Eccoci, come ogni 5 del mese, ad un nuovo appuntamento con E.I.T.R.D.2 dove tratto di sindromi rare come tema per questa rubrica. Voglio parlare di patologie di cui nessuno o quasi nessuno parla e sulle quali io, con questo percorso per nulla esaustivo, cercherò nel mio piccolo di porre una piccola luce, un occhio di bue, per dare rilevanza a tale tema Vi lascio con la poesia e poi vi svelerò più in dettaglio la patologia.
CROMOSOMA 13
Pensare che è ricercato
Lo rubano dai binari dei treni
Alcuni lo recuperavano perfino dai pali della luce
Ed io
Se solo potessi "estrarlo" dal mio corpo
Potrei venderlo facilmente
Visto quanto ne produco.
Si tratta di rame
Rame che ho nel fegato
E nel cervello
Che produco pericolosamente in eccesso
E si accumula se non si fa qualcosa per eliminarlo
Scusate il sarcasmo iniziale
Cerco solo di sdrammatizzare la mia
Non piacevole condizione
Ovviamente questa patologia
Va presa in tempo
Perchè se diagnosticata precocemente
Ora è "curabile"
Si può cioè tenere sotto controllo
Pochi anni fa è arrivato anche un nuovo farmaco
Ma il difficile visti i sintomi
Come amenorrea
Disfagia
Disartria
Alcuni in realtà
Comuni anche a tante altre patologie,
È proprio prenderla in tempo.
Malattia rara
Colpisce 1 individuo ogni 30.000 persone
Alterazione dei geni la ragione
Precisamente il gene del cromosoma 13
E poi dicono che il tredici porta fortuna...
Ripeto
Se presa in tempo non muori
Certo sei condannato ad una vita piena di "attenzioni"
Dai medicinali da prendere
Alla dieta obbligata
Con esclusione di alimenti
Con alto contenuto di rame
Come Fegato di Bovino
Legumi e frutta secca
E fin qui, mi sono detto,
Ce la si può anche fare
Ma la lista è più lunga
E comprende anche ahimè
Tra gli altri
Cioccolato, crostacei ed ostriche.
Sto cercando di sorridere
E fare buon viso a cattivo gioco
Ma non è tutto lì
Perfino il tipo di acqua minerale o del rubinetto
Bisogna monitorare
E verificare se e quanto rame contenga.
È vero
Sono vivo
Potrò cercare di vivere il meglio possibile
Ma
Con la costante paura
Che anche solo una merendina
O un bicchiere d'acqua del rubinetto
Preso da una stanza di hotel
Possano innestare questo accumulo malefico.
Speriamo che si possa presto
Trovare un modo per debellare totalmente
Questa mia patologia
Sono Mario
La mia vita è un costante controllo
Su quello che mangio e bevo
Perchè il cibo sbagliato può essere fatale
Come una bibita non giusta.
Il nostro corpo umano
Ha rame
Ma lo produce di solito in quantità corretta
Il mio corpo no
Sono Mario
Ho la malattia di Wilson
E sono (il mio corpo in realtà)
Un pericoloso accumulatore seriale di rame
Sono Mario
Ho la malattia di Wilson
Non prendetela sotto gamba
Ora sapete di cosa si tratta
E di come si può combattere
Non perdete tempo
Controllatevi
E ricordate
Come in ogni patologia seria
Una diagnosi precoce può salvarvi.
Sono Mario
Ho la malattia di Wilson
Sono fatto di carne ed ossa
Sangue e sentimenti
Proprio come voi
Meno di voi
Non ho nulla
In più di voi
Se non mi tengo sotto controllo
Ho solo il rame
Tanto rame
Troppo rame.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
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"Questa patologia è conosciuta soprattutto come malattia di Wilson ed è provocata da un’alterazione dei geni che determina un eccessivo accumulo di rame nel fegato o nel cervello. Nelle persone affette da questa malattia il fegato non elimina il rame nella bile, come dovrebbe, e questo provoca l’accumulo di tale elemento e i danni all’organo. Inoltre, la mancata eliminazione del rame dall’organismo ne provoca il passaggio nel sangue e la diffusione in altri organi come cervello, reni e occhi. Se non trattata correttamente, la malattia di Wilson induce alterazioni croniche e può avere effetti fatali portando ai sintomi più evidenti della patologia in questione. .La malattia di Wilson è classificata come rara. Il gene “difettoso”, localizzato sul cromosoma 13, è responsabile della codifica di una proteina, la ceruloplasmina che si lega al rame e che è presente soprattutto nel fegato dove è indispensabile per l’escrezione biliare del metallo. Il rame non viene così smaltito regolarmente e si accumula nel fegato ma anche nel cervello e come già sottolineato anche nell’occhio (raramente anche nel cuore e nei reni) La malattia di Wilson si cura in generale con molecole in grado di legare il rame e di favorirne l’eliminazione dall’organismo oppure di prevenirne l’accumulo. Fra i farmaci a disposizione c’è la penicilamina-D. Il nuovo prodotto, denominato trientina dicloridrato, ha dimostrato la sua efficacia nella malattia di Wilson, con un profilo di sicurezza diverso da quello degli altri trattamenti disponibili, anche se l’EMA segnala che tale aspetto è in attesa di conferma (1). La trientina dicloridrato ha la capacità di legarsi al rame presente nel sangue, aumentandone l’eliminazione nelle urine. Un altro meccanismo che gli è stato attribuito consiste nel bloccare l’assorbimento del rame nell’intestino. Questa molecola è approvata per l’uso in clinica, in Gran Bretagna, per le persone con malattia di Wilson che non tollerano la penicilamina-D ed è esportata in Germania, Francia, Grecia, Norvegia, Svizzera, Austria e Irlanda, anche se fornita solo a soggetti selezionati. La trientina dicloridrato ha ricevuto la designazione di farmaco orfano, in quanto indicato in una malattia rara, e sarà disponibile in capsule da 200 mg." Esiste anche una associazione nazionale per i malati di Wilson QUI
Scopro questa malattia grazie ai tuoi versi.
RispondiEliminaNon ne avevo mai sentito parlare, ed è triste che esistano patologie gravi ancora completamente sconosciute. 😔
Accidenti, meno male che almeno esiste un minimo di cura a differenza di altre patologie meno diffuse. Che poi, un caso su trentamila significa che solo in Italia ne soffrono duemila persone circa, quindi neppure tanto poche.
RispondiEliminaPER ARIANO infatti è una malattia che ha sconvolto anche me.
RispondiEliminaMalattia terrificante.
RispondiEliminaPurtroppo questa malattia colpisce anche l'udito. Ho avuto modo di constatarlo in tanti anni di lavoro con gli audiolesi. Serena domenica.
RispondiEliminaPER GUS vero.
RispondiEliminaPER GIO
RispondiEliminaPensa un po' che patologia terribile
PER CLAUDIA per questo motivo ho scelto questo tema perché volevo che certe malattie rare fossero almeno più note alla maggioranza della gente.
RispondiEliminaè una patologia di cui ho sentito parlare poco e non ne so granchè; grazie per averne parlato, è un input per cercare anche informazioni in merito.
RispondiEliminaSpero che la scienza continui a far passi da gigante nella cura di tante malattie rare.
buona domenica pomeriggio daniele!!
PER ANGELA speriamo che la ricerca trionfi
RispondiEliminaQuanto è difficile vivere in questo modo. Sempre con la paura di fare un piccolo errore, star male, soffrire ed infine morire per una piccola, minuta disattenzione. Accade anche con chi ha il diabete del tipo grave.
RispondiEliminaÈ difficile.
Per fortuna hanno trovato un modo per controllarlo.
Grazie Daniele per averne scritto. Abbraccio e buona serata. Ciao.
PER PIA: malattia bastarda come tutte quelle rare purtroppo.
RispondiEliminaPER VALERIA: Se riesci a saperlo potrei inserirla sia che lui voglia scrivere due righe che no.
RispondiEliminaNon la conoscevo questa malattia, come tutti qui. A volte, se non vieni in contatto diretto, o con un parente, non vieni a conoscenza di tutte queste patologie. I tuoi versi rendono bene... come sempre, del resto ;)
RispondiEliminaEccelente, sia l'articolo che la poesia.
RispondiEliminapodi-.
PER LLIGTORE: questo è il mio scopo portare a conoscenza di tutti voi patologie terribili che quasi nessuno conosce per far anche capire come proprio perchè sono rare molto spesso le multinazionali non sono così interessate a fare ricerca
RispondiEliminaPER PODI grazie
RispondiEliminaNon nascondo che è la prima volta che ne sento parlare. Lo scopro grazie ai tuoi versi che sempre danno voce ai dimenticati. Non è affatto giusto che tante malattie non abbiano risonanza solo perché fare, ma a soffrirne sono persone in carne e ossa. Troppa indifferenza, come sempre.
RispondiEliminaPER CATERINA: il fatto che. queste malattie siano rare al punto non solo da avere difficoltà a diagnosticarle ma al punto che molte di esse, non le conosciamo nemmeno, è stata la molla che mi ha spinto a dedicare questa rubrica per quest'anno a questo tema. Troppa indifferenza hai ragione anche purtroppo da molte multinazionali farmaceutiche che spesso poiché sono malattie terribili ma rare non hanno interesse a finanziare una costosa ricerca per curarle.
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