LEI È LUCIA
Lei è Lucia.
Lucia non si filma nè si fa selfie
Lucia non si lamenta
Lucia non spettacolarizza la sua malattia
Ma Lucia è in terapia intensiva
E fino a ieri avrebbe potuto filmarsi
Pubblicizzarsi dicendo da quanto era sotto ossigeno
Raccontando le sue giornate da malata di covid di soli 32 anni
Mostrando la sua figlioletta di soli 3 anni
Singhiozzando ogni giorno per elemosinare
Un po' di pietà e compassione da like su facebook
Invece ha sempre pensato a stare meglio
Usando il cellulare solo per contattare le persone che ama
E salutarle per quei pochi istanti in cui riusciva a parlare senza fatica.
E questo nonostante la storia di Lucia sia intricata
Un incubo senza fine
Un matrimonio fallito alle spalle
Debiti contratti dall'ex marito
Caduti anche sulle sue spalle
Una bellissima bambina
Avuta per sua fortuna col nuovo compagno
Difficoltà economiche dovute anche al covid
Covid che ha fermato a casa sia lei che il suo uomo
Ed i soldi, già pochi in tempi normali,
Con questa situazione mancano totalmente.
Sono giorni intensi e di forte preoccupazione
Il suo compagno l'attende
Seduto notte e giorno
Costantemente
Su quella panchina scheggiata color verde marcio
Antistante l'ingresso del Pronto Soccorso.
La bimba l'ha lasciata alla madre di Lucia
E quando può
Si prende una piccola pausa per non crollare
E corre a vedere Nicole
Questo il nome della loro figlia.
Lei è Lucia
Era in terapia intensiva da oramai 5 giorni
Oggi l'ha abbandonata
Ha liberato il posto per il prossimo "fortunato"
Lei è Lucia
Debole ma cosciente
Felice perchè il peggio è passato
Lei è Lucia
La riconoscete facilmente
È quella che non si è fatta un selfie
Non ha speculato sul suo dolore
Nè fatto appelli sui giornali
Munita di casco ed altri accessori vari.
Lei è Lucia
Quella che dal vetro della sua stanza in isolamento
Saluta sorridente Nicole ed il suo compagno
Unici suoi pensieri in tutto questo tempo.
Lei è Lucia
Un esempio per tutti noi.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Lucia è un personaggio ideale. Non può esistere nella realtà. La gente ha tanti difetti e nessuno si salva. Certo, ci sono eccezioni, ma la perfezione di Lucia è solo un punto di arrivo. Una madonna terrena.
RispondiEliminaHa ragione Gus!
RispondiEliminaA parte gli scherzi, i tuoi versi mi fanno pensare che effettivamente l'ospedale sia stato "strumentalizzato" in questi mesi..
Fuori le telecamere dagli ospedali: non significa voler ignorare il dolore, ma rispettare il dolore.
Per carattere io non posterei mai mie foto mentre sono ricoverato in ospedale, io sono come la Lucia della poesia insomma.
RispondiEliminaPerò, visto che la malattia è una sfida difficile e servono motivazioni anche psicologiche per affrontarla, se c'è qualcuno che ha necessità di mostrare al mondo che sta affrontando quella sfida e vuole postare sui social le sue foto da ricoverato, non mi sento neppure di criticare.
Non mi piace l'esibizionismo spicciolo, ma in un caso simile posso anche scorgere un gesto che fornisce una parte di quella motivazione psicologica di cui dicevo sopra.
Complimenti per la tua poesia, versi intensi che toccano le corde della mia anima.
RispondiEliminaTi seguo spesso anche se non commento mai.
Oggi è il mio primo giorno, ho fatto un account e ho deciso di trovare il coraggio di farlo.
Non so se tornerò ancora, però il primo passo l'ho fatto.
Sei una bella persona , un anima pura in movimento.
Grazie per le parole che ci regali.
Scusami mi chiamo Eliana il commneto sopra è il mio
RispondiEliminaPER GUS esistono invece secondo me anche se sono poche.
RispondiEliminaPER RIKY la penso come te
RispondiEliminaPER ARIANO non so se è come dici tu o se invece chi ha questo vizio di esibizionismo lo ha sempre ed ovunque
RispondiEliminaPER UNKNOWN/ELIANA benvenuta in questa agorà onorato che tu mi segua. Spero che commenterai ancora. Commosso e profondamente toccato dalle tue parole
RispondiEliminaIo però se fossi in Lucia, ora che la disavventura è finita, un po' di pubblicità la farei: per far capire come stiamo davvero messi, visto che ci sono malati mentali che tirano calci alle ambulanze accusate di fare terrorismo...
RispondiEliminaMoz-
Ho letto la tua poesia con un nodo in gola, temendo che Lucia non ce la facesse.
RispondiEliminaPer fortuna non è andata così.
Anch'io sono contraria alla spettacolarizzazione del dolore, ma non giudico chi usa i social per sentirsi meno solo, anche e soprattutto in momenti devastanti come questo.
Tremavo sul principio della lettura ma nonostante le difficoltà il lieto fine è giunto. Adesso il mio pensiero va a tutti quelli che il lieto fine non lo avranno.
RispondiEliminaCiao fulvio
Ci sono sia le Lucia che i Lucio. Molti di piu di quel che si immagina. E non si conoscono le loro storie proprio perchè non vengono veicolate sui social. Hai fatto benissimo a puntare i riflettori sul loro modo di affrontare la vita e i dolori. Un abbraccio!
RispondiEliminaPER MOZ la verità ha due facce come quella che un paziente che non ha nulla muore per stessa ammissione dei medici di quella patologia e,nonostante stranamente lo trovino positivo, non del covid ma viene trattato come covid e così oltre ad edsersib0resi 2000 euro al giorn i parenti non li hanno potuto rivestire nonostante una autopsia che sembrava negare la positività
RispondiEliminaPER MOZ morto non per covid ec essersi presi 2000 euro...
RispondiEliminaPER FULVIO mi unisco al tuo pensiero
RispondiEliminaPER MARIELLA vero e credo sia importante dare loro voce.
RispondiEliminaPER CLAUDIA secondo me molti che postano per dire le loro paure è un conto ma molti fanno post per spettacolarizzazione.
RispondiEliminaUn esempio di semplicità e sobrietà che, in questi tempi in cui tanti tendono a mettersi in mostra, deve essere apprezzato dal più profondo. Son rimasto col cuore sospeso nel leggere questa storia e, alla fine, mi ha fatto piacere che sia finita bene . È una bella poesia che invita ad esser semplici, da coraggio e infonde quella speranza della quale tutti abbiamo bisogno.
RispondiEliminaIo credo che di Lucia, Mario, eccetera ce ne siano più di cosa sembra.
RispondiEliminaSono convinta, anche per esperienza personale, che in quel preciso momento hai paura di non farcela, di abbandonare coniuge e figli e genitori. Speri di rivedere loro, di riabbracciarli. Non credo ti venga in mente il selfie se non sei già una patita dei selfie.
Non è nemmeno a mio parere una sorta di vergogna a mostrarti. NOn ti viene in mente
La poesia è superba!
Che dire Daniele. E' un po' un pugno questa poesia.
RispondiEliminaSarà che avrei bisogno di leggerezza in questo periodo ma leggerla fino in fondo mi è costato un po'. Non volermene. Un abbraccio.
PER VOLTAIRE hai detto bene esempio di sobrietà a cui guardare con grande rispetto
RispondiEliminaPER PATRICIA concordo su ogni tua parola
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA ti capisco ma il momento storico è questo
RispondiEliminaUna società che vuole sempre apparire, anche nei momenti di dolore, ci vuole maggiore sobrietà.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE condivido
RispondiEliminaChe storia. Lucia ha anche una vita difficile da mandare avanti. Ma è forte e sa cosa è più importante. Questo conta, tutto il resto è nulla. Spero di essere come lei.
RispondiEliminaE spero che tutti, donne oppure uomini, siano come lei. Tutto qui.
Complimenti Daniele.
PER PIA sono sicuro che molti sono come lei solo hanno meno pubblicità. Grazie per le tue parole sui miei versi
RispondiEliminaCi sono infinite Lucie che ce la fanno. E tante, troppe, Lucie che invece no. Come infinite eutanasie che si consumano nel silenzio intimo tra medico e familiare, come infiniti malati che guariscono grazie ad un solo sorriso costante. Come infiniti bimbi che continuano a morire semplicemente di fame mentre noi andiamo complicatamente su Marte a raccogliere fango, come infiniti poeti che scorgono solo rugiade e tramonti, ed altri che gridano il loro strazio al mondo. Grazie per avere la forza ed il coraggio di essere uno di questi.
RispondiEliminaHai descritto con delicatezza qualcosa di forte e drammatico, come può essere l esperienza della terapia intensiva.
RispondiEliminaOrmai si tende a spettacolarizzare tutto, quando poi proprio la malattia è qualcosa di estremamente privato.
Un caro saluto Daniele :)
PER FRANCO: Grazie per questo tuo commento davvero toccante, poesia pura che non può non arrivare al cuore.
RispondiEliminaE grazie anche per le tue parole su di me e sulle mie poesie, sono sinceramente commosso
PER ANGELA: concordo con te, oggi sembra che anche un dolore o un dramma interiore se non spettacolarizzato ed esteriorizzato non sia tale. Ed invece forse è proprio il contrario.
RispondiEliminaCaro Daniele, quando ho iniziato a leggere i tuoi versi , temevo il finale.. perchè , nei giorni scorsi avevo letto qualche cosa su una giovane mamma che, invece, non ce l'aveva fatta. Invece la tua è una storia con un finale positivo, una storia molto realistica e toccante, come solo tu sai scrivere. Lucia è una donna che usa il suo cellulare per parlare con i suoi cari, non pensa neanche a farsi pubblicità con selfie, dal reparto covid , questo lo apprezzo molto perchè ho sempre pensato che tutti noi abbiamo una parte personale, che deve restare intima e privata. Lucia, con la sua storia, è un esempio di donna !! Un caro saluto.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: Ti condivido in toto.
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