LE SEMBIANZE DEL MALE
Paesaggio disadorno
Erbacce incolte
Una costruzione ora abbandonata
Dentro
Un'altalena vuota
Incuria
Ed una statua in pietra
Della Vergine Maria
Con uno sguardo coraggioso
Che osa guardare in alto
Invece di coprirselo
Con le sue mani
Le uniche forse realmente innocenti.
Sente ancora le loro voci
Allegre e scorazzanti
E poi di colpo
Quegli imbarazzanti silenzi
Quei nauseanti silenzi
Silenzi di cui anche lui ha memoria diretta.
È notte
Tutto intorno è calma apparente
Luci spente ovunque
Solo dalla porticina satanica della sacrestia
Filtra una lucina fioca
E nessuno di loro ammetterà mai
Di essersi avvicinato a quella porta
Eppure molti si raccontavano tra loro
Che chi veramennte si fosse accostato
In una di quelle notti
Non poteva fare a meno di ascoltare due suoni distinti:
Un respiro affannoso e schifosamente eccitato
Ed uno di loro
Sibilare un acuto e straziante lamento
Neanche veramente piangere
Ma mugolare terrore
Disgusto
Orrore
E poi quella paura
Che da quel momento non ti abbandonerà più
Paura di fidarsi di chiunque
O nel migliore dei casi
Solo di tutte le Tonache nere
Delle loro mani sudaticce
Del loro respiro sconcio
E della loro faccia stravolta
Letteralmente trasformatasi
Assumendo le sembianze del Male.
Ed allora
Chi ha passato di tutti voi bimbi
Questo orrore
Ora sa bene che sguardo ha Lucifero
E quale faccia ha il male.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
E' molto bella, ed intensa nel suo vero significato.
RispondiEliminaversi amari che stanno fuori quella porticina ...... come un avviso per chi tenta di entrarci.
Buon inizio settimana
La Chiesa rischia di far perdere al fede. Dovrebbe darsi una ripulita.
RispondiEliminaPER GIOVANNI: amari come il tema trattato. Grazie Giovanni per le tue parole.
RispondiEliminaPER GUS: concordo con te.
RispondiEliminaIndubbiamente un tema forte, un evento che ha lasciato sbalorditi molti di noi che abbiamo ugualmente trascorso l'infanzia entrando e uscendo dall'oratorio, dalla sala dei catechisti, dalla sagrestia e dalla chiesa stessa, sentendoli sempre come luoghi sicuri, famigliari. Inimmaginabile pensare che in alcune sagrestie il sacerdote non fosse l'uomo rassicurante e sorridente che era da noi ma, invece, un lupo travestito da agnello.
RispondiEliminaFino alla cresima ho sempre frequentato la parrocchia e il catechismo.
RispondiEliminaNon avevo ancora chiara la mia ideologia in merito a Dio.
Facevo persino volontariato alla radio della diocesi. Però, non mi sono mai fidata dei preti.
Non avrei mai nemmeno accettato un passaggio da uno di loro, perché restavano comunque uomini estranei alla mia famiglia.
Non posso dire, comunque, di aver mai assistito a scene inquietanti, né tantomeno di aver ascoltato qualcosa del genere.
Hai parlato di uno degli orrori più diffusi, anche se c’è ancora buona parte di società che fa finta di non vedere. È la grande ipocrisia della Chiesa cattolica, che vede la pagliuzza nell’occhio del fratello, dell’uomo comune ma non vede la trave piantata nell’occhio di tanti uomini di chiesa. Bella poesia.
RispondiEliminaPER ARIANO: tema forte ed irrisolto sui cui bisogna continuare a tenere accesi i riflettori. Vero, il dramma è che sono luoghi che nessun bambino oserebbe mai immaginare pericolosi.
RispondiEliminaPER CLAUDIA: non tutte le realtà ecclesiali sono come questa descritta nella mia poesia ma purtroppo la cronaca ci dice che casi come questo ne esistono purtroppo tantissimi in tutto il mondo.
RispondiEliminaPER FARFALLE LIBERE: commento perfetto condivido ogni parola.
RispondiEliminaHo conosciuto preti fantastici, ma tutto quello che accade e si sente in giro è terribile. Dovrebbe bastare per cambiare una gestione ecclesiale vecchia di millenni. Dove la donna è ancora un ornamento, e dove probabilmente gli uomini si credono troppo vicini a Dio per poter pensare di sbagliare.
RispondiEliminaPER FRANCO concordo con te a me viene in mente anche senza averlo conosciuto Don Gallo però esiste anche questa realtà e va debellata. Sì anche una riforma della Chiesa sarebbe utile.
RispondiEliminaLa Chiesa deve farsi un bel esame di coscienza.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE: assolutamente
RispondiEliminaEcco, questa mi piacerebbe ospitare in una delle prossime puntate di "Accade in Italia", fammi sapere se posso.
RispondiEliminaEstirpare tutto quell'errore è dura. Ma inevitabile. Io ho sempre avuto delle bellissime esperienze con gli uomini di chiesa e sottolineo uomini. Bisognerebbe rifondarla partendo dalla prima pietra...
RispondiEliminaPER NICK lo sai tu devi solo informarmi di quale poesia vuoi inserire nel tuo blog, e poi il mio YES è automatico :-)))
RispondiEliminaPER MARIELLA: beh, se poi tocchiamo il tasto delle suore..... ho una poesia che riguarda me e poi mio padre recentemente in relazione all contatto con le suore... Prima o poi la posterò ma non ora.
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