SESTO SENSO
Lui non era mai stato lì
Conosceva i luoghi
Sapeva quale strada percorrere
Ma niente di più.
Degli incidenti
Di quella maledetta curva
Non sa nulla
Lui non legge le pagine locali
Spesso il suo lavoro
Lo porta altrove
Ma domani
Domani il destino
Lo avrebbe fatto passsre
Proprio di lì.
Passa la giornata
Tranquilla
Quasi monotona
Ma il tempo scorre
Ed inevitabilmente
Ecco sorgere la mattina seguente.
Si alza nervosamente
Un incubo notturno
Lui che muore in quella curva
Curva per lui sconosciuta
Di cui non conosce
La sua triste fama.
Nel sogno
Lui ormai privo di vita
Sente parlare
I soccorritori
"È già il sesto morto
Eppure giornali e blog
Ne scrivono"
Ma quello che più lo colpisce
È un ricordo
Poco prima dell'impatto
Un gatto nero
Sul ciglio della strada
Con un cartello che recita:
"LEGGIMI"
Lui ora è sveglio
Ma quell'incubo
Lo ha vivido nella sua mente
E soprattutto ricorda
Con insistenza
Quell'avviso del gatto nero.
Chiamatelo intuito
Sesto senso
Destino
Lui va su internet
E scrive
Senza un'apparente ragione
" CURVA MORTALE E GATTONERO"
Lancia la ricerca
E per un attimo
Per una infinitesimale frazione di secondo
Ha un gesto di stizza
Per l'errore di battitura
Ma è giusto il tempo
Di un respiro
Poi trova il link
Ad un blog "Gattonero"
Lo apre legge il post
E capisce
Capisce il rischio
E comprende quel suo strano sogno
Quel giorno
Prese una strada diversa
Tutto andò bene.
Al suo rientro a casa
Abbraccia la sua famiglia
Racconta loro tutto quanto
E si stringono
In un abbraccio liberatorio.
Poi
Accende il computer
Va su quel blog
E commenta quel post
Con il volto
Ancora solcato dalle lacrime
Scrivendo una sola parola:
"GRAZIE"
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Uno dei tanti giorni in cui il protagonista andava a bere il suo solito gin e rum, vide su un’enorme botte, un gatto uguale al precedente. Il rimorso delle azioni commesse in passato gli fece chiedere al proprietario se poteva portarlo a casa con se, ma il proprietario rispose negativamente. Il protagonista tornò dal gatto e lo accarezzò, così il gatto gli si interessò, e lo seguì fino a casa. La moglie se ne prese cura subito e notò che aveva una macchia bianca che gli copriva tutto il petto.
RispondiEliminaPassati alcuni giorni, la macchia bianca del gatto cambiò forma e diventò una specie di forca. Un giorno il padrone che già da tempo odiava il gatto, andò in cantina con la moglie per una vicenda domestica, il gatto come al solito li seguì. Il protagonista prese una accetta per ammazzare il gatto, ma quando fu sul punto di fare ciò sentì il braccio della moglie che lo fermò, così, il protagonista scagliò un colpo fermo e sicuro sulla testa della moglie, che cadde a terra morta.
Il protagonista murò la mogli tra i muri della cantina, così quando la polizia andò ad investigare se era lui l’assassino non trovarono niente, ma il protagonista molto pieno di se, volle provare la robustezza delle pareti, scagliando una bastonata sul muro ove era murata la moglie. Si sentì un lungo ululo, i poliziotti si precipitarono ad aprire il muro, e trovarono il gatto e la moglie. Il protagonista ha murato il gatto assieme alla moglie.
PER GUS: storia particolare e drammatica
RispondiEliminaNella mia città esiste un incrocio su cui, quasi ogni giorno, si verifica un terribile incidente.
RispondiEliminaCredo che finora non sia ancora morto nessuno, e sarà anche per questo che nessuno muove un dito per cercare di ridurre la pericolosità dell'intersezione.
Purtroppo il destino o il sesto senso, in certi casi, aiutano poco.
La verità è che le nostre strade non sono sicure, e molti automobilisti troppo scellerati.
PER CLAUDIA: soprattutto le strade perchè sono in condizioni disastrose
RispondiEliminaCaspita. La vedrei bene in bianco e nero, con protagonisti muti, che non parlano nemmeno. Come un film in cui si debbano intuire pensieri e sensazioni solo dalle espressioni del protagonista.
RispondiEliminaNon so, mi è venuto questo pensiero così, fulmineo, leggendola.
PER LA DAMA BIANCA mi piace questa tua idea.
RispondiEliminaCerto che siamo appesi a un filo nella vita.
RispondiEliminaSaluti a presto.
Dalle mie parti per fortuna non ci sono intersezioni così pericolose. C'è però qualcuno che se le crea da solo guidando come un pazzo :-(
RispondiEliminaPER CAVALIERE vero
RispondiEliminaPER ARIANO gii sconsiderati sono ovunque purtroppo
RispondiEliminaCredo che una delle invenzioni più salva vita della storia è stata la rotatoria. Ricordo secoli fa quando passando in Francia iniziai a vederne.. in Italia non ce n'era praticamente traccia. Da noi la civiltà arriva sempre dopo. Nel frattempo dobbiamo affidarci ai sogni.
RispondiEliminaPER FRANCO non so da noi la rotatoria pervalcuni sembra essere la giostra dove si andava fa piccoli e fanno cmq quello che vogliono
RispondiEliminaIl sesto senso esiste. Magari si accendesse come una lampadina a tutti ogni volta che stiamo per correre un pericolo. Anche il destino, ovvero il caso fortuito: pensa a quelle persone che magari hanno perso quell'aereo o quel treno che poi è cascato o ha deragliato, pensa a quanto avevano imprecato per il contrattempo avuto... Qualcosa esisterà a guidare le fila di questo pazzo mondo: cosa sia non so.
RispondiEliminaPER IRENE il punto è che a prescindere dal sesto senso, è essenziale che in quel luogo si intervenga per renderlo sicuro
RispondiEliminaPER VALERIA: vero ma non dobbiamo essere legati a quello, la sicurezza prima di tutto.
RispondiEliminaCredo che il sesto senso esista, la nostra anima, il nostro inconscio forse riescono a percepire sensazioni altre dai nostri sensi comuni. Questi fenomeni esistono e non sempre hanno una spiegazione scientifica o razionale.
RispondiEliminaPER FARFALLE LIBERE: esiste ma non deve essere un alibi per non dare sicurezza a chi guida su certe strade.
RispondiEliminaSesto senso! Fortuna... Chissà!
RispondiEliminaCerto che se aggiustassero le strade, se effettivamente ci fossero più controlli, più punizioni...
Ad esempio per chi ti sorpassa salendo su un dosso, capitato due giorni fa grrrrr
PER PATRICIA hai fatto centro, se aggiustassero le strade....
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