IL TRISTE RALLY DI LIDIA
Ogni sera
Tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Gestisce un territorio ben specifico
Territorio che va dal tavolo 5 al tavolo 15,
Quella è la sua "terra" concessale dal padrone - feudatario
Terra da lavorare al meglio per avere poi a fine mese
Quel poco che le spetta per la sua fatica.
Lidia
Fa la cameriera in un fast food
Orario immutabile
Dalle 18 fino alla chiusura.
Che abbia la febbre
O stia bene
Non cambia nulla
Di fatto è meglio che non faccia troppe assenze
Il Capo non vuole dover pagare una sostituta
E non ha neanche intenzione di perdere clienti perchè ha meno personale.
E Lidia inizia il suo turno:
Prendi le ordinazioni
Comunica le ordinazioni
Apparecchia e sparecchia i tavoli
Pulisci i tavoli
E prendi le nuove ordinazioni
Passale in Cucina
Torna in sala...
Ritmi altissimi
Per un turno che paga meglio degli altri
Anche se sempre una miseria
Soprattutto se si confronta con i guadagni del titolare.
Il sabato sera poi è un inferno
Il sabato sera il locale è pienissimo:
E via subito a correre dal tavolo 7 al 13
"Cosa desidera ancora mi dica?"
"Scusi, avevo dimenticato che vogliamo un coca media in più"
E correggi l'ordine
Esegui l'ordine
Ed intanto altri tuoi tavoli si riempiono
E si svuotano e si riempono ancora nuovamente
Ad un ritmo forsennato
Insostenibile
Irrefrenabile.
Ma tu non puoi cedere
Non devi avvertire la stanchezza
Non puoi permetterti di commettere errori.
Devi essere sorridente e perfetta.
Quando stacca è stravolta
Non ha voglia di fare più niente se non dormire.
Vita sociale nulla
Il suo sabato sera è un tête-à-tête
Con i suoi 11 tavoli da servire
Il resto della sua vita è sui social
A volte chatta con qualcuno
Ma trova solo maschi allupati e stupidi,
Oppure legge un libro
Sì
Vi stupite? Legge un libro
Perchè Lidia ama leggere
Anche e soprattutto i classici
Perchè Lidia ha solo la terza media
Ma avrebbe voluto studiare
I soldi però mancavano
Famiglia povera
Padre morto quando lei aveva 12 anni,
E quindi al secondo anno di Classico ha dovuto lasciare
E si è arrangiata da sola:
Un'autentica e bravissima autodidatta.
Ora però è tardi
Sono già le 3
E domani sera, altro turno micidiale
È domenica
E domani sera
Come ogni sera tranne il giovedì
È sempre la stessa sera
Dalle 18 fino alla chiusura
E nel chiudere gli occhi
Prima di addormentarsi
Sogna un sabato sera diverso:
Andare a ballare,
O a teatro, o ancora al cinema
Magari abbracciata a lui,
Quel "lui" che non potrà certo trovare
Lungo quella gincana durissima
Tra quei tavoli di sua competenza.
È domenica sera
E come ogni sera
Tranne il giovedì
Inizia il suo rally tra i tavoli
In attesa solo di quell'istante prima di addormentarsi
Dove per un attimo
Può cullare l'illusione di un sogno modesto
Per nulla pretenzioso
Che però
Sembra irrealizzabile.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
I camerieri di fast food sono tutti giovani, non vedo mai gente di mezza età. Evidentemente i ritmi sono troppo pesanti già anche per un quarantenne pur ancora in gamba...
RispondiEliminaHai descritto molto bene la vita di una persona giovane che trova lavoro in un luogo dove si viene assunti senza certezza alcuna. È stressante solo il pensiero di ciò. Poi metti che non ha famiglia, uno studio che si abbandona nonostante l'evidente merito ed intelligenza...
RispondiEliminaHo conosciuto persone che vivono o hanno vissuto tutto ciò. C'è molto di più di ciò che scrivi. L'incertezza della vita che per un giovane può risultare con qualche aspettativa positiva ma che se non c'è una svolta diversa diventa oppressione e tutto sembra ingiusto.
Ma tu poni alla fine una flebile speranza in un amore che potrebbe donare gioia e serenità. Lo spero per lei e per tutti. Ciao Daniele!
Quante esistenze volano via cosi, oberate dalla paura di perdere il posto di lavoro perché SI' gli schiavisti esistono ancora, altrimenti non farebbero soldi a palate.
RispondiEliminaCri
PER ARIANO ritmi duri e vita praticamente compromessa e dedita al lavoro.
RispondiEliminaPER PIA ti ringrazio per la passione che hai messo nel tuo commento e per le significative parole che hai espresso.
RispondiEliminaPER CRISTIANA certo che esistono ancora oggi gli schiavisti anzi sono più attivi che mai.
RispondiEliminaHai parlato di sfruttamento, solitudine, sogni infranti in un'unica poesia e alla grande, come sempre.
RispondiEliminaHai parlato di un mondo che fagocita tutti,i più deboli ancora di più.
Un mondo che di umano ha soltanto più le sofferenze di chi deve per forza di cose subire.
👏👏👏
PER PATRICIA ti ringrazio hai sempre parole profonde ed importanti per i miei versi.
RispondiEliminaSembra impossibile che possano esistere realtà lavorative come quella che descrivi te.
RispondiEliminaMa purtroppo ci sono.
Chiaramente mi chiedo se le persone che vivono queste situazioni devono per forza essere così passive... è difficile pensare ad esempio di non coinvolgere ad esempio le forze sindacali.
Io sono uno che crede nei diritti dei lavoratori..e penso che chi vive situazioni come quella che descrivi dovrebbe essere il primo a denunciare la situazione.. a crederci.
So cosa vuol dire correre per 5-6 ore con la camicia bianca e pantaloni neri e grembiulino para ombellico. Anni di duro impegno dopo la mattinata a studiare ma ce l'ho fatta con le mie mani, i miei non potevano. Comprendo la Lidia e grazie a te, chi cerca la vita facile altrimenti rinuncia al lavoro sono avvertiti, nessuno regala,
RispondiEliminaPER MAX hai ragione sul denunciare ma a volte non si hanno alternative. Fa male vedere come sia oggi il mondo e non solo quello del lavoro.
RispondiEliminaPER PACANDREA grazie per la tua toccante testimonianza
RispondiEliminaSono contesti lavorativi in cui si lavora molto ma si viene pagati poco, e di diritti non ce ne sono, purtroppo :-/
RispondiEliminaPER ANGELA disamina perfetta
RispondiEliminaTutti dovrebbero vivere una vita ma questa è una vita non vissuta.
RispondiEliminaCiao. fulvio
PER FULVIO è schiavitù.
RispondiEliminaViviamo in schiavitù, figli di un capitalismo senza etica.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
PER CAVALIERE: non posso che darti ragione.
RispondiEliminaSe le cose non cambiano, in Italia come nel resto del mondo, la vita di Lidia diverrà quella tipo di molti di noi.
RispondiEliminaLe lotte per acquisire diritti ormai risalgono a tempi remoti e ce le siamo dimenticate. I "nuovi padron"i sanno bene, che in un tempo di crisi economica (ormai la crisi dura da oltre dieci anni) come quella attuale, i "nuovi schiavi" sono lì, schiena piegata, pronti a tutto. Anche a colpirsi tra loro se costretti.
E non sto esagerando.
Un abbraccio amico mio.
PER MARIELLA certo che non stai esagerando purtroppo hai fotografato perfettamente il presenta e ipotizzato con molta verosimiglianza il futuro a meno che la gente non decida di svegliarsi e reagire.
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