venerdì 31 luglio 2020

2 Agosto 1980: VITTIME ANCORA SENZA GIUSTIZIA

2 Agosto 1980: data in cui  si ricordano le vittime dell'ennesima strage
senza colpevoli

40 anni senza la verità, e quello che sanno fare è solo rincretinirci con le solite frasi commemorative senza davvero cercare la verità, senza davvero trovare i responsabilli.


venerdì 24 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Invincibile"




L'INVINCIBILE

Nulla di illegale
Nè spacciatore nè pezzo grosso della criminaità organizzata
Eppure sono ricco da far schifo
Perchè tutti ricercano quello che produco
Perchè nessuno può 
O vuole
Restarne senza.

Cosa produco, cibo?
No. siete completamente fuori strada

Io sono un produttore e venditore di armi
Dalle semplici pistole a droni e caccia militari
Realizzo sistemi di puntamento precisissimi e di ultima generazione
E tanto altro ancora
Sempre legato alle armi.

Sono in sostanza
Come mi definireste voi con forse eccessiva severità
Un fabbricante di morte
Ma io offro un prodotto di cui esiste ampia domanda
Se un domani la domanda calasse o perfino cessasse
Io mi ritroverei per terra. 

Questo però non accadrà mai
L'uomo è troppo stolto per capire che le armi sono il male
Ed io non sono certo così fesso da fare il paladino della pace.

È vero
Io, con tanti altri, sono dentro le stanze del potere
Influenziamo le politiche sulle armi
Evitiamo che possano limitarci nel venderle
E dove queste limitazioni esistono
Cerchiamo di scardinarle 
Con calma
Con pazienza
Ma ogni giorno cerchiamo di corrodere questa resistenza
Come il mare fa con gli scogli.

Adesso scusate
Ho un importante incontro di lavoro
Un Presidente di uno Stato importantissimo
Ed a seguire incontro i due capi delle fazioni libiche in guerra
E vendo armi ovviamente ad entrambi.

Perchè la cosa bella del mio lavoro
È che io, le guerre, le vinco sempre. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 22 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Epoca"

EPOCA

E' notte
Saltimbanchi e pagliacci 
Rincorrono sogni felliniani
In un'epoca disidratata
Priva di passione.

Sala vuota
Non interessiamo più
Siamo come un'etnia morente
Che solo Diane(1) amava.

Copricapo di cartapesta e segatura
Non protegge 
Da ineluttabile corrosione i nostri sogni
E non ci ripara
Dal dolore della sconfitta.

Alzo lo sguardo
E percepisco l'evoluzione

DANIELE VERZETTI  ROCKPOETA®
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(1) Diane sta per la famosa fotografa Diane Airbus, nota per fotografare gli ultimi e gli emarginati

lunedì 20 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "L'Uomo Colse Un Sogno"

L'UOMO COLSE UN SOGNO

Persa e rancida è la Terra

Nasce un sogno dall'asfalto
L'uomo lo raccoglie con soave sontuosità
L'osserva come se si trattasse di un miracolo appena compiuto
Lo difende strenuamente dal cielo rosso sangue

Amore oltraggiato
Brucia carne del peccato
Brucia esposta al semplice contatto con l'aria
Miscela corrosiva irrespirabile

Ed intanto
L'ipocrisia assunta a sistema
Volge lo sguardo dall'altra parte al loro passaggio;
Come elefanti a fine vita
Uomini disperati 
Sofferenti
Con malattie inguaribili
Marciano soli ed impauriti
Verso quella collina
Con l'unica convinzione
Che quel gesto è per loro una liberazione

Eutanasia vietata
Ma di fatto concessa
E come da una rupe tarpea
Uomini e donne pongono fine alla loro esistenza di sofferenze
Soli
Senza alcun sostegno
Senza un ultimo abbraccio 
Come rifiuti da gettare
Come feccia che nessuno desidera. 

E così l'aborto
Un tempo ammesso
È stato rimesso prima in discussione
Poi dichiarato illegale

E come per l'eutanasia
Donne disperate abortiscono 
In un'area degradata
Da nessuno frequentata
Clandestinamente
Come bestie
Peggio delle bestie.

Ed allora 
Comprenderete come quel sogno
Colto da quell'uomo come un fiore raro e profumato
Abbia un valore inestimabile
Sia un seme possibile di una rinascita auspicabile.

Rancida e malata è la Terra
E con lei la poca umanità rimasta

E quei suoi occhi da soldato triste
Non lo possono salvare 
Dal rischio corso raccogliendo quel "fiore"
E quello sguardo da bambino triste
Quelle lacrime per essersi sbucciato il ginocchio
Lui ancora non lo sa
Ma saranno lacrime di rivincita e di gioia
Lacrime capaci di sconfiggere la siccità della Terra
Bagnando con amore il terreno arido e spento
E ridando vigore ad un'umanità stanca e sopraffatta.

Stracceranno veli imposti per coprire le emozioni
Con la scusa di un ennesimo nuovo virus mortale
Si leveranno le maschere dai loro volti confusi
E torneranno a vedere i raggi di un sole sorridente
Ed un cielo non più sanguinante.

E quella collina maledetta
E quell'area di terrore
Resteranno ricordi potenti ad imperitura memoria
Dell'orrore dell'uomo

Rancida e malata era la Terra
Poi un giorno 
L'uomo colse da terra un sogno
Ed il mondo cambiò.

DANIELE VERZETTI  ROCKPOETA®

venerdì 17 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Fantasytown"

FANTASYTOWN

C'è una città nella mia mente
Ed una strada lastricata di buone intenzioni per raggiungerla:
È luminosa 
Moderna 
Ma non come Dubai
Non con giganti di vetro e cemento 
Altissimi e volgari
A deturparla.

C'è una città nella mia mente
Ed una strada lastricata dal senso di giustizia e libertà vera
Per poterci arrivare
Questa città è aperta a tutti coloro che sanno cosa sia il rispetto altrui
E non siano posseduti da un demoniaco bisogno di prevaricazione.

È una città 
Frutto del parto della mia mente
Quindi è utopica
Giusta
Libera
Rispettosa dell'ambiente.

Case a misura d'uomo
Molto verde
Non esiste la povertà
Non esiste diseguaglianza sociale
Non c'è violenza. 

C'è una città nella mia mente
E per raggiungerla
Nella realtà
Una sola strada che conduce verso il nulla.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 15 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Polvere"

POLVERE

Polvere
Una volta polvere di stelle
Ora polvere che annebbia la vista
Ostruisce il cammino
Affatica il nostro respiro.

Famiglie intere
Dipendono da una Cassa Integrazione che non arriva
Docenti presi in giro 
Da incompetenti che giocano a fare i professionisti del settore
Ed intanto la polvere aumenta.

La politica nazionale
Come una fitta nebbia
Non si vede quali obiettivi voglia davvero raggiungere e come
Non la si vede proprio
Non si percepisce neanche una parvenza di programmazione
Un barlume di futuro
E la polvere cresce
Invadente ed arrogante.

Voci catastrofiste prevedono già ora
Autunno di morte ed una nuova ondata 
E sono gli stessi 
Che fino a ieri dichiaravano a gran voce 
Che la Pandemia non era un'opzione possibile
E la polvere ci avvolge e ci inizia a soffocare sempre di più.

E ci promettono fiumi di denaro dall'Europa
Ma al momento ci sono soltanto promesse vaghe
E dietro l'angolo
Clausole subdole ed insidiose.
E la polvere, nauseante, 
È sempre più inarrestabile.

Vorrei un'aspirapolvere che cancellasse la vergogna 
Le ingiustizie e le assurdità
Che pulisse questo Paese dalla polvere sotto i tappeti buoni
Frutto di corruzione e di "Roma Capitale"
E vorrei poter aspirare lo schifo per delle verità ancora da rivelare
E vorrei poter curare lo sdegno ed il dolore
Aspirandoli via dal cuore di ogni essere umano 
Di nobile animo
E vorrei dare loro giustizia 
Facendola emergere da questa spessa coltre di polvere
Ora e per sempre. 

Polvere
Una volta polvere di stelle
Oggi solo polvere di menzogna
E di mestizia.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 13 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Ultime…Notizie"

ULTIME...NOTIZIE

"ULTIME NOTIZIE:
Oggi l'ISTAT prevede l'aumento della disoccupazione
E poi..."

E poi basta!
Non ascoltate tutte queste bufale
Queste iatture!

Il futuro ve lo diciamo noi
I consigli ve li diamo noi 
Noi del Governo
Noi dei vari Comitati Tecnico - Scientifici.

Giocate al Superenalotto
Vincerete tanto e tutti

Cercate lavoro
Arriverà presto 
E presto avremo un rilancio mai visto
Grazie alle nostre misure che già state vedendo
Dalla Cassa Integrazione che tutti avete ricevuto
Ai bonus che vi renderanno ricchi e molto felici

E voi settantenni
Usciti vivi dal virus che vi ha colpito
Gioite
Non solo siete immuni da questa malattia
Ma avete acquisito anche un fascino che avevate perduto
O forse mai avuto
Fascino e recupero di certe "facoltà" che vi promettiamo
Vi faranno far colpo sulle ventenni.

E poi infine voi donne
Questa nuova aria di benessere
Vi farà tornare pure la voglia di fare figli
E di non lavorare più ma essere solo mamme.

Quindi Popolo
Basta piangersi addosso
Ed ascoltare queste voci bugiarde ed infami
Preparatevi ad essere felici
Ed a godervi una rinascita mai vista
E poi...

... "E poi, sempre secondo l'ISTAT, 
molti verranno licenziati
E la soglia di povertà riguarderà molte più famiglie
Che prima della pandemia riuscivano a stare a galla
E che prima della pandemia erano appena sopra quella soglia"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 10 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Assolo Di Quena"

ASSOLO DI QUENA

Assolo di Quena(1)
Echi delle Ande
Risuonano nella Cordigliera
Illuminano il cielo dei pochi territori rimasti

Sikus(2) e Quena
Voci di libertà, tradizione
Rispetto

E lei balla
Balla vicino al fuoco
Accarezzata dal suono di questi strumenti
E dalle maracas che dettano il tempo 
Per i piedi di lei.

Assolo di Quena
Voci di Sikus in lontananza
Ed a questi suoni
Senti aggiungersi
I canti sinceri dei popoli di lingua quechua
Popoli nobili e fieri
Popoli minacciati dall'uomo definito civilizzato
Proprio come accade per i Mapuche

Assolo di Quena
Squarcia l'anima 
E corrode il silenzio su queste realtà

Assolo di Quena
Ed i piedi di lei 
Danzano ancora
Testimoniando tutto l'amore per la sua terra
Una terra minacciata
Una terra che si difende
Facendo risuonare nell'aria
E trasportare dal vento
I suoni che la rappresentano

Assolo di Quena
Voce sofferente di questa Terra 
Grido di disperazione
Richiesta d'aiuto.

Assolo di Quena
Amore per una Terra da salvare.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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(1)QUENA detto anche flauto delle Ande È costituito da una canna di bambù diritta di fattura molto semplice, senza imboccatura ma con un semplice intaglio, detto anche bisel o chanfle (a forma di U, V o quadrata), ha sei fori anteriori ed uno posteriore. Ulteriori curiosità QUI

(2) SIKUS:  è uno strumento musicale degli aerofoni, tipico delle tradizioni sudamericane e costituito da una schiera di canne, di lunghezza differente, aperte all'estremità superiore e chiuse inferiormente. Ulteriori curiosità QUI

mercoledì 8 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Il Nuovo Titanic"

IL NUOVO TITANIC

Il futuro a ritroso 
È il nuovo volto di questo futuro
Come i gamberi arretra
Ed il passato torna di moda
Il passato ritorna ad essere futuro
Ed il presente diventa il momento preparatorio
Di questo vecchio cambiamento. 

Noi siamo i nuovi poveri
Prima mediamente benestanti
Poi sempre più vessati
Ed infine atterrati sulla soglia di povertà

Ed ora dopo quest'ondata pandemica
Auspicheremmo volentieri
Di espatriare 
Come i nostri antenati
E come loro emigrare
Verso nuovi lidi
E nuove fortune
Anche dovessimo viaggiare pure noi
In terza classe.

Ma la nostra terza classe è qui
Senza mai avanzare
Un viaggio in forma statica
Su un piedistallo di pannolenci
Che incolla i nostri piedi
Condannandoli ad un futuro immutabile

Oggi la pandemia non lascia scampo
Non fornisce possibilità di cambiamento
Non permette di raggiungere luoghi di speranza
Nazioni dove alimentare sogni di gloria 
O semplicemente una vita meno disperata ed umiliante
Di quella vissuta qui.

Brande per la strada
Auto come abitazione
Questa è la nostra terza classe
Anzi quarta
Oppure ci sono i più fortunati
Quelli che hanno ancora un tetto sulla testa
Ma anche loro
Come noi
Cenano presso la Caritas "a menù fisso".

E dopo aver cenato 
molti di noi si guardano negli occhi
Occhi lucidi e malinconici
E parlano delle loro speranze
Aprono il loro cuore ai loro vicini di tavolo
Raccontando i loro sogni.

E tutti noi sogniamo di andare via
Sogniamo il Titanic

Sì perfino quella nave di morte
Ed accetteremmo pure la terza classe
Perchè almeno loro sono deceduti portandosi dietro un sogno
Un sogno infranto
Ma, almeno, loro per un soffio di tempo hanno potuto sperare
Illudersi di poter avere un altro futuro.

Ma il nostroTitanic è ancorato in porto
E non partirà mai
Il nostro nuovo Titanic è adesso
È qui
È questo viaggio quotidiano 
Abitazione - Caritas
Caritas - abitazione
Un viaggio senza speranza fin dall'inizio
E con un solo punto in comune con quel transatlantico:
Anche in questo viaggio
Si salpa sapendo che molti di noi
Sono destinati a morire
Sì, a morire 
Senza aver potuto portare con sè 
Nemmeno per un attimo, l'illusione di un sogno. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

lunedì 6 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Alieni Ed Alienazione"

ALIENI ED ALIENAZIONE

Assioma mancato
Certezze scalfite
Cavalcata stellare lungo la via lattea,
Origini sconosciute
Avvolgono le loro esistenze in un alone di mistero

Strani manichini lungo la via principale
Impazziscono dopo aver assaggiato il nostro cibo guasto ed alterato
E la ragione decade di fronte alle menzogne assunte a verità assoluta

Civiltà orientale a due facce
Giappone di Kyoto e Hiroshima
Giappone di Osaka e la stravolgente modernità di Tokio
Antinomie che convivono 
Opposte realtà che non si elidono.

Le diversità culturali 
E le provenienze geografiche sono un dono inestimabile
Sia quelle esistenti che quelle fantasiosamente ipotizzabili
Ma questo non significa  
Che diversità significhi orrore e terrore
Che differenze e tradizioni debbano essere accettate se aberranti
E che si debba giustificare ed accettare ogni tipo di comportamento
Se palesemente illegale e soprattutto eticamente terribile. 

Siamo a Campiglia Marittima
Lui un immigrato irregolare
Che in mezzo alla strada sta cucinando un gatto
Mentre nessuno riesce a fermarlo
Paralizzati tutti dal disgusto e dalla paura di avvicinarlo. 

Arrestato ora riponderà di quanto ha fatto.

E non voglio sentirmi dire di non fare di tutte le erbe un fascio
Perchè se è giusto non generalizzare in casi come questo 
Ipotizzando che tutti gli immigrati siano brutta gente
È anche giusto fare il contrario
Ossia non generalizzare nel bene
E quindi non dare per scontato che tutti gli immigrati siano brave persone

Pertanto
Basta buonismo
Chi si comporta in modo illegale e figlio di un'alienazione palese
Deve essere sanzionato ed eticamente condannato
Basta con questi timori figli della politica del politically correct
Se uno delinque deve pagare
Che sia nero, giallo, verde o di qualunque razza e colore
Perfino fosse un alieno.

Strani manichini 
Assistono a quell'orrore
Salgono sulla loro navicella
E ci abbandonano sconcertati
Da quello spettacolo terrificante 
Goccia che ha fatto traboccare il vaso
Un vaso fatto di sanità indecente
Corruzione a fiumi
Scuola ed istruzione ignorate ed abbandonate.

E se davvero gli Alieni fossero giunti da noi 
Ed avessero goduto di questo ameno spettacolo
Si potrebbe immaginare questo titolo per una prima pagina:
"ALIENI SCAPPANO DAL NOSTRO MONDO"
E  come catenaccio:
"Alieni giungono in Italia e sconvolti da quello che vedono, 
Disgustati ci abbandonano al nostro destino"

Ed in attesa che un giorno chissà 
Gli alieni davvero giungano fino a noi
Intanto continuiamo a vivere in questo lassismo perverso 
Ed in questa indecente latitanza della sensibilità e dell'amore.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

venerdì 3 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Anime Straordinarie"

Grazie a Valeria ed a questo suo post che mi ha ispirato questi versi.

ANIME STRAORDINARIE

Anime straordinarie
Imprigionate dentro una salute ingiustamente malvagia
Sono magiche
Hanno un dono speciale
Sanno regalare agli altri
Quel sorriso
Quell'amore
Quella voglia di vivere
Che spesso noi sani 
Noi non straordinari come loro
Non sappiamo trovare in noi stessi

E quando incontri una luce unica come la loro
Puoi solo dire "Grazie"
E scusarti
Scusarti del fatto che non saprai mai ricambiare fino in fondo quel calore
Anche se ci proverai con tutte le tue forze
E nonostante loro si sentiranno fortunate di averci accanto.

E questi pochi versi
Possono solo lontanamente tentare di spiegare
Quanto queste anime straordinarie
Siano i fari delle nostre esistenze

Anime straordinarie
Vagano su un pianeta stanco
Per donare a noi frenetici avventori della Terra
Un'occasione per fermarci un istante
Commuoverci
Sorridere
Per poi ripartire
Condannati dal nostro temperamento
A non saper rallentare il corso della nostra vita.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

mercoledì 1 luglio 2020

L'Angolo del Rockpoeta®: "Io Lavoro (No, Tu Donna, No)"

IO LAVORO (NO, TU DONNA, NO)

Oltre 35.000 donne ogni anno
Ed il coronavirus ovviamente non è il responsabile
Oltre 35.000 donne, mamme, abbandonano il posto di lavoro
Impossibilitate dal conciliare quest'ultimo con il seguire i loro figli
E quest'anno 
Con la pandemia 
Il numero usuale di perdite è certamente destinato a crescere.

Sostegno zero
Lo Stato non sembra interessato veramente al raggiungimento 
Dell'eguaglianza tra uomo e donna

A parole tutto l'impegno e tutto l'appoggio possibili
Poi concretamente
La mamma lavoratrice deve essere pagata meno dell'uomo
Lavorare tanto quanto i suoi colleghi maschi
Ed al contempo fare gli "straordinari" per seguire i propri figli. 

Niente bonus per la baby-sitter (c'è voluta una pandemia per ottenerlo)
Nessun luogo dove lasciare il bambino 
Vicino al posto di lavoro
Assenza sui luoghi di lavoro
Di aree per bambini
Tutte cose che in Francia esistono da tempo
Tanto per fare un semplice esempio
E solo per mostrare che quello di cui si parla non è fantascienza
Ma realtà.

Diritto al lavoro seriamente compromesso
Profondamente minacciato
E l'indipendenza economica torna ad essere un'utopia
La parità tra i due sessi resta una chimera,
E quello che ferisce in modo straziante
È assistere all'umiliazione del dettato costituzionale
È vedere che il rispetto per una vita che cresce
Per un pezzo di futuro che avanza è letteralmente calpestato
Così come il rispetto e la considerazione per tutte quelle donne
Che pur volendo lavorare
Sentono dentro di loro il desiderio di essere anche madri

Essere donna, mamma, moglie, lavoratrice
È un concetto che lo Stato non considera
È un microcosmo femminile che l'uomo non sembra accettare
È un Futuro
Già Presente
Che infastidisce le posizioni retrograde del passato
Ma è solo questione di tempo
Non si può stoppare il futuro. 

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®