sabato 15 settembre 2007

ESORTAZIONE DEL ROCKPOETA: Facciamo i Nomi!!!

Di solito li si ricorda quando oramai è troppo tardi, quando la Mafia, la Camorra, la 'Ndrangheta o la Sacra Corona Unita li hanno uccisi.

Io invece, oggi, vorrei ricordare e "celebrare" alcuni soggetti che con coraggio hanno fatto Nomi e Cognomi di personaggi appartenenti a clan mafiosi, camorristici, ecc... e che sono ancora tra noi anche se costretti a vivere sotto scorta per le minacce subite.

Ecco i nomi che il Rockpoeta ha deciso di fare! Vi esorto nei commenti se ne conoscete altri di scriverli oltre a commentare liberamente questo post. E veniamo alla mia piccola ma significativa lista (rigorosamente in ordine alfabetico):

1) Lirio Abbate, coraggioso giornalista palermitano, redattore dell’Ansa e autore insieme a Peter Gomez del libro «I complici» all'interno del quale fa i nomi di "tutti gli uomini di Provenzano da Corleone al Parlamento"; Abbate è sotto scorta da tre mesi, perché " è stato minacciato di morte e l’altro giorno un commando di mafiosi ha tentato di fargli saltare l’automobile con due bombe. Nemmeno negli anni 80, quelli della guerra di mafia, quando per le strade di Palermo i morti erano almeno uno al giorno, era accaduto che un giornalista venisse scortato" (fonte Marco Travaglio per L'Unità, passaggio che potete recuperare leggendo qui: http://senzanome.leonardo.it/blog/tag/politica/il_caso_abbate_di_marco_travaglio.html )

2) Luigi Agostinacchio, giudice del Tribunale civile di Bari che dall’inizio di aprile è costretto a vivere sotto scorta a causa di due pacchi bomba da lui ricevuti semplicemente perchè svolge con coraggio e serietà il suo lavoro.

3) Raffaele Cantone Pubblico Ministero che continua indefesso a proseguire le indagini e portare avanti i processi contro la cupola del Casertano, minacciandone seriamente i suoi ingenti patrimoni, i suoi investimenti ed i suoi uomini.

4) Il Pubblico Ministero della Direzione distrettuale antimafia di Bari, Desirèe Digeronimo, posta sotto protezione a fine aprile, dopo l’operazione che ha smantellato il clan Strisciuglio a Bari in seguito a pesanti minacce da lei ricevute.

5) Roberto Saviano, lo scrittore di "Gomorra" che, oltre ad aver scritto un libro che risveglia le coscienze sul fenomeno della Camorra dipingendolo come realmente è nella realtà attuale mettendone inoltre in risalto il potere economico sempre più forte e pari quasi a quello di potenti multinazionali, ha anche fatto nomi e cognomi di alcuni di loro durante un intervento in piazza. Questo, oltre al libro già scomodo e fastidioso da lui realizzato, gli è valso come "premio" una serie di gravissime minacce di morte e quindi ovviamente il "diritto" ad avere la scorta.

Cinque nomi, cinque nomi significativi ma per niente esaustivi di una chiara realtà: quella di persone che non si arrendono e vogliono combattere la mafia, la camorra e le altre organizzazioni criminali esistenti nel nostro Paese. E lo fanno attraverso un lavoro costante e attraverso il fare i nomi di coloro che sono invischiati in questa melma putrida e fetida che soffoca il nostro stivale da nord a sud.

Cinque nomi che attraverso il loro calvario vogliono farci arrivare un messaggio forte e chiaro: mafia, camorra, sacra corona unita ecc.., hanno paura del nostro coraggio e temono chi li denuncia e chi fa Nomi e Cognomi.

Ed allora, questi individui coraggiosi non vanno lasciati soli ma, al contrario, il messaggio che deve arrivare loro da tutti noi e non solo dai politici è che NON SONO SOLI.

Perchè questi colossi criminali possono essere sconfitti con il coraggio e la compattezza di tutti, Stato compreso, mentre con l'omertà e con uno Stato ed una realtà civile che abbandona al proprio destino chi ha il coraggio di denunciarli, loro possono trionfare e spadroneggiare su tutto e tutti.

Ed allora nel nostro piccolo, se non siamo in grado di fare i nomi dei cattivi almeno diamo luce e visibilità a questi volti coraggiosi che non hanno paura.

Aggiungete quindi, se lo volete (oltre a commentare liberamente il post come ho già scritto sopra), altre persone coraggiose a questa mia lista significativa ma assolutamente incompleta: FACCIAMOLI QUESTI NOMI!

7 commenti:

  1. Da appassionato dell'argomento "mafia" ti confesso che è da qualche tempo che seguo Lirio Abbate ed i suoi scritti. Per questo non mi ha stupito più di tanto l'intimidazione che ha ricevuto.
    Mafia, n'drangheta, camorra e Stato li vorrei vedere veramente contrpposti ed in lotta, ma temo le prime tre siano ormai parte integrante della quarta. Non si spiegherebbero certe comportamenti così accondiscendenti di quest'ultimo. Purtroppo tutto deve partire da una rinnovata coscienza civica delle persone, dalla voglia di fare, almeno di provarci. Invece oggi viviamo in una società egoista, che coltiva il proprio orticello infischiandosene se quello del vicino è "malato". E così facendo, pian piano, la malattia passa anche al proprio orto ed allora è troppo tardi. Impariamo a fare qualcosa PRIMA dell'ennesimo martire di questa lotta e nel frattempo, concordo, NON LASCIAMOLI SOLI!

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  2. "Perchè questi colossi criminali possono essere sconfitti con il coraggio e la compattezza di tutti, Stato compreso".
    Non Stato compreso, ma con lo Stato in prima linea, con la volontà "politica" di vincere la criminalità organizzata.
    Via le infiltrazioni mafiose radicate nella politica!
    Mi unisco al tuo appello:
    NON LASCIAMOLI SOLI!

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  3. 5 è davvero un numero così piccolo contro il colosso della mafia. Però è qualcosa più di zero e più vicino di zero a mille, per cui ben venga.

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  4. Franca ha individuato il problema...
    Spesso questi eroi vengono dimenticati e abbandonati proprio dallo Stato...dal mondo politico...
    Io, non me ne vogliate, voglio ricordare due persone che non ci sono più...ma che hanno lottato per cambiare questa società soffocata dalla corruzione e dal compromesso...Falcone e Borsellino.

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  5. Caro Rockpoeta, questa tua iniziativa è mirabile. Si parla di qusta gente solo quando sono stati allontanati dal loro lavoro se non uccisi.
    Falcone, Borsellno, Dalla Chiesa sono stati prima lasciati soli dallo Stato e dalle istituzioni e solo dopo la loro morte sono stati eletti eroi della Patria. Quando si poteva aiutarli, non ci si è ricordati di loro (più o meno volutamente). Bisogna ricordare queste persone mentre agiscono e non quando è troppo tardi...
    Ottimo post, complimenti!!!

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  6. Da bambina ho letto "Il coraggio di parlare" di Gina Basso e ho capito quanto tutti gli omicidi di mafia, le ingiustizie del racket, le minacce erano possibili grazie alle minacce. Ma allora avevo una diversa concezione dello Stato, lo Stato che protegge il cittadino, lo Stato contrapposto alla delinquenza, lo Stato in guerra con la mafia. Oggi non ci credo più a questa idea di Stato ma ciononostante credo che bisogna fare il nostro dovere di cittadini fino in fondo. Quando morì il generale Dalla Chiesa sul luogo della tragedia qualcuno scrisse "Qui muore la speranza di ogni palermitano onesto". Aggiungo che con i comportamenti omertosi la seppelliremmo definitivamente.

    Fra i nomi ti cito un mio concittadino nel senso che è nato e vissuto qui finché la sua attività religiosa non lo ha portato in altre città. Parlo di Don Paolo Turturro, prete antimafia. Su di lui anche l'infamia della pedofilia ma io non ci credo. Credo che sia tutta una montatura per eliminare un personaggio scomodo.

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  7. Don Turturro è di nuovo a Palermo, in una chiesetta in via Ponticello,traversa di via Maqueda.
    Anche io non ci credo, non ci ho mai creduto. E vorrei sapere cosa ne è della vicenda giudiziaria, perché non se ne parla più. A lui non ho avuto il coraggio di chiederlo.

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