AMAZZONIA
Disboscamento
incessante
Rapido
Costante
Impietoso
Cimitero naturale
Nasce sulle spoglie
degli alberi tagliati
Sui rami abbandonati
dei tronchi rapiti
Nasce sui resti di aree
una volta coperte dalla vegetazione
Inaccessibili al sole
Ed ora spianate
irrimediabilmente
Da ruspe incuranti del
dolore e della devastazione
Che alberi e animali
subiscono.
E poi ci sono loro
Gli abitanti
dell'Amazzonia
Tribù situate
all'interno di questa foresta ferita
Per proteggersi
dall'incedere del progresso
Nascoste per conservare
le loro tradizioni,
E che ora
Vengono sfrattate dai
loro luoghi
Dalle loro vite
Dalle loro tradizioni.
Ma il legno serve
E le ruspe avanzano
Tranciano piante
secolari
Cancellano l'habitat di
molti animali;
Si tratta in sostanza
Di un genocidio
ambientale.
Amazzonia annientata
E come napalm
Le ruspe non ascoltano
il grido d'aiuto della terra
Ed imperterrite
proseguono lo loro opera
E quella che un tempo
era un foresta viva e rigogliosa
Oggi è solo un triste
cimitero a cielo aperto
Senza neanche bare con
un nome
Ma raffazzonate fosse
comuni
Dove addormentarti per
sempre in pace
Quella pace che in vita
ruspe avide e fameliche
Ti hanno negato,
Dove andare a morire
Che tu sia pianta
Animale o uomo
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Chi studia l’Amazzonia sa che stiamo drammaticamente raggiungendo un punto di non ritorno, anche detto tipping point – che gli scienziati indicano intorno al 25% di ecosistema distrutto - oltre il quale le foreste, non più in grado di svolgere le loro funzioni ecologiche, collassano, lasciando dietro di sé siccità, erosione e aride savane.
RispondiEliminaNella tua dolorosa poesia c'è una chiara metafora sulla fine del mondo.
Il polmone del mondo sta collassando!
RispondiEliminaGrazie a te che con questi tuoi versi fai risvegliare le coscienze.
Quelle coscienze troppo sopite e sorde all’urlo di agonia della natura che sta morendo e disperata grida aiuto.
Complimenti per i versi che stavolta son andati oltre ..sei riuscito a dare
voce all’ecosistema.
Ciao
PER GUS come sempre le tue parole nobilitano e rafforzano i miei versi analizzando con un profondo afflato lucidamente emotivo le tematiche di cui tratto.
RispondiEliminaPER MAX dare voce all'ecosistema è quello che ognuno di noi deve fare per evitare anche la nostra estinzione. Grazie per avete sempre parole bellissime e importanti per i miei versi.
RispondiEliminaQuello della deforestazione è un problema gravissimo che coinvolge l'Amazzonia e non solo.
RispondiEliminaLa vera tragedia è, però, che l'uomo se ne infischia e continua nella sua opera di distruzione.
Che disfatta per l'umanità!
PER CLAUDIA la cosa assurda è che continua in quest'opera di distruzione non capendo o non volendo capire che così annienta anche se stesso
RispondiEliminaE purtroppo non è nemmeno per il legno, ma per costruire altre cose, allevamenti, schifezze varie... stiamo distruggendo davvero tutto.
RispondiEliminaMoz-
PER MOZ: è un disastro ambientale di proporzioni immani
RispondiEliminaPER VALERIA: infatti, questo comportamento dell'uomo provocherà la sua estinzione se non verrà fermato.
RispondiEliminaQualcuno, magari l'ONU, dovrebbe intervenire contro quella bestia di Bolsonaro, "La foresta è stata dichiarata Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO nel 2000, e inserita al primo posto delle Nuove sette meraviglie del mondo".
RispondiEliminaAllora non contano niente questi patrimoni inestimabili se non li si può proteggere, infatti nessuno può intervenire legalmente e Bolsonaro può fare ciò che vuole, anche peggiorare l'aria che si respira, e non solo al Brasile
Cri
Povera Amazzonia cosa gli hanno fatto e cosa gli stanno facendo :(
RispondiEliminaPoveri noi tutti, tra non molto.
PER CRISTIANA su quello che penso di Bolsonaro non aggiungo altro, condivido in pieno le tue parole. Purtroppo è vergognoso che un patrimonio dell'UNESCO non possa essere protetto dal mondo intero invece che lasciarlo alla gestione folle di Bolsonaro in questo caso
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA vero l'hanno massacrata
RispondiEliminaPER LUIZ: verrò a curiosare anche se non conosco la tua lingua.
RispondiEliminaBom dia Daniele eu falo português usei o tradutor do Google para conversarmos. Gostaria que você seguisse o meu blogue.
RispondiEliminaGià di danni ne erano stati fatti molti ma adesso con Bolsonaro sta arrivando il colpo di grazia sia per le persone che ci vivono che per l'ecosistema in sè, che è o era sicuramente uno dei bacini più importanti per tutta la terra.
RispondiEliminaRicordo un film bellissimo di John Boorman, "La foresta di smeraldo", in cui raccontava proprio la vita delle tribù amazzoniche tramite gli occhi di un ingegnere il cui figlio era stato rapito da una tribù (di fatto però era diventato uno di loro, un loro pari). In quel film l'uomo civilizzato alla fine fa in modo che il progresso non distrugga il microcosmo di quelle tribù. Nel mondo reale purtroppo non sta andando così...
RispondiEliminaBuongiorno, grazie per l'attenzione e l'affetto. Sfortunatamente, abbiamo un presidente che non apprezza molto l'ambiente. Il Brasile non è solo l'Amazzonia a rischio, ma anche il Cerrado, il Pantanal e la Foresta Atlantica.
RispondiEliminaSo anche che non tutti gli agricoltori brasiliani contribuiscono alla deforestazione dell'Amazzonia legale, abbiamo la foresta amazzonica ben conservata, il problema più grande e l'ambiente dell'Amazzonia legale che soffre di bestiame e agroalimentare. Fortunatamente San Paolo e Rio de Janeiro conservano un po 'del loro ambiente perché abbiamo molti parchi nazionali e statali. Sappi che hai vinto un grande amico brasiliano e, se lo desideri, possiamo chattare tramite WhatsApp. Ci scusiamo per il mio italiano perché utilizzo il traduttore di Google.
PER LUIS bom dia e benvenuto in questa agorà in questa piazza virtuale libera. Prendo nota del fatto che ci sono anche altri luoghi in difficoltà nel tuo bellissimo Brasile. Al contempo sono lieto di sapere che ci sono anche in città grandi come quelle da te citate con importanti polmoni verdi. Non ho WhatsApp ma seguirò il tuo blog.
RispondiEliminaPER MARCAVAL infatti il problema è Bolsonaro che ha aumentato la deforestazione dell'Amazzonia.
RispondiEliminaPER ARIANO purtroppo la realtà non segue quasi mai il finale dei film.
RispondiEliminaMi è piaciuto molto l'intervento di Luiz, e sono d'accordo con lui.
RispondiEliminaMa restando sui disastro amazzonico, gli interessi economici vincono su tutto. Dalle Americhe, all'Africa, all'Asia alla povera vecchia e cara Europa sempre più debole.
PER MARIELLA vero ma nel caso di specie siamo oltre ogni follia
RispondiEliminaChe bello ricevere un apprezzamento direttamente da un amico brasiliano ^_^
RispondiEliminaBravo Daniele!
PER IRENE sono anch'io onorato dalla sua presenza
RispondiEliminaSenza il rispetto verso la natura, non c'è futuro.
RispondiEliminaSereno giorno.
Quello dell'Amazzonia è veramente un problema molto più grande di qualsiasi altro. Il commento di Luiz Gomes è un grande aiuto a capire ancora di più. Posso solo dire che il polmone verde del nostro mondo meriterebbe una difesa oserei dire mondiale. Ho letto che ci sono governatori regionali che si sono rifiutati di attuare alcuni ordini presidenziali al riguardo, ma anche sulla posizione incosciente sul corona virus...leggo che una parte dell'esercito è in tensione. Hannah Arendt sosteneva che tutte le dittature portano al suo interno il seme dell'autodistruzione (o qualcosa del genere). Spero che sia il presidente stesso ad autodistruggersi...
RispondiEliminaun salutone
PER CAVALIERE vero e proprio per questo motivo che di futuro ne vedo molte poco
RispondiEliminaPER ACCADEBIS speranza condivisa, spero solo che nell'autodistruggersi non trascini con sé anche la foresta amazzonica.
RispondiEliminanon c'è alcun rispetto nè per gli esseri umani nè per l'ambiente, e non si capisce che questo ci si ritorce contro, presto o tardi.
RispondiEliminaPER ANGELA giustissimo.
RispondiEliminaCome sempre l'uomo crea 10 e distrugge 1000. Continua a non volersi rendere conto di quanto poco contiamo sulla terra. E lei si vendicherà
RispondiEliminaPER PATRICIA: non vuole rendersene conto perché sfruttarla è per liii molto meglio ma la terra, hai ragione, si vendicherà solo che lo farà più avanti e quindi chi vive il presente non avverte questa esigenza perché non lo riguarda.
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