E poi? Osservo la situazione e vedendo come tutti i Paesi dell'UE sono di fatto esposti tra loro e soprattutto quelli più forti ( o considerati tali) verso quelli economicamente meno floridi, la preoccupazione di un tracollo europeo si insinua in me prepotentemente.
Un tracollo finanziario in Europa, soprattutto se fosse concomitante tra i vari Paesi dell'UE, di fatto comporterebbe la necessità da parte di qualcuno (USA?) di un nuovo Piano Marshall o quasi.
Due giorni or sono il Primo Ministro Irlandese ha reso noto la "riforma lacrime e sangue" che l'UE chiede loro per poter stanziare gli 85 miliardi di euro necessari a non far precipitare nel baratro la loro nazione.
Su un Tg (quello di La7 mi pare) é stato fatto un parallelo con noi e si é immaginato di quale entità sarebbe dovuta essere la nostra "manovra" in tal caso. Praticamente un disastro. Licenziamenti nel pubblico in numero davvero elevato e tasse molto più elevate. Di fatto torneremmo ad una soglia di povertà pari forse al dopoguerra (seconda guerra mondiale) e temo ad un' economia agricola e di masserizia... Ok, d'accordo, forse non proprio così, ma il caos sociale e la povertà vera (già ora avvertiamo a livello più che embrionale entrambe le condizioni in questione) sarebbero davvero conclamati e difficilmente controbattibili nel breve periodo.
Spagna, Italia e credo anche la stessa Germania, per ragioni differenti, sono cmq a mio avviso a rischio. Tra esposizioni verso altri Paesi e crisi reale(Banche tedesche verso l'Irlanda e quelle spagnole verso il Portogallo e noi... beh, oltre la crisi che già ci attanaglia chissà quello che non sappiamo sull'esposizione dei nostri Istituti bancari verso certi Paesi Europei...) la situazione non é da sottovalutare. Non siamo ancora a livello di non ritorno, ma di guardia sì. Forse sarebbe ora che l'UE facesse quadrato, non alimentasse solo le lobbies economiche, fosse meno dipendente e legata alla BCE (ma su questo punto é dura scalfire un potere di fatto oramai sancito anche da normative europee) e provare davvero a costruire un'Europa compatta.
Vedo però tutto questo difficile ed allora il futuro é tutt'altro che roseo. Forse nel 2012 a sparire non sarà tutto il mondo ma solo il "vecchio mondo": L'Europa.
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Caro Daniele,
RispondiEliminaconcordo sul fatto che la situazione è preoccupante e lo è da un bel po', da quando, praticamente tutti i paesi civilizzati hanno un debito pubblico più alto di quanto potrebbero mai ripagare e questo oramai include tutti i paesi della vecchia Europa e gli Stati Uniti, senza neanche parlare dell'Africa. Il creditore di tutti questi debiti chi è? Che cosa vuole e cosa sta cercando di fare? Se vogliamo fare previsioni del futuro credo che dovremmo dare una risposta a queste domande... Intanto penso che sia importante non lasciarsi andare e non sentirsi "sopraffatti". Chiunque sia il "nemico" è fatto di carne ed ossa e non è al di sopra della legge...
Intanto ti auguro una bella giornata!
PER ENRICA: il mio timore é che sia invece al di sopra della legge anzi, penso che se la faccia pure ad hoc. E questo é un altro problema serio ahimé.
RispondiEliminaDa qui a mollare ce ne corre però ovviamente...
Che le cose vadano così come stanno andando, non è un mistero se si considera la loro dipendenza dal grado di onestà e competenza di coloro che governano l'Italia in primis.
RispondiEliminaNel 2012 non so cosa, come o se qualcosa accadrà.
Quel che so è che ci vorrebbe una gran bella ripulita su questa terra. Pare brutto a dirsi, ma questo è.
Buona giornata!
Il paradosso sta nel fatto che questi grandi capitali finanziari che con le loro migrazioni da una moneta ad un'altra, da un titolo a un altro, determinano queste crisi finanziarie per tutto il mondo, e che potrebbero apparire la potenza in grado di piegfare qualsiasi nazione, sono esse stesse fragili, una specie di gigante coi piedi di argilla. La loro fragilità è che devono trovare alla fine una moneta ed un tipo di titoli su cui riversarsi. Se vendono i titoli irlandesi, e poi quelli protoghesi, e poi quelli spagnoli, e magari anche quelli italiani, cosa compreranno al loro posto? La stessa Cina che detiene tanta parte del debito pubblico USA, così come il Giappone, hanno un problema analogo. In sostanza, non è che i creditori stiano tanto meglio dei debitori. Se L'europa e le altre nazioni riuscissero a compre3ndere questo semplice concetto, risponderebbero a nuso duro alla speculazione internazionale. La verità è che queste grandi finanze contano sulla competizione tra nazioni e la loro incapacità a definire una forte risposta comune. In fondo però, anche il loro è un bluff, bisognerebbe andare a vedere in linguaggio pokeristico.
RispondiEliminaPER VINCENZO CUCINOTTA; Sei un grande! Disamina perfetta. Il punto,forse, é proprio il fatto che nessuno ha interesse a "vedere"....
RispondiEliminaIl discorso, come vedo anche dai commenti, si estende a un livello planetario. Che nessuno dica che il capitalismo non è eterno?
RispondiEliminaL'economia sta perdendo i connotati di regolamentazione di affari e si è trasformata in regolamentazioni di soldi ma senza radici, solo tentacoli.
RispondiEliminaL'effetto domino era inevitabile; se il castello di carta è senza basi crolla prima o poi.
Io credo che una atto di solidarietà di tutti ,per ripartire da zero, sarebbe opportuna ( azzeriamo i debiti e vediamo che succede) , ma io sono una che crede ancora nelle favole..
Bravo, sempre attento alle cose del mondo,sempre attentoi a farci vedere le cose del mondo.
Si, e almeno nel dopoguerra, almeno nelle campagne in molti potevano contare su un pezzo di terra da coltivare e 2 galline da allevare, e c'era ancora una cultura agricola nelle persone che rendeva minima la necessità di cibo. Oggi tutto questo è sparito, quasi del tutto, sarebbe propio fame se accadesse. Ma siamo ottimisti, non accadrà vero?
RispondiEliminaSono d'accordo con i punti di vista di Vincenzo Cucinotta e, in un altro senso, di Ormoled. Qui, in Spagna, le cose si vedono senza un grande timore, soprattutto perché c'è una banca solida. Comunque, il rischio c'è, anche se il nostro governo assicura il contrario.
RispondiEliminaQuello che succede in Irlanda è, in molti sensi, lo stesso che succede in Spagna: c'è stata per anni tanta speculazione, si costruiva senza sosta... e adesso vi sono migliaia di appartamenti vuoti; e peggio, quelli che pagano il mutuo e rimangono senza lavoro perdono la casa... e poi dovranno ancora pagarla!
Chi c'è dietro a tutto quanto? Perché l'economia si è rovesciata in così poco tempo. Secondo me la colpa è degli speculatori, ma anche della crescita sfrenata della corruzione. Però, al di sopra di tutto quanto c'è qualche lobby che vuole cambiare la società, far crescere l'abisso fra ricchi e poveri, far sparire le classi medie ormai sfruttate al massimo con le carte di credito concesse dalle banche senza riguardi. Tutti hanno dei grossi debiti (io sono forse una fortunata eccezione!) e aumentano le persone che non hanno più un lavoro. I giovani vengono mal pagati, se sono pagati, e non hanno un futuro chiaro.
A chi conviene questa situazione? Bisognerebbe saperlo..., ma non lo sapremo. Intanto, tanti dibattiti bizantini sul sesso degli angeli e tante contraddizioni fra gli economisti (che in questo modo fanno capire che l'economia, infatti, non è una scienza esatta, ma molto molto speculativa; e scusatimi gli economisti).
Una lucida analisi economica, per essere un poeta. Anzi, un rockpoeta. ;)
RispondiEliminaNon ti preoccupare, al 2012 mica ci arriviamo di questo passo...
RispondiEliminaLimitandomi ai paesi dell'Europa Unita, mi viene da dire che i governi, compreso quello tedesco che oggi come oggi non ha più neanche il minimo appiglio per sentirsi ancora il primo della classe, i governi stanno tutti scherzando con il fuoco.
RispondiEliminaNoi ci stiamo "salvando" perchè il Governo ha bloccato i nostri soldi per fare cose importanti ed urgenti! Grazie al cavolo mi viene voglia di dire! Noi stiamo molto peggio degli altri Paesi, non reggeremo!
RispondiEliminaTi segnalo su Blogaventura Reporter il post dedicato alla manifestazione "Il Futuro è dei Giovani e del Lavoro" tenutasi ieri a Roma. Un caro saluto, Fabio
RispondiEliminaI governanti non sono più governanti come quelli di una volta, non c'è nessun uomo di Stato che pensi alle generazioni future, ma solo uomini politici che pensano soltanto ai loro interessi, magari a quelli dei loro partiti e, soprattutto, alle prossime elezioni. Gli elettori non siamo altro che il gregge di quegli stupidi pastori che non sanno neanche fare il mestiere di pastore... Come volete che vada avanti il mondo?!
RispondiEliminaPoi, noi abbiamo rinunciato ad essere società e ci contentiamo (egoistamente) di essere individui: anche noi, nostro malgrado, siamo colpevoli. Ma i nostri peccati sono veniali accanto a quelli di certuni (non bisogna fare nomi).
Pari pari il discorso che facevo qualche tempo fa con un mio amico. Forse la fine del mondo non sarà l'atomica, ma il ritorno alla povertà, quella nera. Quella vera.
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