STILL ALIVE
Cella piccola, stretta e sporca
Vivo in costante isolamento
Non vedo praticamente nessuno.
Oggi succede un fatto nuovo, inconsueto
Ora d'aria dentro quel rettangolo assolato
Le gocce di sudore
Si mescolano con quelle di paura e sconforto
E non riesco a vedere altro che sagome indistinte
Davanti a me
Per colpa dei miei occhiali appannati.
L'Egitto è un Paese caldo
E le temperature sono ragguardevoli
Le patirei anche se fossi fuori di qui
Certo magari mi cercherei un posto all'ombra
E magari chiamerei per dire che sono libero
E prenderei il primo volo per l'Italia
Portando con me anche la mia famiglia
Ecco
Ora sogno ad occhi aperti
E non so sinceramente cosa sia peggio
Se lasciarmi andare allo sconforto
E pregustare la rassegnazione
Per non stare troppo male quando
Eseguiranno la mia pena capitale
Oppure illudermi
Illudermi che tornerò in Italia a studiare a Bologna
E che mi potrò ancora impegnare
Nella dura lotta per la difesa dei diritti delle minoranze
In Egitto.
Sono Patrick Zaky
Unico errore commesso
Tornare in questa culla
Di una civiltà passata
Per riabbracciare i miei
Unico errore commesso
Non pensare che mi stessero attendendo
Preparandomi un "caloroso" comitato di benvenuto.
Sono Patrick Zaky
Ancora in isolamento
Ma ancora vivo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Grazie di questi bei versi per Patrick. Dopo quello che ha fatto il governo egiziano per Giulio Regeni e per questa lunghissima assurda detenzione a cui è costretto Patrick, a mio avviso il paese meriterebbe sanzioni non solo italiane, ma internazionali. Grazie ancora per mantenere viva, in forma poetica, la memoria di questi crimini.
RispondiEliminaPER MARIA: concordo con te ma gli interessi economici e politici vedo che prevalgono sempre. Non potevo non parlarne è una vergogna.
RispondiEliminaBravissimo Dani..poesia davvero toccante!
RispondiEliminaPER RICCARDO: grazie di cuore!!!
RispondiEliminaInutile illudersi. Io ricordo ancora quando un italiano venne ucciso in Libia e Gheddafi rilasciò un'intervista alla Rai dicendo che non aveva letto i giornali, quindi non ne sapeva nulla, e che sperava avesse un'assicurazione sulla vita... Roba che un governo normale avrebbe subito chiesto alla comunità internazionale di imporre sanzioni a quel paese, ma il problema era che la comunità internazionale aveva già imposto sanzioni contro la Libia mentre l'Italia continuava ad averci rapporti diplomatici... É inutile illudersi, i nostri governi seguono la "ragion di stato", la Libia serviva all'epoca come fornitore di petrolio allo stesso modo in cui oggi l'Egitto serve come cliente dell'Eni. Oltre tutto in questo caso nessun paese al mondo aderirebbe a sanzioni contro un governo che, sia pur di fatto militare, è laico e ha tolto di mezzo un governo oltranzista musulmano come era quello di Morsi, quello sì davvero temuto dalla comunità delle nazioni.
RispondiEliminaLa verità è che a nessun governo al mondo interessa ciò che succede in Egitto (ma anche in Turchia o in Kazakhstan) fintantoché questi paesi restano clienti importanti nella filiera economica e finché le nefandezze che commettono restano una loro questione "interna".
PER ARIANO: purtroppo la tua disamina è perfetta, fa crescere un forte senso di vomito ma è la pura verità. E lo vediamo anche ora con Zaky
RispondiEliminaConosco e seguo Marco Alloni, su Micromega, perchè è il fratello del morosetto che mia figlia ebbe quando abitavamo nel Canton Ticino. " Marco Alloni, che prima di essere un giornalista e uno scrittore che vive e lavora al Cairo da quindici anni, è padre ha deciso di spiegare ai suoi due figli, con parole semplici e dirette, come si possa finire a ventotto anni, con tutti i propri sogni, i desideri, gli obiettivi, anche le ingenuità, in un inferno come quello vissuto da Giulio Regeni Il monito che il padre affida ai figli è quello di non smettere mai di cercare la verità , però senza farsi illusioni, «Non si scoprirà mai la verità sulla morte di Giulio Regeni. Non la si scoprirà perché esistono verità che appartengono all'ambito del palese e verità che appartengono all'ambito del segreto: la verità su Giulio Regeni appartiene all'ambito del segreto»
RispondiEliminaSpero tanto che a Patrick, di cui descrivi le angosce e le speranze con la passione e la verità che sai infondere nei tuoi preziosi versi, non accada una simile 'verità'.
Cri
PER CRISTIANA: lo spero anch'io ma sono molto preoccupato e pessimista. La verità su Regeni a grandi linee la si conosce il problema è portare in giudizio per essere condannati gli autori di quello che ha subito Giulio. E questo Stato fatto di omuncoli e donnette che non ha le palle di farsi rispettare da uno Stato in cui di fatto vige un regime autoritario.
RispondiEliminaDaniele, mi piace quello che riesci a vedere e come lo scrivi.
RispondiEliminaMolto bella e toccante.
RispondiEliminaCi sono situazioni che davvero non si capisce come siano possibili in una società che si autodefinisca moderna e civile.
PER GUS grazie di cuore
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA forse il problema è proprio quello, si definisce tale ma poi in realtà non lo è affatto.
RispondiEliminaQuella di Patrick Zaky è una vicenda molto delicata.
RispondiEliminaSpero che abbia, prima o poi, l'epilogo felice che promettono da tempo immemore.
Ma, purtroppo, non mi sento molto ottimista al riguardo.
PER CLAUDIA neppure io sono molto ottimista
RispondiEliminaSEi il mio mito, Daniele!
RispondiEliminaSei la voce di chi voce non ha o non ha più.!
Io sono sicura che fare la voce grossa in piazza, reclamare la sua libertà, pretendere che i diritti umani e civili vengano rispettati (ovunque e non solo in EGitto) sia sacrosanto. Anche per far sentire il fiato sul collo a quei bastardi.
Però la vedo dura per Patrick.
E' un cittadino egiziano arrestato in Egitto dalla polizia locale.
Cosa possono fare gli altri, gli stranieri? FAr sentire la loro voce, protestare ma venendo magari anche accusati di ingerenze in politica interna.
D'altronde, noi italiani ci facciam pestare da tutti. Giulio Regeni ad esempio. Abbiamo qualche notizia veramente certa?
E poi parlano di giudicare in contumacia quei quattro poliziotti. E che gliene frega a loro? In Egitto magari son pure considerati eroi e in carcere non ci finiscono.
Credo che gli antichi Faraoni si staranno rivoltando nei loro sarcofagi. Una culla della civiltà come l'Egitto ridotta ad uno stato dove la libertà è solo per chi comanda.
Ciaoooo
Seguo la vicenda di Patrick dall'inizio e sono molto pessimista riguardo ad una soluzione in tempi brevi. Poesia intensa, bravo come al solito!
RispondiEliminaPER PATRICIA vero però studia in Italia vmw hai ragione visto il fallimento con Regeni.
RispondiEliminaPER MARIELLA comprendo e condivido il tuo pessimismo ma non posso non lottare ugualmente. Grazie per le tue intense parole sui miei versi.
RispondiEliminami auguro con tutto il cuore che patrick possa tornare dai suoi cari e alla sua vita il prima possibile! è terribile e ingiusto quello che sta vivendo, grazie per averne parlato...
RispondiEliminaPER ANGELA lo spero anch'io tanto
RispondiEliminaNon bisogna perdere la speranza, di vederlo libero.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
PER CAVALIERE dici bene ma è dura.
RispondiEliminaTemo molto per Patrick, specialmente se in parallelo continuo a vedere il lassismo totale del governo, che cura solo gli interessi economici, tenendo separate le questioni. E sbagliando.
RispondiEliminaPER FRANCO lassismo, tornaconto economica e aggiungerei totale mancanza di attributi
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