Anche in questo caso, come capirete già leggendo la poesia se conoscete il fatto, prendo ispirazione da una storia vera che avevo letto e che ho ritrovato trattata più in profondità, sul blog di Mariella al cui post vi rinvio per maggiori dettagli. Non poteva non colpirmi e lasciarmi insensibile ed allora ho scritto questi versi che posto qui oggi. Ringrazio poi ancora Mariella (grazieee!) che sabato scorso mi ha commosso ed onorato postando questa stessa poesia sul suo blog
mercoledì 25 novembre 2020
L'Angolo del Rockpoeta®: " L' Abbraccio Rimandato"
L'ABBRACCIO RIMANDATO
Arrivo in ospedale
Covid19 ovviamente
Sono il prototipo perfetto della vittima
I miei anni li ho e sono molti, 90
Peggioro
Sono assistito in modo impeccabile
Ma peggioro e mi mettono un casco in testa
Non proprio come quello da motociclista che avevo da giovane
Però fatico a respirare
E questo casco mi regala ossigeno
Una cosa non ti manca in queste situazioni
Il poter pensare
Ed allora mi rendo conto che ho avuto una vita intensa
Lunga e piena
E che posso anche suggellarla con la parola fine
Qui tra queste bianche mura di questa stanza asettica.
Lui è giovane
Capace
E dall'animo buono
Lo fermo
"Lasciami perdere, ho già fatto il mio percorso
Dedicati a chi ha il diritto di fare il proprio
Ed ha più anni davanti a sè"
Lui mi guarda
Con gli occhi di un figlio che sta guardando suo padre
Scuote semplicemente il capo in segno di dolce dissenso.
Questo suo dolce "accanimento"
Porta i suoi frutti
Sto meglio, mi sto riprendendo
Gli devo la vita
I nostri sguardi si catturano reciprocamente
Un segno d'intesa
"Grazie Dottore"
"Grazie a lei, non sa quanto le dobbiamo noi in realtà"
Mi sento incredibilmente rispondere
E due sorrisi sostituiscono purtroppo
Quell'abbraccio che avremmo voluto scambiarci
Poco male
L'abbiamo solo ritardato, posticipato
Ho intenzione di vivere ancora a lungo
E sicuramente a sufficienza
Per veder finire questa maledizione planetaria
Ed assaporare quel momento in cui ci incontreremo di nuovo
Per quest'abbraccio lasciato in sospeso
Per un abbraccio infinito di affetto e riconoscenza
Ho 90 anni
Quasi 91
Ed ho ancora più voglia di vivere adesso
Di quanta già mi animasse il cuore
Prima di arrivare qui.
Si allontana
Prosegue lungo la corsia
Continua il giro dei malati
Un ultimo sorriso commosso
In attesa di quell'abbraccio
Solo rimandato.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Una grande e speciale poesia.
RispondiEliminaChe dire oltre quello che ho già scritto da Mari.
Solo: vedrai che presto ci riabbracceremo serenamente tutti.
Ciao Daniele.
PER PIA lo spero
RispondiEliminaMio figlio lavora nel Veneto, Padova precisamente. Viaggia di continuo per l'Italia. Giovedì torna a Pescara a viene a trovarmi: "Metti la mascherina FFP2, come quella mia, stai a distanza. Ci guardiamo negli occhi. L'amore supera questi impedimenti.
RispondiEliminaCaro Daniele, la tua poesia ha riaperto la mia ferita.
PER GUS preferivi l'abbraccio senza mascherina ugualmente o sei solo dispiaciuto che si verifichino momenti assurdi ma oggigiorno ragionevoli come quello da te descritto?
RispondiEliminaDaniele, l'abbraccio tra padre e figlio è qualcosa che è nel cuore dell'essere umano. Ora non si può fare per il rischio contagio. Covid 19 è fortemente aggressivo.
RispondiEliminaNon c'è niente di assurdo o irragionevole, ma resta il dolore forte.
PER GUS comprendo il tuo dolore va detto che tuo figlio viaggiando così tanto ha fatto bene a comportarsi così
RispondiEliminaMio figlio tiene alla salute del padre. Una settimana prima si era incontrato con un responsabile di un centro commerciali e il giorno dopo riceve una telefonata dal dirigente del Centro. Viene informato che dopo un paio di giorni dal suo colloquio si era sentito poco bene, febbre alta e dolori muscolari. Ora stava aspettando il risultato del tampone Covid. Fortunatamente si trattava solo di una faringite.
RispondiEliminaPER GUS oramai si ha paura al minimo sintomo possibile.
RispondiEliminaUn uomo anziano ha lo stesso diritto di esser curato bene rispetto ad uno più giovane. E' una bella poesia che, insieme al resto, mi fa pensare anche a questo.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA concordo sulla tua riflessione
RispondiEliminaHa ragione Sara nel dire che gli anziani hanno gli stessi diritti di essere curati rispetto ai giovani, ma io leggo nelle parole del protagonista un profondo atto di generosità e di responsabilità.
RispondiEliminaBravo!
Spero sempre, però, in un Paese che sappia e possa curare TUTTI.
PER CLAUDIA: è una speranza che dovrebbe essere un diritto acquisito. Purtroppo in questa realtà sembra che qualunque diritto possa vacillare e questo non è concepibile né tanto meno accettabile.
RispondiEliminaBelle parole per una storia simbolica, che insegna molto.
RispondiEliminaUguaglianza e zero cinismo medico italiano.
Moz-
PER MOZ: le parole sono state molto aiutate dall'emozione del fatto di cui raccontano.
RispondiEliminaAccidenti, Daniele... mi hai fatto commuovere. Mi piace che affianchi liriche di denuncia a versi che inneggiano alla vita, alla dolcezza e alla tenerezza. Grazie.
RispondiEliminaPER MARIA: ringrazio io te per le parole sempre significative e toccanti che hai sui miei versi.
RispondiEliminaAvevo già letto , da Mariella, la tua bellissima poesia che si ispira ad un fatto reale . Mi ha commosso il fatto accaduto e mi hai commosso tu, che lo hai riproposto in veste poetica. Così dovrebbero sempre andare le cose, gli anziani hanno gli stessi diritti dei giovani ad essere curati. Però miha commosso questo nonnino che vuole lasciare il suo posto a chi è più giovane e il medico che lo cura come se fossesuo padre!!! Saluti cari.
RispondiEliminaPER MIRTILLO: infatti è stata una notizia che non poteva non toccarmi e quindi è nata questa lirica. Grazie per le tue parole sempre molto belle e toccanti sui miei versi.
RispondiEliminaUn bel "cross posting" anche oggi, no?
RispondiEliminaGrazie di cuore per le tue parole che hanno hanno arricchito il mio post e la bellissima storia di Vincenzo Bello e il suo paziente.
PER MARIELLA: non potevo non ringraziarti come si deve per quel tuo post sabato scorso!
RispondiEliminaSono quelle notizie che vorremmo sempre leggere e che dovrebbero essere la regola, non l'eccezione. E di conseguenza lo sarebbero le tue poesie, invece di dover sempre puntare il dito sulle - purtroppo troppe - cose che non vanno bene...
RispondiEliminaPER ARIANO:hai ragione credo sia proprio così.
RispondiEliminaMio padre è mancato a novant'anni. Anche lui aveva un'insufficienza respiratoria gravissima, non dovuta al Covid ma alla sua bronco pneumopatia ostruttiva. Solo un trapianto di polmone avrebbe potuto salvarlo, ma non a quell'età. Mi disse che non aveva paura di morire, ma solo di soffrire. Per fortuna se ne andò nel sonno. Nel leggere la storia di questo nonnino e la tua bellissima poesia ho rivisto mio padre in lui e sono stata molto felice. Anche mio padre avrebbe reagito così se si fosse trovato nella stessa situazione. Spero veramente che questo nonnino possa ancora vivere molto, molto a lungo e sono sicura che quel dottore sarà stato ancora più felice di lui per essere riuscito a salvarlo. Ci sarà quell'abbraccio, prima o poi, perché emozioni così non si dimenticano.
RispondiEliminaPER KATHERINE parole molto intense le tue con un collegamento tra la storia di tuo padre e questa della poesia che mi ha molto toccato.
RispondiEliminaUn abbraccio a Katerine, forte forte💛
RispondiEliminaSperiamo bene per il futuro.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER MARIELLA mi unisco
RispondiEliminaPER CAVALIERE incrocio le dita
RispondiEliminaPER VALERIA ti ringrazio ho solo seguito le mie emozioni
RispondiEliminaSei speciale nel trasmetterci le tue emozioni, diventano telepatiche, oggi più che mai.
RispondiEliminaCri
PER CRISTIANA grazie le tue parole mi arrivano dritte al cuore
RispondiEliminaChe storia (vera) dolce, di quelle che fanno bene al cuore, e i tuoi versi mi hanno commosso, Daniele...
RispondiEliminaPER ANGELA grazie di cuore
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