ASSURDA REALTA'
Io non potevo crederci:
Degenerazione sociale devastante
Educazione e Rispetto
Latitanti di lunga data
O forse più probabilmente ormai
Degli autentici desaparecidos
Vittime di genitori sempre più lassisti
E poi quella sensazione a pelle
Di questi teppisti scolastici
Di godere nei fatti
Di una totale ed assoluta impunità.
Sensazione più che mai reale purtroppo.
Ed ecco a voi
Con le poche eccezioni
Lo stato concreto della scuola italiana.
Però che si arrivasse a tanto
Non l'avrei mai creduto:
Ad inizio e fine lezione
Mi hanno letteralmente sparato
Con una pistola ad aria compressa
Filmato il tutto e pubblicato sui social.
Ho aspettato
Convinta
Che avrei avuto
Tutti dalla mia parte
Dal Dirigente Scolastico
Ai genitori
Tutti i genitori
Invece....
Silenzio
Sguardi altrove
Tentativi puerili
Di ridimensionare e minimizzare l'accaduto.
Tre mesi sono passati
Mi sono stancata
Di questo omertoso immobilismo
Ho denunciato l'intera classe
E vedremo quali saranno gli sviluppi!
Per chi non conoscesse il fatto
Potrebbe sembrare una storia inventata
Un caso ipotetico portato all'estremo
Per fornirmi il pretesto di parlare
Di cosa accade
In molti Istituti scolastici italiani
Purtroppo però
È un fatto vero
Nulla è stato nemmeno un po' romanzato.
Ecco cosa succede
Ad affossare l'istruzione pubblica
Ecco cosa accade
Ad aver perduto oramai da tempo
Quei confini delimitati
Dall'educazione e dal rispetto
Verso chiunque
A maggior ragione verso una professoressa.
Se mai avessi fatto io
A quell'età
Non un atto del genere
Ma anche solo mostrato il dito medio all'insegnante
Non avrei nemmeno finito l'anno
Ed i miei non sarebbero stati teneri con me.
Ora invece
Un silenzio imbarazzante:
La vittima
È la colpevole
I colpevoli
Sono innocenti
O al massimo
Hanno fatto una piccola bravata:
Non vorrete mica sospenderli
O far loro perdere l'anno scolastico
Per così poco?
Qui non si tratta nemmeno più
Di studiare
Comprendere la matematica
Conoscere la storia,
Ma di tornare ad insegnare
Educazione, rispetto e civiltà
Iniziando prima dai loro genitori
Costringendoli ad un corso accelerato
Di questi valori
Affinchè possano poi instillarli ai loro pargoli.
Se tuo figlio
Spara con una pistola ad aria compressa
In orario di lezione
Contro la sua Prof
Filma il tutto e lo pubblica on line
Ci vuole polso e carattere
Niente violenza
Ma tante e serie limitazioni della loro
Piccola indipendenza
A cominciare dal sequestro
Di ogni dispositivo elettronico
Abilitato per navigare in rete
Fino a data da destinarsi.
Ora
Chiudendo gli occhi per un istante
Immaginando di essere
In una società giusta
Logica
Dotata di buon senso
Potremmo vedere
Questi giovinastri
Puniti in modo severo
Anche dalla legge oltre che dal Preside
Peccato che l'istante sia già trascorso
E gli occhi li si debba riaprire.
Il Preside...
Ecco fra tutto quell'assordante silenzio
Il suo
È stato il più sconcertante:
Come puoi pensare di ottenere
Educazione e rispetto
Dai tuoi studenti
Se questi sanno bene
Che il Preside non si schiera
A favore del docente
Ma cincischia
Perde tempo
Prende tempo!
Come puoi illuderti di ottenere rispetto
Sapendo inoltre che anche a casa
I loro genitori li difenderanno a spada tratta
Non potendo nemmeno escludere a priori
Una standing ovation in onore dei loro pargoletti!
È una società a due facce:
Anarchica e senza regole
O comunque anche se ci sono
Totalmente ignorate
Tra il popolo
E dall'altro una società
Interamente dominata da figure chiare
Che sono molto coese tra di loro
E vogliono tutto da noi
A cominciare proprio da Noi stessi
Dalle nostre poche menti pensanti
Fino a quella oramai dimenticata
Tranquillità economica
Vogliono renderci schiavi nei bisogni
Primari e voluttuari
Vogliono soggiogarci
Vogliono tutto
Perfino la nostra auto usata.
E per fare questo
Ci vuole caos
E preordinata anarchia
Nei ceti più bassi
Ed ecco che la scuola
Da crogiuolo di menti in formazione
Diventa area di sfogo collettivo.
Senza educazione e rispetto
Senza sensibilità e cultura
Senza buon senso
La società si "evolve"
In un mondo di violenza e prevaricazione
Ignoranza e disprezzo del prossimo
In una realtà così
Non mi stupirei
Se la volta prossima
Quella pistola
Avesse proiettili veri.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Moltissimi mesi fa scrissi un qualcosa su questi ragazzi e studenti e del loro modo di fare e comportarsi ......... mi soffermai sulle ragazze che danno più all'occhio ........ vestite da maschio, parlare volgare come potrebbe fare un caminiosta incazzato ......... e chiusi il post .......... con io sono libera e faccio ciò che voglio
RispondiEliminaQuesta sarà la nuova società.
E'una roba verognosa,tipica dei nostri tempi,quei ragazzi andrebbero presi a calci in culo,prima dai professori e soprattutto dai genitori che hanno anche il coraggio di difenderli anche...
RispondiEliminaHo sentito della decisone della denuncia, dopo un periodo di nulla verso questa classe e il colpevole. Temo non sortirà comunque nulla. Più facile che le agevoleranno solo il cambio di scuola. Questi sono i nostri tempi. Purtroppo.
RispondiEliminaPER ALITO DI VENTO: l'aspetto di cui parli può essere l'anticamera di altro nel momento in cui il "faccio ciò che voglio" si tramuta nel fare danno e creare nocumento a terzi. Io posso fare quello che mi pare anche rendermi ridicolo uscendo per strada con una coperta con l'effige di Pippo e pluto, ma è una mia decisione e non faccio del male a nessuno anzi potrei suscitare perfino buon umore nel prossimo e sonore risate. Diverso se io prendo una pistola ad aria compressa e la uso per far male, questo non è più ammissibile perchè il fare quello che ci pare trova un limite se fa del male al prossimo. Quello che è grave oggi è che del prossimo non frega niente a nessuno e queste sono le conseguenze.
RispondiEliminaPER BLOGREDIRE: così dovrebbe essere e così era un tempo neanche così lontano, ma ora la realtà è diversa, oserei dire opposta e capovolta e, come ho anche scritto nella mia poesia, esiste una ragione per cui si è fatto in modo di arrivare a tutto questo.
RispondiEliminaPER FRANCO: agevolare il cambio di istituto... se finisse così avremmo una conclusione tragicomica. Sì tragicomica perchè avremmo una fine che mi ricorderebbe tantissimo quello che fa la Chiesa con i preti pedofili: non li consegna alla giustizia ma li sposta semplicemente da un posto ad un altro, Sarebbe una di quelle rare volte dove la società laica (in)civile agirebbe emulando quella cattolica e clericale.
RispondiEliminaPER VALERIA: Ecco, giusto, concordo con te dovrebbe essere così. È quello che vedo anch'io in quell'istante in cui nella mia poesia chiudiamo gli occhi... Peccato che dopo un istante li si riapre e la realtà è capovolta, assurda, illogica e per chi è civile, inaccettabile.
RispondiEliminaX DANIELE
RispondiEliminaHo seguito questa storia.
La mia speranza è che sia un caso isolato.
Il problema è che se l'esempio negativo non viene punito diventa virale e imitato in altre scuole.
PER GUS: il mio timore è che ci si spinga sempre più verso un ambiente scolastico molto simile a quello americano, modello USA. Ed allora saremmo davvero messi malissimo.
RispondiEliminaDa madre di un bambino che frequenta la seconda elementare, posso testimoniare il degrado dell'istituzione scolastica e del clima che si respira tra i corridoi.
RispondiEliminaSono anche d'accordo, però, che la responsabilità sia prevalentemente delle famiglie, ma non solo.
Quando nella classe di mio figlio si sono verificati episodi di bullismo, ho subito denunciato la cosa alle maestre che, però, hanno minimizzato l'accaduto declassandolo come "bambinata".
E allora il marcio dov'è?
A casa del bambino ics che denigra i compagni, non avendo ricevuto una solida educazione, o a scuola dove le maestre glielo lasciano fare indisturbato?
La verità sta sempre nel mezzo.
Io seguo mio figlio scrupolosamente e so che non farà mai atti del genere ma, qualora per assurdo dovesse accadere, di sicuro saprò punirlo e non coprirlo.
PER CLAUDIA; può anche essere che visto come, nel caso in questione, rivolgersi al Preside è stata solo una pesante perdita di tempo, molti docenti purtroppo sbagliando, si girino dall'altra parte sapendo che il loro "Capo" non farebbe nulla anzi se costretto magari rigirerebbe la frittata dando del visionario al docente che ha riportato l'accaduto. Tutti hanno colpa: le famiglie che non educano, i Presidi che non proteggono e difendono gli insegnanti e, con le dovute attenuanti, quei docenti che fanno finta di niente sapendo che a denunciare al loro superiore l'evento, avrebbero solo da rimetterci tanto, forse tutto, forse pure il posto.
RispondiEliminaPER VALERIA: anch'io condivido quanto dice Claudia e sono contento che nel vostro caso l'aver segnalato un fatto ingiusto si sia potuto rimediare e mettere le cose a posto aiutando quel bambino. Il problema si ha quando tu sai già che anche se segnali, in qualità di genitore, se segnali al Preside se sei docente, rischi che nessuno faccia nulla, che gli altri genitori ti isolino perchè sanno bene che anche i loro figli sono come quello ora segnalato per per es. un atto grave di bullismo, ed allora fanno quadrato perchè magari , pensano e se. toccasse al mio dolce e già cresciuto frugoletto? Immagina se invece di trovare, da te, un piccolo e prezioso angolo di sana società, ti fossi trovata genitori insensibili a far spallucce ed isolarti, il o la docente a negare l'evidenza, il preside a non riceverti nemmeno... Il punto è che credo sia ormai imprescindibile e fondamentale per tutti noi portare ad esempio comportamenti virtuosi come quello vostro e genitori attenti e giusti come te e Claudia ed anche i loro papà ovviamente😊 affinché si riesca di nuovo a far passare il messaggio che la libertà non può mai prescindere dal rispetto del prossimo e dall'aiutare i più deboli.
RispondiEliminaPER VALERIA: infatti il problema nasce prima in famiglia. Telecamere... forse aiuterebbero ma in realtà dovrebbe essere sufficiente la presenza di testimoni. Di fatto, poi, nel caso in questione, l'assurdo è che nessuno nega che l'insegnante abbia subito questa orrenda aggressione, quindi in questa circostanza al limite le telecamere servirebbero per vedere chi ha sparato di chi era la pistola ad aria compressa ma, anche tutto questo sarebbe inutile visto che uno di loro ha filmato minuziosamente tutto e postato serenamente sui social. Qui di fatto avevamo "le telecamere" e nessuno ha negato nulla, solo nessuno fa nulla e tanti sminuiscono l'accaduto. Qui il punto è che si sa tutto, ossia cosa è successo, come è successo e chi sono i colpevoli ma nessuno cmq muove un dito.
RispondiEliminaPER VALERIA: bisogna vedere la fattispecie di reato commessa, il loro essere incensurati o meno, e poi abbiamo il processo se si arriva al processo. Giusto eticamente parlando, poi nel concreto...Tu pensa che erano stati tutti sospesi dai 2 ai 5 giorni, praticamente come dare un buffetto in risposta ad una pugnalata, eppure un genitore ha fatto ricorso per un vizio di forma delle sospensioni, l'ha vinto ed è caduto anche quel provvedimento. No comment...
RispondiEliminaNon sono nuovi questi episodi, una volta c'era più rispetto, la nostra società è alla deriva completa.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: oramai sta perfino affondando.
RispondiEliminaSarò retorica, ma mi viene da dire: come son cambiati i tempi!!
RispondiEliminaFino a qualche anno fa, questo episodi di vandalismo, di maleducazione esagerati, sarebbero stati rari (non dico non ci fossero), e andando ancora più indietro negli anni, degli insegnanti c era un rispetto che sfociava nel timore.
Questi ragazzi hanno le loro innegabili colpe, ma dietro di loro c è un vuoto in termini di valori, educazione.. da parte, spesso, della famiglia. ..
Per Daniele Verzetti
RispondiEliminaQuella frase in grassetto va presa per diverse situazioni ....... ma se lo dice un ragazzino assume una certa importanza in un certo modo comportamentale che va a degenerare ..... il tipo di abbigliamento di ragazze di tipo maschile fa ridere(e potrei essere anche d'accordo) Ma si smette di ridere se una ragazza imita l'uomo o il maschio nei comportamenti ......... E ricordo a me stesso ...... i tanti bulli o gang di ragazzini che bscelgono una vittima loro pari, e poi qualche ragazzo si è anche suicidato, se non ricordo male anche qualche mendicante che dormiva su una panchina è stato bruciato da ragazzini che hanno dato la morte.
Anni fa si sorrideva ...... oggi chi ha riso pensando ad una bravata momentanea oggi non ride e non sorride.
A me tempo fa ha fatto impressione e nopn ho sorriso ........ma forse ero il solo.
Oggi abbiamo cià che la maggioranza ha sorriso.
PER ANGELA: vero, la colpa originale è nelle famiglie e prima ancora nel disfattismo culturale e sociale che da tempo oramai media e la società intera stanno inculcando a tutti. Autentici disvalori come il venire premiati se si prevarica con inganno o la forza il più debole, se si deride il diverso, il venire elogiati per la propria volgarità, inneggiare alla superficialità come valore assoluto di trasparenza e verità quando i concetti più complessi hanno bisogno di chiarezza ma non di sintesi estrema e vuota superficialità. Penso per esempio agli slogan. Nulla contro questo strumento ma dipende che funzione gli si attribuisce perchè gli slogan non possono sostituire un principio, possono al massimo richiamarlo
RispondiEliminaPER ALITO DI VENTO: chiarissimo. Vero sempre più oggi le ragazzine imitano anzi sono ancora più crudeli e violente dei maschietti Ricordo di recente un video di alcune al massimo tredicenni che avevano accerchiato una loro coetanea e la prendevano a calci e pugni il tutto debitamente filmato in diretta. Aggiungiamo il bullismo non solo fisico ma psicologico e via social. Ricordo un video di alcuni adolescenti che passivamente, senza aver in questo caso essere stati loro a fare nulla, filmare un disabile che stava annegando, senza muovere un dito, chiedere aiuto, anzi, in sottofondo si udivano le risate ed i loro commenti assurdi. Sì, la situazione sta degenerando e paradossalmente senza distinzione di sesso razza ed età. E da sorridere non c'è proprio nulla, ancor meno da ridere.
RispondiEliminaPER VALERIA: infatti concordo con te, quello che intendo dire io è che tutto inizia nella famiglia ma oramai è un fenomeno così vasto che in ogni settore. bisogna intervenire per salvare una situazione preoccupante ed a rischio di non ritorno.
RispondiEliminaQuesta storia io non la conoscevo, avevo letto prima il post di Gus, poi sono venuta a leggere i tuoi versi, come sempre efficaci. I valori non esistono più, conta solo l'apparire. Il sacrificio, lo studio sono considerati pesi e ostacoli coloro che ancora in essi credono. Ma la cosa più allucinante è il silenzio delle istituzioni, del preside. Siamo di fronte a una crisi che investe tutta la società, perfino gli organi educativi. Come tornare indietro?
RispondiEliminaPER CATERINA: non stando zitti, sia a parole che con i fatti. È un processo complesso, vista la dimensione vasta che il fenomeno ha ormai raggiunto ma se non si inizia subito a cercare di fermare questa follia totale, arriveremo prima di quanto si possa immaginare, ad un punto di non ritorno.
RispondiEliminaGrande post, Daniele! Hai perfettamente ragione, fino ai primi anni del 1970 erano impensabili certi atteggiamenti da parte degli alunni.
RispondiEliminaMa penso che siamo tutti d'accordo nel rilevare che nella scuola privata questo non accade. E con ciò non intendo essere tacciato come un "tifoso" della scuola privata.
Purtroppo stiamo diventando il paese in cui i "colpevoli" non esistono. Quando qualcuno fa qualcosa di grave "eh, ma non voleva", "è colpa del contesto in cui è cresciuto", "Devi perdonarlo, dai".
RispondiEliminaL'esempio parte dall'alto, ormai perché uno venga arrestato come minimo deve aver commesso un duplice omicidio, se no resta a piede libero. Furto, spaccio, aggressione, sono considerate bagattelle ormai.
Forti con i deboli e deboli con i forti, diceva Pertini, mi pare, negli anni Ottanta. Tanti passi (indietro) abbiamo fatto da allora.
RispondiEliminaPER GIORGIO: non accade perchè si è volutamente scelto di far crollare istruzione e sanità pubblica costringendo chi può ad andare nel privato.
RispondiEliminaPER ARIANO: Vero ed anche sul duplice omicidio se sei di buona famiglia ed incensurato magari poi in galera ci finisci me nel mentre hai alla peggio i domiciliari.
RispondiEliminaPER ALLIGATORE: enormi direi e ci stiamo spianando sempre più la strada verso il baratro.
RispondiEliminaSi è presa una brutta strada; frequento spesso i giovani e comunque mi danno speranza ma purtroppo vedo anche tantissimi segnali negativi la cui colpa imputo sia a genitori disinteressati che a una società basata sempre più solo e soltanto sull'immagine. Visto che seguiamo sempre la società nordamericana ho paura che hai già la risposta alla tua ultima domanda.
RispondiEliminaPER MARCAVAL: se le cose non cambiano, la risposta la conosciamo tutti...
RispondiEliminaPer Daniele:
RispondiEliminaVero, purtroppo. Lo stesso discorso può essere esteso al sistema sanitario.
RispondiEliminaPER GIORGIO; anche al pronto soccorso prima o poi entreranno armati, vista la notevole affluenza e non per il covid, e vorranno il ricovero a tutti i costi e gli esami subito. oppure per vendicarsi come nel caso di cui parlo (fatto inventato) in questa mia poesia
Scritta adesso mentre riflettevo sul tutto.
"DRAMMA IN ATTO UNICO"
Gino
Un 19 gennaio di 2 anni fa
Fa richiesta per una risonanza.
Al fegato ed al pancreas
Gino due anni fa aveva 38 anni.
Gino è fiducioso
Aveva già una volta avuto a che fare
Con la sanità pubblica
Anche se indirettamente.
Sua sorella, Barbara,
58 anni
Protesi all'anca
Nulla di grave
Ma Primario e reparto
Da standing ovation
E senza andare privatamente.
Gino non è ricco
E nemmeno i suoi familiari
Gino non può andare privatamente
E pensa che due anni sono tanti
Ma è giovane e forse
Quel gonfiore addominale
Non è poi nulla di serio
E comunque lui può solo attendere.
Oggi Gino di anni ne ha 40
E dopo due anni d'attesa
Vede confermato
Quanto larvatamente prospettatogli
Dal suo medico curante:
Tumore al fegato
Trapianto unica alternativa
E con la massima priorità.
Messa così
Mette già paura
Ma Gino avrebbe una speranza
Anche concreta.
Ma
Sono passati due anni
E quei 24 mesi scandiscono
Una impietosa differenza
Se Gino avesse potuto
Fare quell'esame subito
Si poteva sicuramente
Evitare il trapianto
E agire chirurgicamente
Asportando quel pezzetto di fegato malato
Per poi monitorare negli anni
Ciclicamente la situazione.
Ma due anni fa
Gli dissero che i tempi nel pubblico
Erano quelli
Che nulla lasciava presagire una reale urgenza
E pertanto doveva attendere il suo turno
Oppure c'era sempre l'opzione del privato.
Tornò con la richiesta urgente
Scritta dal suo medico di base
Per l'esame.
Ma oramai i tempi erano gli stessi
Gli dissero
Nel senso che
Nonostante la richiesta urgente
Del suo medico curante
Per via del Covid
E delle tante altre urgenze accumulatesi
La sua "urgenza" era meno pressante
Di altre che lo precedevano
Quindi due anni con l'urgenza
Due anni e quattro mesi senza
A Gino sembrò un'autentica presa in giro.
Ora Gino è in corsa contro il tempo
E nonostante la sua grave situazione
Non è più al primo posto in lista d'attesa
È slittato al secondo
E lui sa che tra 4 mesi
Anche il trapianto
Potrebbe risultare inutile
Se peggiora.
Due mesi e mezzo
Ed il primo in classifica
Ha il suo organo per il trapianto
Da quel giorno
Ne passano altri 30
Ma la fatidica chiamata non arriva.
15 giorni prima della fine
Lui non può più attendere
Ed agisce.
Esce di casa
Giaccone dalle ampie tasche
Si dirige prima al CUP
Dove gli avevano di fatto
Negato l'urgenza
Giunge sul luogo
Caso vuole che incontri
Lo stesso uomo di quella volta
Lo fissa negli occhi
Lo sguardo di Gino parla da solo
Poi parte un colpo di pistola
Ed il primo della sua lista è stato sistemato
Ma la sua lista d'attesa non è finita
Raggiunge l'ospedale
Perché anche qui ha dei conti da regolare.
Il primo della lista per il trapianto
Infatti
Non era un bambino
O cmq un soggetto che clinicamente
Avesse il diritto di passargli avanti
Era solo un ricco sessantenne
Munifico donatore e sovvenzionatore di quell'ospedale
Nonché grande amico e giocatore di golf del Direttore della Struttura
E che non avrebbe avuto il diritto di scavalcare Gino
Entra dal pronto soccorso
Nessuno si accorge di lui
E secondo un suo criterio di giustizia
Senza fare "favoritismi"
Va perfettamente in ordine di "merito"
Prima fulmina il Direttore
Poi il Primario del reparto
E tutta la sua equipe
E poi mette una taglia on line
Su chi gli aveva rubato il suo fegato
Spiegando dove trovarlo e perfino quando.
Gino sa che qualcuno lo vendicherà.
Infine arriva all'ultimo della sua lista
Spara
E si uccide.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Impietosamente realistico, Daniele! Gino avrebbe potuto denunciare penalmente il fatto che ""un ricco sessantenne, grande amico del Direttore della Struttura"" ("abuso di ufficio" se non peggio, se si parla di struttura pubblica) ... ma da molti lustri ormai si è anche persa fiducia nei confronti degli istituti giudiziari del nostro paese.
RispondiEliminaGrazie per lo spunto di riflessione.
PER GIORGIO: sì ma non avrebbe vissuto abbastanza per scoprire se poi davvero avrebbe mai avuto giustizia
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