Il no di Crimi sottosegretario all'editoria a favore di una proroga della convenzione per la messa in onda di Radio Radicale, dimostra l'ottusità integralista dei cinquestelle in alcune circostanze, questa su tutte.
Sappiamo bene come il movimento sia contrario agli aiuti pubblici agli editori e come concetto generale posso essere d'accordo. Solo che si dovrebbero fare dei distinguo:
1) In primo luogo negare fondi pubblici a giornali o emittenti con nessun seguito ma anche soprattutto senza alcuna utilità o servizio pubblico.
2) In secondo luogo concedere tempo ed aiuti a fonti di informazione serie ma piccole (vedi ad es. proprio radio radicale)
3) Capire che questa loro ottusità non punisce i grandi centri di potere in quanto se anche perdono soldi ne hanno altri propri da investire per ricoprire le perdite se vogliono mantenere in vita la loro radio o televisione o il loro giornale.
Spero tanto che alla fine Radio Radicale si salvi e possa ancora trasmettere altrimenti i cinquestelle avranno assassinato una delle poche fonti libere di informazione.
Poco me ne intendo ma, dopo aver letto ciò che scrivi, sono d'accordo con te. Se sono fonti serie, meritano aiuto e rispetto. Buona settimana.
RispondiEliminaChiudere Radio Radicale è spegnare una voce e la "corrente" odierna, che ha appena tolto un incarico al magistrato Di Matteo, non può che mettere la spunta: fatto!
RispondiEliminaCiao.
PER MIRTILLO: ti ringrazio, sì è seria.
RispondiEliminaPER SARI: tempo proprio che tu abbia visto giusto.
RispondiEliminaGli imbecilli non imparano mai dalle sconfitte perché sono imbecilli.
RispondiEliminaIn nemmeno un anno di governo gli italiano sembrano aver capito che i 5stelle siano quel che sono: dimezzato il capitale voto loro e raddoppiato quello della Lega. Alla faccia.
Ho l'impressione che le due settímane di insulti all'alleato li abbiano stroncati.
Tranquillizzati Daniele: non arriveranno alla legge di bilancio. Sai dirmi come? Unmöglisch!
Impossibile.
PER VINCENZO: non so, sembrano a volte fingere di litigare e cmq ammetto che un governo solo Lega e Fratelli D'Italia mi preoccuperebbe di più.
RispondiEliminaQuesto è l'ennesimo errore dei 5 stelle. Radio Radicale fa parte della storia del nostro paese da tanti anni. Non far niente per farla vivere è un errore e una colpa imperdonabile.
RispondiEliminaUn saltuone e alla prossima
PER ACCADEBIS: concordo con te.
RispondiEliminaRAdio RAdicale è la storia delòe radio libere, della musica "diversa" delle notizie reali non pilotate.
RispondiEliminaChiuderla? Se dà fastidio lo faranno senz'altro!
ps Lega e Fratelli d'Italia???????????? Oh my God!!!!!!!!!!
Già la lega... bleah!
ancora qualche mese e del movimento 5 stelle rimarrà forse solo il blog.
RispondiEliminaConsiderando da chi gli Italiani si sentono rappresentati, figurati cosa gliene frega dell'informazione libera.
RispondiEliminaPoveri noi..
PER PATRICIA: è anche la radio che fa le dirette dalle due Camere.
RispondiEliminaPER CLAUDIA: amara ma giusta considerazione.
RispondiEliminaPER ERNEST: penso anch'io possa essere così.
RispondiEliminaSo di andare controcorrente ma io in questo caso do ragione a Crimi. Radio Radicale riceve da decenni soldi pubblici per fare le sue trasmissioni. Per quanto riguarda il discorso del "servizio pubblico" perché trasmettono le sedute parlamentari, ora è stato dato un incarico del genere alla Rai, quindi la pubblica divulgazione delle sedute parlamentari sarà comunque garantito. A quel punto, Radio Radicale diventa una radio come tutte le altre e dovrebbe autofinanziarsi, come accade d'altronde in molti paesi del mondo (il contributo statale ai mezzi di comunicazione non è una regola generale, è una scelta dei singoli paesi).
RispondiEliminaDiventa una questione di principio: non si possono fare eccezioni altrimenti poi succede che "il romanista", il quotidiano che parlava solo della squadra di calcio della Roma (esisteva, purtroppo esisteva, posso tristemente confermarlo per conoscenza diretta) potrebbe far ripartire le pubblicazioni inserendo una pagina coi resoconti delle sedute in parlamento e dire: beh, anch'io svolgo un servizio di pubblica utilità, quindi ridateci il finanziamento pubblico (scrivo "ridateci" perché lo prendeva: un quotidiano del genere che mi fa senso persino considerarlo un quotidiano, riceveva il finanziamento pubblico...)
Perciò: no, grazie, non è questa la mia idea di "sostegno alla libera informazione". Si ritorni al passato, quando i giornali e le radio si sostenevano coi lettori e con la pubblicità e se fallivano per mancanza di lettori e di sponsor dovevano solo chiedersi: cosa abbiamo sbagliato?
Un canale radio (o televisivo, o un quotidiano) che non deve porsi il problema di risultare credibile o utile per i lettori perché tanto viene finanziato a prescindere, non crea libera informazione: crea il megafono personale di chi gestisce quel canale di informazione.
PER ARIANO: in realtà la RAI non trasmette integralmente le sedute. Ci sono due canali tv sky il 524 e 525 ma non sono RAI, sono il canale della Camera e del Senato. L'esempio che hai fatto non regge perché un conto è fare un resoconto ipotetico di 10 minuti un conto è costantemente riportare integralmente sempre ed in diretta le trasmissioni dei lavori del Parlamento, E poi, se proprio bisogna dare gli aiuti, questi dovrebbero andare a emittenti o giornali piccoli e di servizio pubblico, servizio pubblico che la RAI fa poco o niente oltre a fregiarsi obbligatoriamente del canone e prendere la pubblicità, mentre se li lasciamo al loro destino saranno i grandi organismi dell'informazione unificata a cavarsela.
RispondiEliminaSiamo in un periodo oscurantista e questo è solo uno dei passi volti a ingabbiare la nostra libertà di pensiero che sta muovendo il governo italiano.
RispondiEliminaIo intanto, nel mio piccolo, ho firmato e condiviso la petizione di Change.org contro la chiusura di Radio Radicale sui miei profili social.
Buona serata Dani.
PER MARIELLA: brava, ottima decisione.
RispondiEliminaIo non riesco a parlare di politica stando calma e serena, sono infuriata per i risultati delle ultime votazioni, totalmente in disaccordo con i 5 Stelle e non entro nel merito Lega perché poi divento offensiva...sta di fatto che nel 2019 dobbiamo ancora lottare per la libertà di espressione...assurdo!
RispondiEliminaPER FEDERICA la libertà di espressione è un bene prezioso che da sempre viene minacciato e sta a noi proteggerlo.
RispondiEliminaOttusità è la parola giusta, purtroppo. Si tratta di fare così dei passi indietro, dopo che per conquistare la libertà di pensiero e di parola ce n'è voluto... E' profondamente offensivo verso chi ha lottato in passato e lotta ancora oggi.
RispondiEliminaPER MARIS: il problema è che da sempre la libertà di espressione e pensiero sono minacciate ed in certi periodi storici il dramma è che l'opinione pubblica invece di indignarsi e reagire, non recepisce il pericolo e guarda avanti pensando al proprio orticello.
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