Una poesia molto meno "personale" di quanto possa sembrare in apparenza.
SEMAFORO ARANCIONE
Irridente confusione
Stridente assuefazione al caos
Vita vigliacca
È come un semaforo fisso sull’arancione
E non sai mai se andare o fermarti
E ti poni il dubbio che qualunque scelta farai
Sarà sempre sbagliata.
Esito incerto
Moderazione ed autocontrollo
Optional superati
Occhi sbarrati rifiutano la verità
E mi chiedo perchè
Non si possa risolvere consensualmente
Il contratto con la vita
Forse perché
Come è la Vita unilateralmente
A decidere senza il nostro consenso
La nostra nascita
E di regola la nostra morte
Ecco che l’unica risoluzione possibile
A nostra disposizione
È per forza anch’essa unilaterale
Si tratta di risoluzione dalla propria esistenza
Per eccessiva onerosità sopravvenuta di vivere.
Forse il segreto per fottere quel semaforo indecente
Fisso su un instabile ed indeciso arancione
È quello di sfrecciare a tutto gas
Con un dito medio alzato
E non avere pietà per niente e nessuno
E se scatta il rosso
Amen
Intanto sono sempre i bastardi a cavarsela
Perchè una cosa ora l’ho capita
La vita è per ognuno un semaforo
Fisso ed incancrenito su unico e solo colore:
Verde per i più fortunati o i più bastardi
Arancione, quello più sadico perché
Ti lascia con l’eterna ed illusoria speranza
Che tu possa fare la scelta giusta
Fermandoti in attesa che scatti il rosso
E poi il via libera
Rosso che però non arriva mai
E tu passi tutta la vita in una snervante attesa
Sprecando il tuo tempo su questa Terra
Oppure provando a passare prima che scatti il rosso
Ma in tal caso
Il rosso si manifesta non appena
Metti il muso oltre la striscia bianca
Ed infine il Rosso
Colore nefasto
Ma almeno
Quando capisci che è il tuo colore
Sai che non hai nemmeno
Una scappatoia per poterti falsamente illudere
Almeno il Rosso è sincero
Ti dice con cruda verità
Che la tua vita sarà uno schifo
E che starà a te decidere
Se percorrerla tutta o meno
Di che colore è il mio semaforo?
Non ve lo dico o forse non lo so ancora
Voi provate a immaginarlo
Per una volta
Non vi svelo nulla
Per questa unica volta
Io sarò il vostro semaforo arancione...
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Io taglierei la testa al toro,toglierei tutti i semafori e farei tutte rotonde,l'arancione è il mio colore preferito ma non sui semafori,infatti mi sono beccato ben due multe:-(
RispondiEliminaCiao
PER BLOGREDIRE farei così anch'io o forse vorrei tutti semafori verdi con ciascuno la propria strada libera senza ostacoli per la realizzazione dei propri sogni o camper poter proteggere le anime più sensibili, deboli e più facilmente esposte alle intemperie della vita.
RispondiEliminaA volte certi arancioni ci bloccano tra fatalismo e rassegnazione. Preferiresti quasi un bel rosso fisso che inducesse ad abbandonare quell'incrocio e ricominciare altrove.
RispondiEliminaComunque sì, rotatorie tutta la vita.
PER FRANCO concordo con il tuo commento
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaLa nostra vita scorre grazie a quello che cerchiamo. Come simbologia ai semafori preferisco gli incontri, e soprattutto agli incontri mancati che contenevano le risposte alle nostre domande.
PER GUS: ma se sono quelli mancati quelli importanti quelli che ti aprirebbero le porte alla reale conoscenza allora anche qui siamo di fronte ad un semaforo arancione per entrambe le parti in causa. Mi piace l'immagine degli incontri invece che dei semafori una visione forse meno drammatica della mia ma al contempo più conoscitiva
RispondiEliminaSpesso rimaniamo nel limbo dell'arancione nella vita, senza prendere decisioni.
RispondiEliminaSe al'arancione o il giallo è un momento di pausa nel decidere vado? o non ci vado? è un momento molto determinante.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: vero, ma se poi le prendi e il semaforo è "truccato"...
RispondiEliminaPER GIOVANNI: lo è infatti solo che se il semaforo ti fa "deragliare" appena decidi di partire o ti fa attendere all'infinito se attendi il verde, alla fine non si può mai prendere la giusta decisione.
RispondiEliminaPer Gus: gli incontri mancati sono una parallela di vita sulla quale non possiamo e non dobbiamo contare. Vivere di rimpianti (domande in tasca) è una fatica che non ci spetta.
RispondiEliminaCome metafora è alquanto kafkiana, anche se lui avrebbe scelto il rosso e avrebbe immaginato di restare bloccato per tutta la vita a quel semaforo.
RispondiEliminaCon l'arancione bisogna rischiare. Ognuno fa come crede, io nel dubbio mi fermo come se già fosse sopravvenuto il rosso.
PER ARIANO: il problema è che l'arancione bara quindi ogni tua scelta è sbagliata e non lo sai.
RispondiEliminaNella città in cui vivo c'è il cronometro con il conto alla rovescia a fianco a ciascun colore del semaforo. Puoi sapere con estrema certezza tra quanti secondi scatterà il rosso. Eppure c'è sempre qualcuno che se ne frega.
RispondiEliminaPER GIORGIO quello sono semafori veri e funzionanti, quello della vita è più aleatorio.... a
RispondiEliminaMa io credo che tutti noi, anche quelli più fortunati, hanno incontrato un semaforo arancione nella vita. Il problema è quanti ne trovi di semafori arancioni, che non ti permettono di concretizzare niente, però il semaforo giallo o arancione ti dice due cose: che devi rallentare prima che diventi rosso, ma se ne hai la possibilità puoi anche continuare a camminare e superare l’incrocio. Non è che a volte ci fermiamo, metaforicamente parlando, nella vita quando forse ci resta una possibilità di proseguire se pur di pochi secondi… le nostre scelte quanto influiscono ?
RispondiEliminaPER CA T ERINA: tutto condivisibile, il problema è q quando il semaforo arancione è truccato e bara e quindi che tu segua le regole o le infranga non otterrai cmq mai nulla.
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