In memoria di Sylvia Plath...
L'ULTIMO PALLONCINO
Sono sveglia
Notte fonda
O forse mattina presto
Essendo le 4.30
Non voglio che il mio ultimo gesto
Sia ritenuto sconsiderato al punto
Da far credere che non abbia pensato ai miei figli.
Apro il forno
Spalanco le finestre della camera dei miei bimbi
Preparo la colazione per loro
La mia famiglia
E poi finalmente mi dedico a me.
Testa nel forno
Ci vuole pazienza
Ma io ne ho
Conosco il mio premio finale
Vorrei vivere ancora
Ma la sofferenza
La disperazione
Sono note strazianti
Che lacerano il mio corpo
Ed i miei versi
Come palloncini destinati a volare in cielo
Senza più tornare.
E la mia mano scorre
Lungo questo foglio bianco:
Ancora un ultimo verso
Un ultimo palloncino
Prima dell'oblio
E finalmente sarò perfetta
Sarò orizzontale.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Non ho letto nemmeno una poesia di questa poetessa. Non critico chi arriva al suicidio, ma nemmeno posso arrivare all'esaltazione dell'atto tragico. La mente raziocinante è il bene più prezioso per l'essere umano e non bisogna farsi travolgere dagli eventi fino alla sofferenza insostenibile. Le storie di persone che si sono suicidate mi rattristano perché sicuramente non sono state accolte dagli altri.
RispondiEliminaPER GUS rispetto molto chi ha la forza oserei dire il coraggio di non vivere soffrendo o venerando. Leggi qualche sua poesia poi mi dirai.
RispondiEliminaHo seguito il tuo consiglio. Ho letto una poesia e mi sembra bellissima, oltre a farti conoscere l'anima di questa donna:
RispondiEliminaIo sono verticale
Ma preferirei essere orizzontale.
Non sono un albero
con radici nel suolo
succhiante minerali e amore materno così da poter brillare di foglie a ogni marzo,
né sono la beltà di un'aiuola
ultradipinta che susciti grida di meraviglia,
senza sapere che presto dovrò perdere i miei petali.
Confronto a me, un
albero è immortale e la cima di
un fiore, non alta, ma più clamorosa: dell'uno la lunga vita, dell'altra mi manca l'audacia. Stasera, all'infinitesimo lume
delle stelle, alberi e fiori hanno sparso i loro freddi profumi.
Ci passo in mezzo ma nessuno di loro ne fa caso.
A volte io penso che
mentre dormo forse assomiglio
a loro nel modo piu' perfetto - con i miei pensieri andati in nebbia.
Stare sdraiata è per me piu' naturale.
Allora il cielo ed io siamo
in aperto colloquio, e sarò
utile il giorno che resto sdraiata per sempre: finalmente gli alberi mi toccheranno, i fiori avranno tempo per me.
PER GUS neocon la tua sensibilità e col tuo istinto hai subito trovato la poesia a cui mi sono ispirato
RispondiEliminaSplendido l'omaggio di Mariella, delicatissimi i tuoi versi "i fiori avranno tempo per me", una volta sdraiata col loro medesimo punto di vista. Un cielo sopra a guardarmi. Abbiamo più tempo per guardarlo, noi, il cielo?
RispondiElimina0ER FRANCO presto spero riusciremo a gustarsi con quella serenità che ora ci manca.
RispondiEliminaPER VALERIA purtroppo questa poetessa il gesto lo ha fatto.
RispondiEliminaNon conoscevo questa poetessa, ma ne ho letto la biografia su Wikipedia e mi è venuta la pelle d'oca.
RispondiEliminaSono felice che, però, a differenza di altre madri, non abbia trascinato i suoi figli nel baratro con sé.
E' sempre triste trovarsi davanti ad un suicidio.
Qualsiasi parola, però, è superflua.
Le reali ragioni di una simile scelta può conoscerle solo chi la compie.
PER CLAUDIA il malessere del vivere può avete varie cause e come giustamente dici solo chi si suicida le conosce nel profondo
RispondiEliminaUn gesto terribile, che spesso nasconde pensieri e situazioni ancor più terribili.
RispondiEliminaEmotivamente ingestibili, probabilmente. Non si può davvero giudicare.
PER LA DAMA BIANCA giusto non posso che essere d'accordo con te.
RispondiEliminaUna grande poetessa, ancora oggi ci sono tanti misteri sul suo suicidio.
RispondiEliminaPER CAVALIERE vero poetessa fantastica. Sì ho sentito che si pensa possa non essere stato suicidio.
RispondiEliminaL'ho studiata ai tempi dell'università. alcune sue poesie sono davvero suggestive (tipo quella postata da Gus), altre abbastanza spiazzanti (ricordo in particolare quella dedicata a suo padre, certamente non il tipo di poesia che un padre si aspetta dalla propria figlia...)
RispondiEliminaSono state fatte delle speculazioni sulla tristezza del suo rapporto coniugale col poeta inglese Ted Hughes, che aveva un amante a sua volta morta suicida... quanto è bastato per permettere a molti di ipotizzare che Ted Hughes avesse un atteggiamento capace di esasperare un donna sino al suicidio... Comunque sia, un dramma, come è sempre un suicidio.
PER ARIANO era una donna particolare ed una poetessa non certo romanticave tradizionale ossia tipo fiore cuore ed amore. Qualunque sia la verità sulla sua morte resta una grave perdita
RispondiEliminaLa sua poesia così dolorosa spiega il dramma che l'ha accompagnata per la vita intera. Mi auguro che, nel suo ritrovarsi finalmente orizzontale, sia potuta arrivare al cielo assieme ai suoi versi legati ai palloncini. Felice.
RispondiEliminaPER MARIELLA: lo spero anch'io.
RispondiEliminaBelli e struggenti i tuoi versi che descrivono con efficacia il dramma umano di questa grande poetessa. La vita è difficile, a volte porta alla resa e all'abbandono perché non sempre si riesce a vivere di sola speranza.
RispondiEliminaPER FABIO concordo in toto ed aggiungo che non solo non si può vivere di sola speranza ma non si può neanche più vivere se si perde anche quella.
RispondiEliminaGrande Sylvia Plath, ahimè morta a 31 anni. Andava forte negli anni '70. A Genova, ma anche in altre città dove sono stato in Italia e all'estero, le amiche che avevo all'epoca (femministe e non) l'adoravano insieme a Ingeborg Bachmann. Ma ho letto che forse non voleva uccidersi, nel senso che il suo tentativo di suicidio in realtà era un suo modo di chiedere aiuto. E sempre fra le varie letture in anni più recenti sono state trovate le sue lettere postume dove parla di violenze subite dal marito Ted Hughes (anche lui poeta e scrittore) quindi una richiesta estrema di aiuto. Le lettere erano indirizzate alla sua psicoanalista.
RispondiEliminaVisto che sei di Genova non so se ricordi ma una volta esisteva la libreria Di Stefano. Mio padre (buonanima) ha lavorato lì dal 1961 al 1973 e di tanto in tanto portava a casa i libri di queste due donne scrittrici e poetesse e mia sorella maggiore era una assidua lettrice, ma anch'io avevo letto qualcosa. Certo, parlo di anni fa è da un po' che non leggevo qualcosa della Plath e bravo che gli hai dedicato un post.
Un salutone
PER ACCADEBIS: vero in quegli anni era molto in auge. Ci sono diverse teorie sulla sua morte e sulle ragioni del suo suicidio. Sì, ricordo bene la libreria Di Stefano era la libreria storica di Genova.
RispondiEliminaCi vuole piu coraggio a vivere che a morire, ma non giudico mai le scelte estreme.
RispondiEliminaCiao fulvio
PER FULVIO: se fosse così molta più gente si suiciderebbe ed invece non è così cmq chiunque fa un gesto del genere va rispettato
RispondiEliminaPoesia molto bella e profonda. Sto vivendo un momento particolarmente difficile quindi forse è meglio che ne sto lontano.
RispondiEliminaSicuramente non possiamo (e non dovremmo voler) giudicare chi commettere un tale atto estremo e tragico; è terribile pensare a quali tristi sentimenti e ragioni possano muovere una persona fino ad arrivare a togliersi la vita.
RispondiEliminaDev'essere tremendo sentirsi soli, disperati, e nn riuscire a trovare nè dentro nè fuori di sé una sola ragione per continuare a vivere.
un caro saluto.
PER MARCAVAL: mi spiace tantissimo spero che questo brutto momento passi. Ti sono vicino per quello che vale visto che è una vicinanza virtuale, virtuale ma sincera.
RispondiEliminaPER ANGELA: come sempre la tua sensibilità coglie nel segno ed il tuo commento ne è la prova. Concordo infatti con ogni tua parola.
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