Oggi si parla giustamente della crisi, del pochissimo lavoro che esiste, di come per risolverlo ed "incentivare" gli imprenditori ad assumere e produrre di più invece che rilanciare l'economia si vogliano facilitare i licenziamenti e quindi invogliare investitori stranieri e nostrani a mettere capitali in Italia solo perché offriamo loro schiavi locali a basso costo, ma si sta mettendo un po' troppo in un angolo un problema che non si è risolto e che se forse ha ridotto i numeri preoccupanti del passato non è certo per nostri meriti ma probabilmente proprio perché si licenzia sempre di più: sto parlando delle morti sul lavoro.
Spiace molto che debba accadere un fatto drammatico come quello vicino a Rovigo, ed ancora una volta sembra per il mancato rispetto di "semplici" norme di sicurezza, perché di nuovo un po' si ritorni ad affrontare questa problematica. Questa sordità mediatica mi urta sensibilmente.
Io, anche se mi sto convincendo che forse ripetere e ribadire non serva a nulla o quasi, ci riprovo e vi lascio a QUESTO MIO POST di ben sei anni fa (uno dei tanti che ho fatto in questi anni su questo problema, compresa anche una sorta di raccolta firme virtuale per dire BASTA alle morti sul lavoro) che voleva e vuole ancora adesso sensibilizzare a "modo mio" su questo tema devastante.
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Trovo anch'io piuttosto strano che, per risolvere la mancanza di occupazione, si pensi soprattutto a come "licenziare"...
RispondiEliminaPer quanto riguarda le morti sul lavoro, che mi sembrano pure, oioioi, in aumento, ci si rende conto sempre più che i lavoratori sono considerati soltanto dei numeri. Tutto questo è decisamente inquietante e preoccupante. Poi si parla di diminuzione delle nascite. Lo credo bene! Chi ha ancora il coraggio di far nascere un figlio in un mondo come questo?
La cosa più stupida e che si dica che ci sono dei privilegiati, e allora, per non far torto a nessuno, si tolga loro un diritto, invece di darlo anche agli altri, molto seplicemente. Ottima iniziativa, da vedere...
RispondiEliminaPER ALLIGATORE: infatti, ma si sta andando in quella direzione, si vuole avere un'uguaglianza livellata verso il basso ossia tutti senza diritti e non il contrario ossia tutti con ogni diritto.
RispondiEliminaPER KATHERINE: come ho detto ad ALLIGATORE, sembra proprio si voglia andare verso una totale cancellazione dei diritti. E' vero, un mondo sempre più selvaggio ma forse i giovani possono essere la speranza di un futuro diverso, come vediamo Hong Kong