Lui si chiama Andrea aveva 52 anni ma chissà se poi a qualcuno frega qualcosa. Lascia una moglie e due figli (un maschio dalla seconda moglie e una femmina dalla prima).
Tabaccaio e barista aveva a Milano un importante esercizio in Viale Monza.
Due giorni fa si é suicidato. Depresso? Forse, ma la vera causa denunciata da Frediano Manzi e che risulta indirettamente avallata dagli inquirenti é un'altra: usura. Per la precisione Frediano Manzi é il Presidente di SOS Usura.
Non é il primo caso nè sarà l'ultimo temo. Quello che sconvolge é che 4 anni fa Franco Mandotti, 41 anni, fu trovato impiccato per la stessa ragione; anche lui aveva un esercizio in Viale Monza (macelleria al mercato comunale coperto) e pare avesse lasciato un biglietto dove faceva il nome del suo aguzzino (perché uno strozzino é un aguzzino al quale devi del denaro e niente di più di questo.)
A questo aggiungiamo, nel caso di Andrea, banche molto solerti nel chiedere di rientrare del denaro prestato e pronte quindi a metterlo in protesto.
Che brave le banche! Peccato non mostrino la stessa solerzia nel restituire i soldi che hanno rubato ai loro clienti per le obbligazioni Parmalat e Cirio; rubato certo, in quanto erano conniventi e complici con quei due farabutti che ancora oggi non hanno scontato un minuto di pena in carcere e che ancora non hanno restituito, neanche loro, un euro di quello che hanno vergognosamente sperperato e sottratto ai piccoli risparmiatori.
Per saperne di più vi lascio al link del Giornale che per una volta porta alla ribalta (udite, udite) una notizia davvero meritevole di essere considerata e postata LOL!
http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=368202
Io vorrei solo aggiungere che questo é davvero un reato spregevole. Spesso poi oltre a minacciare e colpire il soggetto anche fisicamente, arrivano a ricattarlo chiedendo anche prestazioni di varia natura per farsi rimborsare attraverso altre strade, il debito (o meglio, gli interessi perché il debito, visti appunto gli interessi usurari che aumentano di giorno in giorno, di fatto non si riesce mai a saldare e quindi non si riesce mai a restituire il capitale ossia la somma iniziale avuta in prestito).
Lo Stato é fermo, la viltà di queste persone é pari solo alla loro ferocia e spregevolezza.
Dell'usura lo Stato si interessa poco. Leggi ce ne sono ma poi il singolo cittadino si trova solo, e da solo deve far fronte ai pericoli che possono nascere dalle denunce. Spesso poi, ma qui arriviamo a toccare interessi più elevati ed a parlare di una cosa in parte diversa anche se poi tutto sommato nella sostanza identica (qui non si prestano soldi ma si devono dare per poter ottenere lavoro), ossia il racket (che é di origine mafiosa), denunciare in certe aree questi fatti equivale a restare isolati e allontanati da tutti. Vedasi Pino Masciari....
Tornando cmq all'usura "semplice", resta il fatto che il non sentirsi sicuri e protetti dopo che si é denunciata questa vergogna, rende difficilissimo combattere questo fenomeno.
Io invito tutti coloro che leggendo questo post si trovassero in questa situazione, di rivolgersi a SOS USURA e chiedere aiuto: http://www.sos-racket-usura.org
Non siete voi a dovervi nascondere e vergognarvi, ma loro!
Io chiudo questo post semplicemente così:
USURA (Flat Line)
"Buongiorno Giulio, tutto bene? Ti ricordi che domani é fine mese.... Li hai i soldi?"
"No, non tutti ancora, sono troppi, c'é crisi!!!
"Giulio.... che facciamo eh? Dobbiamo prenderci gli interessi in natura con la tua mogliettina...?"
"Bastardi state lontano dalla mia famiglia!"
"Ed allora paga non abbiamo tanta voglia di perdere tempo con te!"
Squallore dimenticato
Banche traditrici
Stato Assente
USURA!
Piaga inestirpabile
Parola che incute terrore
Vocabolo che suscita vergogna in chi ne é vittima
Vergogna e paura
Le armi che...usano gli usurai
Per tenerti in pugno.
Prima sembrano il Messia
La salvezza a portata di mano
Facile
Immediata
Sicura.
Sembrano non chiederti nulla:
Niente scartoffie da riempire
Non guardano se sei in protesto o meno...
Pare proprio aver trovato il Paese del Bengodi....
Poi il brusco risveglio
Dentro una fossa comune
Insieme ad altri che come te sono caduti nella trappola
Catturato e ferito dalle loro tagliole
Accerchiato da avvoltoi ansimanti
Crolli
Solo
Con la vergogna nell'anima e la paura nel cuore.
Giulio si alzò quella mattina
Stanco
Disilluso
Magicamente.... sorridente?
Flat Line.
DANIELE VERZETTI, ROCKPOETA
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Per Votarmi Su OkNotizie: http://tinyurl.com/mhclb6
Molto interessante questo post. Con i tuoi versi mi hai fatto vivere l'amarezza, la disperazione, il disagio che devono aver provato loro. Hai dato vita a questo triste fatto di cronaca; hai ridato dignità a quelle persone, come spesso fai con le tue poesie. Grazie. E scusa il commento un po' sconnesso...è tardi, ma volevo commentarti subito, sull'onda dell'emozione provata.
RispondiEliminaPER LICIA TITANIA: niente male come commento per essere a tuo parere sconnesso lol!
RispondiEliminaGrazie per queste tue parole che mi hanno davvero colpito. E' un tema che sento molto perché oltre al dolore ed alla perdita spesso di tutto quello che si ha, si aggiunge un sentimento di vergogna e di umiliazione che ti fa sentire fallito e sconfitto quando la verità é che sono persone che hanno sbagliato in preda alla disperazione e sono cadute in mano a bastardi senza scrupoli pronti a sfruttare la loro debolezza ed il loro stato di paura e frustrazione.
Caro Daniele,
RispondiEliminacredo tu abbia messo il dito in una piaga purulenta su cui occorre risvegliare l'attenzione dormiente dell'homo sapiens.
Purtroppo gli usurai non sono che gli avvoltoi che volano in circolo sopra le teste di quegli uomini agonizzanti già mezzo ammazzati dagli squali grigi nelle banche.
E' un reato spregevole ma ancora più spregevoli sono le banche.
Continuo a dire che l'unica soluzione a questo problema è non mettersi mai nella condizione di dover chiedere un prestito.
Ma sembra quasi un'eresia perché oggi pensare di avviare un'attività senza farsi prestare del denaro è diventata quasi un'utopia.
E che dire dello stato?
Beh... credo che lo stato sia la prima vittima dello strozzinaggio da parte delle banche.
Dopotutto il debito pubblico, a chi deve essere restituito? Se ci pensi un attimo ti accorgi di come un'intero paese sia in mano agli strozzini che con bastone e carota obbligano la vittima a seguire percorsi che non vorremmo percorrere.
I tuoi versi sono sempre molto toccanti, Daniele, quasi un quadro che al posto dei colori usa le emozioni.
Un abbraccio
Enrica
gli usurai dovrebbero vergognarsi di esistere !
RispondiEliminapurtroppo chi ci rimette è sempre la povera gente in stato di bisogno.
Come sempre i tuoi post sono in tema e interessanti Daniele.
aria
L'usura piaga che in momenti di crisi diventa ancora peggiore di quella che è ....
RispondiEliminamamma mia, peggio del peggio ... gente che vive della disperazione altruii
Tra il prestito e l'usura il confine è molto labile. Spesso il prestito legale è addirittura più meschino.
RispondiEliminaLe Banche sono degli usurai legalizzati. E comunque, come sai benissimo, facilmente sfociano nell'illegalità.
RispondiEliminaIl tema dell'usura è veramente una questione terrificante, quante vite rovinate...
è vero: l'usurato si vergogna come se fosse lui il malfattore.
RispondiEliminaHo visto che in Sicilia ne è stato arrestato un bel mucchietto. Ma quanti ancora uccidono. Questi di cui parli non sono suicidi ma omicidi!
marina
Si scrive usuraio, si legge 'personaggio senza scrupoli'. Purtroppo l'usuraio, come le prostitute, persevera perchè c'è un 'mercato', perché ci sono persone che volenti o nolenti ricorrono a lui.
RispondiEliminaMa cosa scrivi Rock poeta,ma che dici? ma no daiiii qui al nord nella grassa padania c'è il vecchio nonchè caro pizzo mafioso??ma come??? se persino il nano dice che non è cosi!!!Gia' ,gia lui ne sa' di queste cose,meglio smentire,se no chi ci crede piu che il ricco nord padano è dei milanesi e dei nordici??salta fuori che è tutto in mano alla camaorra,all'andrangehta che la fa da padrone e alla mafia,of course,e si si, il nano ne sa di queste storie e eeeeeeeeeeeeeeeeeee
RispondiEliminase ne sa!!
SCOMMETTIMAO CHE AL VIA DI TANTI PROGETTI,PER L'EXPO 20015, QUI CI SARANNO MORTI CON SCORRIMENTO A FIUMI DI SANGUE UMANO!!Gia se le stanno dando di santa ragione ,fra loro i "comandanti locali" presidenti e presidentessa in testa,per questo è stato votato e messo li a bella posta il nuovo presidente di regione a fare il cane da guardia del nano e dei suoi interessi.....e che so' pizze e ciufoli quelli??sooooo milioni..anzi miliardi..di euro e non noccioline
p.s. grazie a te Rock poeta Dany.....
http://www.youtube.com/watch?v=QqfFnFFV-Hk
Bravo Daniele, post e parole azzeccate come sempre.
RispondiEliminaRimane il fatto che l'usura è uno di quei mercati che rende, rende anche bene quindi temo difficilmente sarà sradicato dal sistema. Se poi pensi che a volte sono gli stessi funzionari di banca che "negano i prestiti per mancanza dei requisiti" e poi sottobanco segnalano il nome di chi può aiutare il malcapitato...
penso abbiamo detto tutto vero?
Quello che manca e trovare il modo per far dire la parola FINE a tutto questo!
E' una lunga storia, Daniele. Ogni luogo del mondo ha i suoi usurai, che tutti additano e che tengono alla larga, potendolo fare.
RispondiEliminaIo stessa ne conosco, ovviamente (e grazie al cielo) solo per sentito dire.
Aggiungerei le famigerate "Finanziarie", organizzazioni di usurai riuniti che prestano denaro ad interessi esorbitanti. A volte, poi, queste organizzazioni sono legate ad imprese di costruzioni i cui soci sono persone sporche e senza scrupoli. Conosco un uomo, il classico buon padre di famiglia, che aveva depositato il suo denaro presso una Finanziaria. Tempo fa la Guardia di Finanza iniziò ad indagare, e la finanziaria magicamente si sciolse: non so come, di tutti i soci solo uno finì in galera, dopo essere stato privato di tutti i suoi beni. Gli altri la fecero franca.
Tornando al padre di famiglia, col fallimento della società vide sparire tutti i suoi risparmi. Gli avevano promesso un appartamento in cambio, ma quando il poveraccio andò a battere cassa si sentì rispondere che erano stati tutti venduti.
ps. Dovresti essere meno schifiltoso verso certe testate: a volte sono una miniera di notizie che rischiano di venire ignorate. Cioè per puro pregiudizio.
;-)
PER ENNE: una storia davvero drammatica e che fa davvero rabbia. Una testimonianza che rafforza la mia convinzione che di questo problema si parla davvero troppo poco.
RispondiEliminaPS:io non le ignoro mica; é che quando (on line) ci vado mi rendo conto che il 99% delle volte ho solo perso del tempo prezioso :-)))
Viene facile per uno come me parlarne, e sottolineo che mi viene davvero facile. Sono uno che non compra ciò che non può permettersi. Detto questo conosco il fenomeno dell'usura, quindi solo da lontano. Capisco che la pessima qualità del sevizio bancario, possa far accedere alcuni a prestiti dati da persone spregevoli, ma a parte cause di forza maggiore, quali malattie gravi e relative costosissime cure, i restanti utenti di questo mercato, restano ai miei occhi o degli ingenui, o degli speculatori. Non dico meritino tanto, ma che si assumano le responsabilità di alimentare un marcio mercato.
RispondiEliminaPER GIANS: prova a considerare chi rileva un esercizio commerciale e fa un investimento. Se non é già miliardario é ovvio che debba ricorrere al credito delle banche.
RispondiEliminaPoi però il suo lavoro può andare male per la crisi, perché ha sbagliato mercato per tante ragioni e non perché é uno speculatore. A quel punto va in crisi ed in preda alla disperazione sbaglia cadendo vittima di questi avvoltoi senza scrupoli. Credo che anche questa tipologia di persone debba essere forse considerata con più benevolenza.
Non credi?
Un grandissimo abbraccio
Daniele
una piaga sociale le vittime della quale vivono la disperazione più assoluta.le risorse dell'uomo sono infinite! è questo forse che pensano gli usurai di loro stessi e delle loro vittime?
RispondiEliminabacio
penso che tu abbia toccato un nervo scoperto che è anche uno degli ultimi tabù in Italia... la vergogna fa sì che nessuno (o quasi) coinvolto ne voglia parlare, è vero....
RispondiEliminabravo.
un saluto
Daniele caro, lo credo eccome, esistono valanghe di casi come quelli che tu riporti, ma allora è giusto chiedersi (come tu stesso fai) che fa lo stato in tema di credito alle imprese. Da parte mia, che sono un reddito dipendente, mi sono arci-scocciato di sovvenzionare con parte delle detrazioni, anche le sciagure del Belice di venti anni fa, la solidarietà la faccio a modo mio, non vorrei che tutto si concludesse con un 0,5 % in meno per le vittime dell'usura. Un caro abbraccio. ;)
RispondiEliminadavvero un bel post. una delle più belle poesie. come sempre fai vivere i tuoi protagonisti, vivi e morti; con te vivono sempre. e continuano a vivere anche grazie ai lettori.
RispondiEliminaCaro Daniele,
RispondiEliminadevo autocensurarmi perchè i sentimenti che fuoriuscirebbero sarebbero reattivamente di natura ancora più violenta!!
La poesia drammaticamente mi ha fatto provare un disgusto che mi fa solo affermare:
"pietà l'è morta!!!"...
scusami
Stefi
La crisi economica espone maggiormente le imprese all'aggressione della criminalità organizzata, in particolare attraverso l'usura, una delle piaghe sociali che annientano l'essere umano.
RispondiEliminaUna lirica toccante. Grazie.
RispondiEliminaQuando comprenderemo che ad ognuno di noi può accadere di ritrovarsi improvvisamente con delle difficoltà finanziarie e le porte delle banche chiuse alle nostre richieste?
Allora il problema dell'usura non sarà più considerato un fatto incredibile, che interessa solo poche persone - cosa peraltro non vera - altri che hanno sbagliato i loro investimenti.
Non è così, scendiamo dal nostro scranno giudicante,la vita può riservare amare sorprese per tutti e la solidarietà che chiederemo sarà la stessa che avremo saputo dare.
Questi sono fatti sconvolgenti, che mostrano oltretutto in che condizioni si trova il nostro Paese.
RispondiEliminaNon si trovano neppure le parole per commentare simili tragedie.
Daniele@ "Che brave le banche! Peccato non mostrino la stessa solerzia nel restituire i soldi che hanno rubato ai loro clienti per le obbligazioni Parmalat e Cirio"...
Mi sembra giusto sottolineare queste parole, tanto per ricordare come funziona in Italia.
Davvero un otimo post, Daniele.
RispondiEliminaHo conosciuto - molti anni fa, quando lavoravo in uno studio legale - un piccolo commerciante che, avendo avuto un (uno di numero!) assegno protestato di poche centinaia di migliaia di lire, per ottenere un piccolo prestito fu costretto a rivolgersi ad usurai: il tasso di interesse allora applicato era il 20%. Mensile.
Nello stesso periodo lo studio difendeva un truffatore: sui vecchi "bollettini dei protesti" (all'epoca erano cartacei e mi pare li pubblicasse trimestralmente ogni Camera di Commercio a livello locale), che tranquillamente riusciva ad ottenere blocchetti di assegni da svariate banche sul territorio, nonostante sui famigerati "bollettini dei protesti" il suo nome occupasse intere pagine ad ogni uscita!
Tanto per dire che - se esiste il problema dell'usura - la responsabilità ricade certamente all'80% sugli istituti di credito.
E non ho mai capito perché lo Stato (e guarda cosa mi tocca dire, da liberale...) non istituisca una "Banca di Stato" per piccoli prestiti e per l'erogazione di mutui accessibili.
PER BASTIAN: una testimonianza importante che conferma come chi in preda alla disperazione si rivolge agli usurai sia poi vittima non solo degli usurai stessi ma anche di un sistema "legale" intorno che tende quasi a spingere in tale direzione.
RispondiEliminaL'usura è veramente un fenomeno molto diffuso ma sottovalutato e diventa ancora più diffuso in un periodo come questo contraddistinto da una situazione di crisi economica. E veramente al di là delle responsabilità degli usurai, molto spesso facenti parte di organizzazioni criminali, responsabilità le hanno anche le banche le quali concedono facilmente prestiti alle grandi aziende mentre sono eccessivamente rigorose nei confronti delle piccole imprese. Negli ultimi anni il sistema bancario è sì migliorato nei rapporti con i clienti ma non a sufficienza.
RispondiEliminaCiao
- Ore 8: Drin…driiin, …Pronto
RispondiElimina- Ciao Fausto, dove stai?
- A lavoro…oggi sono proprio incasinato…
- A che ora ci vediamo? Oggi c’hai un diecimila e un tremila
- Si, si, ci vediamo in serata…
- Senti, dobbiamo fare questa mattina!
- Sono talmente incasinato al lavoro che non riesco a muovermi…ti chiamo nel primo pomeriggio così ti faccio sapere quando possiamo vederci.
- A Fa’, non mi fare aspettare, capito? Ti chiamo io alle 2. Non è che non ce l’hai? Guarda che questa volta m’incazzo!
- Ma che stai a scherzando, sono sempre stato puntuale! Passo in banca nel pomeriggio e vengo da te!
- Vediamo, vediamo. Ciao
- Ciao
Questa è una delle quasi 3.000 chiamate che ho ricevuto in un anno e mezzo di calvario passato in completa sudditanza verso chi mi ha estirpato anche il respiro!
Mi presento: mi chiamo Fausto Bernardini, 47 anni, vivo a Setttecamini un quartiere alla periferia nord-est di Roma, sposato e con due splendide figlie di 12 e 17 anni, lavoratore dipendente in un’azienda di telecomunicazioni, sempre impegnato nel sociale come educatore, animatore, catechista.
Nel 2002 insieme ad un gruppo di persone, fondo una società sportiva dilettantistica e culturale con lo scopo di creare un punto di aggregazione e d’impegno continuativo per i giovani del mio quartiere, un quartiere dormitorio dove gli unici punti di ritrovo per i giovani sono le bische e i bar.
Dopo il primo periodo di avvio mi ritrovo praticamente solo a portare avanti questa iniziativa: in quattro anni riesco ad affermare l’ attività di questo quartiere nel panorama, prima regionale e poi nazionale, del calcio a 5 con il settore giovanile, una prima squadra, una femminile e la scuola calcio a 5 per i bambini. Più di 200 persone. Uno “scherzetto” da circa 100.000 euro l’anno. Solo l’affitto dei campi costava 30.000 l’anno.
Nei primi mesi del 2006 inizio ad avere problemi di liquidità, gli sponsor tardano a versare le somme contrattualizzate. Essendo la società sportiva senza fini di lucro e senza beni immobili non mi è possibile accedere ad un prestito bancario.
Le scadenze incombono! gli assegni per il materiale e per l’affitto dei campi vengo versati, non è possibile “fermarli”!
Mi rivolgo ad un commerciante locale che alcuni anni prima aveva sponsorizzato la squadra femminile. Mi servono 10.000 euro. Lui non ha disponibile questa somma, ma conosce un “amico” che ha “l’armadio pieno di soldi”. Mi dice: “gli devi dare un interesse del 10% in un mese, è tranquillo non ti preoccupare, se alla fine del mese non riesci a ridargli la somma allora rinnovi e gli dai solo gli interessi. Che faccio lo chiamo?” Pur di non andare protestato faccio l’ERRORE di accettare, convinto di uscirne subito. E da quel momento inizia la mia discesa dentro un pozzo stretto, buio, pieno di protuberanze acuminate, affollato di animali predatori e invaso di fetore di carogna.
Entrando in quel pozzo ho distrutto tutto quello che avevo costruito e conquistato nella mia vita fino a quel momento: affetti, relazioni, amicizie, patrimonio, posizione lavorativa, fede, salute.
Cercavo disperatamente soldi. Dormivo 2 ore a notte! Uscivo presto per andare a lavoro, disbrigavo qualche attività lavorativa e verso le 9 uscivo: giravo come un ossesso per le strade di Roma e dintorni sperando di incontrare un amico, un vecchio compagno di scuola, un ex collega, un qualsiasi conoscente per chiedere soldi per poter pagare gli interessi. Nell’ultimo mese della vicenda ammontavano a 11.500 euro al mese! In pratica dovevo consegnare gli interessi ogni giorno. Dalla cifra iniziale di 10.000 euro in un anno e mezzo ho restituito quasi 300.000 euro. E non avevo finito!
Segue…
post 2
RispondiEliminaDurante la giornata venivo continuamente chiamato dal mio aguzzino subendo una pressione psicologica inumana. Poi arrivava l’ora di rottura: le 16. Dopo quell’ora non avevo più speranze! Anche se incontravo qualcuno ormai le banche stavano chiudendo: nessuno ha 2 o 3 mila euro in tasca da prestarti. Allora in qualsiasi punto mi trovavo, mi fermavo con la macchina e… dormivo. Poi andavo ad affrontare il mio aguzzino sperando che fosse clemente.
Anche se non avevo un euro in tasca da dargli mi doveva vedere: aveva la mazza da baseball sul sedile posteriore pronta all’uso, ogni tanto mostrava la pistola nel cruscotto, anche se con me queste cose non l’hai mai usate.
Ormai ero diventato uno zombie appestato: tutti mi evitavo perché avevano paura che chiedessi soldi. La mia irascibilità si ripercuoteva verso la mia famiglia, bastava solo uno sguardo per litigare con mia moglie e strillare con le mie figlie. Chiunque mi parlava di soldi veniva da me aggredito verbalmente. Ero solo. Incapace di intendere e di volere. L’unico che mi aiutava, l’unico mio salvatore era proprio lui: il mio aguzzino. Questo è il mostruoso paradosso che si crea nel rapporto tra la vittima e l’usuraio. Doctor Jackie e Mr Hidle. Buono e cattivo. E questo è anche il più grande motivo per cui non ti ribelli. Anzi per tenertelo “stretto” cominci a fargli dei favori: procacci altre vittime, gli cambi gli assegni, gli “trasporti” qualche pacchetto scottante, ecc. A me chiese di prendergli in affitto un appartamento, ufficialmente per metterci i miei giocatori fuori sede, ma realmente ci avrebbe infilato 3 clandestini. Era tutto pronto ne sarei venuto in possesso il 15 novembre 2007.
Il 7 novembre 2007, a fronte di un ritardo di 7 giorni sui “rinnovi”, alle 9 di sera mentre stavo cenando con la mia famiglia, suonano al citofono di casa, rispondo: accento inequivocabile, sono loro. Scendo. Arrivo al cancello stradale, mi attaccano fisicamente a quel cancello intimandomi di consegnare entro le 13 del giorno dopo gli interessi dovuti altrimenti mi avrebbero spezzato le gambe e rapito mia figlia. Lascio immaginare qual’era il mio stato al rientro a casa. Ennesima litigata con la famiglia. Passo la notte sulla poltrona senza chiudere occhio. Esco alle 5 e vado al lavoro. Quella mattina arriva prima delle 8 un mio collega al quale dovevo restituire dei soldi. Vuole che vada prelevare in banca con lui la somma che gli devo. Mi vede particolarmente sconvolto, riesce a farmi parlare: racconto il mio dramma. Ed è grazie a lui che trovo la forza di denunciare tutto ai carabinieri. Forza, non coraggio: la vittima scende in quel pozzo con la morte sempre in agguato e quindi è capace di vincere la paura. Come ho già detto è proprio la sudditanza verso il tuo aguzzino che non ti permette di ribellarti. Mentre raccontavo tutto ai carabinieri avevo la sensazione di denunciare mio padre, ero assalito dai rimorsi per aver tradito l’unico amico che avevo, l’unico che mi aveva permesso di andare avanti. E per uno che dipende psicologicamente da quel mostro, posso assicurarvi che è un ostacolo immenso da oltrepassare. Grazie al mio collega ho trovato la forza di passarlo.
Sono riuscito ad alzare la testa e guardare in alto rivedendo la luce della vita dalla profondità di quel pozzo maledetto. I carabinieri hanno fatto il resto restando vicino a me e alla mia famiglia, tirandomi fuori e accompagnandomi verso la nuova vita.
Segue...
post 3
RispondiEliminaIniziano le indagini, gli appostamenti, le intercettazioni telefoniche ed ambientali. Riesco a prendere 10 giorni di tempo con il mio aguzzino. I contatti rimango giornalieri e frequenti, ci vediamo spesso, sempre sotto l’occhio vigile dei carabinieri. I giorni passano. Dopo il decimo giorno le minacce riprendono insistentemente. La mia incolumità e quella della mia famiglia è a rischio perché vogliono rientrare di tutto. Lunedì 19 novembre 2007, alle 3 del pomeriggio i carabinieri ci prelevano da casa: destinazione un’abitazione di copertura. All’improvviso la mia famiglia è cancellata dall’esistenza per più di 2 lunghi mesi. Spariti nel nulla. Perse tutte le tracce e contatti. Lavoro, scuola, famigliari, le squadre: cancellati in un sol colpo. Tutti ci cercano, tutti iniziano a fare mille supposizioni ed illazioni: è scappato con i soldi degli sponsor, è in mano agli strozzini, la figlia è incinta, la moglie ha un cancro, e chi più ne ha ne metta. Le indagini proseguono. All’alba del 22 gennaio 2008, un blitz dei carabinieri: vengono arrestate 5 persone e 2 denunciate a piede libero. La sera ritorniamo a casa, rilascio subito un’intervista ad un giornale locale per chiarire a tutti quello che è successo e fermare quella ridda di voci che circolano sulla vicenda.
Sono rinato. Certo devo ricostruire tutto da capo. Difficilmente riuscirò a ricostruire i rapporti sociali con le persone che prima ti vedevano come un appestato, denigrandoti e che dopo essere venuti a conoscenza del dramma sono spariti definitivamente, oppure offrendoti un’ipocrita solidarietà.
Ma la gioia di essere rinato mi dà la forza di ricostruire la mia vita insieme a quella santa di mia moglie che, invece di cacciarmi, si è messa sulle spalle questa croce e alle innocenti mie figlie. Delle vecchie relazioni, ad esclusione della vecchietta di mia madre, due miei zii, un paio di cugini, di qualche amico, dei colleghi di lavoro e i carabinieri il resto è tabula rasa.
In meno di un anno si è celebrato il processo di primo grado nei confronti degli indagati. La sentenza: 3 anni al commerciante che mi portò dall’usuraio, 2 anni e 4 mesi al figlio complice, 4 anni e 6 mesi all’usuraio con cui avevo i contatti, 1 anno e 2 mesi alla persona che mi aggredì la sera prima della denuncia. Uno degli arrestati fu liberato subito perché estraneo ai fatti (io non lo conoscevo) ed estradato immediatamente. Ad oggi è in carcere solo l’usuraio condannato a 4 anni e 6 mesi. Uno è stato estradando subito dopo la sentenza perché è stata applicata la sospensione della pena. Anche i commercianti sono liberi.
Non ho potuto usufruire dei benefici di legge previsti (legge 108/96), ovvero accedere ai fondi di solidarietà per le vittime di usura perché non sono un imprenditore (è previsto solo per loro o comunque per chi genera economia, come se un lavoratore dipendente nel circuito economico fosse solo un costo! Scandaloso!).
Mi rimane un debito di 250.000 euro con gli istituti di credito e con quanti avevo chiesto aiuto. Dallo stipendio restano circa 400 al mese per poter andare avanti, il resto lo “ciucciano” gli istituito di credito.
Per gli istituti di credito sono ancora un appestato per cui non mi hanno concesso neanche un fido di 500 euro per far fronte a quei mesi dove le bollette ti mettono in difficoltà. Alla faccia di tante belle parole e protocolli d’intesa che sbandierano all’opinione pubblica.
Una cosa è certa: nonostante queste difficoltà, diciamo anche ingiustizie, sono felice di essere rinato, con sacrificio e dignità vado avanti. Ero perduto e sono rinato.
Per questo ho deciso di mettere a disposizione degli altri la mia esperienza; non è rabbia, ma convinzione che solo attraverso la solidarietà e la volontà si potrà recuperare la dignità umana perduta, di quanti hanno sofferto e soffrono il giogo dei cravattai.
Fausto Bernardini
fausto.bernardini@usurati.it
PER FAUSTO: Ti ringrazio per questa testimonianza. Hai avuto coraggio e forza dopo tante peripezie a denunciare qusto tuo calvario. Ed hai avuto anche la forza di scriverne qui.
RispondiEliminaDi questo ti ringrazio personalmente moltissimo. Spero che molti leggeranno questo tuo commento e potranno rendersi conto di chi inferno sia l'usura di come si debba evitare di caderci e se é troppo tardi ci si debba ribellare come hai fatto tu.
Con stima profonda
Daniele
Daniele, complimenti per il post, un argomento attualissimo e diffuso che non viene mai abbastanza denunciato.
RispondiEliminaPer Fausto, mi unisco ai ringraziamenti di Daniele, complimenti per esserne uscito, ti auguro il meglio.
Ciao