Penultimo appuntamento con le poesie suggerite da voi per quanto concerne il tema da trattare;
Questa volta, sempre nel pieno rispetto della pubblicazione della poesia in base al momento di ricezione del vostro commento, viene trattato il tema proposto da Angela Maratoneta GIO' ossia "Cercare di ponderare bene e di essere sicuri prima di decidere di mettere al mondo un bambino. Purtroppo con rammarico vedo intorno a me genitori non adatti ad educare ma soprattutto ad amare il proprio figlio. I genitori anaffettivi creano ferite profonde ed io so cosa vuol dire."
ASSENZA D'AMORE
Tutto inizia
Nel preciso istante in cui nasco
E pensare che sono bravissimo
Piango subito
E nessuno quindi si preoccupa
Se respiro o no
Tutto è nella norma
Anche il mio peso.
Viene il momento clou
La mamma mi deve prendere in braccio
Ma in quell'istante
Appena mi prende tra le sue braccia
Avverto come un gelo
Più che una sensazione di impaccio
Proprio un senso di freddezza
Scarsa empatia
Poi mi passano a mio padre
Ma non va meglio.
Eppure non ero indesiderato
E nemmeno non voluto
O peggio un errore di percorso
Ero perfino stato programmato
Crescendo poi mi spiegheranno
Che ho avuto ed ho ancora dei genitori anaffettivi
Ossia del tutto incapaci di gesti d'amore
O anche solo di piccoli slanci d'affetto.
Peccato
Che fino a 16 anni
Io non riuscivo a capacitarmi
Di questa freddezza
E mi sentivo non amato
E forse mai veramente voluto.
Non è che mi mancasse da mangiare
O se ne fregassero di dove andavo
Ma era soprattutto la totale assenza di affettività
Che mi colpiva:
Baci e carezze non pervenuti
Coccole e sorrisi assenti
Parole di conforto
Ed attenzione al mio stato d'animo
Quasi inesistenti
Bacio della buonanotte
Mai conosciuto
E tono della voce
Simile a quello metallico
Di alcune voci pre-registrate al telefono.
Poca felicità nel festeggiare
I miei ottimi voti a scuola
Eppure so che hanno sempre voluto
Che andassi benissimo
E che studiassi.
Eppure nulla.
E quando li affrontavo
Negavano
Non capivano o fingevano di non capire
Questo non lo so con esattezza
Ma ho provato tanto male
Ed invidia
Invidia verso
I genitori degli altri bambini
Ho anche rischiato
Di crescere e diventare come loro
Mi è poi stato spiegato in seguito
Ma per fortuna ero nato
Con un tale desiderio d'amore
E non mi chiudevo in me stesso
Per cui ricevevo amore dalla mia ragazza
E poi dai miei tanti amici
Insomma sono stato fortunato
Perchè potevo anch'io "prenderla"
Per imitazione comportamentale
Ma anche e soprattutto per paura di
Soffrire pure io
Se dando affetto non ricevevo nulla.
Io nella sfortuna
Sono stato un miracolato
Perchè davvero potevo essere come loro
Mi sono chiesto tante volte
"Ma se lo sapevano
Perchè immagino che un poco
Il sospetto lo avranno avuto,
Per quale ragione
Mettermi al mondo per poi
Non saper fare i genitori a 360°?"
Mah
Forse avevano l'esigenza morale
Di avere un figlio
Perchè una famiglia senza figli
Non è una vera famiglia
Io non lo so
Oggi ho 32 anni
Per mia scelta
Non ho più rapporti con loro
Perchè per quanto sappia
Cosa hanno
E capisca che stanno male
Vederli
E non ricevere neanche un tenero abbraccio
Io non ne ho più la forza.
L' ho avuta per troppi anni
Senza neanche capire perchè
O chiedendomi se fosse colpa mia
Che ora che lo so
Mi spiace
Ma la forza di tenere duro
Qualora li dovessi rivedere
Non sono più in grado di averla
E forse
E ne ho anche pienamente il diritto
Non ho più intenzione di provare ad averla.
Sto per sposarmi
Loro non saranno al matrimonio
E la cosa più assurda di tutto questo
È che questa scelta necessaria
Fa soffrire più me di loro
Loro sono solo infastiditi
Credo per un mero problema di immagine
Ma non soffrono per questa esclusione
Lo so
Può sembrare una decisione forte
Ma è meglio un piccolo senso di colpa
Che vedermi rovinato
Il giorno più bello ed importante
Della mia vita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ce ne sono di genitori così,ad esempio il mio papà,so che mi amava tantissimo ma non lo manifestava quasi mai,al contrario di mia mamma,io però gli volevo bene lo stesso.
RispondiEliminaPER BLOGREDIRE: premesso che non è autobiografica, ma è il tema suggeritomi da Maratoneta Gio', l'anaffettività è più complessa di un affetto non saputo esternare ma è proprio assenza dello stesso. Se tu in cuor tuo sai che tuo padre ti amava moltissimo vuol dire che a suo modo, con un suo sguardo, una parola, un qualcosa, ma te l'ha fatto capire e ci è riuscito perchè alla base c'era l'amore per te. L'anaffettività è più profonda, in quanto non avverti alcun affetto, quasi il gelo, e questo perchè affetto l'anaffettivo non può provarne.
RispondiEliminaConosco storie drammatiche e malinconiche legate all'anaffettività.. bisognerebbe studiare da genitori e da figli, perlomeno appena sorgono problemi di comunicazione, di rapporti, di desiderio non riconosciuto.. troppo spesso non si approfondisce e si arriva ad irrecuperabili punti di non ritorno..
RispondiEliminaPER FRANCO bisognerebbe in questi casi in primis sapere di essere anaffetttivi e poi andare da uno specialista il tutto magari prima di concepire una vita.
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaA volte si sbaglia scaricando su un figlio la mancanza di affetto dei propri genitori.
Io ero severo. Un giorno mia moglie mi disse: "Augù, lo sai che Gius per dialogare con te è dovuto diventare tifoso della Juve?" Da nonno ho capito come deve comportarsi un padre, grazie anche a mio figlio, sempre puntuale nell'affetto verso i figli.
Riconosco un unico grande Amore quello del cordone ombellicale ...... Questo sentimento muore con i due soggetti.
RispondiEliminaAtri Amori importantissimi ..... posso anche finire per un non nulla. Dunque contano nel momento della condivisione.
Il mio modo di pensare.
Inizio esemplare ......
PER GUS: Ma tu non sei un anaffettivo e non lo sei mai stato. Ecco se leggi il commento di Valeria ti renderai conto che forse eri troppo severo per paura di sbagliare ma, citando Vecchioni, "forse non lo sai ma pure questo è amore" anche se hai fatto bene a. dare ascolto tua moglie.
RispondiEliminaPER VALERIA: il tuo commento è perfetto per spiegare lucidamente ed emotivamente cosa significhi. essere anaffettivo e quali aiuti si possono avere. Il lui potrebbe anche essere una lei, il finale è inventato. Ho voluto solo che tanti potessero immedesimarsi in quel ragazzo perchè i disastri che anche un solo genitore anaffettivo può procurare sono enormi e solo una persona forte può farcela a schivarli o almeno a sconfiggerli.
RispondiEliminaPER GIOVANNI: il dramma è quando anche quel grande amore manca e questo della poesia è purtroppo il caso
RispondiEliminaIl gelo che hai descritto così bene nella tua poesia, lo provo ancora oggi, che ho 70 anni.
RispondiEliminaMia madre era anaffettiva, rifiutava le manifestazioni d'affetto, come abbracci, carezze e qualche volta diventava aggressiva. Il suo viso non era mai sereno e lo sguardo che mi rivolgeva era pieno di rabbia. Cercavo di essere ubbidiente, ero sempre pronta ad accontentare le sue richieste ma lei era sempre fredda, distaccata, pronta a tarparmi le ali. Sono arrivata a pensare che mi meritavo quel comportamento, forse ero io sbagliata. Crescendo ho capito anche grazie a persone che mi circondavano, che il problema era solo suo. Ho fatto di tutto per non assomigliarle. Ho dovuto fare un lavoro enorme dentro di me, ma alla fine ho vinto la battaglia. Sono capace di amare, di volere bene ma soprattutto di fare il bene. Ancora oggi sento la sua voce che grida cose orribili. E' vissuta fino a 91 anni e per etica, l'ho sempre aiutata ma quando è morta ho provato un senso di rinascita. La cosa più atroce era questo pensiero: Se mia madre non mi ama, ci sarà qualcuno che mi vorrà bene?
Tutti i baci, le carezze o le parole buone che lei non ha saputo regalarmi quotidianamente mi sono donate da mio marito, mia figlia e mio nipote
Non date mai per scontato l'amore di una madre perché non è così...meditate!
PER ANGELA MARATONETA GIO': era chiaro. che il tema da te scelto ti.riguardasse e lo avevi anche accennato pubblicamente nel chiederlo come l'ho fatto trasparire anch' io nel post oggi nella mia intro ma volevo fossi tu a dirlo qui con queste tue parole di chi parla la poesia (salvo le parti di fantasia) e lo hai fatto con parole importanti, profonde, sentite vissute. E Sì, oggi sei qui giustamente a ribadirlo con decisione, hai vinto quella battaglia e sei una bellissima persona.
RispondiEliminaPer Daniele Verzetti
RispondiEliminaMa ora avendo letto il commento della Signora Quell'Amore ombellicale in lei c'è ........... ed è forte, lo si sente leggendola.
PER GIOVANNI: non era lei ad esserlo ma sua madre infatti, lei è una bellissima persona.
RispondiEliminaCaro Daniele ti ringrazio per avermi dato l'opportunità di ribadire il problema della mancanza d'amore dei genitori.
RispondiEliminaHai scritto dei versi che rendono l'idea del disagio e le tue parole mi toccano profondamente.
Grazie e ti auguro una serena giornata nella nostra amata Genova.
PER ANGELA MARATONETA GIO': grazie a te per averm dato l'occasione di parlarne.
RispondiEliminaChe problema che sei andato a toccare...la mancanza di affettività nei rapporti padre figlio o dei genitori secondo me è al centro della nostra vita. Sin da piccoli i bambini capiscono subito come è la situazione. Mia sorella maggiore ha passato 42 anni di lavoro all'Ospedale Gaslini, ospedale per l'infanzia, e ad esempio mi parlava di corsi alle donne in attesa di partorire in cui insegnavano alle future madri come allattare...
RispondiElimina...eh si, perché si comincia da lì! Chi è che ti da mangiare quando sei nato? La madre. E dar da mangiare al bimbo è la prima forma di amore, che non è solo il latte materno ma è anche (ad esempio) accarezzare, sorridere e rivolgere parole amorevoli al bimbo appena nato mentre la madre lo allatta. Perché anche se è piccolo quel bimbo già capisce se è amato, oppure no, da queste cose basilari.
Quindi pensa te da dove comincia l'affetto o il mancato affetto. Poi ognuno di noi impiega anni per staccarsi da certe problematiche (se riesce a staccarsi). Da questo punto di vista ci sono gli studi dello psicanalista Bruno Bettelheim che analizza il fatto che quando ci innamoriamo di qualcuno cerchiamo una persona che possa, come dire, "rimarginare" le ferite che abbiamo avuto da bambini nei rapporti con i nostri genitori. O per meglio dire, qualcuno che tramite l'amore e l'affetto possa farci superare eventuali problemi (o traumi) che ci seguono nel tempo a causa della mancanza di affettività.
Argomento vastissimo ma che hai descritto molto bene con la tua poesia.
Un salutone e alla prossima
PER DECLIVIODOMANI: vero. avere un figlio è già una responsabilità importante e dargli amore è essenziale da subito. Per questo soffrire di una patologia come l'anaffettività è ancora più drammatico e dovrebbe scoraggiare a mettere al mondo dei figli. Per aver toccato questo tema devi però ringraziare Maratoneta Gio' perchè è stata lei a suggerirlo.
RispondiEliminaAllora grazie a Maratoneta Gio' per averti proposto l'argomento.
RispondiEliminaUn salutone a tutti
In certi frangenti lasci intendere che gli anaffettivi sappiano di esserlo. Non è così.
RispondiEliminaPER FRANCO premesso che questa poesia tratta delle difficoltà enormi che devono affrontare, ma più spesso subire, i figli di una coppia anaffettiva, e che invece a me risulta ( ma vedo di verificare meglio) che possano nel lungo periodo sapere di esserlo, magari capire e magari rifiutare di farsi aiutare, essendo però la poesia vista dalla parte dei figli, loro possono anche non sapere che la coppia non se ne renda conto, che poi è quello che nella mia poesia dice il protagonista, ma cmq alla fine la sofferenza da bambino ed adolescente resta straziante
RispondiEliminaL'anaffettività è un problema oggettivo per chi lo subisce. Conosco una persona che si è legata moltissimo, in modo quasi esagerato, alla famiglia della moglie perché era un ambiente più caldo, aperto, affettuoso appunto, e lui ne era rimasto incantato poiché era cresciuto in un contesto famigliare in cui regnava un atteggiamento molto austero. Ovviamente qui non intendo anaffettività nel senso psicanalitico del termine, comunque ci sono famiglie dove veramente i gesti d'affetto sembrano quasi una "debolezza" da evitare, ed è così triste.
RispondiEliminaPer esperienza personale mia madre lo sapeva ma per lei era normale comportarsi così. Purtroppo!
RispondiEliminaPER FRANCO: Gio' ci ha risposto facendo chiarezza. Lo sapeva.
RispondiEliminaGRAZIE GIO'
RispondiEliminaPER ARIANO: beh tu pensa se già è dura una anaffettività atecnica, cosa può essere avere genitori anaffettivi proprio sotto il profilo tipico della patologia medica.
Cè chi si scandalizza per le madri che decidono di interrompere la gravidanza, io inorridisco di fronte a certe scelte genitoriali dettate solo dal costume, dalla società. Fare i figli perché così vuole il mondo, senza coscienza, senza amore. Purtroppo non sono pochi questi casi e non sempre finisce bene per i figli, come nella tua poesia. Grazie Daniele, di questi versi davvero molto profondi e che ci spingono a riflettere.
RispondiEliminaPER CAAERINA: grazie. a te per la tua sensibilità e le tue parole su un tema molto delicato.
RispondiEliminaMio padre aveva un genitore anaffettivo, che l'ha ignorato per tutta la vita e non gli ha mai dato un briciolo d'affetto. Sua madre era morta quando lui aveva otto anni e, fino alla morte, ha portato nel cuore quegli otto anni d'amore che l'hanno salvato, perché, nonostante fosse molto piccolo, aveva comunque imparato ad amare.
RispondiEliminaIl migliore amico di mio figlio ha un padre che non l'ha mai voluto. Quando sua madre aveva espresso il desiderio di avere un figlio, il marito l'aveva messa in guardia dicendole che quel figlio sarebbe stato solo suo e che lui non se ne sarebbe mai interessato. Lei volle avere lo stesso quel figlio e lo amò per due. Di fatto il padre non ha mai partecipato alla vita del figlio, non lo ha mai accompagnato a scuola, né è andato a sentire i suoi saggi musicali, o si è rallegrato per i suoi successi scolastici. Quel ragazzo è un genio. Ha vinto una borsa di studio come ricercatore a Cambridge e poi negli Usa. Ora è tornato a Torino con una nuova borsa di studio da un milione di dollari, ma suo padre non va mai a trovarlo, né gli dimostra interesse. Sembra impossibile che un uomo non possa provare nulla per un ragazzo così, che ora lo ha anche fatto diventare nonno, eppure è proprio così.
Non oso pensare a come sarebbe la vita di un bambino se entrambi i genitori fossero entrambi anaffettivi. Lo condannerebbero ad una vita terribile.
PER KATHERINE: le 2 testimonianze che hai condiviso con noi, sono molto importantli per far ulteriormente comprendere a quale genere di sofferenza un figlio o una figlia di genitori anaffettivi possono andare incontro
RispondiEliminaHai condiviso dei versi molto toccanti, Daniele! Tutto dipende dal valore che si da a figlio/a. Cioè dal motivo che ci spinge metterlo/a al mondo.
RispondiEliminaBuon fine settimana, Daniele :-)
PER GIORGIO ragionamento più che giusto di regola se non fosse che in questo caso si tratta di una seria patologia.
RispondiEliminaMi ha rattristito molto questa poesia. L'anaffetività sarà anche una patologia ma io vedo anche molto egoismo nella scelta di avere un figlio soltanto per convenzione.
RispondiEliminaPER MARCAVAL: vero e questo è un ulteriore aspetto che riguarda anche chi non soffre di tale patologia.
RispondiEliminaSono versi molto profondi e toccanti, che fanno tanto riflettere.
RispondiEliminaTema bello e molto delicato, sono contenta che tu abbia scelto di trattarlo.
RispondiEliminaPERVLA DAMA BIANCA tema importante non potevo non sceglierlo, ho deciso che ne avrei scritto appena vista la richiesta
RispondiEliminaPER CAVALIERE: ti ringrazio molto.
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