REMINISCENZE
Aria
Ricordo respiravo aria
Naso e bocca liberi da costrizioni
Simili al morso che imprigiona il cavallo
Naso e bocca erano scoperti
Non ancora minacciati dall'invisibile nemico mortale.
Aria
Ricordo respiravo aria e rumore
Calpestio di piedi e code di auto in fila
Per posteggiare nel silos sotterraneo.
E si sentivano le voci
Sì le voci
Si sentivano le voci
Come leggere brezze di vento
Che passavano una dopo l'altra
Accarezzandoti l'orecchio
Mentre corpi sorridenti
Sfioravano le tue braccia
A causa della piacevole calca del sabato pomeriggio
Per colpa di un flusso di gente sorridente
E spensierato.
Libero
Ero libero
Libero di muovermi come preferivo
Libero di viaggiare e conoscere la vita
Senza distanziamento fisico
Senza stuzzicadenti di stoffa a penetrarti naso e bocca
Intimità
C'era più intimità in pubblico
Le labbra si sfioravano felici
Ed al ristorante
Niente divisori da sala conversazioni di un penitenziario
Ti senti un carcerato
E poggi la mano sul divisorio
Mentre lei fa lo stesso
E gli sguardi si baciano
Incapaci di accettare ancora
Questa vita da preda
Su questo pianeta dove non siamo più l'anello dominante della catena
Sempre che lo si sia mai stati veramente.
Frenetico
Ero più frenetico
Ma anche oggi lo siamo
Solo lo siamo a giorni alterni
Quelli pari vanno in posta i cognomi dalla A alla L
Quelli dispari i restanti.
Aria
Me lo ricordo
Respiravo aria
Forse inquinata
Aria di città
Aria di mare e di campagna
Aria maleodorante
Aria sorridente
Sì me lo ricordo bene
Respiravo aria
Con naso e bocca liberi e felici
Senza coprirmi con un burka di materiale speciale
Le vie respiratorie
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Dovremo pazientare ancora per qualche mese purtroppo...
RispondiEliminaPER ARIANO lo spero
RispondiEliminaQuesta poesia è un incanto.
RispondiEliminaUn volo nel cielo con il turbo dei ricordi.
PER GUS grazie sono commosso dal tuo commento
RispondiEliminaVersi bellissimi che trasudano amore e speranza, non solo senso di ingiustizia.
RispondiEliminaTorneremo a respirare aria e a baciarci con le labbra anziché con gli occhi.
La normalità si sta solo facendo attendere un po' più del previsto, ma verrà.
Torneremo a respire e sentirci liberi.
RispondiEliminaPenso ci vorrà ancora qualche tempo, con in mezzo un'estate strana.
Ma torneremo, e l'aria sarà comunque più pulita :)
Moz-
PER VALERIA magari meno di quelli che pensi
RispondiEliminaPER CLAUDIA lo spero ed in effetti li penso anch'io. Grazie per le tue toccanti e delicate parole sui miei versi
RispondiEliminaPER MOZ Lo credo anch'io anche se il timore che accada il peggio a volte mi sfiora
RispondiEliminaCondivido il fastidio/malessere (è una sensazione intermedia...) nel dover indossare la mascherina per ogni uscita oramai da due mesi. Quante volte ho atteso la valida necessità di uscire per poi spegnere quella piccola euforia di libertà nel ricordarmi (perché non riesco a non essere metodico anche per le cose che mi fanno male) che devo mettere la mascherina.
RispondiEliminaPer me, che sono abituato a camminare a passo svelto, uscire significa respirare con un ritmo sostenuto. Per me, che devo portare gli occhiali, respirare a un ritmo sostenuto significa uscire ma vedere la nebbia prodotta dal mio fiato sulle lenti.
Cosa mi fa resistere dallo strapparmi via la mascherina maledicendo i mercanti cinesi di animali da tavola, è il fatto che molti medici e infermieri hanno vissuto a stretto contatto col virus senza poter indossare una mascherina, e alcuni di loro sono morti nello svolgimento del loro lavoro; è il fatto che molti animali trascorrono la loro breve vita segregati in cattività, oggetti da ingrassare per produrre carne, insaccati, uova, senza vedere mai il sole, senza respirare mai all'aria aperta, senza calpestare mai un prato, riempiti di antibiotici per massimizzare la produzione (antibiotici che poi "vi" ritrovate nel piatto), nutriti con derivati della soia che è tra le cause della deforestazione.
La porto questa mascherina, e mi predispongo a portarla per vari periodi futuri della mia vita, perché tutto questo lo abbiamo causato noi umani, non importa se in un laboratorio (cosa in cui non credo) o in un mercato di animali vivi: se lasciassimo in pace gli animali una volta per tutte, se le piccole e grandi aziende che vivono dello sfruttamento di animali (dagli allevamenti agli zoo, dai circhi ai laboratori farmaceutici) chiudessero, ogni specie resterebbe coi propri coronavirus senza contagiarne altre. Ma fintanto che avremo teste di caXXo al potere, virologi e immunologi laureatisi su Facebook e Instagram, abituiamoci a fare scorte di mascherine come facciamo le ricariche al telefonino.
innanzitutto onorato per il tuo commento così particolareggiato. Io con la mia poesia voglio solo ricordare la nostalgia della vita passata. Io credo che non siamo lontano dall'abbattere il virus. Io metto sempre mascherina e guanti ed è la libertà soffocata ad avermi reso più insofferente
RispondiEliminaTornerà l'aria senza mascherina e la libertà che abbiamo perso.
RispondiEliminaTornerà. E apprezzeremo di più!<3 :*
Torneremo a respirare aria di libertà.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER IRENE voglio crederlo
RispondiEliminaPER CAVALIERE Speriamo...
RispondiEliminaNon essere nostalgico Daniele. Però ti comprendo e tanto.
RispondiEliminaPensa che ho sempre trovato insopportabile indossare i guanti. Anche in inverno e con la neve li evito.
Ora bisogna fare questo sacrificio. Mascherina e guanti li indosserò sempre, fino alla fine della pericolosità ed anche dopo. Devo farlo per me e per gli altri. Desidero ardentemente combattere questo male e vincere. Ce la faremo. Bacio. Ciao.
PER PIA speriamo perché per non subire un crollo economico senza ritorno e la fine del rispetto delle nostre libertà questa emergenza deve avere i mesi contati
RispondiEliminaIl cammino è ancora lungo. Ed io che faccio fatica a sopportare qualunque tipo di coercizione, mi attengo alle regole, perché mi stanno salvando la vita.
RispondiEliminaLa tua poesia mi ha regalato tanta malinconia.
Buona serata.
Certo abbiamo bisogno tutti di aria ... magari meno inquinata!! :-)
RispondiEliminaPER MARIELLA è la malinconia che pervade anche me
RispondiEliminaPER MARCAVAL a me intanto basterebbe respirarla come prima
RispondiEliminaAnche me basterebbe respirarla come prima aggiungo pure inquinata.
RispondiEliminaTempo fa leggevo una considerazione di un blogger che scriveva che il pianeta è tornato a respirare è meno inquinato , positivo effetto della Pandemia ma di contro ne ha sofferto l'economia creando nuova povertà.
E quindi dopo un discorso molto più complesso di quello che ho sintetizzato io si chiedeva se alla fine siamo contenti di questa situazione?
Risposi molto beatamente che preferire morire in un mondo inquinato ma con la pancia piena.
Comunque complimenti per la tua poesia così intrisa di malinconica speranza , la stessa che sento io adesso che hanno aperto i bar e mi tocca far colazione sopra il còfano della macchina -:)
Ah il blogger mi rispose che son gaudente.
Ciao
PER MAX allora siamo in due ad essere gaudenti ma io credo invece che siamo umani e ho trovato anch'io su fb gente che fa quesiti ragionamenti che per essere educato mi limiterò a dire che trovo assurdo. Abbiamo la stessa malinconia che spero vi pasci presto.
RispondiEliminaE' sfiancante doverla indossare. Io a lavoro metto anche i guanti, detesto anch'essi.
RispondiEliminaSopportiamo e speriamo di lasciarci il prima possibile questa brutta storia alle spalle.
PER LA DAMA BIANCA Speriamo davvero che questo incubo finisca presto
RispondiEliminaQuello che fa male, in questo periodo, è pensare a quelle persone che son state direttamente colpite dalla malattia. A quelli che son morti o hanno perso i loro cari. La nostra libertà tornerà di sicuro e speriamo passi anche la paura di ammalarci. Un caro saluto a te.
RispondiEliminaPER VOLTAIRE prendo le tue parole come un potente auspicio
RispondiEliminaRicordi di un tempo non troppo lontano ma lontanissimo.
RispondiEliminaRicordi pieni di nostalgia e rabbia.
Respiravamo la vita, DAniele. La vita in tutta la sua pienezza, bellezze e brutture comprese.
Torneremo a farlo ma chissà quando.
Strepitosi i tuoi versi. Volano leggeri come farfalle ma hanno il peso del piombo
PER PATRICIA grazie so o davvero colpito dal tuo commento e spero che presto tutti noi si torni a respirare la vita come prima
RispondiElimina