THE BELLS LAUGH
Imposizione
Scrivere
Rosa dei Venti
Nome in vita
Ultimo recapito in vita
Retrospettiva esoterica
Raziocinio attenua l'ansia
Prospettiva omologante
Assenza straziante di lungimiranza strategica
Non - sense writing
This is what you like most
Meaningless words
This is what you adore.
Coacervo di banalità in chiaroscuro
Ed il gioco continua
Razzo
Radioattività
Porgi l'altra gamba al progresso
Porgi un altro arto al suono delle mine.
Scrittura cerebrale
Cuore assente
Anima non pervenuta
Annichilita.
Non-sense writing
This is what you like most
Meaningless words
This is what you adore.
"Micky Mouse ed i puffi
L'estate sta finendo
Ciao autunno
Serena notte... A domani"
Area spettrale ingoia
Cieli stellati
Fumo risorge dentro menti malate.
Polli da batteria
Sorridono al loro destino.
Imposizione: scrivere!
Cuore assente
Anima non pervenuta
Annichilita.
And the bells ring
The bells laugh.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 29 novembre 2017
lunedì 27 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Ieri, Oggi, Domani, Italiani Sempre Berlusconiani?
Berlusconi da Fazio dice molte cose ma due su tutte:
1) Lui afferma che è il presente (e si candida anche per essere il futuro di questo Paese) dopo essere stato il Passato.
2) "Mr. Presente" ha detto che se Strasburgo non facesse "giustizia" permettendogli di candidare se stesso come Presidente del Consiglio, vedrebbe bene il Generale Gallitelli "uno dei migliori vertici del corpo dei carabinieri" ha detto Berlusconi e "un nome che fa da "esempio" all'identikit che sta cercando: "Qualcuno che nel mondo del lavoro, dell'impresa, del terzo settore possa essere visto positivamente per i traguardi raggiunti".
Ora, io ho cercato in rete, ammetto non per ore, ma guardando anche qui mi pare che Gallitelli abbia avuto tanti incarichi non però legati al terzo settore ma esclusivamente alla sua divisa fatta salva la carica per l'ufficio antidoping del CONI che non mi sembra in realtà essere terzo settore in senso stretto. Questo sempre che non ci sia un omonimo anche lui Generale dei Carabinieri che però abbia fatto parte di alcune ONG, cosa di cui dubito fortemente lol.
E gli Italiani? Saranno anche loro di nuovo come ieri, alcuni anche oggi, domani Berlusconiani?
1) Lui afferma che è il presente (e si candida anche per essere il futuro di questo Paese) dopo essere stato il Passato.
2) "Mr. Presente" ha detto che se Strasburgo non facesse "giustizia" permettendogli di candidare se stesso come Presidente del Consiglio, vedrebbe bene il Generale Gallitelli "uno dei migliori vertici del corpo dei carabinieri" ha detto Berlusconi e "un nome che fa da "esempio" all'identikit che sta cercando: "Qualcuno che nel mondo del lavoro, dell'impresa, del terzo settore possa essere visto positivamente per i traguardi raggiunti".
Ora, io ho cercato in rete, ammetto non per ore, ma guardando anche qui mi pare che Gallitelli abbia avuto tanti incarichi non però legati al terzo settore ma esclusivamente alla sua divisa fatta salva la carica per l'ufficio antidoping del CONI che non mi sembra in realtà essere terzo settore in senso stretto. Questo sempre che non ci sia un omonimo anche lui Generale dei Carabinieri che però abbia fatto parte di alcune ONG, cosa di cui dubito fortemente lol.
E gli Italiani? Saranno anche loro di nuovo come ieri, alcuni anche oggi, domani Berlusconiani?
venerdì 24 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Disabilità E Violenza
Passato un altro anno , domani sarà ancora la giornata contro la violenza sulle donne ed ancora purtroppo questa tematica è fortemente presente nel tessuto connettivo di una società malata ed è un tema drammatico e purtroppo attualissimo. Femminicidi, violenza psicologica, molestie, stalking, l'elenco è corposo e tristemente denso di casi.
Io oggi però vorrei soffermarmi su un aspetto poco trattato ma altrettanto serio: la violenza sulle donne con disabilità e la violenza su donne che a seguito della stessa restano disabili.
In quest'ultimo caso abbiamo il doppio dramma: quello della violenza subita e quello della disabilità a seguito della stessa, con il problema non solo concreto di doverla affrontare ed accettare ma anche facendo i conti con il fatto di dover accettare come questa disabilità sia stata acquisita, disabilità che ogni giorno infatti farà ricordare della violenza subita costringendo la donna a convivere con questo orribile ricordo ed al contempo dovendo cercare di superare il dramma per tornare a vivere.
Venendo al primo caso, poi, capita anche spesso che si tratti di minori, o donne affette da patologie come la sindrome di down o altre problematiche importanti. Quindi soggetti ancora più indifesi ma non per questo privi di una loro volontà, sensibilità e personalità.
E' giusto rivendicare anche per queste donne (ma in generale per tutte e tutti loro) il diritto al rispetto e perfino il diritto ad una loro sessualità nonché all'amore. E' altrettanto giusto rivendicare voce per queste violenze che passano più in sordina. Trovo assurdo che nei media da un lato ci sia una forte eco per certi casi di molestia di cui abbiamo notizia in questi giorni ed invece dall'altro passino sotto silenzio tantissimi casi di stupro feroce e vigliacco su donne disabili. Perché accade questo? Forse perché non sono attrici? Perché fanno meno audience? O forse anche perché (discriminandole ingiustamente e tra l'altro anche erroneamente) non vengono ritenute belle?
Eppure i casi sono tantissimi ed accadono nei luoghi più impensati. Pensiamo ad esempio ai casi verificatisi all'interno di ospedali per mano di infermieri ed anche dottori. Le violenze, a volte, riguardano anche ragazzi, quindi il problema è più esteso, ma resta cmq il fatto che per chi è disabile oggi, nonostante si siano fatti molti passi importanti, la vita sia ancora molto difficile e le barriere sociali oltre che fisiche siano ancora tantissime, soprattutto a causa della nostra indifferenza o anche mera superficialità, quando ovviamente non si sia di fronte a muri dovuti a squallidi pregiudizi.
Loro però, non solo sono come noi, ma partecipano e vogliono partecipare alla vita sociale attiva proprio come noi. Ed anche le donne disabili sono determinate e vogliono lottare contro gli abusi e le violenze che ogni giorno una donna deve subire.
Anche loro infatti parteciperanno e vogliono far sentire la loro voce alla manifestazione di questo sabato a Roma
Io oggi però vorrei soffermarmi su un aspetto poco trattato ma altrettanto serio: la violenza sulle donne con disabilità e la violenza su donne che a seguito della stessa restano disabili.
In quest'ultimo caso abbiamo il doppio dramma: quello della violenza subita e quello della disabilità a seguito della stessa, con il problema non solo concreto di doverla affrontare ed accettare ma anche facendo i conti con il fatto di dover accettare come questa disabilità sia stata acquisita, disabilità che ogni giorno infatti farà ricordare della violenza subita costringendo la donna a convivere con questo orribile ricordo ed al contempo dovendo cercare di superare il dramma per tornare a vivere.
Venendo al primo caso, poi, capita anche spesso che si tratti di minori, o donne affette da patologie come la sindrome di down o altre problematiche importanti. Quindi soggetti ancora più indifesi ma non per questo privi di una loro volontà, sensibilità e personalità.
E' giusto rivendicare anche per queste donne (ma in generale per tutte e tutti loro) il diritto al rispetto e perfino il diritto ad una loro sessualità nonché all'amore. E' altrettanto giusto rivendicare voce per queste violenze che passano più in sordina. Trovo assurdo che nei media da un lato ci sia una forte eco per certi casi di molestia di cui abbiamo notizia in questi giorni ed invece dall'altro passino sotto silenzio tantissimi casi di stupro feroce e vigliacco su donne disabili. Perché accade questo? Forse perché non sono attrici? Perché fanno meno audience? O forse anche perché (discriminandole ingiustamente e tra l'altro anche erroneamente) non vengono ritenute belle?
Eppure i casi sono tantissimi ed accadono nei luoghi più impensati. Pensiamo ad esempio ai casi verificatisi all'interno di ospedali per mano di infermieri ed anche dottori. Le violenze, a volte, riguardano anche ragazzi, quindi il problema è più esteso, ma resta cmq il fatto che per chi è disabile oggi, nonostante si siano fatti molti passi importanti, la vita sia ancora molto difficile e le barriere sociali oltre che fisiche siano ancora tantissime, soprattutto a causa della nostra indifferenza o anche mera superficialità, quando ovviamente non si sia di fronte a muri dovuti a squallidi pregiudizi.
Loro però, non solo sono come noi, ma partecipano e vogliono partecipare alla vita sociale attiva proprio come noi. Ed anche le donne disabili sono determinate e vogliono lottare contro gli abusi e le violenze che ogni giorno una donna deve subire.
Anche loro infatti parteciperanno e vogliono far sentire la loro voce alla manifestazione di questo sabato a Roma
mercoledì 22 novembre 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "I'm With Name"
Questa poesia la scrissi e la postai sul blog nell'autunno del 2007 ed oggi la riposto nuovamente perché è la triste prova di come si possa facilmente dimenticare la sofferenza e passare da oppressi ad oppressori. All'epoca della poesia il Governo del Myanmar teneva segregata Aung San Suu Kyi e reprimeva ogni rivolta in atto del popolo birmano nonché dei monaci di quel Paese. All'epoca io in prima persona ed anche altri blogger prendemmo a cuore questa lotta e fummo felici qualche anno dopo nel vedere che quel popolo era libero.
Ora però accade lo stesso per i Rohingya e molti accusano proprio lei, Aung San Suu Kyi, di essere responsabile come minimo di un atteggiamento passivo e disinteressato senza fare nulla per porre fine a queste stragi, mentre altri addirittura la ritengono l'artefice e la mandante di questo che è di fatto un vero e proprio genocidio.
Ed allora ai nomi veri di questi birmani, scritti ad inizio poesia, vittime di quell'epoca sanguinaria, potremmo pensare di sostituire oggi altri nomi di uomini, donne e bambini Rohingya perché anche loro possiedono un nome.
I'M WITH NAME
Name: Ven Thila Sara
Address: Yuzana monastery, Myintkyina, Kachin State
Age: .....
Date of death: 26 September 2007
Name: Tun Tun Lin
Address: 1060. 13 street, 7 ward, S/Oakkalapa, Rangoon
Age: 31
Date of death: 27 September 2007
Name: Ko Soe Than (b) Si Tone
Address: 716 , 26 Street , No 5 Quarter, S\Okkalapa
Age: 41 years old
Date of death: 27 September, 2007
Name: Sunny (alais) kalamalay
Address: Bo Htun Zan Quarter, Daw Bon, Rangoon
Age: 18
Date of death: 29 September 2007
Salve Gente
Noi siamo i morti
I morti innocenti per le strade
I morti silenziosi
I morti senza volto
I morti virtuali che non udite
Non toccate nè vedete.
Siamo i morti oscurati
Siamo cenere portata via dal vento.
Siamo i morti di cui parlate
Quelli che celebrate
E quelli che piangete.
Ma ora leggeteci
Noi possediamo un nome
Noi siamo veri!
Noi siamo carne come voi
Eravamo carne come voi.
Ora solo lacrime di cenere
E sangue incrostato sull'asfalto
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Ora però accade lo stesso per i Rohingya e molti accusano proprio lei, Aung San Suu Kyi, di essere responsabile come minimo di un atteggiamento passivo e disinteressato senza fare nulla per porre fine a queste stragi, mentre altri addirittura la ritengono l'artefice e la mandante di questo che è di fatto un vero e proprio genocidio.
Ed allora ai nomi veri di questi birmani, scritti ad inizio poesia, vittime di quell'epoca sanguinaria, potremmo pensare di sostituire oggi altri nomi di uomini, donne e bambini Rohingya perché anche loro possiedono un nome.
I'M WITH NAME
Name: Ven Thila Sara
Address: Yuzana monastery, Myintkyina, Kachin State
Age: .....
Date of death: 26 September 2007
Name: Tun Tun Lin
Address: 1060. 13 street, 7 ward, S/Oakkalapa, Rangoon
Age: 31
Date of death: 27 September 2007
Name: Ko Soe Than (b) Si Tone
Address: 716 , 26 Street , No 5 Quarter, S\Okkalapa
Age: 41 years old
Date of death: 27 September, 2007
Name: Sunny (alais) kalamalay
Address: Bo Htun Zan Quarter, Daw Bon, Rangoon
Age: 18
Date of death: 29 September 2007
Salve Gente
Noi siamo i morti
I morti innocenti per le strade
I morti silenziosi
I morti senza volto
I morti virtuali che non udite
Non toccate nè vedete.
Siamo i morti oscurati
Siamo cenere portata via dal vento.
Siamo i morti di cui parlate
Quelli che celebrate
E quelli che piangete.
Ma ora leggeteci
Noi possediamo un nome
Noi siamo veri!
Noi siamo carne come voi
Eravamo carne come voi.
Ora solo lacrime di cenere
E sangue incrostato sull'asfalto
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 20 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Follia In India
Parliamo di cinema, non per recensire un film ma per un fatto davvero folle che è successo in India.
Si tratta di "Padmavati" film tratto da un poema epico del XVI secolo. La storia narra di una regina indù (Rani Padmini, nota anche come Padmavati) che non volendo finire sconfitta nelle mani del sultano di Dehli, a seguito di un assedio del suo regno, decise nel 1303 di suicidarsi dandosi fuoco insieme a tutte le altre donne.
Già durante le riprese il film aveva subito dei rallentamenti a seguito di ripetuti atti di vandalismo sul set e già allora, come oggi, il regista del film Sanjay Leela Bhansali e l'attrice protagonista Deepika Padukone erano stati minacciati di morte.
Ieri la svolta: un sedicente gruppo che si fa chiamare "La Casta di Cavalieri" ha offerto 10.000 rupie a chi brucerà viva l'attrice ovviamente previo video che dimostri l'esecuzione (prova necessaria per poter avere la "ricompensa").
La cosa, se possibile, ancora più assurda è che questo film che doveva e dovrebbe uscire nelle sale indiane il primo dicembre è stato per ora sospeso e di fatto pertanto stoppata la sua distribuzione nei cinema indiani per quella data da parte dell'organo di censura preventiva indiano. Quindi invece che difendere questo film ed i suoi protagonisti (attrice e regista su tutti) di fatto la si è data vinta a chi ha visto probabilmente in quel film un eccesso di femminismo ed indipendenza della donna in un Paese dove le donne non hanno per niente vita facile, per usare un forte eufemismo.
Mi ha molto colpito questa notizia visto come l'India a livello cinematografico sia sorta "all'onore" delle cronache per certi suoi film ovviamente più leggeri, i cosiddetti film di Bollywood, ma anche per certi film d'autore. Ciononostante, e nonostante anche la situazione sociale in India, non avrei mai pensato che potesse accadere una reazione così feroce per un film come questo. Ora è chiaro che questa pellicola a prescindere dall'effettivo valore artistico, acquista un significato molto più importante e la sua distribuzione nelle sale indiane diventa una questione di principio e di libertà sia d'espressione che di denuncia di un maschilismo retrogrado che pervade un'India tutt'altro che magica e moderna.
Si tratta di "Padmavati" film tratto da un poema epico del XVI secolo. La storia narra di una regina indù (Rani Padmini, nota anche come Padmavati) che non volendo finire sconfitta nelle mani del sultano di Dehli, a seguito di un assedio del suo regno, decise nel 1303 di suicidarsi dandosi fuoco insieme a tutte le altre donne.
Già durante le riprese il film aveva subito dei rallentamenti a seguito di ripetuti atti di vandalismo sul set e già allora, come oggi, il regista del film Sanjay Leela Bhansali e l'attrice protagonista Deepika Padukone erano stati minacciati di morte.
Ieri la svolta: un sedicente gruppo che si fa chiamare "La Casta di Cavalieri" ha offerto 10.000 rupie a chi brucerà viva l'attrice ovviamente previo video che dimostri l'esecuzione (prova necessaria per poter avere la "ricompensa").
La cosa, se possibile, ancora più assurda è che questo film che doveva e dovrebbe uscire nelle sale indiane il primo dicembre è stato per ora sospeso e di fatto pertanto stoppata la sua distribuzione nei cinema indiani per quella data da parte dell'organo di censura preventiva indiano. Quindi invece che difendere questo film ed i suoi protagonisti (attrice e regista su tutti) di fatto la si è data vinta a chi ha visto probabilmente in quel film un eccesso di femminismo ed indipendenza della donna in un Paese dove le donne non hanno per niente vita facile, per usare un forte eufemismo.
Mi ha molto colpito questa notizia visto come l'India a livello cinematografico sia sorta "all'onore" delle cronache per certi suoi film ovviamente più leggeri, i cosiddetti film di Bollywood, ma anche per certi film d'autore. Ciononostante, e nonostante anche la situazione sociale in India, non avrei mai pensato che potesse accadere una reazione così feroce per un film come questo. Ora è chiaro che questa pellicola a prescindere dall'effettivo valore artistico, acquista un significato molto più importante e la sua distribuzione nelle sale indiane diventa una questione di principio e di libertà sia d'espressione che di denuncia di un maschilismo retrogrado che pervade un'India tutt'altro che magica e moderna.
venerdì 17 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Cobalto E Sfruttamento Minorile
Guerre etniche in Congo ma in realtà sono guerre per conquistare per conto di multinazionali cinesi, malesi e thailandesi, miniere di cobalto col quale si fanno le batterie al litio per i nostri smartphone.
Ora non accetto sentire dire che chi ha uno smartphone debba sentirsi colpevole, ma invece si deve denunciare questo stato di cose affinchè si possa sperare che certi interessi squallidi vengano contrastati e che bambini di sei anni non debbano scendere in profondità o setacciare la ghiaia per trovare il cobalto a mani nude, o per essere più chiari per fare in modo che questi bambini vadano a scuola e si divertano, vivendo un'infanzia come si deve.
Per fare questo si dovrebbe far cessare anche la guerra civile in Congo che già dura da undici anni, e magari vietare la vendita di armi in quei paesi...
Magari quando si parla di ridurre l'immigrazione clandestina, sarebbe davvero il caso di farli stare meglio a casa loro, a cominciare dai bambini, e combattendo questo sfruttamento senza regole che multinazionali mondiali continuano a perseguire nel disinteresse generale o forse è più corretto dire nell'interesse di tutti coloro i quali fanno del principio "comprare materie prime a prezzi più bassi, abbassando il costo del lavoro" un mantra economico indissolubile.
E l'ONU sta a guardare, as usual.
Ora non accetto sentire dire che chi ha uno smartphone debba sentirsi colpevole, ma invece si deve denunciare questo stato di cose affinchè si possa sperare che certi interessi squallidi vengano contrastati e che bambini di sei anni non debbano scendere in profondità o setacciare la ghiaia per trovare il cobalto a mani nude, o per essere più chiari per fare in modo che questi bambini vadano a scuola e si divertano, vivendo un'infanzia come si deve.
Per fare questo si dovrebbe far cessare anche la guerra civile in Congo che già dura da undici anni, e magari vietare la vendita di armi in quei paesi...
Magari quando si parla di ridurre l'immigrazione clandestina, sarebbe davvero il caso di farli stare meglio a casa loro, a cominciare dai bambini, e combattendo questo sfruttamento senza regole che multinazionali mondiali continuano a perseguire nel disinteresse generale o forse è più corretto dire nell'interesse di tutti coloro i quali fanno del principio "comprare materie prime a prezzi più bassi, abbassando il costo del lavoro" un mantra economico indissolubile.
E l'ONU sta a guardare, as usual.
mercoledì 15 novembre 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: "Seven Seas"
SEVEN SEAS
Oltre 50 metri di volgarità.
Sono in tre
Salgono a bordo
Sfoderando sorrisi compiaciuti
Di chi non ha mai realmente faticato
Neanche un solo giorno nella sua vita.
Tre figli di papà
Ostentano ricchezza riflessa
Come tre poppanti
A bordo di un impudente natante.
Seven Seas si chiama,
Nome scomodo ed ingombrante
Per chi non saprà mai solcare
Neanche il mare della vita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Oltre 50 metri di volgarità.
Sono in tre
Salgono a bordo
Sfoderando sorrisi compiaciuti
Di chi non ha mai realmente faticato
Neanche un solo giorno nella sua vita.
Tre figli di papà
Ostentano ricchezza riflessa
Come tre poppanti
A bordo di un impudente natante.
Seven Seas si chiama,
Nome scomodo ed ingombrante
Per chi non saprà mai solcare
Neanche il mare della vita.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
lunedì 13 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Le "Altre" Molestie
Finalmente si inizia a dar voce a chi voce non ne ha perché non è sotto i riflettori in quanto magari è impiegata, segretaria, lavora nei trasporti e non è un'attrice famosa.
Parliamo delle "altre" molestie. Nell'articolo linkatovi, infatti, si mette in evidenza come nove donne su cento (ma secondo me il dato statistico è da stimare e considerare per difetto) subiscono molestie e violenze sul luogo di lavoro.
E' una realtà che esiste dalla notte dei tempi ma che nessuno ha mai osato veramente e con forza denunciare. Ora arrivano le prime denunce di donne coraggiose, donne del quotidiano che ogni giorno, di ogni settimana, di ogni mese, hanno dovuto subire queste offese e questi comportamenti vergognosi.
Spero che questa realtà emerga sempre più e che si faccia qualcosa anche a livello legislativo per combattere questo fenomeno di lunga data al quale si deve iniziare a porre un freno, anzi lo si deve proprio stoppare e cancellare per sempre.
venerdì 10 novembre 2017
L'Angolo del Rockpoeta®: Servono Ancora Le Parole?
Notizia di queste ultimi due giorni è quella dell'arresto di De Luca in Sicilia. Ma vi stupite ancora? Capisco l'indignazione, ma non è che avrete pensato che il Cdx in Sicilia non fosse colluso con la mafia? Invece di votare forse si dovrebbe iniziare a pensare di agire seguendo vie differenti, Catalunya docet, e forse anche spingendosi un filo oltre, chissà...
Oggi sciopero generale. Treni fermi, ospedali fermi, tutto fermo. Ora, io comprendo gli scioperi ma mi sono anche un po' stancato del fatto che noi consumatori ed utenti siamo sempre l'ultimo anello di questa catena.
Dovremmo scioperare anche noi, da tutto. A prescindere da che lavoro facciamo o non abbiamo, dalla nostra età, sesso, religione, o anche se si fosse atei, in modo da dare un segnale forte che ci siamo anche noi.
Invece che ragionare per categorie, per singoli soggetti perfino o cmq per lobbies, forse sarebbe il caso di pensarci tutti come facenti parte di un'unica, grande e sola categoria: i cittadini.
Ma visto quello che succede, devo forse pensare che prima o poi in questa giungla per vedere rispettato un diritto, si dovrà abbandonare la parola per qualcosa di più drastico?
NOW!
E se imbracciassimo le armi?
Quelle vere
Quelle che fanno più paura delle parole
Quelle che non risolvono ma sistemano
Quelle il cui linguaggio arriva a chi non capisce
E non vuol comprendere la forza della parola.
Eppure la parola è l'arma più potente dell'uomo
Travolge esistenze, cambia realtà
Accende vite e pensiero,
E' come l'aria
Quasi inafferrabile.
Ma se la parola non la puoi fermare
La puoi soffocare
La puoi banalizzare
Puoi stritolarla dentro occhi inespressivi
E volgarità venduta a basso prezzo per ribellione autentica.
E così tutti ci lamentiamo
Ma nessuno agisce
Nessuno ascolta voci di lotta e verità
Nessuno le ode
Se non sono di facile presa
Se ti raccontano che è dura
E che tutti dobbiamo agire in prima persona.
Nessuno ti ascolta se parli con cuore e testa,
Abbacinati da imbonitori xenofobi
E falso rinnovamento.
Ed allora se imbracciassimo le armi
Quelle vere
Quelle che hanno sempre offeso la Storia?
Forse è davvero quel momento
Anche perdendo avremo vinto lo stesso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Oggi sciopero generale. Treni fermi, ospedali fermi, tutto fermo. Ora, io comprendo gli scioperi ma mi sono anche un po' stancato del fatto che noi consumatori ed utenti siamo sempre l'ultimo anello di questa catena.
Dovremmo scioperare anche noi, da tutto. A prescindere da che lavoro facciamo o non abbiamo, dalla nostra età, sesso, religione, o anche se si fosse atei, in modo da dare un segnale forte che ci siamo anche noi.
Invece che ragionare per categorie, per singoli soggetti perfino o cmq per lobbies, forse sarebbe il caso di pensarci tutti come facenti parte di un'unica, grande e sola categoria: i cittadini.
Ma visto quello che succede, devo forse pensare che prima o poi in questa giungla per vedere rispettato un diritto, si dovrà abbandonare la parola per qualcosa di più drastico?
NOW!
E se imbracciassimo le armi?
Quelle vere
Quelle che fanno più paura delle parole
Quelle che non risolvono ma sistemano
Quelle il cui linguaggio arriva a chi non capisce
E non vuol comprendere la forza della parola.
Eppure la parola è l'arma più potente dell'uomo
Travolge esistenze, cambia realtà
Accende vite e pensiero,
E' come l'aria
Quasi inafferrabile.
Ma se la parola non la puoi fermare
La puoi soffocare
La puoi banalizzare
Puoi stritolarla dentro occhi inespressivi
E volgarità venduta a basso prezzo per ribellione autentica.
E così tutti ci lamentiamo
Ma nessuno agisce
Nessuno ascolta voci di lotta e verità
Nessuno le ode
Se non sono di facile presa
Se ti raccontano che è dura
E che tutti dobbiamo agire in prima persona.
Nessuno ti ascolta se parli con cuore e testa,
Abbacinati da imbonitori xenofobi
E falso rinnovamento.
Ed allora se imbracciassimo le armi
Quelle vere
Quelle che hanno sempre offeso la Storia?
Forse è davvero quel momento
Anche perdendo avremo vinto lo stesso.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
mercoledì 8 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: Eppure Capita...
Se ascoltate i politici, soprattutto gli esponenti del Governo e della maggioranza parlamentare, non ne troverete uno che non sia favorevole alla ricerca ed al fatto che i giovani e bravi ricercatori italiani debbano restare nel nostro Paese e non li si debba perdere vedendoli trovare occupazione all'estero.
Capita però che esca questo articolo dove si evidenzia che il 40% dei ricercatori del CNR sono precari e che esiste un vergognoso abuso di contratti flessibili.
Stanziamenti insufficienti (sia per la ricerca che per l'assunzione dei ricercatori precari anche da sette anni) e rischio concreto che entro anche solo un paio di mesi molti di loro restino a casa. Questa è la realtà. Eppure parliamo di eccellenza che il mondo ci invidia (tant'è vero che se l'accaparra offrendo contratti seri e fondi per la ricerca di tutto rispetto).
Questi giovani hanno anche fatto un appello a Gentiloni, una lettera aperta (il contenuto della quale potrete trovare nell'articolo sopra linkatovi) per chiedergli aiuto ma intanto nella legge di Bilancio ci sono solo briciole.
Tutti a riempirsi la bocca (Renzi su tutti) su come si debba impedire questa fuga di cervelli all'estero ma poi nei fatti invece…
Sembra paradossale, eppure capita...
lunedì 6 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA® : Ritorno al Futuro
Tra finti ginecologi che per una vita esercitano in ospedale solo perché l'Ordine dei Medici (mi pare si chiami così) non controlla se non random ossia a campione tutte le lauree e le richieste di abilitazione ad esercitare, e professori universitari che vengono abilitati e vincono cattedre grazie a pubblicazioni plagiate da altri ed entrando in università dove hanno il padre rettore e mantengono il posto perché una Commissione del Ministero dice che va tutto bene così, ci sono le elezioni siciliane che vedono come previsto un testa a testa tra centrodestra e pentastellati.
Nulla di imprevisto, e se dovesse vincere il movimento non sarà una sorpresa. Oramai i cinquestelle pur passando per il nuovo, ed essendo cmq sicuramente il meno peggio, hanno una struttura da partito ed una mentalità purtroppo da partito e sono diventati una macchina da guerra anche approfittando di quanto seminato quando erano ancora un movimento dell' uno vale uno.
Nulla cambia, si guarda al futuro camminando a ritroso in quanto alla luce di questi risultati probabilmente le elezioni nazionali potrebbero, visto il Rosatellum, vedere la vittoria di Berlusconi. Incredibile un vero e proprio "Ritorno al Futuro".
Nulla di imprevisto, e se dovesse vincere il movimento non sarà una sorpresa. Oramai i cinquestelle pur passando per il nuovo, ed essendo cmq sicuramente il meno peggio, hanno una struttura da partito ed una mentalità purtroppo da partito e sono diventati una macchina da guerra anche approfittando di quanto seminato quando erano ancora un movimento dell' uno vale uno.
Nulla cambia, si guarda al futuro camminando a ritroso in quanto alla luce di questi risultati probabilmente le elezioni nazionali potrebbero, visto il Rosatellum, vedere la vittoria di Berlusconi. Incredibile un vero e proprio "Ritorno al Futuro".
venerdì 3 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: La Stanza Della Rabbia
La vicenda della Catalunya sta raggiungendo picchi di follia pura: la Procura Spagnola vuole far arrestare l'intero Governo Catalano. La situazione è sempre più preoccupante e vista l'arrogante prepotenza che la Spagna sta dimostrando sono sempre più con i Catalani.
Il caso Regeni continua ad essere sempre più intricato e pieno di misteri, e viene fuori di tutto, di tutto tranne la verità.
Le vicende di "casa nostra" poi rasentano il tragicomico, il patetico quando non l'assurdo. Non ho neanche voglia di portare una notizia ad esempio paradigmatico di quanto ho scritto, lascio al vostro pensiero sbizzarrirsi anche nei commenti nel portare casi a sostegno di questa mia affermazione (salvo che ci sia qualcuno che pensi che in questo Paese vada tutto bene, in tal caso sarà liberissimo di postarlo e scriverlo con la civiltà che in questo spazio si richiede).
Intanto il femminicida che aveva ucciso Nadia dopo un mese è già ai domiciliari. Bell'esempio di come si fa giustizia, bello schiaffo ai suoi familiari. D'altronde se questi che trovate cliccando su questo link sono i risarcimenti dati alle vittime in caso di stupro o ai figli in caso di femmminicidio della madre, di cosa ci stupiamo...
Ed allora non mi sorprendo se a Singapore un imprenditore ha creato un club dove pagando anche cifre accessibili entrando in una stanzetta si possono distruggere cose fornite dal club anche su richiesta. Si viene forniti di mazza da baseball, occhialini protettivi e poi via libera allo sfogo. Una specie di "Anger Room" o stanza della rabbia dove ci si scarica. Dicono funzioni, io non lo so, ma certo comprendo che di ragioni per cui questo club abbia successo ce sono a migliaia, da quelle più generali e sociali a quelle personali e quotidiane.
Non lo pensate anche voi?
Il caso Regeni continua ad essere sempre più intricato e pieno di misteri, e viene fuori di tutto, di tutto tranne la verità.
Le vicende di "casa nostra" poi rasentano il tragicomico, il patetico quando non l'assurdo. Non ho neanche voglia di portare una notizia ad esempio paradigmatico di quanto ho scritto, lascio al vostro pensiero sbizzarrirsi anche nei commenti nel portare casi a sostegno di questa mia affermazione (salvo che ci sia qualcuno che pensi che in questo Paese vada tutto bene, in tal caso sarà liberissimo di postarlo e scriverlo con la civiltà che in questo spazio si richiede).
Intanto il femminicida che aveva ucciso Nadia dopo un mese è già ai domiciliari. Bell'esempio di come si fa giustizia, bello schiaffo ai suoi familiari. D'altronde se questi che trovate cliccando su questo link sono i risarcimenti dati alle vittime in caso di stupro o ai figli in caso di femmminicidio della madre, di cosa ci stupiamo...
Ed allora non mi sorprendo se a Singapore un imprenditore ha creato un club dove pagando anche cifre accessibili entrando in una stanzetta si possono distruggere cose fornite dal club anche su richiesta. Si viene forniti di mazza da baseball, occhialini protettivi e poi via libera allo sfogo. Una specie di "Anger Room" o stanza della rabbia dove ci si scarica. Dicono funzioni, io non lo so, ma certo comprendo che di ragioni per cui questo club abbia successo ce sono a migliaia, da quelle più generali e sociali a quelle personali e quotidiane.
Non lo pensate anche voi?
mercoledì 1 novembre 2017
OPINIONE DEL ROCKPOETA®: La Solita Minestra
Mentre ieri l'ISTAT ha dichiarato (per cosa penso dell'ISTAT vi rimando a questo mio post) che la disoccupazione è stabile all'11% (come se fosse un dato basso…) mentre cresce quella giovanile (anche qui nulla di nuovo sul fronte occidentale…) Tajani dichiara che il "Premier", come lo chiamano loro, del Centrodestra sarà ancora e sicuramente l'ex Cav. Berlusconi in quanto la sentenza di Strasburgo arriverà in tempo e, aggiungo io, Tajani è ovviamente ottimista sull'esito della stessa…
Peccato che nel frattempo Berlusconi venga indagato come mandante in relazione alla mafia ed alle stragi del 1993 il che forse renderà un filino più complicata la sua candidatura a condottiero del centrodestra (sempre poi che Salvini sia favorevole a questa soluzione…)
Insomma giorno dopo giorno alla fine si tratta di vederci servire dai media sempre la stessa sbobba, la stessa minestra stantia, mentre le notizie che contano bisogna cercarle con il lanternino.
Buon Ognissanti a tutti.
Peccato che nel frattempo Berlusconi venga indagato come mandante in relazione alla mafia ed alle stragi del 1993 il che forse renderà un filino più complicata la sua candidatura a condottiero del centrodestra (sempre poi che Salvini sia favorevole a questa soluzione…)
Insomma giorno dopo giorno alla fine si tratta di vederci servire dai media sempre la stessa sbobba, la stessa minestra stantia, mentre le notizie che contano bisogna cercarle con il lanternino.
Buon Ognissanti a tutti.