Poesia di alcuni anni fa ormai mai postata sul blog e proposta dal vivo per la seconda volta in quell'ottobre del 2015 alla Sala dei Chierici presso la Biblioteca Berio a Genova. Un tema però molto attuale anche oggi, forse soprattutto oggi. Vi lascio al video per scoprire di cosa si tratta...
Splendida e drammatica scenografia, che colpisce forse anche più delle parole amare. La posizione da legato, rende il dolore, l'impotenza, la crudeltà con la quale ancora oggi trattiamo determinati malati. Il TSO era tornato tra le tue liriche poco tempo fa, in una assurda recrudescenza di lotta tra potere e protesta. In punti di vista sempre più inconciliabili dove impossibile far convergere necessità e voglia di nuova libertà.
RispondiEliminaMa ecco.. il tuo video oggi, ci riporta a vecchi disagi, mai risolti, e dimenticati di nuovo, un giorno, assieme alle mascherine chiuse in un cassetto. Perché noi ci si indigna facile, e poi accada quel che accada..
PRE FRANCO: sono commosso dalle tue parole, ero sicuro che una persona sensibile come te sarebbe stata toccata dal video. Vero ne avevo trattato anche di recente per mettere in luce come il TSO venga e possa a volte essere pericolosamente utilizzato come strumento non di cura ma di altro. La verità più triste è proprio quella che evidenzi tu nel tuo commento alla fine, quando sottolinei che ci si indigna facilmente ma poi.... Ecco, io inizio ad avvertire che anche la prima parte quella di una indignazione facile, a presa rapida ma al contempo di veloce scioglimento dalla pareti emotive del cuore di ciascuno d noi, stia venendo meno passando direttamente ad un pericolso stato di fredda indifferenza.
RispondiEliminaOttima e significativa.
RispondiEliminaSereno giorno.
PRE CAVALIERE: grazie di cuore
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RispondiEliminaIl Tso è un provvedimento medico temporaneo, ma molte volte il Potere lo usa
come strumento di repressione e controllo sociale per contrastare costumi ed opinioni della collettività.
Ho ascoltato parole amare che ti entrano dentro fino al cuore.
PER GUS: condivido in pieno il tuo pensiero. Grazie, le tue parole a commento del mio video mi toccano profondamente.
RispondiEliminaPurtroppo terribilmente vero. Ormai si segnano psicofarmaci come se fossero un'aspirina, e si sottovaluta completamente l'aspetto formativo per così dire. Bisognerebbe dare alle persone i giusti insegnamenti per arrivare a affrontare le proprie difficoltà tramite un'abitudine comportamentale, tramite i mezzi per approcciare in modo diverso, a livello metale, i problemi che si è costretti a sopportare. Invece si limitano sempre più a un "Le segno questo psicofarmaco, 50 mg, se non ci fossero miglioramenti passiamo a 100 mg..."
RispondiEliminaPER ARIANO: verissimo è proprio così ed in questo modo non si va alla radice del problema e delle difficoltà della persona.
RispondiEliminaDevo dire che questa poesia, così come l'hai recitata, rende molto bene la drammatica realtà di queste persone; il grido disperato di chi è alla ricerca di un aiuto, che non arriva, il TSO usato non per curare ma per reprimere ... E' vero, sentendo queste parole, si provano rabbia e indignazione ma, poi , tutto rimane uguale. Complimenti sia per i tuoi versi di denuncia , che per la forza con la quale li hai recitati. Saluti.
RispondiEliminaPER MIRTILLO ti ringrazio di cuore questo che tratto nella poesia è un tema secondo me importante e da far emergere con forza
RispondiEliminaUn bel pugno nello stomaco ci vuole per riflettere, grazie
RispondiEliminaPER CARMINE: grazie a te
RispondiEliminaSai che sono sensibile a questo tema.
RispondiEliminaI tuoi versi esprimono perfettamente lo strazio di chi subisce un TSO, spesso senza che ce ne fosse bisogno.
Mi arrivano dritti allo stomaco.
PER CLAUDIA ti capisco anch'io sento molto questo tema e credo si debba sensibilizzare anche chi non ci pensa per nulla
RispondiEliminaHai toccato un tema profondo e con la tua recita lo hai espresso davvero fino in fondo. Purtroppo, anche se i manicomi sono stati chiusi grazie alla grande legge Basaglia, i pregiudizi nei confronti di persone che hanno semplicemente un'idea diversa o un diverso modo di stare al mondo ( se penso alla schizofrenia) sono sopravvissuti. A queste persone, depresse o con evidenti malattie mentali, viene negato il diritto di vivere liberi nel mondo. La nostra società, con il dominio della ragione e della visione cartesiana delle cose, ha disprezzato ciò che non è ordinario, ciò che è fuori dagli schemi e queste persone sono state escluse dalla società. Per questo i manicomi venivano costruiti lontano dai centri abitati. I manicomi non esistono più, ma ancora nei centri di igiene mentale queste persone vengono imbottite di farmaci, e non fanno che peggiorare. Eppure le nuove terapie hanno dimostrato che soggetti con disturbi mentali, se continuano a vivere in famiglia, se seguono le terapie familiari, possono avere dei miglioramenti e, seppur con la somministrazione di farmaci, possono avere una vita sociale e consentimi il termine che non mi piace " normale". Ma chi stabilisce ciò che è normale? Normale è l'aggettivo di norma, e la norma in quanto regola non esiste in natura ma è costruita dagli uomini e differisce da cultura a cultura. Quindi normale è un termine che non vuol dire niente. Questo è un tema davvero importante, grazie di averlo affrontato.
RispondiEliminaPER FARFALLE LIBERE: non aggiungo altro, le tue parole, Caterina, sono esaustive e significative, Concordo con te, è un tema importantissimo e va affrontato.
RispondiEliminaIl video è di forte impatto.
RispondiEliminaIl tuo immedesimarti nel paziente mi ha riempito di dolore e di rabbia per quelle urla non ascoltate, per quella dignità strappata via. E la derisione di chi li dovrebbe avere in cura poi...
Magnifico e straordinario Danile. Grazie di averne scritto, recitato e postato. Ciao.
PER PIA: grazie a te con tutto il cuore per essere una persona così sensibile.
RispondiEliminaBellissimo intervento, Daniele, in difesa di chi è inerme, mentre chi dovrebbe essere isolato perchè nuoce al mondo intero primeggia sempre.
RispondiEliminaPER CRISTIANA ti ringrazio questo per me è uun tema molto importante perché sono esseri umani che tutta la società ignora
RispondiEliminaGrande intervento! Buon w.e!
RispondiEliminaPER NICK grazie!!!
RispondiEliminaquanta sofferenza che si racchiude in quei luoghi "normalmente dimenticati" - grazie a te per essere passato di là a raccontare
RispondiEliminaPER FRANCESCO averti qui è sempre un onore sei una gran bella persona.
RispondiEliminaUn intervento e un'interpretazione straziante. Quel che dici presentando la poesia è così doloroso e realistico da travolgere.
RispondiEliminaBravo.
PER MARIELLA Ti ringrazio è un tema che ritengo importante
RispondiEliminaDal cellulare non vedo il video ma appena accendo il PC ritorno wuu
RispondiEliminaPER PATRICIA strano è su YouTube forse non hai la app
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