONE
"Bisogna aver paura ad andare al Pronto Soccorso
E bisogna sperare di stare sempre bene"
Queste le voci che girano
In molti Pronto Soccorso d'Italia.
Medici a gettone
Presi senza controllo
Da cooperative private
Medici presi anche on line
Privi di preparazione
Per gestire il Pronto Soccorso
Una delle regioni messe peggio
Con la percentuale più elevata
Di medici a gettone in Italia
È il Piemonte
Così come a ruota abbiamo la Lombardia
Ed a seguire l'Emilia Romagna
D'altronde
Basta guardare alcuni Pronto soccorso
Di qualche provincia piemontese
Di media grandezza
E tante cose si capiscono...
E poi
Altro giro
Altri dati
Altri numeri
Forniti in questo caso
Da una maxi operazione dei NAS:
Scoperte 165 posizioni irregolari
Segnalate 205 persone
8 Cooperative deferite per ipotesi di frode
E 43 casi di esercizio abusivo della professione medica
Per non parlare poi
Dell'elevato costo dei servizi
Di medici che fanno anche più turni
In ospedali diversi
Prendendo un sacco di soldi
Sia loro che la cooperativa
A cui sono affiliati.
Ed a rimetterci chi è?
Noi cittadini, ovviamente,
Ognuno di noi
Chiunque debba recarsi oggi
Ad un Pronto Soccorso
Ci può trovare di turno
Dal chirurgo estetico
Al dermatologo
Fino a soggetti laureandi
O comunque non ancora specializzati.
Si entra lì dentro
E non si sa se e come
Se ne esce.
Se dovessimo decidere
Oggi
Di posizionare una frase simbolo
All'esterno di ogni Pronto Soccorso
Un po' sulla falsariga dei tribunali
Dove trovi scritto che
"La legge è uguale per tutti"
Credo che la più onesta
Anche se non rassicurante
Sarebbe la seguente:
"Lasciate ogni speranza o voi che entrate"
Sempre che
Se ci dovete arrivare in ambulanza
Ci arriviate... In tempo...
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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PS: Per saperne un po' di più guardate questo servizio QUI; Peraltro è da mesi che tanti mezzi di informazione si occupano di questo grave problema.
X DANIELE
RispondiEliminaCirca 4 camici bianchi su 10 sarebbero pronti a dimettersi da dipendenti del Ssn per lavorare con una cooperativa come medici a gettone (e guadagnare il doppio). Ma come operano queste società private che nessuno controlla? Fatti, numeri e polemiche
Tra aggressioni e paghe spesso non adeguate, sono sempre di più i medici che scelgono di lavorare con le cooperative, andando ad accrescere il numero dei cosiddetti “medici a gettone”, un fenomeno che avalla una procedura vietata e che va contro la normativa europea sulla sicurezza delle cure.
COOPERATIVE E MEDICI A GETTONE
Con la carenza di medici che affligge il Sistema sanitario nazionale (Ssn), ospedali e pronto soccorso si rivolgono con sempre più frequenza a società private o cooperative che forniscono medici a gettone, ovvero liberi professionisti a chiamata, per coprire turni e servizi che altrimenti rischierebbero di rimanere scoperti.
Si tratta di un fenomeno iniziato prima della pandemia ma esploso dall’emergenza sanitaria in poi.FUGA DAL SSN
Secondo un sondaggio dalla Federazione Cimo-Fesmed, su un campione di 1.000 medici, il 37,6% ha dichiarato di essere pronto a dimettersi da dipendente del Ssn per lavorare con una cooperativa. Significa circa 4 medici su 10.
Le percentuali più elevate si trovano tra i camici bianchi più giovani. È disposto a lavorare per le coop il 50% di chi ha meno di 35 anni e il 45% dei dottori tra i 36 ed i 45 anni. Cifre che, comprensibilmente, si riducono tra chi è più vicino alla pensione, infatti, tra gli over 55 solo il 28% preferirebbe lavorare a gettone.
“Il quadro emerso dal sondaggio non può non destare preoccupazione – ha commentato Guido Quici, presidente della Federazione che riunisce diverse associazioni di categoria -. È la rappresentazione plastica del disagio dei medici dipendenti del Servizio sanitario nazionale che iniziano a vedere nelle coop l’unica ancora di salvezza per uscire da un sistema e da un’organizzazione del lavoro ormai insopportabili”.
Il sondaggio ha osservato, inoltre, che i più desiderosi di fuggire verso le cooperative sono i medici che lavorano nell’area dei servizi (che rappresentano il 46% di coloro che dichiarano di voler lavorare come gettonisti), seguiti da chi lavora in emergenza (42%), dai chirurghi (40%) e, infine, dall’area medica (32%).
Da quando sono nato ho visto cittadini che protestavano con cortei urlando: Casa, Scuola e Sanità.
Non è cambiato niente. Il Bilancio italiano non regge queste tre spese. I medici di base prescrivono medicine con il telefono e le visite vanno programmate. Cioè quando sei guarito, oppure morto è arrivato il tuo turno.
PER GUS: quadro vero, drammatico ed esaustivo. Questo fenomeno esisteva già prima della pandemia ed infatti non esiste nessun collegamento tra la poesia postata oggi e quella di venerdì. Bisogna però tornare ad un welfare del "passato"perchè così proseguendo davvero meglio allora, e lo dico come iperbole, suicidarsi al primo serio problema pur di non subire certi calvari ospedalieri.
RispondiEliminaIn questi anni hanno demolito la sanità pubblica, sempre tagli e interessi privati.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: vero e questo è il triste risultato.
RispondiEliminaIn negozio questo argomento salta fuori spesso e diciamo le stesse cose: speriamo di non stare mai male, di non aver mai bisogno di andare in pronto soccorso. Sai come entri e non sai come ne esci. Bah.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: è preoccupante aver paura di un luogo che invece dovrebbe salvarci e curarci.
RispondiEliminaAnch'io spero sempre di non aver bisogno di andare in Pronto Soccorso. Per me ci sono stata quando mi sono prima slogato, poi rotto un piede. Niente da dire, hanno fatto il loro lavoro.
RispondiEliminaCon mio padre, che è mancato a 95 anni suonati, le corse al P.S. sono state diverse.
Posso solo dire che, una volta, è stato dimesso dall'ospedale al mattino e siamo tornati in ambulanza. La sera stessa, stava male, abbiamo chiamato l'ambulanza e l'hanno dimesso alle 3.00 di mattina, ho chiesto se non lo potevano tenere per il resto della notte, in attesa che fosse disponibile l'ambulanza del mio paese che fa il servizio di trasporto. No, lo abbiamo dovuto riportare a casa, alle tre di notte, in pigiama, che non stava in piedi e portarlo su in braccio per le scale.
L'ultima volta, poco prima di mancare, abbiamo chiamato l'ambulanza alle 6.00 del mattino , ci siamo seduti in sala di attesa e lì siamo rimasti fino all' una di notte, senza più sapere niente, quando ci hanno detto di tornare il giorno dopo.
Non dico in quale ospedale ma la sala di attesa e i corridoi, di notte, erano pieni di senza tetto che dormivano sdraiati dappertutto. Saluti.
Há muito quem brinque com a saúde das pessoas.
RispondiEliminaE as explore sem dó nem piedade nas clínicas privadas.
Excelente poema, bravo.
Boa semana, caro amigo Daniele.
Um abraço.
PER MIRTILLO: una toccante testimonianza la tua. Ti ringrazio di averla condivisa qui.
RispondiEliminaPER JAIME grazie per il tuo commento sempre attento al cuore del contenuto dei miei versi.
RispondiEliminaBelle rime.
RispondiEliminaSimpatica ed Ironica
Centri bene più che un problema un malessere ............... anche la Sanità sta Male, e questo è molto ma moltissimo grave.
Propio il pronto soccorso dovrebbe essere un'accoglienza di specialisti in tutti i settori .......come il medico di famiglia di 50 anni fa ...... oggi è un passa carte ........... affidarsi è come vincere al Lotto.
Credo che si muoia più per male sanità che per covid o altri virus
Come ben sai a inizio febbraio ho avuto un'esperienza diretta con la malasanità italiana in un pronto soccorso di una clinica - ospedale di Milano convenzionata con la Regione Lombardia e il Ministero della Sanità. Tanto per dire, un infermiere incapace a prendere la vena per fare un prelievo di sangue ha creato un ematoma al braccio destro che è visibile ancora oggi a marzo. Non parliamo poi dei medici di quella struttura sanitaria, con un comportamento ai limiti della decenza.
RispondiEliminaPerò sempre a febbraio sono dovuto andare all'Ospedale Niguarda di Milano e posso garantirti che è stato come passare dall'età della pietra ai tempi moderni. Medici e infermieri molto bravi nel loro lavoro, gentili, comprensivi nei confronti dei pazienti. Mi hanno fatto esami molto più approfonditi per il problema che avevo e tutto con il sistema sanitario nazionale (quindi non ho pagato nulla).
Non ho mai pensato che tutti gli ospedali sono uguali. Penso che ci sono delle eccellenze e ci sono strutture sanitarie da vera e propria denuncia. Ma i tempi d'attesa sono uno dei mali peggiori. Pensa che a maggio dello scorso anno una specialista di chirurgia mi aveva messo in lista per una operazione...siamo a marzo 2023 e ancora non so se e quando farò l'operazione richiesta.
Come per altri problemi italiani, l'aver privatizzato la sanità con il facile slogan: "Privato è meglio" ha creato un enorme gap a tutti i livelli. C'è anche lo sfruttamento da parte di ASL che affidano determinati incarichi al ribasso, quindi la gente è anche mal pagata per il lavoro che fa, oltre alla qualità del servizio naturalmente.
Infine i tagli governativi. Dal 2009 al 2019 (quindi sino ad anni recenti) i vari governi che si sono succeduti in Italia hanno tagliato 37 miliardi di euro alla sanità (e con il Covid direi che questo errore strategico l'abbiamo pagato a livello nazionale). L'Italia sino a qualche anno fa produceva in proprio mascherine, guanti da ospedale, siringhe, camici per infermieri e chirurghi ma anche vaccini. Da anni tutto questo lavoro viene fatto in altri paesi anche se negli ultimi due anni ci sono società italiane che hanno ripreso l'attività. Anche questo conta molto.
Un salutone e alla prossima
PER GIOVANNI: parto dal fondo del tuo commento e ti dico che se non siamo su quei valori poco ci manca. La Sanità è sempre più affossata: si parla tanto di PNRR così come Roberto Speranza, Draghi, Conte, giurarono e spergiurarono che i soldi del PNRR sarebbero stati presto e bene investiti ed invece si taglia ancora, si è attinto al PNRR per una somma irrisoria. Spesi appena79 milioni di euro in poco più di due anni (quindi anche durante l'era Conte e Draghi) quando entro il 2026 dovremo spendere 15 miliardi di euro per ospedali nuovi, più moderni, strutture più efficienti, altrimenti quei soldi si perderanno. Per maggiori approfondimenti qui https://video.sky.it/news/economia/video/pnrr-sulla-salute-speso-solo-lo-05-dei-fondi-823396
RispondiEliminaPER DECLIVIODOMANI: sul covid i problemi più seri sono legati alle verità che finalmente vengono al pettine... Sul resto hai ragione, i tagli sono stati tanti ed assurdi, e non tutti gli ospedali ed i Pronto Soccorso sono pessimi. Purtroppo però sono sempre più eccezioni le strutture valide tanto è vero che le definiamo eccellenze, rispetto alla media nazionale molto scadente. Grazie di cuore per la tua importante testimonianza.
RispondiEliminaHo letto diversi articoli sulla questione. E non possiamo fare altro che sperare di non aver bisogno a breve o lungo termine. D'altronde è la politica regionale e governativa che sta riducendo sempre più i fondi per la sanità pubblica a favore di quella privata. Così, quella che era un'eccellenza che tutto il mondo ci invidiava diventerà un lontano ricordo. Anche qui selezione: la distanza tra ricchi e poveri diventerà presto un baratro.
RispondiEliminaHanno sfasciato la sanità pubblica che un tempo ci invidiavano in tutto il mondo. In nome dell'interesse privato, in nome del dio danaro si negano i diritti. Che i cittadini si fottano...che poi questi si disperano di più per chi esce dalla casa del grande fratello che per i loro diritti calpestati. Stasera a Presa Diretta su Rai3 faranno una puntata dedicata allo sfascio della sanità...
RispondiEliminaPER MARIELLA: il dramma è che oltre ai prezzi elevati, oltre al fatto che non è per tutti e non è giusto che ci siano malati di Serie A ed altri di B, anche la sanità privata inizia a perdere colpi. Sì, purtroppo abbiamo assistito ad un disegno neanche così nascosto, per affossare la nostra Sanità ed ora è proprio come dici anche tu, è meglio sperare a breve e medio periodo di non aver mai bisogno di andare in ospedale e pronto soccorso.
RispondiEliminaPER CATERINA: grazie per la segnalazione. Concordo su tutto quanto hai scritto a commento dei miei versi.
RispondiEliminaHai toccato un tema che fa imbestialire molti italiani, Daniele. E ti ringrazio per le informazioni circa la situazione nei pronto soccorso al Nord Italia. Il tuo post ha fatto cascare un mito, in quanto molti qui al centro-sud pensano che la situazione in quelle regioni non sia molto ma molto diversa di quella che si vede a Napoli o a Palermo.
RispondiEliminaQuei numeri che hai riportato fanno molta rabbia, in particolare in questo periodo in cui si spendono soldi per portare avanti una guerra che noi non abbiamo provocato.
Ottimo lavoro, Daniele.
PER GIORGIO: quei dati fanno rabbia e feriscono allo stesso tempo. Grazie per queste tue parole
RispondiEliminaLa spending review ha colpito parecchio la sanità, e viste le prospettive è difficile immaginare un'inversione di tendenza. Il pronto soccorso ormai è piuttosto una sala d'attesa dove si può attendere ore.
RispondiEliminaChi ha i soldi per pagarsi i migliori specialisti campa. Chi si deve accontentare della mutua aspetta molti mesi anche per visite importanti e rischia di lasciarci la pelle. Siamo allo sbando più totale ovunque.
RispondiEliminaPER ARIANO perfetto quadro del Pronto Soccorso e, aggiungo io, non sempre con personale paramedico gentile ed umano.
RispondiEliminaPER FABIO: vero, ma i pronto soccorso possono "venire utili" anche a malati d'urgenza ricchi
RispondiEliminaLe tue righe sono veritiere, oggi la più grande fortuna che ci possa accadere è quella di stare in salute e non avere bisogno della sanità. Secondo me la sanità privata sta festeggiando per lo stato di salute precario di quella pubblica. Purtroppo i tempi delle visite e delle operazioni sono interminabili. Le case di cure private hanno abbassato i prezzi e stanno facendo i soldi a palate.
RispondiEliminaPer amore della verità ci sono casi di centri pubblici che funzionano in modo perfetto, come IST dell'Ospedale San Martino di Genova, nel quale i pazienti sono curati con professionalità ed amore.
PER MARATONETA GIO': E non solo l'IST a San Martino anche altri reparti, alcuni, sono di eccellenza. Concordo purtroppo sulla tua disamina.
RispondiEliminaLa nostra sanità pubblica versa in cattive condizioni, e davvero c è da temere di rivolgersi al PS, che purtroppo (in alcune città/regioni più che in altre) non sempre rispondono adeguatamente alle emergenze e alle richieste dei cittadini. È diventato difficile prenotare visite specialistiche, mio padre sono almeno due anni che aspetta di poter fare l intervento di cataratta, i tempi sono biblici. L'ospedale della mia città rischia di chiudere per mancanza di personale. ..
RispondiEliminaPER ANGELA un'altra testimonianza che mette a nudo la drammatica realtà della sanità pubblica. Grazie per averla condivisa qui
RispondiEliminaPER VALERIA: condivido il tuo appello e rilancio dicendo: pagateli meglio.
RispondiEliminaÈ vero e non solo in Piemonte. Dove sono i medici di una volta animati dalla passione per il loro lavoro. Oggi si pensa solo ai soldi e per curarti... È meglio che ognuno lo faccia da solo cercando di prevenire le conseguenze più gravi. E poi... Che Dio ce la mandi buona....
RispondiEliminaPER PAOLA: la sanità è realmente vicina al tracollo e non sembra interessare a nessuno.
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