sabato 1 febbraio 2014

L'Angolo del Rockpoeta: " Omeostasi"

OMEOSTASI

Mi calpestate
Mi umiliate
Mi mettete la sordina
Per non farmi parlare
Imbavagliate la mia anima
Per impedirmi di mostrare chi siete veramente.

Per voi
Sono malata
Persa
Depravata
Decadente
Così mi definite
Ma sapete benissimo che io rappresento tutti voi.

Io sono la vostra Società.

Falsa omeostasi del tempo
Illude anime senza coscienza
Avvolte da una patina di sudiciume morale

Omuncoli patetici
Si urtano
Avviluppandosi dentro un quotidiano fatiscente
Ed una falsa luce di progresso.

Io sto morendo
Consapevole di essere incolpevole
Perché soggetto passivo della vostra degradazione.

E nell'esalare l'ultimo mio respiro
Vi lascio orfani di un alibi sterile
Abbandonandovi al vostro destino
Ed alla vostra fine banale
Figlia di una futile e crudele esistenza.

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
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Questo post partecipa ad un gioco di scrittura a tema con parole fornite via via dai partecipanti. Questa volta le parole sono state scelte da ANT e sono le seguenti: 

Tempo
Omeostasi
Patina
Anima
Sordina

Parole e partecipanti li trovate sul blog Verba Ludica (I Carbonari della Parola)

21 commenti:

  1. "Ma sapete benissimo che io rappresento tutti voi."
    Temo che i più non lo sappiano, invece.

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  2. Ecco, Daniele, questa è veramente molto, molto bella.
    Non che le altre non lo fossero, ma stavolta hai superato te stesso.

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  3. PER ENNE: si tranquilla so che sei sempre tu Nicki :-)))

    PER MANUELA: vero, ed è proprio questo il problema.

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  4. lo sappiamo, lo sappiamo, solo che ognuno di noi si inventa importanti bisogni e urgenti necessità. Sono gli ALTRI che se ne fregano di NOI. GRAZIE. E la prossima volta un po' meno cattivo, per favore, siamo italiani...

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  5. ho provato a dargli una letura rap-ata. viene bene

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  6. BARD: da rap? Anche ma è molto più teatrale che rap dovresti "sentirla" letta dal sottoscritto :-)

    PER KREBEN: grandioso il tuo commento! E' vero siamo italiani e dobbiamo portarci rispetto… :-)

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  7. A proposito di rap...
    ...ho ascoltato la lettura delle tue poesie. E come spesso mi accade quando ascolto l'interpretazione vocale di parole scritte, ho pensato che l'enfasi non giova a dei testi che hanno già un loro carattere ben definito.
    Le tue poesie suonano da sole, non hanno servono colonne sonore col sintetizzatore ad amplificarne il pathos. Quelle magari possono essere utili a chi non sa scrivere. Non a te.

    Era un po' che mi chiedevo se fosse giusto esprimere il mio pensiero, se forse ti saresti offeso. Poi oggi è passato Barda con il rap, un ritmo che ho letto anche io qualche volta nelle tue poesie, e che però non ho ritrovato nella voce che le declamava.
    Non amo le poesie se non quelle di alcuni Grandi Poeti e credo ci voglia molta più abilità nella poesia che nella prosa. Non le amo proprio perché spesso sono fuochi caricati di enfasi, dove non si capisce se viene raccontato un palazzo che brucia o se si tratta soltanto della fiamma di un cerino. Le tue invece non trasudano, sono belle "nature". Non hanno bisogno di essere caricate.
    Spero mi perdonerai la franchezza, ma un gioco non ha senso, a mio avviso, se si riduce escluivamente a omaggi floreali :)
    (almeno a me non fa crescere)

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  8. PER BARD: ok ci proverò ma non ne sono sicuro di riuscirci tecnicamente

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  9. Si dice che quando si sta per affogare si incomincia a nuotare, forse non siamo ancora alla totale disperazione oppure la gente non ha capito nulla. "Oppure" mi sembra l'opzione più corretta.
    AL3ph

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  10. PER AL3PH: ahimè, concordo con te in toto, temo davvero che "oppure" sia l'opzione più corretta.

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  11. PER MANUELA: rispetto la tua opinione peraltro isolata devo essere sincero visti gli attestati che ho live quando le recito. ti ringrazio, è vero che le mie poesie già da sole sono in grado di vivere di luce propria ma dal vivo acquisiscono uno spessore ancora maggiore secondo me e per fortuna anche secondo tanti altri :-)))

    Ti ringrazio cmq per le tue parole che danno lustro alla mia parola scritta in versi dando alle mie poesie ancora più forza.

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  12. Meravigliosa!
    Solo una banale sottolineatura: finalmente il tutto che si ribella alla parte. Trovo sia una "sfumatura" insolita e significativa.

    Mi piacerebbe davvero sentirti interpretare le tue poesie. Come? Orrore Ant, ci sono i video!
    No, intendo dal vivo. Se mi sono emozionata dinanzi ad un glaciale monitor, figuriamoci live. Credo che la vista della tensione emotiva espressa dalla gestualità di chi interpreta, e l'udito (oltre la voce, anche di suoni e musica di "voluto" accompagnamento) come senso che trasmette vibrazioni profonde, possano solo concorrere a partecipare calore, colore, ed emozioni più forti.

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  13. Certo, ci si doveva pensare prima, o meglio, non far finta che anche la società (la nostra società) avesse tutte le prerogative di cura e premura. Sentirla in prima persona, nel legittimo j'accuse ti accorgi che nemmeno riesce a fare le distinzioni in quanto è già contaminata, sta morendo ... senza nemmeno un pò di compassione. La stessa che non ci riserviamo più noi, ancora presi a mistificare quello che diventerà il nulla oltre la disperazione.
    M'è venuto un groppo in gola, ma ci sta tutto.

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  14. PER ANT: beh dal vivo ogni evento è meglio che dal "morto" ossia i video :-))) Grazie Antonella, la poesia è frutto e merito anche delle parole che hai scelto.

    PER RAYMOND: a me il groppo è venuto per le tue splendide parole. Grazie!

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  15. La poesia è splendida, che te lo dico a fare, mi piacciono quasi tutte.
    Riflettevo su una cosa: c'è un corto circuito, nel concetto, o almeno a me sembra tale, aspetto tuoi chiarimenti.
    Se la società è fatta di individui, come può quindi essa a abbandonare gli stessi al loro destino???

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  16. PER PERLA: è la gente che fa quel corto circuito credendo che la società non siamo noi ma siano gli altri, quindi a quel punto Lei diventa soggetto composto da tanti individui e ci mette tutti all'indice.

    Se vuoi vedila così tieni presente che ovviamente la società non è un individuo non può esserlo è una metafora poetica

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  17. Vero: si parla tanto della rovina della società come se fosse qualcosa al di fuori di noi, mentre in realtà siamo noi la società e ci stiamo distruggendo con le nostre mani.
    Complimenti per i versi!

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  18. Io non mi sento rappresentato che da una parte infinitesimale di questa società, cioè solo da quella parte che si riconosce nella categoria degli "uomini di buona volontà", almeno tale mi sforzo di essere; tutte le altre categorie non mi appartengono.

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