STELLONE ITALICO
Che fortuna
Cari Italiani
Che fortuna abbiamo sempre avuto
Nei momenti più difficili e complessi della nostra Storia!
Volendo partire dalla Storia mediamente recente
Di questo martoriato Paese
Tutto iniziò col ventennio fascista
Eravamo nel caos
Mancava ordine
I treni erano in costante ritardo
Anche se a loro scusante
Va detto che le Frecce ancora dovevano inventarle…
Ed allora arrivò lui
Invocato a furor di popolo
A darci ordine e treni puntuali
Il tutto però a discapito della libertà
Ma che fortuna abbiamo avuto ad avere lui…
Poi finalmente nel 1945 liberi
In parte per merito nostro
Ma anche per la calata degli americani
Che furono da un lato la nostra salvezza
Dall’altro l’inizio di un’altra schiavitù
Sia pure più sottile
Sia pure non drammatica come quella dell’Est
Poi vari esecutivi
Con alti (la nostra Costituzione)
E bassi (tantissimi)
Ed arrivarono gli anni settanta
Con l’omicidio Moro
Squallidi ed occulti segreti di Stato
Le stragi di Stato
Le morti di italiani figli di questo Stato
Ma ora ci raccontano
Che la democrazia era in pericolo
Che per fortuna ha vinto la parte “sana” del Paese
Ma che fortuna abbiamo avuto noi…
E poi piccolo salto
Nel ventennio Berlusconiano
Inizio di rincoglionimento degli Italiani
Processo preparatorio
Per poi bastonarli nel terzo millennio
Senza avere più gli anticorpi per rivoltarci
Senza essere più capaci di ribellarci
Assuefatti e mansueti
Incapaci di reagire
Se non sui social
A parole
Con molte parole
Troppe parole
E zero fatti
Zero azioni
Zero reazioni
Ma che fortuna abbiamo avuto ad avere Silvio…
E poi l’euro
Ma anche in quel difficile momento
A decidere il cambio capestro Lira/Euro
Ci fu un leader “Ecceziunale veramente”: Prodi
Ma che fortuna abbiamo avuto anche allora…
E poi la dittatura pandemica
Dramma mondiale
Obbligo di inoculazione di un siero inutile e dannoso
Carte verdi di proscrizione
Senza esse eri un reietto, un ribelle
Un untore
Sembrava l’apocalisse
Ma soprattutto grazie a Conte, Speranza
E poi Draghi
Siamo usciti da quel tunnel
Eh che gran fortuna ad avere avuto loro tre…
Oggi un nuovo governo
Ma ora sappiamo per certo
Che sono tutti uguali
L’esecutivo Draghi lo ha provato
Senza più alcun dubbio
Tutti quanti di fatto
Senza una vera opposizione
Uniti nel soffocare la dignità
E l’indipendenza degli Italiani
Sì, tutti
Anche quell’unico partito
Che formalmente era solitario all’opposizione
Ma che per la guerra in Ucraina
E stanziare soldi di fatto per alimentare quel conflitto
E per inviare armi
Votò prima a favore
Sostenendo Draghi
E poi ora come partito leader di governo
Ha ancora trovato risorse
Da destinare agli aiuti militari sempre in Ucraina
Peccato però che per i lavoratori italiani in difficoltà
Fondi per sostenerli non ne hanno mai
Eh cari Italiani, che fortuna abbiamo avuto
E che fortuna ancora ci sostiene
È proprio vero
Lo Stellone Italico esiste
E chi si è succeduto nei momenti più duri
Ci ha davvero sempre salvati
Unico neo
Nonostante le Frecce:
I treni arrivano ancora in ritardo...
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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Ci si rilegge eccezionalmente sabato 30 dicembre 2023 per gli auguri di fine anno!
Caro Daniele,secondo il mio modesto parere il problema è semplice e vecchio come il mondo,i nostri politici,tutti dal primo all'ultimo,pensano esclusivamente al loro interesse personale e non a quello di noi poveracci.
RispondiEliminaBuon Natale in ritardo,scusa.
PER BLOGREDIRE vero ma penso anche,oggi,che siano le forze finanziarie a poter comandare quelle politiche
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaUna poesia che abbraccia buona parte della storia di questa Italia maltrattata da tutti i governi, a iniziare da Mussolini con il suo fascismo all'olio di ricino e per finire con un ministro, stretto parente della Premier, che ferma il treno che passa sotto casa sua.
Daniele, la tua poesia va incorniciata e appesa in tutte le scuole per mostrare agli studenti la cattiva sorte degli italiani. Italiani anche disinformati e sciocchi. Basta vedere il loro entusiasmo per l'arrivo del nazista Hitler a Roma, grazie al racconto di Ettore Scola con il suo film *Una giornata particolare*
I politici non cambiano, gli elettori neanche, ci lamentiamo e basta, eppoi Buon Natale.. nasce Gesù, ma domani ce ne saremo già dimenticati. Chi uccide da una parte e chi si maltratta sul blog.. non impareremo mai.. compreso io che abbocco alle provocazioni di chi si crede saggio..
RispondiEliminaMolto bella.
RispondiEliminaMi viene in mente un qualcosa che diceva il M5S ............. fateci andare al govero, ed apriremo il parlamento come una scatola di tonno.
IO ancora aspetto.
Però è anche possibile, che già lo abbiano fatto e non vi era nulla.
PER GUS profondamente toccato dal tuo commento sui miei versi. Hai ragione, tocco in lasso temporale piuttosto significativo per vedere come nulla è mai realmente cambiato se non in peggio m
RispondiEliminaPEr FRANCO si può cadere in errore, l'importante è non ricaderci di nuovo. I politici non cambiano,gli eletetori dipende nel senso che se l'offerta politica è sempre la stessa si dovrebbe avere la forza di non votare nessuno.
RispondiEliminaPER GIOVANNI non ricordo se era una scatola di tonno o di sardine, ma poco importa
RispondiEliminaperché cambia poco in quanto l'avranno anche aperta ma poi invece di cacciare via gli storici approfittatori si sono uniti ad essi.
Anche negli States ci sono molti mal di pancia per gli aiuti all'Ucraina. Qui con l'inflazione al 7% la gente davvero non arriva a fine mese (e siamo negli States!) e le infrastrutture iniziano a mostrare tutta la loro anzianità (vedi disastro del treno qualche mese fa). Ma invece che occuparci di queste cosa, l'Addormentato continua a mandare soldi all'Ucraina. Nel contempo, gli italiani sono più preoccupati del pandoro e di Chiara Ferragni, che di quello che succede nel mondo. Forse stanchi di un continuo flusso di cattive notizie, si preferisce rifugiarsi nel pettegolezzo da comari di quartiere? Sintomo che gli elettori continueranno ad eleggere i politici non in base ad una salda convinzione di ideologie, ma in base a come tira il vento.
RispondiEliminaPER CAMU tutto vero purtroppo. Va detto che da tempo, forse da sempre, salvi pochi casi particolari,gli italiani hanno sempre votato come tira il vento.
RispondiEliminaBenito ci è stato imposto tramite colpo di stato, Silvio purtroppo è stato eletto, Draghi quanto meno era sostenuto da quasi tutto il parlamento e ha avuto il buon gusto di andarsene via in tempi brevi.
RispondiEliminaComunque, purtroppo il nostro è un paese sopra le righe e come tale va preso. Anche se non saprei bene dove andarmene in questo momento, mi guardo intorno e non vedo paesi che mi ispirino voglia di trasferirmi...
Bellissima l'analisi che proponi attraverso i tuoi versi, Daniele. Sembra che ogni 20 anni cambi qualcosa.
RispondiEliminaE' vero: siamo stati tutti addomesticati. Ci hanno resi incapaci di "leggere" le menzogne che ci vengono quotidianamente proposte. Hai menzionato l'export di armamenti verso l'Ucraina, giustamente. Lì la torta già è stata divisa. e' Tutto già formalizzato riguardo alle multinazionali che ricostruiranno il paese. Adesso il governo deve spalleggiare Israele, perché una volta completato il genocidio, ci sarà da ricostruire autostrade, impianti fognari e centrali elettriche anche li. Senza menzionare l'export di sistemi antimissile adeguati alle nuove tendenze 2023, che i paesi del medio oriente vorranno acquistare.
Sì, i treni arrivano in ritardo, e un ministro di quel governo formalmente prima all'opposizione, fa pure fermare alcuni treni per suoi bisogni (non corporali, ma per arrivare a festinazione). Bella poesia, si poteva anche intitolare "Anni da coglioni..."
RispondiEliminaPER ARIANO nessuno se ti limiti all'Europa
RispondiEliminaPER GIORGIO nulla da aggiungere al tuo commento di cui condivido ogni parola.
RispondiEliminaPER ALLIGATORE come non sai che per i ministri esistono le fermate a richiesta o più correttamente su richiesta?😁😁😁😁
RispondiElimina“Uno stato non può dirsi davvero sovrano se vi sono truppe di altri paesi sul suo territorio e se non è padrone della propria moneta” - Machiavelli
RispondiEliminaPER BERICA ed infatti noi non lo siamo
RispondiEliminaSarà sfortuna la nostra, ma questa politica è il frutto delle nostre scelte, a parte Mussolini che il paese se lo prese per nostra grande sfortuna, gli altri li abbiamo scelti noi, e Berlusconi è stata la scelta più sbagliata di tutte, perché quelli che sono venuti dopo sono figli di un’epoca che ha smarrito i valori, completamente rincoglionita.
RispondiEliminaPER CATERINA: Mussolini in parte lo scelsero anche molti italiani, non tutti ma parecchi.
RispondiEliminaCon grande naturalezza sei riuscito a toccare così tanti pezzi della nostra storia. Chapeau.
RispondiEliminaTranne la dittatura, molte scelte sono passate nelle mani degli italiani.
RispondiEliminaPER KATRINA grazie.
RispondiEliminaPER CAVALIERE tante in effetti...
RispondiEliminaBel post hai ripercorso molta storia italiana. Ok come dice il Cavaliere molte scelte sono state anche scelte degli italiani. Solo che sono state a volte scelte stupide e/o scelte fatte senza avere tutte le reali informazioni. In ogni caso noi siamo capacissimi di fare le scelte più sbagliate del mondo. E non mi pare che in giorni ed anni più recenti si sia cambiati, anzi probabilmente in questo siamo peggiorati. Un saluto Daniele e Migliore e Buon Anno Nuovo
RispondiEliminaPER ARWEN: concordo con il tuo pensiero. Scusa tuo commento messo da blogspot senza motivo in spam ma l'ho recuperato appena me ne sono reso conto.
RispondiEliminaIo sono anni che continuo a farmi la stessa domanda: "come si può festeggiare il 25 aprile come liberazione, quando questa non è stata" Eppure, anche qui, gli italioti non si smentiscono.
RispondiEliminaE poi voglio essere pignola. La vera liberazione italiana ci fu il 2 maggio seguente. Il 25 rappresenta la sveglia degli italioti contro gli occupanti tedeschi.
Per me la vera liberazione si avrà solo quando l'Italia diventerà uno stato sovrano. Allora festeggerò.
Dopo tutta sta pappardella da parte mia, ti faccio i miei complimenti. I treni, il mio e il tuo viaggiano insieme. E a me fa molto piacere
PER FARFALLA grazie, anche a me.
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