Il 25 Aprile per me, non deve essere una vuota celebrazione del passato come invece mi pare che quasi ogni anno accada, ma deve servire per comprendere oggi quanto la libertà sia un valore fondamentale e quanto si debba ancora lottare per essere, in questi tempi moderni, veramente di nuovo liberi.
Ecco perché posto questa poesia:
IL QUINTO STATO
Quinto Stato
Dittatura tecnologica
Orwell superato dalla realtà,
Una politica corrotta e vuota
Che si veste di ipocrisia e paillettes
Per celebrare la libertà una volta all'anno
Con sermoni volgari
E sguardi di circostanza
E noi
Anche noi sfiliamo
Con tutti i nostri meriti ed alcuni nostri errori testimoniati dalla Storia
Ma con il cuore e per ricordare quei valori
Che oggi sono minacciati.
25 Aprile
Giorno di libertà
Ieri
Giorno di inizio di una nuova lotta oggi
Per abbattere questa spessa coltre di regime.
Il mondo sta crollando
La libertà va nuovamente difesa
E voi, giovani, cittadini, esseri umani
Non sottraetevi a questo invito
Lottate con il vostro cervello
Agendo con determinazione.
Trascurate questo appello
Siate sordi a questo richiamo
E vanificherete presto e per sempre questa ricorrenza
Oggi da molti osteggiata e voluta relegare
Ad una kermesse da avanspettacolo.
Ribelliamoci
Riappropriamoci delle nostre sinapsi
Ed agiamo!
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Bisogna sempre lottare per la libertà.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE: oggi più che mai
RispondiEliminaNiente è scontato nella vita e tanto meno la libertà. Buon 25 aprile
RispondiEliminaPER REANTO R : giusto peccato che nella società attuale molti di dimentichino di questo insegnamento
RispondiEliminaÈ proprio vero Daniele, per citare Calamandrei:
RispondiElimina"La libertà è come l'aria: ci si accorge di quanto vale quando comincia a mancare."
Buona libertà.
PER SANTA: giusto. Citazione doverosa
RispondiEliminaAldo Cazzullo ha scritto un libro toccante e vero che titola: "Possa il mio sangue servire" dove sono raccolte le ultime lettere dei condannati a morte durante le Resistenza. Solo leggendolo mi sono resa conto della distanza che abbiamo preso da ogni idea di patria, di solidarietà, di quel che significa bene collettivo e di sacrificio. Settant'anni sono troppo pochi per avere dimenticato tutto e avere cambiato pelle. E la mia, com'è?
RispondiEliminaForte la tua poesia, te ne ringrazio.
PER SARI: oggi la memoria della gente è labile e molto a breve termine e sente la memoria storica come un inutile fardello dimenticando troppo in fretta certi valori e l'importanza di essere liberi nel senso più pieno del termine
RispondiEliminaGrazie per le tue parole sentite sulla mia poesia
Bei versi ... e allora Buona Liberazione Siempre!
RispondiEliminaPER ALLIGATORE grazie buona liberazione anche a te
RispondiEliminaBei versi, belli davvero.
RispondiEliminaLibertà... parola che oggi non ha più significato per troppi perchè si riduce al poter uscire per andare a ballare, a sfasciare vetrine prima dopo e durante una partita di calcio, chattare dicendosi di tutto e di più.
RispondiEliminaLibertà.... come scriveva Paul Eluard
"Scrivo il tuo nome
E in virtù d'una Parola
Ricomincio la mia vita
Sono nato per conoscerti
Per chiamarti
Libertà."
Sono nato per difenderti e regalarti a piene mani. Oggi purtroppo in tanti sono nati per pensare alla propria a discapito di quella altrui
PER MR HIDE; Grazie di cuore
RispondiEliminaPER PATRICIA;hai ragione troppa superficialità
RispondiEliminaoggigiorno
Una poesia piena di calore e di colore, anche di rammarico, perché dopo il 25 aprile iniziale, quando l'Italia intera si era anzata vigorosamente in piedi, ci siamo lentamente riseduti, fino a ritrovarci sdraiati ai piedi di una classe dirigente -regime, lo chiami giustamente tu-che ci capesta e ci spinge col viso nel fango. Purtroppo, sono le tua parole, ci ritroviamo a fare discorsi e concioni tutti intorno a quel che è rimasto della nostra dignità, senza che nessuno abbia il coraggio, la voglia, la forza morale, la violenza -perché no? A violenza si risponde con altrettanta violenza- di afferrare il famigerato toro per le corna per abbatterlo, sperando che l'esempio convinca chi se ne fosse rimasto tranquillamente ad osservare a dargli una mano. Io dico che i tempi sono maledettamente maturi per qualcosa di nuovo che provenga dal popolo.
RispondiEliminaLa tua veemente poesia mi ricorda alcuni versi di Rimbaud, che lessi al liceo -un'eternità è trascorsa da allora- e sono sempre più convinto che quella del cantore della cose che accadono non perché debbano, ma perché noi siamo a trascurare gli eventi e a non tentare di modificarli, sia la parte di te più genuina ed elevata. Si sente in ogni sillaba la tua profonda sincerità, di cui hai fatto la tua religione.
Veramente una bellissima cosa hai scritto, Daniè.
PER VINCENZO: hai ragione i tempi forse sono maturi per una ribellione ma molti ancora credono di poter difendere il loro orticello e salvarsi. Grazie Vincenzo è vero io sento veramente quello che scrivo e faccio della onestà intellettuale un must. Grazie le tue parole sono linfa vitale per me
RispondiEliminaBella poesia!! Festeggiamo sempre la liberazione e la libertà ... magari un giorno dovremo festeggiare anche la Cultura, perchè la drammatica ignoranza della società attuale ci sta consegnando a dittature nascoste.
RispondiEliminaBuoni versi e Buon 25 aprile a te!
RispondiEliminaPER MARCAVAL: grazie Marcaval! Hai ragione è proprio quello che sta accadendo
RispondiEliminaPER GEORGE: Grazie di cuore e buon 25 Aprile anche a te
RispondiEliminaIl 25 aprile deve essere inteso in duplice senso. E' celebrazione della memoria perchè dobbiamo sempre trarre insegnamento dai fatti storici per non ricadere negli errori del passato, ma anche un modo per ricordarci che, anche oggi, occorre resistere. Intendo dire al ricatto dei potenti, alla mercificazine del lavoro e alla precarietà, alle guerre ancora incombenti, alle mafie e agli intrallazzi della politica. Insomma: la Resistenza è , ancor oggi, un dovere.
RispondiEliminaPER SERGENTE ELIAS: concordo con le tue parole, il 25 Aprile va proprio inteso nel duplice senso che tu hai qui esposto.
RispondiEliminaCiao Daniele, ho letto la tua poesia e vedo che la pensiamo allo stesso modo, visto il tuo commento sul mio blog.
RispondiEliminaTu fai accenno ai giovani che devono difendere la libertà, e mi trovi più che d'accordo perchè a mio parere rappresentano il futuro. Però i giovani devono essere educati a questo. Non tanto in famiglia dove i genitori sono presi spesso e sovente da problemi che oggi chi più chi meno tutti conosciamo data la crisi che stiamo vivendo, ma l'insegnamento deve svolgersi nella scuola, cultura storica, educazione civica che purtroppo non c'è. Io ne ho un esempio in casa, a mio nipote fanno studiare date, avvenimenti quasi a memoria ma non gli viene spiegato il significato, l'essenza delle lotte. Per esempio io amo il Risorgimento Italiano, mio nipote conosceva a malapena Garibaldi, la spedizione dei Mille, Cavour tutto superficialmente. Ho dovuto spiegargli io qualcosina in più, che poi mi ha dato l'idea di scriverne sul blog.
Spero di non essere uscita dal seminato, cmq concordo in toto sul tuo post.
Abbraccio
PER FARFALLA LEGGERA: No, non sei assolutamente andata off topic in quanto concordo con te che la scuola non deve solo insegnare la Storia in modo nozionistico e cronologico ma anche sapendo, soprattutto per la storia recente, insegnare il profondo significato di quei momenti.
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