LA DAMA NERA
Lei seduta su quei gradini
Con sguardo ambiguo ed inquietante
E l'inferno si spalancava davanti ai nostri piedi
Ululava dentro le nostre bocche
Città deserte
Panorami del passato
Alberi spogli soffiano lontano
Foglie sperdute
Come anime perse
Alla ricerca di un nuovo lido
C'è un uomo all'orizzonte
E sta camminando alla ricerca di un fiore
C'è un uomo all'orizzonte
E non sa che tutti i suoi pensieri sono oramai
Disciolti dentro l'acido dell'illusione.
Cieli viola
Nuvole color sangue
Paesaggi immaginari
E l'orizzonte si restringe
Si fa sempre più piccolo
Come un foro quasi invisibile
Dentro cui l'uomo desidera ad ogni costo entrare
Ma oramai è tardi
La dama seduta sui gradini del tempio lo sa
Lo ha sancito
E non c'è più tempo
Non c'è più speranza
Non c'è più nessuna voce
A liberare il proprio canto di libertà.
Orizzonte perduto
La dama nera su quei gradini
Attende ciascuno di noi
Con una lacrima di tristezza
Con un sorriso amaro
La dama nera sa che non può cambiare il suo destino
Il suo lugubre compito
Ed allora
Per un attimo diventa umana
Con tutti i difetti che questo status comporta
E sapendo di non potersi meritare il Paradiso
Compra quei gradini
Acquista quella scalinata verso quel sogno
Perchè anche la Morte un giorno troverà riposo
Perchè certe sorti non si scelgono
Si subiscono
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Come diceva il grande Totò, la morte è come una livella, tutti siamo uguali davanti a lei.
RispondiEliminaSereno giorno.
In fondo la Morte è un'amica. Quando le cellule non si rinnovano, gli organi non funzionano vivere sarebbe atroce. Sorella Morte procede. A volte i nostri comportamenti diventano insopportabili e la Morte incattivisce e colpisce all'impazzata.
RispondiEliminaI versi sembrano presi dall'Apocalisse. Bellissimi.
PER VALERIA vero ma chissà se anche lei è stata costretta a recitare una parte non scelta in questo universo
RispondiEliminaPER CAVALIERE grande poesia quella da te citata e profondamente vers
RispondiEliminaPER GUS la morte di fatto è complementare alla vita e concordo con te che quando si arriva ad un certo punto forse è perfino consolatoria. Grazie sono onorato dal parallelo che hai fatto
RispondiEliminaC'è una novella di Saramago (in effetti la seconda parte del libro "Le intermittenze della morte") in cui immagina la morte come una donna che si è stufata di fare il proprio lavoro e che vorrebbe solo interagire con gli esseri viventi senza dover causare la loro dipartita.
RispondiEliminaPER ARIANO non la conosco io nel mio finale ho solo immaginato che la morte stanca di una "vita" non scelta volesse almeno poter avere il Paradiso
RispondiEliminaTutti sappiamo, fin da quando si raggiunge l'età della ragione, che la morte è la meta finale, per tutti.
RispondiEliminaMa trovarsela difronte, al passo, che ti segue da vicino, a questo non eravamo preparati ed è impossibile accettare questa situazione che coinvolge anche i nostri cari. E'come vivere sul filo del rasoio.
Cri
PER CRISTIANA: condivido la profonda riflessione che mi hai lasciato.
RispondiEliminaOggi hai scritto una bellissima lirica che parla della desolazione del pensiero e della inevitabile morte,ma si può sperare anche quando la morte muore.
RispondiEliminaCiao Daniele.
fulvio
Bella, di una bellezza pensosa e dolente. Grazie. Buon tutto.
RispondiEliminaPER FULVIO: grazie per le tue belle parole.
RispondiEliminaPER MARIA: grazie di cuore!!
RispondiEliminaFa mettere i brividi, quella è la realtà che ni stiamo vivendo oggi
RispondiEliminaEssendo io "LaDama Bianca", proprio mi rifiuto di pensare a quella nera :D
RispondiEliminaA volte bisogna operare un sereno distacco, fosse anche "solo" per vivere meglio.
PER CARMINE: ti ringrazio per le tue parole intense.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: poco dopo aver deciso il titolo ho pensato a te :-)))
RispondiEliminaMa io penso che anche senza pensare a paradisi, si potrà andare oltre la dama nera, oltre quella scalinata, e salirla, e proseguire^^
RispondiEliminaMoz-
PER MOZ: wow bel commento :-)))
RispondiEliminaLa dama nera è il titolo anche di uno dei primi numeri di Dylan Dog anche in quella storia rappresentava la morte.
RispondiEliminaChe dirti ...speriamo consoli se proprio non possiamo evitarla😀.
Quello che succederà dopo lo scopriremmo solo vivendo o morendo ..mah?
Complimenti per la poesia.
PER MAX: non lo sapevo lo ammetto. Beh per ora non si può ma magari chissà… :-))) Onorato come sempre dei tuoi complimenti, grazie!
RispondiEliminaA volte giunge amara, altre liberatoria, chi resta comunque soffre, ma se arriva a liberare dalla sofferenza in questo si trova un po' conforto.
RispondiEliminaBella poesia Daniele, complimenti
PER GABRIELLA grazie delle tue parole
RispondiEliminaHai regalato "pietas" a chi non sa cosa voglia dire.
RispondiEliminaCerte sorti non si scelgono, ma quantomeno si dovrebbe provare a ribellarcisi.
RispondiEliminaQuesta dama nera è molto più bianca di quanto non voglia lasciar credere.
PER MARIELLA vero ma spero che questo dono non cada sprecato
RispondiEliminaPER CLAUDIA vero lo penso anch'io ed è infatti così che l'ho immaginata
RispondiEliminaLa dana nera che ci fagocita e vomita serpi.
RispondiEliminaUna dama morte che non si lascia far paura.
Un'umanità che trema e scappa ma non sa dove.
Sei magnifico!
PER PATRICIA grazie i tuoi commenti sono sempre una linfa vitale.
RispondiEliminaNon sono d'accordo più si vivono momenti tristi e brutti più la speranza rimane viva e vitale, come in questo momento, mai come ora la speranza e viva in tutto il mondo !
RispondiEliminaPER ARWEN rispetto la tua opinione
RispondiEliminac'è un uomo all'orizzonte
RispondiEliminachi sa se viene verso la dama nera o scollina e si perde nel non visto?
Triste dare il nome alla morte Dama Nera
penso che tantissime donne preferiscono abiti scuri direi neri come se simboleggiassero la morte della cosa più preziosa l'amore.
Il resto bello e acuto da commentare in ogni verso perchù hanno tutti tanta voglia di chiaccherare
PER PACANDREA : io amo il nero lo trovo molto elegante, ma nella fattispecie la dama nera simboleggia la morte ed al contempo la tristezza del proprio destino, un destino che neanche la morte ama. Grazie per il tuo prezioso commento.
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