Il fatto da cui trae ispirazione questa mia poesia lo saprete tutti e penso lo riconoscerete fin dai primi versi, ma cmq vi lascio il link al blog di Cavaliere Oscuro del Web dove si riporta l'accaduto.
OVUNQUE!
Noi non ci siamo mossi da qui
Noi ci siamo rifiutati di salirci
Noi, fermi sui nostri propositi
Noi, in piedi a dire NO
Noi, in piedi per lui
Lui che
Nonostante in piedi non possa starci
È il più alto di tutti
Perchè la statura che conta
Non si misura col metro
Ma è data dallo spessore morale
Di un essere umano
Ed il nostro compagno di classe
Seduto su una luminosa poltrona con le ruote
È per distacco
Il più alto di tutti
È il più sensibile, ironico, intelligente
È uno di noi.
Ed allora abbiamo detto NO
Noi senza di lui sul pullman
Per la gita solastica
Non ci saremmo mai saliti
E così è stato.
In tutta questa faccenda
Due cose ci feriscono:
La prima
È che nel 2023
Ancora si trovino agenzie
Che noleggiano autobus privi
Di mezzi per far salire un disabile
E l'altra
Forse quella che ci fa incazzare ancor di più
È che sui giornali
Si parli di noi con toni pieni di enfasi
Quasi celebrati come eroi
Per questo nostro gesto
Quando il nostro comportamento
Per noi è stato normale
E dettato da un rifiuto ovvio
Ad accettare che il nostro amico
Restasse escluso dalla gita per colpe non sue.
Sì
Quello che più ci indigna
È che si celebri il nostro gesto
Quando secondo noi
La priorità dovrebbe essere
L'indagare perchè quella ditta
Non ha pullman con la possibilità
Di far salire a bordo un disabile
Quando oramai anche
Un autobus di linea in città
È provvisto di tale dotazione.
Questo
Avremmo voluto vedere rimarcato
Su ogni mezzo di informazione
Ed invece no
Non è andata così
E questo ci amareggia
Perchè non vorremmo
Dover anche in futuro
Impuntarci per avere
Quello che per il nostro compagno
È un sacrosanto diritto trovare su un pullman.
Perchè non ci dovrà più essere
Una prossima volta
Perchè è scandaloso
Che sia successo già questa volta
E perchè non è di celebrazioni eclatanti
Di cui abbiamo bisogno
Ma di una noiosa routine
Dove non ci si debba nemmeno porre il dubbio
Che il nostro amico non possa salire su un bus
In un museo
Allo stadio
A teatro
Ovunque!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Siamo un paese del terzo mondo...
RispondiEliminaForse si avrebbe dovuto avvertire che una persona era disabile al momento di contattare con l'azienda dei pullman. Non dovrebbe avere bisogno di farlo, ma nel mondo che siamo dobbiamo avvertire gli altri di cose ovvie, altrimenti possiamo trovare sorprese anche se non è colpa nostra.
RispondiEliminapodi-.
PER BLOGEREDIRE: concordo.
RispondiEliminaPER CARLOS: lo hanno fatto e qualche giorno prima della partenza la ditta contatta la scuola scusandosi ma comunicando che non avevano pullman nemmeno uno con quelle caratteristiche. La scuola sostenendo la posizione dei ragazzi risponde che senza il pullman con la dotazione richiesta , no party ossia non sarebbero stati disposti a partire. Quindi non avendo la ditta nemmeno uno straccio di pullman in grado di far salire il ragazzo loro compagno disabile, loro rifiutano in blocco di fare la gita senza di lui.
RispondiEliminaLa scuola poteva cercare un altra società di trasporti, c'era solo quella? Capisco pure che rimediare un pullman all'ultimo secondo sia più complicato.
RispondiEliminaComunque i ragazzi si sono comportati molto bene in questa situazione.
PER ARIANO: evidentemente non poteva più fare in tempo d'altronde l'assurdo è che non lo avesse, da me in città i bus di linea li hanno quindi non so quale problema doveva esserci. R poi anche la ditta non lo sapeva giù da subito che era palesemente in difetto fin dal primo contatto?
RispondiEliminaFacciamo i fighetti ristampando intere filiere di romanzi per renderli inclusivi e non discriminanti, e abbiamo ancora i pullman senza scalette per disabili?
RispondiEliminaPER FRANCO: esatto, sempre più ridicola fuffa legata ad un vuoto e sterile politically correct e poi nel concreto discriminazioni a raffica
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaGeneralmente io mi lamento per la mancanza d'amore, ma questa storia mostra il cinismo tipico del capitalismo e diventa mancanza di rispetto. Non è un problema di amare il prossimo che è cosa riservata a pochissimi esseri umani, ma un fatto di non rispetto delle leggi che riguardano i portatori di handicap. Quel ragazzo merita di partecipare alla gita non perché è buono d'animo, simpatico e spiritoso. Lo merita perché è un essere umano.
PER GUS certo, ma facendo" parlare "i suoi compagni di classe volevo far arrivare questo concetto da te perfettamente espresso, andando oltre nel senso che loro danno così per scontato il fatto per loro ovvio che il loro compagno sia un essere umano che quasi non lo sottolineano (tranne nel finale in realtà) andando oltre e cioè descrivendo con affetto questo loro amico "essere umano". Venendo al tuo pensiero, io dico di più, lui non si merita la gita, lui ha diritto alla gita e per legge ha diritto di avere quel pullman attrezzato per farlo salire. il merito è un criterio di valutazione al limite della scuola o dei suoi genitori, ma lui non è che si merita quella gita e quindi ci deve poter partecipare. Ribadisco lui ha diritto a poter andare in gita scolastica, ecco perchè non ho accettato il fatto di non trovare articoli che in primis facessero il nome della ditta e poi indagassero sul perché di questa mancanza.
RispondiEliminaPurtroppo i disabili per decenni sono stati chiusi in casa e il problema non esisteva. Oggi che escono e desiderano giustamente vivere la loro vita come tutti gli esseri umani, sono costretti ad essere umiliati da una società impreparata. Le nostre città con tutte le barriere architettoniche e quelle invisibili, sono lo specchio di uno stato insensibile.
RispondiEliminaI compagni di questo ragazzo hanno saputo comportarsi meglio di chi ci governa.
Hai toccato un tema che evidenzia la nostra scarsa sensibilità verso certe categorie disagiate. Ma come a ragione ai sottolineato, quello che piú ci fa incavolare è che, quale paese c.d. avanzato, ci riempiamo la bocca vantando iniziative per promuovere "l'eliminazione delle barriere archittetoniche". Solo facciata. Poca sostanza.
RispondiEliminaIn un paese dove il senso civico ed il rispetto per il prossimo sono quasi inesistenti, certi comportamenti deplorevoli passano inosservati.
Buona giornata, Daniele.
PER MARATONETA GIO': questi ragazzi si sono comportati benissimo ossia in quello che dovrebbe sempre essere in realtà il modo normale di agire in queste circostanze. Vero, le barriere architettoniche sono ancora tante e quelle culturali pure, anche se molto si è già fatto, ma questo "molto" non è ancora abbastanza e quindi bisogna insistere per colmare il gap che ancora ci si porta dietro.
RispondiEliminaPER GIORGIO: vero, infatti si privilegiano le azioni di facciata, i gesti di mera scena magari fatti in tv, ma nel concreto poi ascensori zero, nel parcheggio per i disabili trovi sempre qualche stronzo che se ne frega e ci posa l'auto senza averne diritto... Siamo ben lontani da una vera società civilizzata edi improntata al rispetto ed alla sensibilità.
RispondiEliminaPer Daniele:
RispondiEliminail tuo richiamo ai parcheggi mi ha ricordato gli svariati automobilisti che parcheggiano davanti agli scivoli, soprattutto quelli, di piccole dimensioni, che servono al disabile (ma anche alle mamme con il carrozzino) per superare lo scalino del marciapiede. Sarei tentato, per civilizzare questi stronzi/e, a forargli un paio di pneumatici per stimolargli un attimo di riflessione. Addirittura qualche imbecille parcheggia nello spazio rosa riservato alle donne in gravidanza. In termini di inciviltà vedo che non si tocca mai il fondo.
Sì, conosco questo fatto, successo pochi giorni fa. I ragazzi si sono dimostrati molto maturi e solidali con il loro compagno. Non tutti ci sarebbero arrivati, tanti avrebbero fatto finta di niente e sarebbero partiti, invece loro, compatti, non hanno voluto prendere parte alla gita, senza poterla condividere con il loro amico.
RispondiEliminaSperiamo che la società degli autobus in questione, ma non solo questa, anche tutte le altre, provvedano ad attrezzarsi per aiutare i disabili ad avere una vita normale. Saluti.
PER GIORGIO: no purtroppo sembra che si possa sempre fare peggio.
RispondiEliminaPER MIRTILLO lo spero anch'io non deve essere complicato. Qui a Genova credo praticamente ogni bus di linea è dotato di questo sistema per far salire un disabile quindi sono esterrefatto che una ditta con pullman per medie e lunghe distanze non fosse attrezzata.
RispondiEliminaGrazie per avermi condiviso, una notizia che fa tanto riflettere, un plauso va a tutta la classe per la solidarietà.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: grazie a te per denunciare sempre quello che non va qui e nel mondo.
RispondiEliminaPER VALERIA nel caso di specie la ditta ta li ha avvisati del problema all'ultimo, forse sperava che lo abbandonassero e gli altri andassero in gita ed invece sono stati ragazzi in gamba. E sono contento che mi confermi che per legge i pullman devono avere quello strumento per farli salire.
RispondiEliminaCome sempre la tua sensibilità di permette di andare oltre e vedere le cose come veramente stanno, questa nostra società rovescia il significato di tutto e permette che cere ingiustizie continuino a perpetuarsi. Bravissimo, Daniele e grazie di focalizzarci sugli aspetti significativi della realtà.
RispondiEliminaDovrebbe essere normale trovare strutture idonee nei nostri tempi. Invece non è così perché sicuramente si risparmia su ciò su cui non si dovrebbe risparmiare. C'è troppa indifferenza e la solidarietà è stata messa in un angolo. Penso sarebbe opportuno non dare licenze a chi non predispone i mezzi anche a vantaggio delle persone diversamente abili.
RispondiEliminaPER CATERINA; io ringrazio te per queste tue bellissime parole, grazie davvero
RispondiEliminaPER FABIO: non darle o se si viene beccati dopo, sottrarle. aa
RispondiEliminaBuongiorno Daniele.
RispondiEliminaQuesta storia dei ragazzi che hanno rinunciato alla loro gita per solidarietà nei confronti del loro amico disabile... non so quanto di strumentalizzato ci sia in questo racconto.
Ma colpisce che non ci siano mezzi con disponibilità per chiunque. Persino per chi non riesce a salire gli scalini di un mezzo pubblico perché avanti con l'età. Ma in realtà ho notato che seppur ci sia la possibilità, le piattaforme non vengono minimamente utilizzate ed a volte non sono funzionanti. Hai fatto bene e scriverne, grazie Daniele.
purtroppo si fa un gran parlare di rispetto per tutti, di inclusività ecc, si celebrano le giornate dedicate alle persone con disabilità e poi...? nell'atto pratico c'è ancora troppo da lavorare, sia a livello personale che collettivo.
RispondiEliminaQuesto vale per il caso del pullman, oppure mi viene in mente la gente maleducata e incivile che parcheggia/sosta davanti alle rampe dove dovrebbe poter transitare una persona con difficoltà di deambulazione, ma di esempi ce ne sarebbero tanti. Due estati fa andammo in vacanza in una città di mare del molise e c'era un solo lido attrezzato per l'accesso ai disabili...
Questi ragazzi sono stati molto empatici e rispettosi, dando un insegnamento su cosa voglia dire essere DAVVERO inclusivi.
PER PIA: purtroppo ancora molto si deve fare per far rispettare certe regole e non è giusto
RispondiEliminaPER ANGELA condivido in toto il tuo commento.
RispondiEliminaPER VALERIA: la scuola ha dichiarato che ha subito chiesto quel pullman e che solo poco prima della partenza la ditta ha affermato di non essere in grado di fornirlo con la dotazione per i disabili. Ci sono anche scuole negative ma non è il caso di questa che invece ha insistito per avere quanto le spettava come pullman di diritto.
RispondiEliminaIo non m'indigno più di nulla.
RispondiEliminase presi uno a uno
siam tutti belli e buoni
onesti e perfetti.
Però se tutti questi
presi a uno a uno li metti in massa
la puzza la senti ad un miglio di
distanza e anche di più.
Che dirti Daniele
da uno come me che non è
ne bello ne brutto ne perfetto
ma di queste carognate mai pensate e mai fatte
Qui mi fermo, ci sarebbe da scrivere non libri ma enciclopedie sulla nostra perfetta società.
PER GIOVANNI neanch'io mi reputo perfetto ma come giustamente hai sottolineato nel tuo commento, questa subita da quel ragazzo è una carognata oscena.
RispondiEliminaIo non ho sottolineato propio nulla.
RispondiEliminaOgnuno di noi sicuramente abbiamo assistito a qualche scena similare.
Ecco perchè scrivo ............. non m'indigno più.
PER GIOVANNI: in effetti è facile assistere ad episodi non proprio decorosi per usare un eufemismo, d'altronde il motto della società attuale sembra essere "Inciviltà first".
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