Anch'essa postata qualche anno fa ed inserita nel mini-reading lasciato sul post a me dedicatomi da Santa Spanò, per chi non l'avesse ancora letta la voglio postare oggi qui.
Spesso si sente dire, di fronte ad una disgrazia o tragedia, "E' tutta colpa della Società" ma la Società non siamo tutti noi?
OMEOSTASI
Mi calpestate
Mi umiliate
Mi mettete la sordina
Per non farmi parlare
Imbavagliate la mia anima
Per impedirmi di mostrare chi siete veramente.
Per voi
Sono malata
Persa
Depravata
Decadente
Così mi definite
Ma sapete benissimo che io rappresento tutti voi.
Io sono la vostra Società.
Falsa omeostasi del tempo
Illude anime senza coscienza
Avvolte da una patina di sudiciume morale
Omuncoli patetici
Si urtano
Avviluppandosi dentro un quotidiano fatiscente
Ed una falsa luce di progresso.
Io sto morendo
Consapevole di essere incolpevole
Perché soggetto passivo della vostra degradazione.
E nell'esalare l'ultimo mio respiro
Vi lascio orfani di un alibi sterile
Abbandonandovi al vostro destino
Ed alla vostra fine banale
Figlia di una futile e crudele esistenza.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Bellissima poesia.
RispondiEliminaÉ proprio quello che penso ogni volta che qualcuno incolpa la società di una qualsiasi tragedia o degrado.
La società siamo anche io e te.
E noi potremmo fare la differenza.
Anzi, possiamo.
Ma la verità è che non ne abbiamo voglia. O tempo.
Purtroppo.
PER CLAUDIA hai detto bene spesso è più facile nascondersi dietro questo alibi piuttosto che affrontare il fatto che anche noi facciamo parte di questa vituperata società.
RispondiEliminaLa frase "è colpa della società" l'ho sempre detestata. Posso intendere che se "tutti" fanno una certa cosa si è in qualche modo influenzati, ma "tutti" non esiste, in realtà c'è sempre chi fa una cosa e chi ne fa un'altra, sta a noi scegliere. In genere piuttosto che la società ritengo più giusto incolpare il singolo per le sue responsabilità individuali, talvolta indotte da una famiglia che ha dato un cattivo esempio e che in tal caso va ugualmente incolpata.
RispondiEliminaMa quando è iniziata la società? Quando le abbiamo data vita? E sopratutto, quando ha incominciato ad ammalarsi?
RispondiEliminaSai cosa penso? Che tutti noi ci comportiamo come un tizio a cui hanno diagnosticato il cancro ai polmoni e quello continua comunque a fumare perché non ne vuole sapere che i polmoni stanno dentro di lui e che la sua noncuranza lo condurrà alla tomba.
PER ARIANO hai centrato il punto. Dare colpa alla società è darsi un alibi è come fare scaricabarile.
RispondiEliminaPER IRENE esempio assolutamente calzante e purtroppo verissimo.
RispondiEliminaDelegare alla "società" composta da tutti gli altri noi, voi, tu e lei le colpe della nostra passività è il segno, la boa galleggiante delle nostre debolezze, di cui non vogliamo essere incolpati.
RispondiEliminaGuarda cosa fanno i giubbetti gialli francesi mentre noi dibattiamo di acqua tiepida e di come portarla alla temperatura di cottura.
Io chiamo costoro "minchiette flosce e palle svuotate dell'aria fetida che contenevano"-
Ciao, Daniele.
PER VINCENZO per assumersi le responsabilità e la forza di compiere atti di ribellione bisogna avere gli attributi e non tutti i popoli li hanno almeno in generale.
RispondiEliminaLa società siamo tutti noi si e ogni persona deve avere una dose di responsabilità
RispondiEliminaIn Italia, da almeno venticinque anni a questa parte, quando succede qualcosa o quando c'è qualcosa che non va spesso si sente dire che "E' colpa degli altri" o della società che poi, come leggo dai commenti qui sopra, siamo noi che formiamo la nostra società.
RispondiEliminaUn salutone e alla prossima
In un paese come il nostro dove non si premia l'individuo e il concetto di meritocrazia fa falle da tutte le parti è facile dare la colpa alla società.
RispondiEliminaE' anche vero che ci beiamo del vecchio detto " mal comune mezzo gaudio" e l'alibi di dar la colpa alla società viene facile a tutti.
E' colpa nostra , perchè siamo noi la società.
Mi viene in mente quella canzone di De Gregori : la storia siamo noi nessuno si senta offeso , siamo noi questo piatto di grano.
Sostituisci Società al termine storia....ciao
Ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
Certo che noi siamo la società! E la società si trasforma secondo i nostri voleri e sentimenti, secondo i nostri maneggi più o meno sordidi, più o meno puliti.
RispondiEliminaDarle la colpa è semplice perchè un colpevole va sempre trovato anche qndo proprio colpevole non è.
SE però riuscissimo a vedere, ad osservare attentamente lo specchio chiamato società vedremmo i nostri velenosi difetti. Forse è per questo che lo lasciamo impolverato, Per non vedere.
PER CARMINE: giustissimo!
RispondiEliminaPER ACCADEBIS: hai proprio ragione ed è ora di finirla con questa ipocrisia.
RispondiEliminaPER MAX molto interessante il parallelismo con il brano di De Gregori, lo trovo molto calzante.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: concordo con te al 100%
RispondiEliminaPER PATRICIA: bellissimo l'esempio dello specchio, bellissimo e condivisibile al 100%. Non solo lo si vuole lasciare impolverato ma si fa finta di ignorare le macchie colpevoli di sporco (leggasi nostre colpe) che insozzano ancora di più lo specchio.
RispondiEliminaTutto serve per nonn vedere!
RispondiEliminaPER PATRICIA;infatti!
RispondiEliminaLa Società siamo noi, non è un ente a sé, non è qualcosa che ci guardi da lontano. Le cose non possono cambiare senza che ciascuno di noi non decida di fare un passo verso il mutamento.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: concordo su ogni tua singola parola.
RispondiEliminaConcordo anche se di questa società non vorrei farne parte per niente. Perché anch'io muio assieme a lei alla vista del degrado.
RispondiEliminaPER ANNA purtroppo la situazione è drammatica e sta a noi lottare per cambiarla.
RispondiEliminaHai ragione, Daniele; si tende a dare la colpa di tutto alla società attuale ma la società siamo tutti noi. Se le cose non vanno come vorremmo, siamo tutti noi che dobbiamo cambiare e darci da fare per una società migliore e più umana. Saluti e auguri.
RispondiEliminaPER MIRTILLO concordo con le tue parole in toto. Auguri.
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