venerdì 24 marzo 2023

L'Angolo del Rockpoeta®: "Generazione Covid"

GENERAZIONE COVID

Siamo nati tra il 2020 ed il 2021
Ci chiamano i figli del Covid
Sguardi spenti che si accendono 
Alla semplice vista di un display

Seduti 
Bravi 
Non scorrazziamo
Non saltiamo
Non giochiamo a palla
Non sappiamo giocare all'aria aperta
Non sappiamo giocare con altri bambini
Non sappiamo interagire
Non sappiamo vivere.

Io ed un cellulare
Io ed un selfie
Io ed miei videogiochini
Io e le mie cose
Io e me stesso
Oguno di noi è un mondo solitario

Figli del covid
Così ci chiamano
Ma mentono
Perchè 
Noi siamo solo la versione 2.0
Della generazione di appena un anno prima

Loro corrono un po' di più
Interagiscono leggermente meglio
Ma non sono poi così più avanti di noi
E questo vuol dire 
Che sono stati i nostri genitori
A non averci stimolato ed assecondato
Quella normale ed istintiva curiosità
Che tutti i bimbi piccoli hanno
E sono stati loro
A non insegnarci
A voler amare il moto
L'aria aperta
L'orizzonte infinito
Quello vero
Quello che vivi in riva al mare
E non quello di una foto su Instagram.

E così
Abbiamo perso l'istinto
A giocare liberi all'aria aperta
E con altri bimbi come noi

Noi schiavi del browser
E della connessione
A due anni e mezzo
Non sappiamo più stupirci di nulla
Siamo Apatia che gattona 
Apatia che si siede ovunque si trovi
E che si ravviva solo quando
Il virtuale si anima di fronte ai nostri occhi.

Siamo indifesi
Deboli
Meno brillanti
Problematici
Siamo la copia carbone
Di genitori che forse era meglio
Se fossero maturati un po' di più
Prima di metterci al mondo
Siamo la versione ancora più involuta
Di genitori che non sanno giocare con noi
Che durante il lockdown
Non ci hanno fatto sentire la mancanza
Della vita vera.

Non potevi portarci ai giardini,
Facci respirare l'aria di un terrazzino
Facci saltare in casa
Insegnaci a non aver paura della vita
Già a due anni
O almeno insegnaci di cosa avere davvero paura
Ma mi rendo conto
Che per farlo
Prima avreste dovuto essere voi a capire
Di cosa aver paura e di cosa no

Generazione Covid
Non sapete cosa hanno voluto creare
Non sapete cosa avete permesso accadesse
Noi saremo i carnefici di questa umanità
Noi ameremo più l'IA che l'uomo
Noi ci impianteremo microchip 
E diavolerie tecnologiche 
Di ogni genere
Noi creeremo aria artifiiciale
Annienteremo la natura
E gli animali
Tranne forse cani e gatti.

Già
Gli animali
Che se ne farà la nostra generazione
Di animali che già ora non conosce come
La scimmia
La pantera
La giraffa
Il leone
Verso i quali non saprà provare empatia?

O di altri ancora
Come la mucca
Il maiale
Il cavallo
Di cui non avrà bisogno
Nemmeno per nutrirsi
Cibandosi di paccottiglia chimica 
Ad alto contenuto organolettico

Noi saremo sempre più
Una generazione di Hikikomori
La nostra stanza
Il nostro universo.

Noi saremo anche quelli
Che spazzeranno via 
Ogni differenza di genere
Perchè l'unica che concepiremo
Sarà quella ibrida 
Umano - Automa

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

30 commenti:

  1. Mi preoccupa la generazione A.I., intelligente ma artificiale. Quella che riscriverà anche la memoria, in modo da azzerare i traumi. Artificialmente.

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  2. PER FRANCO; purtroppo molti bimbi stanno crescendo proprio come nella poesia e quindi è facile che questa generazione si innamori dell'i. A.

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  3. X DANIELE

    Hai fatto un'analisi perfetta e io ho pensato ai bambini nati durante la guerra mondiale.
    Non lo so se da grandi ne hanno risentito. Credo proprio di sì.
    Sui nati durante il covid ci sono studi:

    Nascere durante la pandemia è associato a lievi ritardi nello sviluppo a 6 mesi: i risultati di un piccolo studio
    www.jamanetwork.com
    Uno studio pubblicato su JAMA Pediatrics, condotto su un piccolo campione, ha rilevato che i bambini nati durante il primo anno della pandemia hanno ottenuto a un test di screening dello sviluppo a sei mesi, punteggi leggermente inferiori rispetto ai bambini nati appena prima della pandemia.
    I ricercatori hanno analizzato i dati del questionario Ages and Stages (Terza edizione - ASQ-3) distribuito ai genitori per valutare lo sviluppo neurologico dei bambini. I dati sono stati confrontati con una coorte storica di 62 bambini nati nello stesso istituto prima della pandemia.
    Lo studio di coorte su 255 bambini, nati tra marzo e dicembre 2020 presso il Columbia University Irving Medical Center di New York, ha incluso 114 neonati esposti in utero a SARS-CoV-2 e 141 che non lo erano stati. La maggior parte delle madri ha manifestato una malattia asintomatica o lieve ed è stata infettata nel secondo o terzo trimestre.
    La ricerca non ha trovato segnali che suggeriscano che l'esposizione all'infezione da SARS-CoV-2 nell'utero fosse collegata a deficit dello sviluppo neurologico. I ricercatori invece ipotizzano che lo stress materno correlato a Covid-19 potrebbe aver avuto un ruolo, sebbene lo stress materno durante la gravidanza non sia stato misurato.
    L'esposizione in utero a SARS-CoV-2 non era associata a differenze significative in nessun sottodominio del questionario, indipendentemente dalla gravità o dalla tempistica dell'infezione.
    Ma i bambini nati durante la pandemia presentavano punteggi significativamente più bassi rispetto alla coorte storica in alcuni aspetti dello sviluppo infantile, quali: la motricità fine, le abilità motorie grossolane e le abilità personali-sociali. Ciò valeva indipendentemente dal fatto che le madri avessero contratto il virus o meno.
    Altri possibili fattori, tra cui minori possibilità di gioco e interazioni alterate con i caregiver stressati, potrebbero spiegare perché i bambini nati durante la pandemia hanno abilità sociali e motorie più deboli rispetto ai bambini nati precedentemente. I ricercatori continueranno a seguire i bambini della coorte di studio.
    I ricercatori concludono che è la nascita durante la pandemia, ma non l'esposizione in utero all'infezione materna da SARS-CoV-2, ad esser associata a differenze nel neuro sviluppo a 6 mesi. Questi primi risultati, che speriamo possano esser smentiti da nuove ricerche, supportano però la necessità di un monitoraggio a lungo termine dei bambini nati durante la pandemia di COVID-19.

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  4. La situazione mi preoccupava anche prima del Covid, poi la pandemia ha fatto il resto.

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  5. PER GUS; dati interessanti ma da quanto si vede sul campo, l'esperimento sottostima il problema. Qui, vista la scarsa rilevanza, come si diceva, di quanti pochi bimbi si sono presi il covid, il vero problema è capire cosa ha tolto a questi bambini la voglia di interagire e giocare tra loro: La cosa preoccupante è che con genitori diversi sicuramene non sarebbe successo almeno non in forma così grave. MA i genitori sono piccoli, impauriti ed emoji - dipendenti per cui riflettono tutte le loro insicurezza sui figli. All'inizio del tuo commento ti sei domandato quali strascichi avrebbe lasciato su bambini l'aver vissuto sotto le bombe. Sai, se da un lato avranno molte più paura e fobie, dall'altro non avevano ed avrebbero mai perso il diritto e la curiosità di interagire





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  6. PER CAVALIERE: già è stata come l'accelerante per l'incendio

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  7. Se avessi letto queste tue rime qualche anno fa avrei pensato scritte da un pessimista del genere umano. Ma sono passati moltissimi anni da tempo del mio riferimento ......... oggi purtroppo approvo in toto le tue rime, già gentili nei modi ma crudi nella sua sostanza.
    Daniele Fai toccare con mano il vero problema.

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  8. PER GIoVANNI questa che racconto con la mia poesia è la vera onda lunga del covid 19.

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  9. I bambini appena nascono riconoscono l'odore della madre ma quando riescono a mettere a fuoco l'immagine, specchiarsi negli occhi dei genitori è indispensabile. Le mascherine che abbiamo dovuto indossare hanno tolto questa magia e per i più grandicelli stare chiusi in casa è stato un vero danno psicologico. Hanno subito una realtà che ha superato la fantasia e sicuramente dentro di loro ci sono delle ferite. Dobbiamo aiutarli con dolcezza e tanto amore.

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  10. PER MARATONETA GIO': vanno aiutatti ma sarà dura che quel danno si recuperi.

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  11. Una sana partita a pallone su campo di terra battuta, ma anche dei bei giri in bici, il gioco in piazza, in spiaggia, nei campi dovrebbero essere la medicina migliore. Poi, quando il tempo impedisce di uscire rispolvererei tanti bei giocattoli e giornaletti. Son sicuro che i ragazzi scoprirebbero con entusiasmo un mondo molto migliore rispetto a quello di cellulari e tablet ipnotizzatori.Ma gli adulti faranno qualcosa per aiutare i ragazzi, oppure, gli sta bene così?

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  12. I tuoi versi veri travolgono, " siamo apatia che gattona"...versi intensi, belli nella loro creatività artistica, ma che fanno male dentro. I bambini di oggi sono diventati star del web, desiderosi di essere guardati come vip, stanno perdendo la loro infanzia e questa è solo colpa dei genitori. Questi bambini vivono in un mondo irreale, fatto di finzione, di maschere....e credo che finiremo sempre peggio.

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  13. PER FABIO: gli sta bene così per comodità e perchè loro , i genitori, sono i primi a vivere soprattutto nel virtuale.

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  14. PER CATERINA: stupisce l'apatia se stanno all'aria aperta privi di cellulare e tablet.

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  15. A me più che la generazione Covid ( che esiste solo nella tua testa) fa "paura" la tua/nostra generazione o meglio alcuni della nostra generazione , quelli come te .
    Che continuano a partorire deliri del genere e li mettono su " carta" come questo abominio che hai scritto.
    Buon week end caro Daniele.

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  16. PER MAX; buongiorno indesiderato utente, Premesso che la mia poesia nasce da segnalazioni e prove concrete di soggetti terzi competenti nel dare una valutazione di tale natura che mi hanno contattato via mail, e che non rivelo perchè casomai lei non lo sapesse si definiscono fonti, faccio notare ancora una volta il tono ed i termini del suo commento assolutamente offensivi e dispregiativi.. Questo commento lo lascio in quanto testimonia ancora una volta come lei parli senza avere idea precisa dei fatti e, questo sì davvero inaccettabile, con toni e vocaboli non appropriati ad un dialogo educato non sapendo poi che io scrivo su fatti reali. Molti peraltro sono d'accordo con me ed hanno constatato la triste veridicità di tali fatti. Le faccio notare inoltre che tutto quello che io scrivevo su AIFA, Speranza e sui "vaccini" si sia poi rivelato vero, se ha seguito le vicende di questi ultimi mesi. Le faccio una gentile e non rifiutabile richiesta; eviti di commentarmi ancora visto quello che tutti sanno lei ha detto e scritto in passato con termini e contenuti che con un gentile eufemismo definisco inappropriati. Sappia che mi riservo il pieno e sacrosanto diritto, essendo questo un mio spazio, di cancellarle altri suoi commenti che risultino non dico contrari a quanto affermo, questo non l'ho mai fatto e mai lo farò, ma che abbiano toni e termini come questo ed altri da lei lasciati altrove...

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  17. Quando ero bambina, moooolti anni fa, ci si ritrovava in strada, si andava a giocare nei campi, c'erano le rogge dove andare a bagnare i piedi, si giocava a nascondino , a prenderci, si correva con la bici...giochi semplici ma si stava all'aperto, si stava insieme, ci si divertiva.. oggi, già anche prima del covid, i bambini erano alle prese con cellulari e tablet e giochi elettronici e stories e selfie ... Io vedo mia cugina, che ha due figli , che fanno le elementari, fa le stories col cellulare, da pubblicare su Fb, e i figli tutti contenti, che chiedono di farne altre ancora; ma perchè ??? Prima dei figli, sono i genitori che dovrebbero metter via i social e portare i figli fuori. Ciao, caro Daniele.

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  18. PER MIRTILLO: vero già prima del covid si andava in questa direzione ma il covid ha di fatto cancellato anche quel poco di istinto a stare fuori e liberi. Sì come ho scritto anch'io la colpa maggiore è ovviamente dei genitori e sono i primi che dovrebbero dare l'esempio quantomeno di una moderazione nell'uso dei social.

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  19. La virtualizzazione della propria vita, lo stare più connessi a social e games che in mezzo alla gente in una piazza, è una cosa iniziata molto prima del covid. Più o meno i nati dopo il 2000 avevano già questa tendenza, colpa certamente anche di noi genitori.

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  20. PER ARIANO vero ma il covid ha di fatto accelerato gravemente questo percorso già in atto.

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  21. Tento fa feci un post su questa notizia:

    Candida auris, fungo killer preoccupa esperti negli Usa: cosa sappiamo | Sky TG24

    Per il tipo piove sul bagnato, il primo caso in italia è a Pisa. Credo dovresto fare copia e cerca per leggerlo.
    Ove interessa

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  22. Certamente due anni di Covid sono stati lunghi e difficili, soprattutto per i bambini, ma il vero flagello sono i genitori, che presi da tanti impegni lavorativi, utilizzano smartphone e tablet come baby sitter. Quando vado a spasso con il cane nei parchi vedo comunque tanti bambini che giocano, si rincorrono, ridono...i bambini non sono cambiati e, quando hanno la possibilità di scegliere, scelgono di stare insieme e giocare all'aria aperta. Solo chi è costretto a stare chiuso in casa, finisce col diventare schiavo dei mezzi di comunicazione informatici. Ora si direbbe che l'epidemia di Covid sia finita. Spetta ai genitori porre rimedio ai danni provocati da questa forzata clausura. Speriamo siano abbastanza maturi per farlo.

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  23. PER KATHERINE: "Il vero flagello sono i genitori, che presi da tanti impegni lavorativi, utilizzano smartphone e tablet come baby sitter. Quando vado a spasso con il cane nei parchi vedo comunque tanti bambini che giocano, si rincorrono, ridono...I bambini non sono cambiati e, quando hanno la possibilità di scegliere, scelgono di stare insieme e giocare all'aria aperta. "

    Hai centrato il punto. Già prima del covid esistevano genitori privilegiavano poco l'aspetto sociale di interazione e ludico all'aria aperta dei loro figli, con il covid poi questa tendenza si è ingigantita portando alle conseguenze evidenziate dalla mia poesia. Ed hai ragione i bambini soprattutto nei primi anni di vita, se li incoraggi a socializzare e giocare all'aria aperta e spensieratamente loro non rifiuteranno questo modo di giocare anzi... Se però non l'hanno mai conosciuto, se i genitori sono già per loro modo di essere "ipervirtuali" e quindi li abituano a vivere da soli in compagnia soltanto di smartphone o computer allora i danni sono e saranno irreparabili ed irreversibili.

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  24. Caso mai lei non lo sapesse di solito le fonti vengono citate perché la propria argomentazione risulti se non più autorevole almeno credibile , non trova?

    Comunque trovo il volermi dare del lei da parte tua alquanto divertente.
    Dovresti farlo sempre allora ,anche in altri spazi dove addirittura mi cerchi te e cerchi di darmi spiegazioni non richieste su argomenti e tue prese di posizione che ho ben chiari ,ormai.

    Sul contenuto di ciò che ho scritto in precedenza non ci vedo niente di offensivo ...ma spirito critico associato ad un po' di sana autoironia.
    Comunque lo spazio è il tuo e decidi te chi farci entrare!!
    Io quello che penso te l'ho detto, una sola cosa mi preme ricordarti e per me fa molto la differenza.
    Te deciderai se pubblicare o meno questo commento e quindi chi ti segue saprà se ci sarà o meno una mia risposta.
    Ebbene chi ti segue o almeno alcuni di loro mi aprono i loro spazi e non solo nei blog (chiaramente parlo di quei blogger dei quali ho mail e whatsApp) quindi non credere che quello che "censuri " qua venga perso nei meandri del web eh..!
    Esistono gli screen shot per fortuna .
    Ed esiste il piacere di parlare e confrontarsi anche oltre gli spazi chiusi di un blog con altri tuoi utenti che abbiamo in comune.
    Tuo UTENTE INDESIDERATO.

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  25. PER MAX vero, esistono gli screenshot come quelli che ho raccolto io su di te su cose che scrivi su di me.... e ne ho tanti molti anche gentilmente segnalatimi o perfino inviatimi da altri. Se per te confrontarsi vuol dire scrivere che ti fanno paura quelli come me "Che continuano a partorire deliri del genere e li mettono su " carta" come questo abominio che hai scritto." per me questo non è confronto, non civile almeno.

    Cmq è il mio spazio e mi dispiace ma da oggi ogni commento che sia sulla falsariga di questi tuoi ultimi due, li cancellerò sistematicamente. Per quello che hai scritto in passato altrove e qui anche adesso, non sei gradito. Democrazia non è anarchia. Quindi puoi pure scrivere che non ti posto più i tuoi commenti ma non ne hai bisogno perchè lo sto dicendo serenamente qui io sul mio blog. Per cui da adesso, i prossimi commenti li leggerò e se non saranno più che educati saranno cancellati.

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  26. Non mi fai paura , infatti l'ho virgolettato il termine.
    Resto della mia convinzione su di te ma non vale la pena manco scriverne.
    Cmq non hai risposto alla mia domanda sulle fonti.
    O temi che qualcuno regolarmente ti sottolinei che basi le tue affermazioni su delle fake news?
    Alla prossima caro Daniele.
    La poesia è orribile naturalmente e io non so se sono educato a dirtelo.
    Scusami , ci si trova inevitabilmente da altre parti e se vuoi un consiglio rilassati , aiuta a vivere la vita meglio.

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  27. PER MAX: premesso che non sono un giornalista ma un poeta e che quindi scrivo di quello che so, vedo mi dimostrano esistere senza doverlo provare portando le fonti, le fonti cmq esistono ma se vuoi cmq delle conferme leggi i commenti qui di tanti come Katherine, Mirtillo, Ariano Geta, Gus, che dicono chiaramente che un processo che già era purtroppo in corso di peggioramento ha trovato in questa. generazione una sua grave accelerazione. E poi come vedi AIFA Speranza vaccino inefficace vaccino che non è vaccino, effetti avversi nascosti beh tutto questo ora è provato e quando io lo affermavo in tempi non sospetti tu, e non solo tu per la. verità, lo negavi e bollavi quelli come me in modo che non voglio nemmeno più ricordare.

    Se non ti piacciono più le mie poesie (strano perchè prima del covid le amavi tanto e le apprezzavi un casino e ci sono ancora i commenti tuoi nei post indietro a dimostrarlo) no Problem non sei obbligato nè a leggerle nè a commentarle. Resta il fatto che ogni tuo prossimo commento che sia da me ritenuto off topic, polemico, provocatorio , offensivo ecc... non sarà pubblicato.

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  28. Pensavo ti riferissi a tutti noi che in quegli anni siamo "nati" diversi, cioè ci siamo trasformati, e non solo ai bambini. Questo Covid ha dato un enorme impulso alla tecnologia trasformandoci tutti in hikicomori.

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  29. PER PAOLA: Del covid sotto gli altri aspetti ne ho parlato molto in passato ed ancora lo faccio, ma qui mi ha colpito questa realtà che è emersa e che nemmeno io potevo immaginare fosse esplosa in maniera così potente.

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