FIGLI O LAVORO?
Irene
Questo il mio nome
Ho 34 anni e non ho figli
Questo mi limiterei a dire
Se mai un giorno
In un distopico futuro
Dovessi essere presa
Tradotta in carcere
Ed interrogata come le "streghe"
Ai tempi dell'Inquisizione.
Sono Irene
ho 34 anni non ho figli
E non ne voglio
D'altronde anche te
Mia cara ipocrita società
Sei lievemente stronza
Ci vorresti mamme e manager:
E se lavoriamo solo
Siamo come e peggio degli uomini
Se facciamo soltanto le mamme
Siamo mantenute e retrograde
Se invece facciamo entrambe le cose
Siamo sicuramente pessime madri
Che non dedicano ai loro figli
Tutto il tempo che meriterebbero
Insomma
Come scegliamo, sbagliamo.
Figli, lavoro o entrambi?
Curioso
Con tutti i problemi che ci sono al mondo
Sembra essere questo
Il dilemma Shakespeariano del terzo millennio
Sono Irene
Ho 34 anni
Non voglio figli
Anche se mi piacciono i bambini
E mia ipocrita società
Se ti avvicini
Ti confido un piccolo segreto all'orecchio:
Scegliere se essere solo madre
Solo lavoratrice
O entrambe le cose
È una decisione solo nostra
Ed il perchè l'abbiamo presa
Sono solo fatti nostri.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
E perché si deve giudicare?
RispondiEliminaIn realtà tutti giudichiamo nel senso che hai proprio detto tu. E poi gli imprenditori, che non vogliono una che vuol essere mamma.
Ma la donna di un mio amico ha lasciato il suo proprio negozio per attendere i suoi figli, poiché lei, a un certo punto, l'ha preferito, una propria scelta. Con i soldi del suo marito bastava.
Ma c'è un altro amico che è stato lui, dopo essere licenziato, che ha deciso di non cercare più lavoro, che i soldi di lei bastano.
Lavorare o fare la casalinga... Ovviamente, se ne hai soldi e il tuo lavoro non è una cosa fantastica, la scelta è quella di non lavorare.
Un'altra discussione sarebbe, i figli, perché non sono i padri a tenerli a casa, perché viene fatto che debba essere la madre? Questo sarebbe argomento di un altro post.
PODI-.
PER PODI: siamo sulla stessa frequenza, la pensiamo allo stesso modo. Interessante il tema che proponi a chiusura del tuo commento, la tua è un'ottima domanda: perchè è così difficile per la società attuale immaginare un padre casalingo? Ancora troppo maschilismo sotto la superficie scintillante di un mondo che si dichiara moderno e paritario?
RispondiEliminaOgnuno giudica misurando col propio metro.
RispondiEliminaPropio in questo blog in un post viene annullato giustamente il termine popolo, dunque di traino anche una società ........ rimane cittadini che accupano il suolo italiano.
In base al mio metro di valori sono delle scelte determinanteìi ............ ed in questo caso si sceglio a favore del figlio/a ..... E non è un giudizio, è solo una mia amara considerazione, di questa blogger.
Tutto il resto rimane tale è quale.
X DANIELE
RispondiEliminaMia cara ipocrita società
Sei lievemente stronza
Ci vorresti mamme e manager:
E se lavoriamo solo
Siamo come e peggio degli uomini
Se facciamo soltanto le mamme
Siamo mantenute e retrograde
Se invece facciamo entrambe le cose
Siamo sicuramente pessime madri
Che non dedicano ai loro figli
Tutto il tempo che meriterebbero
mi ricorda Fedro:
«Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, erano venuti allo stesso ruscello.
Il lupo stava più in alto e, un po' più lontano, in basso, l'agnello.
Allora il malvagio, incitato dalla gola insaziabile, cercò una causa di litigio.
"Perché - disse - mi hai fatto diventare torbida l'acqua che sto bevendo?
E l'agnello, tremando:
"Come posso - chiedo - fare quello di cui ti sei lamentato, o lupo? L'acqua scorre da te alle mie sorsate!"
Quello, respinto dalla forza della verità:
"Sei mesi fa - aggiunse - hai parlato male di me!"
Rispose l'agnello:
"Ma veramente... non ero ancora nato!"
"Per Ercole! Tuo padre - disse il lupo - ha parlato male di me!"
E così, afferratolo, lo uccide dandogli una morte ingiusta.
Questa favola è scritta per quegli uomini che opprimono gli innocenti con falsi pretesti.»
PER ALITO DI VENTO: in primis bentornato! Giusto scegliere, ingiusto giudicare la scelta soprattutto se così personale quasi intima.
RispondiEliminaPER GUS: Fedro aveva inquadrato il genere umano perfettamente nonostante siano gli animali a popolare il palcoscenico di questa favola.
RispondiEliminaPer Daniele Verzetti
RispondiEliminaSi dimentica una semplice cosa: che in Italia le nascite sono quasi a zero.
Detto questo ............come si può giudicare un sondaggi Istat come questo ........ lo si accetta, cosi anche le scelte che portano a questo risultato.
Situazione brutta e scomoda. Difficile conciliare le due cose. Soprattutto per chi vuole arrivare un po' più in alto, magari anche investire un po' sulla propria carriera, a maggior ragione se prima di arrivarci ha studiato tanto.
RispondiEliminaCome fai sbagli...
PER ALITO DI VENTO: il punto è che sono quasi zero perchè in primis la donna non è aiutata a poter lavorare e tenere un figlio e poi perchè con la crisi economica che abbiamo oramai grave soprattutto da tre anni a questa parte, la possibilità di mantenere un bambino è oramai da considerarsi un lusso per poche famiglie.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: difficile perché questa società non mette la donna nelle giuste condizioni per, se vuole e se può, avere la possibilità di essere bene sia madre che lavoratrice. Sarebbe ora che questa società capisse che anche le donne hanno sogni, aspirazioni, desideri, che sono ben diversi e tanti rispetto al solo desiderio di maternità.
RispondiEliminaSono scelte difficili. Mia nipote ha avuto una figlia e ha potuto mantenere il lavoro, ma solo perché la nonna (mia sorella) le guarda la bimba a tempo pieno, se no sarebbe stato un problema.
RispondiEliminaPER ARIANO : lo sono soprattutto qui in Italia. Se una donna vuole lavorare ed essere madre è un'impresa titanica ancora oggi. Poi invece diverso è l'aspetto della libertà di scegliere se essere madri o meno e su quell'aspetto deve vigere e prevalere sempre ed in maniera insindacabile, la volontà della donna.
RispondiEliminaNel 1978 dopo 9 anni che lavoravo, sono stata licenziata perché aspettavo la mia bambina. Il mio datore di lavoro fu categorico, dopo un mese che gli dissi di aspettare un bimbo mi fece preparare i libretti (come si diceva allora) e mi licenziò. Non ho usufruito della maternità ma ero talmente felice che pensavo: "la vita va affrontata un passo alla volta". Ho allevato Francesca, non è stato facile perché lo stipendio di mio marito (metalmeccanico) era pochino.
RispondiEliminaAppena ho potuto sono tornata al lavoro ma l'abbandono di quegli anni, mi è costato perché ho dovuto lavorare fino a 67 anni. Ne valsa la pena perché accanto a me ho il gioiello più prezioso!
PER GIO: sono felice di leggere la piena felicità in queste tue parole, e sapere che cmq hai vissuto quel periodo con grande gioia, ma resta il fatto di un licenziamento cmq ingiusto e non accettabile.
RispondiEliminaSe le nascite sono quasi a zero, ci sarà un motivo. Tralasciando le scelte personali di diventare genitori, ma spesso le donne lavoratrici, sono ricattate negli ambienti di lavoro oppure con degli stipendi miseri.
RispondiEliminaSaluti a presto
PER CAVALIERE: concordo con te.
RispondiEliminaPer Daniele Verzetti
RispondiEliminaL'adeguamento dello stipendio è stato del 0,02% di aumento per uomo e donna. lo chiamiamo aiuto?
Lo stato per ogni figlio da un Tot se quest'uomo si separa dalla moglie per il mantenimento èTot triplicato ..... e stamo parlando dello stato.
PER ALITO DI VENTO:0,02%, urca, con un aumento tale è da pensare ad acquistare una Porshe ibrida ultimo modello😳 Assurdo e scandaloso.
RispondiEliminaIpocrita e maschilista società che accusa le donne per ogni scelta che fanno. Io credo poi che è ancora più assurdo il fatto è che oggi, ormai nel 2023, nonostante i progressi fatti, la crescita e l'educazione dei bambini sia affidata quasi esclusivamente alle madri che si fanno in quattro. Molti padri, ma per fortuna non sono tutti così, evadono.
RispondiEliminaPER CATERINA: concordo con te in pieno. Forse però molti padri iniziano ad essere in questi ultimi anni più presenti di prima.
RispondiEliminaAl giorno d'oggi, nella maggioranza dei casi, bisogna lavorare in due, perché uno stipendio solo non basta. A quel punto, stando entrambi fuori casa, è molto difficile allevare un figlio, che non ha soltanto bisogno di cose materiali, ma anche di tempo, cure e attenzioni. Molto spesso i nonni aiutano, ed io ne conosco tantissimi, ma adesso anche i nonni lavorano perché devono aspettare di aver 67 anni per andare in pensione, inoltre hanno già i loro genitori da accudire. Così i giovani, temendo di non farcela da soli, rinunciano. Non è una questione di essere mal giudicati, è solo la paura di non farcela. E poi sono già amareggiati per tanti altri motivi. Non hanno più fiducia nella società, nelle istituzioni, nel mondo del lavoro e non vogliono che il loro figlio debba trovarsi, un giorno, in difficoltà.
RispondiEliminaNon è facile conciliare il lavoro con la famiglia. D'altra parte, uno stipendio solo non basta di certo. Purtroppo, in certi ambienti di lavoro , le maternità non sono gradite e si rischia pure di essere lasciate a casa. I bambini sono spesso affidati ai nonni e, se i nonni non ci sono , cosa si fa? I problemi sono tanti e, se una donna decide di non avere figli, sono scelte solo sue e giustificate. Mi spiace però che, chi un figlio lo vorrebbe, non è certo aiutato. Saluti.
RispondiEliminaPER KATHERINE: le ragioni per cui si tende a non fare figli sono soprattutto quelle che indichi nel tuo commento, e su quelle è lo Stato che dovrebbe lavorarci su per farle sparire. Resta il fatto che questa società qualunque scelta faccia la donna, in tema di figli e/o lavoro, viene giudicata spesso pretestuosamente e malevolmente in modo negativo.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: concordo con il tuo commento in toto, certo poi non si domandino ipocritamente perchè gli Italiani fanno meno figli.
RispondiEliminaPER VALERIA: Sapevo della Ferrero, temo sia una perla rara, d'altronde questa impresa è da sempre un passo avanti in tutto. Eh, ne ho di poesie sulle donne e la condizione femminile, questa, hai ragione, si aggiunge di diritto. D'altronde è un tema che sento particolarmente
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