CONFRONTO GENERAZIONALE
Vago random
Tra questi versi
Ed in questi versi.
Non so cosa leggerete
Di cosa sto per "parlarvi"
E nemmeno quanto ancora abbia senso tutto questo
E non per colpa vostra
Ma perchè le nostre forze non bastano
Le mie non bastano
Non è il corpo ad essere stanco
Nè la mia mente a vacillare
Ma il mio cuore
Che batte
Ma forse sta pulsando sempre meno
Strada difficile la mia
Strada impervia
Sconnessa
E soprattutto a volte
Nascosta
Perfino ai radar più potenti
Delle mie emozioni.
Vago random tra questi versi
Lascio fluttuare le mie percezioni
Ma i suoni che ne ricevo
Sono di resa
Di una rabbia
Diventata cenere
Cenere sotto la quale
Ancora si possono trovare
Piccoli lapilli di vita e speranza
Oramai sempre più freddi
Un ultimo pensiero mi amareggia:
Se la generazione di Gaber ha perso
La mia credo non sia mai nemmeno scesa in campo
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Molto bella.
RispondiEliminaNon è nemmeno una metafora è una realtà, vissuta, che oggi(giusto dire) morente.
Complimenti a gente come me (preistorica) ricordo vivo di del grande Gaber ed anche prima di Gaber.
Complimenti Daniele Per me molto toccante.
Gli anni passano, la società evolve, non sempre in meglio, non sempre in peggio.
RispondiEliminaE' normale che chi viva come prodotto di una determinata società sia poi differente dalle precedenti.
PER GIOVANNI ti ringrazio sono toccato profondamente dalle tue parole
RispondiEliminaPER KATRINA però poi capita che una società ed una civiltà di estinguano e per colpa del cambiamento di valori che sostituiscono altri erroneamente ritenuti obsoleto. Certi diritti principi sono e devono restare senza tempo.
RispondiElimina"Rabbia diventata cenere": molto belli i tuoi versi. Hai ragione: alcuni principi dovrebbero essere imperativi. Universali.
RispondiEliminaDirei proprio di sì. I tanti celebrati anni '80 hanno un realtà creato una generazione di sempliciotti (io compreso) che alla fine è convinta che le cose belle della vita siano il prodotto che va di moda e l'aperitivo al bar prima di cena.
RispondiEliminaPER GIORGIO e tutti noi dovremmo lottare uniti per conservarli tali.
RispondiEliminaPER ARIANO magari tutti i sempliciotto fossero come te,la verità è che tu sempliciotto non lo sei affatto fossero
RispondiEliminaDiciamo che, se guardiamo la situazione che ci presenta i media, c'è veramente da mettersi le mani nei capelli. Se ci guardiamo intorno e osserviamo i figli dei nostri amici e conoscenti, i nostri stessi figli, ci accorgiamo che, per essi, esistono ancora valori, ideali, sentimenti sinceri. Guardiamo gli atleti delle Olimpiadi, i loro sacrifici per raggiungere un obiettivo sportivo...Insomma, non tutto è perduto. Forse, una volta toccato il fondo, si tornerà a risalire.
RispondiEliminaPER KATHERINE vero quel detto sembra dare a chi lo legge certezza assliuta
RispondiEliminaStiamo evolvendo da schifo. Ho terrore nel passare dall'Olimpiade emozionante ad un tg che terrorizza. Che mondo siamo, perché mi chiedo, e non so rispondermi.
RispondiEliminaPER FRANCO la nostra più che una strana evoluzione mi pare sia un a invi
RispondiEliminaQualcosa di buono la nostra generazione deve pur averla fatta...solo che non mi viene in mente nulla.
RispondiEliminaCiao
PEr BLOGREDIRE anch'io ho il vuoto assoluto
RispondiElimina