A CUORE APERTO
Bisturi incide
Vene avvizzite
Arterie atrofizzate
Sangue raffermo.
Pareti fatiscenti di cuori emotivamente neutrali
Si sgretolano su ricordi psichedelici
Infamia raccolta agli angoli delle strade
Dita annerite
Volti sfigurati
Graffiano senza reazione
Pareti del cuore
Oramai cumuli di macerie inanimate.
Sono un Intruso, un Virus:
Cuore che batte
Anima che pulsa
Rabbia che cresce
Paura che respira
Udito che non svanisce
Tatto che ansima.
Il bisturi continua l'incisione
Ma da salvare
Oramai
Poco o nulla.
Operazione a cuore aperto
Ma le emozioni non tornano inserendo un semplice bypass.
DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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Ma che dire?
RispondiEliminaDinnanzi tale profondità?
A parte, coglierne il dolore e la sofferenza di colui recita versi che sente dentro al punto da far lacrimare e sanguinare l'anima....oltre questo, cosa dire?
Rimango osservatrice attenta che coglie e si lascia trafiggere, finchè fiato può mancare.
Un abbraccio immenso.
Anche a me ha colpito molto la tua poesia. Trovo che unisca più cose: la complesiità del dolore in tutti i suoi aspetti...morale, fisico, psicologico...lo sgomento dell'uomo di fronte al dolore, che ci coglie sempre di sorpresa. E nei versi finali leggo anche un'altra cosa, anche se forse è un'interpretazione personale, perché è una cosa che ho sempre pensato io: si invecchia davvero, ma davvero davvero, quando non si hanno più emozioni. Ciao.
RispondiEliminaE' difficile commentare la tua poesia dopo aver letto i commenti che mi precedono. Non mi resta che sottoscrivere quanto detto in precedenza. Complimenti il caldo non scalfisce minimamente il tuo talento.
RispondiEliminaUn caro saluto
Pino :)
PER LICIA TITANIA: interpretazione personale che però ha colto nel segno. Aggiungo che in quei versi c'é l'amarezza nel constatare invece quanti sono già vecchi dentro anche se non anagraficamente
RispondiEliminala crudezza del male, il dolore che non chiede nemmeno di essere capito.
RispondiEliminaNoi "ci lasciamo fare" perché non fummo educati alla vita, ma alla sopravvivenza.
lori
diotima47
PER DIOTIMA: "Noi "ci lasciamo fare" perché non fummo educati alla vita, ma alla sopravvivenza."
RispondiEliminaParole che contengono una verità assoluta.
la poesia e bella
RispondiEliminaforse ho capito bene c'e una similitudine tra 2 cs puo darsi che mi sbaglio pero tra il male e qualk altra cs sai la poesia per me e stat stato un dramma nn e che le ho capit sempre pero cerco di sforzarmi
PER ADRIANO: la poesia parla della aridità d'animo e del cuore e fa anche riferimenti attuali (dita annerite... quando vuol far riferimento alla violenza sulle donne in posti come l'afghanistan o ancora cmq in molti altri posti anche non così lontano da noi)
RispondiEliminaCmq la poesia deve comunicare emozioni ed arrivare alla testa ma anche al cuore
Ciao
Daniele
ben ritrovato vecchio Dichter! fa sempre piacere passare di qui e leggerti..
RispondiEliminaun abbraccio
La discussione è antica, e io non ho mai saputo bene quale sia la collocazione dell'anima, romanticamente la posizionerei in un luogo meno affannato. ;)
RispondiEliminaLe emozioni sono segni indelebili nel cuore di ognuno di noi...chi più chi meno...profondama emozione leggendoti :-)
RispondiEliminanon capisco perchè l'infamia vada raccolta solo agli angoli delle strade invece che lungo tutto il loro sviluppo
RispondiEliminaSpesso le emozioni non tornano: vero.
RispondiEliminaE quando non tornano non c'è più niente da fare.
ps.
Leggere di bisturi in questo periodo mi fa un brutto effetto. :-|
"Ma le emozioni non tornano inserendo un semplice bypass"... è verissimo, Daniele.
RispondiEliminaMa sono sempre lì, coperte dalle macerie. dalla fuliggine e dai rimpianti...
Un bacio, Enrica
Daniele la poesia è bella ma a me, mi perdonerai, mette un po' di angoscia. Forse perchè fa vivere momenti drammatici?
RispondiEliminaUn po di angoscia la mette questa poesia, soprattutto per le poche speranze che lascia. Purtroppo in certe situazioni le sensazioni che si hanno sono propio queste.
RispondiEliminaBella poesia.
Ciao Daniele.
Ma le emozioni non tornano inserendo un semplice bypass.
RispondiEliminaEcco, esatto!
Perdonami, ma adesso sconfino nel politico (una mania personale): quali emozioni si possono poi avere ora in Italia? Meglio non parlarne.
Comunque, una poesia molto sentita, cruda e realistica. Vera.
Un abbraccio e buon fine settimana.
una poesia molto diretta... sembra di sentire il bisturi penetrare il cuore... insieme al dolore degli affanni, della paura e delle ingiustizie...
RispondiEliminaUn caro saluto...
Daniele: nella tua poesia c'è una cosa che mi piace, soprattutto.
RispondiEliminaVedrò di parlarne in modo spero non banale.
Il dolore di cui parli è reale ed inoltre, è descritto con sofferenza ma anche con distacco.
Non "fai scena" (come diciamo a Cagliari) ma nemmeno cerchi di atteggiarti a superuomo.
E poi, sai schivare alla grande la via di mezzo... che per i poeti, costituisce un assurdo artistico e morale.
Ciao.
Le emozioni è meglio ingabbiarle:non si soffre e non si vive.Ci si lascia vivere e forse è meglio così.Fino a che....:)))
RispondiEliminaCiao Dani
Mk
PER RICCARDO: GRAZIE! Sono delle parole bellissime!!!! Sono onorato davvero!
RispondiEliminaBenvenuto in questa agorà! Spero di rivederti ancora
Ciao
Daniele
Versi che si possono leggere in molteplici modi.
RispondiEliminaIn questa tua bella poesia mi è parso di avvertire la precarietà dell'essere umano, il senso del limite, la consapevolezza che alcuni uomini chiusi in se stessi non riescono a comprendere che vivono come relegati nel "carcere dell'inifferenza". Ormai anche quei sentimenti che un tempo, forse, erano considerati importanti e nobili, ora sono scomparsi perch' scomparso è il desiderio di respingere il silenzio della morte.
RispondiEliminaSono senza parole avendo un cuore.
RispondiEliminaUn abbraccio.