Smacchiano anime colorate
Sbianchettano scritte di lotta.
Idoli di cartapesta
Svuotano di contenuto i nostri sogni
E noi poveri illusi
Vogliamo ancora cantare
Cantare
Cantare...
Rabbia
Ipocrisia
Odio
Ferocia
E dolore
E allegria
E sorrisi
E pensi, "Ora mi oblio"
E storco la bocca
E muoio
E scopo
E respiro finzione
Ed ingoio polveri sottili
E sottili bugie
E canto
Canto libertà e odio
Lacrime e cadaveri di occhi spenti.
Voce muta
Banale movimento labiale
Fuori sincrono esistenziale
Sorrisi impossibili
Spiragli di voce
Rimbalzano nelle nostre vite
Come lacrime daltoniche,
Oracoli profetici di apocalisse.
Moniti inascoltati
Fiato rarefatto
Stancamente arranca
Disagio universale
Voci d'aiuto ci chiamano
Inascoltate piangono
Ed il mio disagio
Si nutre avidamente della vostra indifferenza.
E perdo i miei sensi
Non sento più il sapore della vita
And we go down
And down
And down
And down
And Cry
Lie
Die
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Grida d'aiuto di una società che non sa più ascoltare e soprattutto aiutare.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE: bellissima sintesi.
RispondiEliminaÈ il grido di un'anima abbandonata sola in un deserto popolato di fantasmi scoloriti e dall'odore sgradevole. Si resoira la tua solitudine e la tua delusione, come se ti sentissi estraneo a te stesso. Non guardo alla direzione delle tue invettiva, bensì alle loro provenienza, dal profondo di un essere che si sente svuotare mano a mano da una forza che non può controllare e se ne dispera.
RispondiEliminaLe tue "lacrime daltoniche" da sole fanno poesia.
Centellinarne la lettura, sillabarla, mi immagino come la leggeresti tu. Solo immaginare basta; come un motivo ascoltato una volta di cui ricordi qualche parola e qualche suono indeciso. Molto bella, Daniele.
PER VINCENZO: "Non guardo alla direzione delle tue invettiva, bensì alle loro provenienza, dal profondo di un essere che si sente svuotare mano a mano da una forza che non può controllare e se ne dispera." Questa è poesia, cogliere l'animo di chi scrive nel profondo come tu sai fare. Parole, le tue, che arrivano a toccarmi dentro nel profondo. Non ho mai letto questa poesia dal vivo ma se mai dovessi farlo so come la leggerei e penso proprio che tu abbia intuito come.
RispondiEliminaVersi contro l'indifferenza, contro una società vuota che non si cura dei propri figli.
RispondiEliminaMa noi dobbiamo urlare e resistere, sempre.
Un abbraccio!
PER FRANCESCA: Grazie, parole che danno forza.
RispondiEliminaUn abbraccio
E diventa ogni giorno peggio del precedente.
RispondiEliminaSempre meno voglia di guardarsi attorno e capire. Sempre più egoismo.
Urlare unico sfogo alle brutture. Lottare? Sì, anche ma poi vedendo certe cose nasce la domanda per chi? Per me, per te, per i miei figli, per i tuoi....
Deserto arido, coscienze alienate, la fatica di vivere, vuoto emozionale... il nulla si sta impossessando di tutto mietendo vittime.
RispondiEliminaSiamo carne da macello, siamo lacrime e sangue, siamo impotenti, sviliti, disillusi, siamo note stonate di una canzone che nessuno più conosce, siamo anime perse nello spazio dell'indifferenza.
Come sempre mi regali profonde emozioni!
Ofelia
PER PATRICIA MOLL: lottare unica soluzione, ma coloro per cui lottiamo vogliono essere salvati? Te i tuoi figli e me esclusi ovviamente.
RispondiEliminaPER OFELIA: ti ringrazio, così come tu le regali a me con i tuoi commenti.
RispondiEliminaL'hai scritta ieri mentre il voto segreto diveniva clamorosamente palese? ;)
RispondiEliminaPER FRANCO: No lol, non è stata scritta ieri per quel fatto :-)))
RispondiEliminaQuesta nuova società sta diventando indifferente a tutti e a tutto, che tristezza...
RispondiEliminaPER SPEEDY 70: purtroppo hai ragione.
RispondiEliminaUna poesia molto cruda ma molto vera e sentita. Un grido contro l'indifferenza che regna sovrana nel nostro mondo. Un saluto
RispondiEliminaPER MIRTILLO14: ti ringrazio. Hai centrato il senso di questi versi.
RispondiEliminaPuro rock. Caro il mio Rockpoeta. Bravissimo.
RispondiEliminaPER MASSIMILIANO: Grazie!!!
RispondiEliminaIl mondo è avariato, d'accordo.
RispondiEliminaLo vedo tutti i giorni a scuola dove spesso al posto di compagni di banco ho delle amebe che vegetano in rete.
Lo sento ai tg che sciorinano tragedia come fossero pop corn.
Però mollare no.
Lottiamo per noi e per chi amiamo!
Baci!
PER SUGAR FREE: Purtroppo hai ragione anche molti giovani sono assorbiti da questo nulla. A quanto vedo però non tutti per fortuna :-)))
RispondiEliminaSi spera, Daniele.
RispondiEliminaMia figia ha 27 anni e mezzo. Spero che anche lei sappia farlo.
I brividi mi hai fatto venire nel leggere la profonda verità che esprimono questi versi terribili, senza più speranza
RispondiEliminaTutti contro tutti e molti si nutrono delle pene altrui, come a voler esorcizzare le loro.
Cri
PER PATRICIA MOLL: Con una madre come te non ci sono dubbi.
RispondiEliminaPER CRISTIANA: i tuoi commenti mi toccano sempre nel profondo. Hai ragione è un "Tutti contro tutti e molti si nutrono delle pene altrui, come a voler esorcizzare le loro."
RispondiEliminaE' come un horror ma senza la speranza in un domani migliore.
Amara ribellione a un mondo in declino che sembra avere annullato ogni punto fermo e diventare frenesia fine a se stessa. Tutto è permesso in nome della sacra soddisfazione del momento. Eppure lascia l'amaro in bocca. Allora cosa si potrebbe fare? Morire o sperare?
RispondiEliminaUn bel testo profondo da meditare! Complimenti.
PER ROSANNA GAZZANIGA: in primis grazie per le tue parole di apprezzamento dei miei versi. La tua disamina è tristemente vera ed il dilemma che ti poni altrettanto.
RispondiEliminaE torna l'anima che questa volta perde i suoi colori, smacchiati come fossero lì per sbaglio, peggio ancora, per errore!
RispondiEliminaViviamo in una società anestetizzata, non c'è tempo per lottare, difendersi, pensare...tempo per capire quali siano i bisogni del nostro Essere! Per fortuna basta accorgersene, così come quando l'anima cerca fili d'aria pulita un po' oltre noi, dicevo, basta accorgersene e cominciare a riprendersi anima e sogni, gli ideali in cui crediamo...mentre ancora il mondo ci dice che siamo "alieni"...noi, gli alieni, diventiamo di più, ci sforziamo di credere ancora, di continuare! E di sentire ancora il sapore della vita! Ma ognitanto mi chiedo che mondo stia consegnando ai miei figli...e allora continuo, con o sensa sapore...li guardo negli occhi, guardo loro ma anche i nostri amimali, e ce lo metto nuovamente, ci provo!
Bellissima poesia Daniele! Buona domenica!
PER GABRIELLA: grazie di cuore, bellissime parole quelle del tuo commento!
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