PROLETARI DELLA GLEBA
Sono Gianni
Sono stato scelto
Per parlare
Anche a nome dei miei compagni
Siamo operai all'ArcelorMittal di Taranto
Un baraccone che ha
Succhiato un mare di euro allo Stato
Con la minaccia del licenziamento
Di molti di noi
E nonostante questi aiuti
Questa spada di Damocle
È sempre presente sulla nostra testa.
Inoltre
Questo baraccone mortale
Ha anche nei decenni
Causato morti per tumori
Morti di ogni fascia d'età.
Qualche giorno fa poi
L'assurdo diventa realtà
Io ed alcuni miei compagni di lavoro
Guardiamo una fiction in tv
Questa fiction parla di una bambina di Taranto
Affetta dall'età di 5 anni dalla leucemia
Leucemia provocata da una non ben definita acciaieria.
La fiction ci colpisce
Ci emoziona
Ci smuove qualcosa dentro
Leggiamo un post sui social
E lo condividiamo:
Riassumeva molto efficacemente
Il nostro pensiero.
E da questo momento
Quello che vi racconterò
Ci rimanda indietro agli anni venti
Con l'insediamento di Mussolini
E l'avvento del fascismo.
Anche allora i lavoratori
Erano carne da macello
Per i loro padroni di lavoro.
In tempi rapidissimi
Riceviamo una contestazione disciplinare dall'azienda
Veniamo sospesi con effetto immediato dal lavoro
Subiamo l'interdizione dai luoghi di lavoro
E veniamo sollecitati a dare giustificazioni
E chiarimenti
Entro cinque giorni.
Di fatto
Ci viene contestato
Di aver visto una fiction
E di averne condiviso i temi
Come se questo nostro comportamento
Avesse danneggiato la società
Come se L'ArcelorMittal non si danneggiasse
Già da sola
Come se l'ArcelorMittal
Non fosse già abilissima
A mettersi in cattiva luce con le proprie mani.
Siamo davvero tornati agli anni venti
È la verità
Infatti
Siamo anche noi negli anni venti
Peccato che sia il 2021 e non il 1922.
Oramai siamo scoraggiati
Oramai tra pandemia
E governi deboli e comunque filo-industriali
Siamo solo come nuovi servi della gleba
Siamo solo e di nuovo carne da macello
Siamo solo e di nuovo soggetti senza diritti
Come fastidiose zanzare da schiacciare
Senza pietà
La censura e le minacce
Sono davvero il pane quotidiano
In questo decennio
Ma noi questo mercoledì
Vedremo l'ultima puntata di questa fiction
Che ci minaccino pure
Come se non sapessimo
Che è solo questione di tempo
E che se non sarà adesso
Succederà molto presto di essere licenziati
Perchè quella Spada
Ha un filo sempre più logoro e sottile
E presto si spezzerà
E quindi se devo perdere il lavoro
Almeno voglio farlo a testa alta
Con dignità
Amor proprio
E subendo un'ingiustizia
Di cui tutti parleranno
Voglio dare almeno uno schiaffo
A questo colosso d'argilla
E voglio poter guardare a testa alta
La mia famiglia.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Bisogna tornare a lottare per i diritti, non si può vedere, operai schierarsi dalla parte dei capitalisti e poi lamentarsi che non si può vivere.
RispondiEliminaSereno giorno.
L'Italia è un popolo condannato alla schiavitù, omertoso e succube del potere, che viene addirittura osannato. Basta ricordare la visita di Hitler a una Roma impazzita di gioia per la presenza del folle tedesco. Il fascismo non è mai morto e insieme alla delinquenza organizzata
RispondiEliminaha nelle mani il Potere che usa nel modo più feroce, fisico e psicologico.
Dalla tua poesia emergono lampi di ribellione soffocati dal tuono assordante.
PER CAVALIERE: concordo bisogna tornare a lottare per i diritti tutti quelli che ci hanno tolto e ci stanno togliendo nessuno escluso.
RispondiEliminaPER GUS: sarebbe ora che il popolo non si affidasse al solito uomo forte ma riprendesse in mano il proprio destino e lottasse per riappropriarsi della propria libertà. La tua ultima frase del commento sui miei versi è davvero un capolavoro, grazie.
RispondiEliminaSarebbe opportuno che la cosa andasse sino in fondo nel luogo più opportuno: il tribunale.
RispondiEliminaMinacciare il diritto di opinione è una cosa grave, non è che siccome Mittal sta (temporaneamente peraltro) garantendo una continuità nei posti di lavoro, allora ha il diritto di "censurare" il proprio personale. Negli stati democratici non funziona così...
PER ARIANO: parole sante le tue, negli Stati democratici non è così che funziona o meglio non dovrebbe essere così...
RispondiEliminaLa vicenda mi tocca da vicino, sia perché vivo a pochi chilometri dall'acciaieria, e sia perché conosco diverse persone che lavorano lì.
RispondiEliminaInoltre, gli infiniti casi di leucemia non sono nuovi nella zona, e già questo è sconcertante.
Ma temo che non cambierà mai nulla.
I Tarantini sono ormai rassegnati all'idea di vivere con la spada di Damocle sulla testa.
Io, al loro, posto, mi sarei sicuramente trasferita altrove.
Quanto alla censura, invece, è sempre imbarazzante quanto preoccupante.
Ma anche in questo caso non vedo possibile un'inversione di rotta.
PER CLAUDIA: Immaginavo che avresti sentito particolarmente questo tema ed infatti non mi hai smentito. Vero, sembra non poterci essere un'inversione di rotta ma se lo crediamo, se davvero ci rassegniamo a pensarlo allora non ci sarà mai ed invece dobbiamo lottare per ottenerlo
RispondiEliminaTutti i lavoratori oggi son carne da macello. Vittime sacrificali all'altare dei soldi per i potenti, gli (im)prenditori, i ricchi.
RispondiEliminaCondannare la libertà di pensiero però è anticostituzionale.
Ma i giudici dove sono? Le denunce dove vanno a finire?
La libertà sancita dalla nostra Costituzione dove è stata nascosta?
PER PATRICIA: parto dal fondo perchè senza la libertà sancita nella nostra Costituzione tutte le altre cose che hai scritto e di cui ti sei domandata che fine hanno fatto, non avrebbero diritto di esistere. Bene, io direi che credo sia evidente di come stiano cercando di depauperare e cancellare i diritti fondamentali che la nostra Costituzione invece sancisce. Sta a noi non lasciarci fregare ora e non permettere che questo furto con destrezza non si compia.
RispondiEliminaIl furto con destrezza è già avvenuto, purtroppo. Ha ragione Patricia. La maggior parte della forza lavoro di tutto il mondo è sottoposta ingiustizia di base. Una minima percentuale di mondo detta legge assoluta. E la forbice si allarga sempre più, e pandemie come questa scavano fossati sempre più profondi a dividere chi soffre e chi vive indisturbato. Io non ho fiducia, sinceramente, ma chi tira la corda deve sapere che l'avidità e l'ingordigia portano rovina.
RispondiEliminaPER FRANCO: vero diciamo che ci sono tanti furti con destrezza compiuti altri che stanno compiendo ed altri ancora da realizzare. Comprendo anche la tua amarezza e scarsa fiducia ma chi sta tirando la corda dovrebbe conoscere il vecchio adagio per il quale a tirare troppo la corda, questa si spezza ed allora...
RispondiEliminaCaro Daniele nel mio immaginario un mondo nuovo può nascere solo dalle "macerie" di quello vecchio..mio nonno che aveva fatto le guerre sosteneva che i grandi cambiamenti erano sempre dopo di esse..e noi siamo in guerra mancano solo le armi..
RispondiEliminaBuongiorno, buona giornata
PER NESS1: vero, solo bisogna vedere chi questa guerra la vince perchè a seconda di chi vince il cambiamento sarà in meglio o in peggio. Ed i contendenti sono almeno tre il Popolo e due forze di potere contrapposte a mio avviso. Il che complica tutto.
RispondiEliminaSi sono d'accordo con te però il popolo ha da sempre un'arma in piu: "la sopravvivenza"..e ci metto tutto dentro essa
EliminaPER NESS1: ed allora mi aggrappo a questa arma in più sperando con tutto me stesso che sia decisiva.
RispondiEliminaI diritti dei lavoratori, sempre calpestati e adesso quasi cancellati.
RispondiEliminaPER MARCAVAL concordo, direi che stiamo facendo passi indietro come i gamberi con l'aggravante che l'ampiezza dei medesimi è pari al salto di un canguro
RispondiEliminapurtroppo in questo paese affrontiamo tematiche come questa solamente a spot, così ogni tanto quando capita
RispondiEliminaPER ENEST: vero, quando non se nel parla neanche. Oramai questa pandemia sta cancellando definitivamente l'attenzione su questi e tanti altri temi, un'attenzione che già in tempi pre-covid era molto distratta e che ora è praticamente nulla. Basti pensare che solo adesso forse la maggioranza degli Italiani, o quantomeno una buon numero, si sta rendendo conto di come certe categorie siano alla frutta, o meglio, più che rendersene conto, cosa che già era accaduta, solo ora inizia ad essere solidale verso di esse.
RispondiEliminaDavvero una tragedia - politica, sanitaria, industriale, ecologica - quella della siderurgia a Taranto. Saremo capaci di bonificare in toto la città e riportare salute e lavoro? Grazie, Daniele.
RispondiEliminaPER MARIA la bonifica durerà anni se almeno non inquinasse più...
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