"HEAVEN"
Eccomi
Sono dentro
Il mio pianeta virtuale
Si chiama "Heaven"
Un nome poco originale forse
Ma sicuramente efficace
Per dscrivere la bellezza di questo luogo
E la gioia che pervade chi vi vive.
Auto volanti
Soldi per tutti
Donne bellissime
Verde ed energia pulita
Oguno di noi può crearsi un avatar
Che può cambiare quando vuole
Oguno di noi può darsi un'immagine cool
Quella che preferisce
Io ed il mio visore viviamo in simbiosi
Qui è la mia vita
Questo è il mio mondo
La tv in questa landa desolata chiamata Terra
Ci comunica che possiamo tornare a muoverci
Ad uscire da casa.
È un privilegio che vi lascio tranquillamente
E di cui faccio volentieri a meno
Io non sono mai stato recluso
Io ho sempre vissuto in piena sintonia con la vita
Qui su Heaven.
Vado a dormire
E domani sarà un nuovo giorno da sogno
Sul mio pianeta virtuale.
Mattina è giunta
Marco accende il computer
Ma la connessione è assente
Perchè anche un paradiso come Heaven
Dipende dalla connessione e dall'energia del Pianeta Terra.
Marco non lo sopporta
Entra in crisi
Il suo respiro è sempre più rarefatto
Vede la sua vita dissolversi per sempre
Non ha la lucidità e la pazienza di attendere che torni
Non riesce a comprendere come
La vita reale pur con tutte le sue contraddizioni
Sia comunque un'esperienza unica
Insostituibile e non paragonabile
Ad una finzione virtuale.
Marco
16 anni
Ormai è schiavo di quel suo mondo.
Si accascia a terra
Il suo cuore cede
Il suo dolore lo uccide
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Praticamente non abbiamo speranza. Il virtuale è solo un gioco.
RispondiEliminaDel resto il problema Terra è ritornare all'onestà.
Verso l'ambiente.
Verso gli altri.
Ripristinare la classifica dei meriti in politica, economia, professioni.
Certo le pandemie non siamo stati noi ad inventarle, ovvero non l'abbiamo fatto da soli, ma sarebbe tempo che a capo del governo ci sia il politico migliore, che il primario dell'Ospedale sia quello più bravo. Che il ministro dell'istruzione pubblica non sia una donna con l'imbuto, che in un concorso pubblico con tremila candidati sia arrivata nel gruppetto degli ultimi dieci.
Allora le cose cambiano perché il cittadino sa che restare a casa serve e mettere la mascherina quando esce evita che possa ammalarsi.
PER GUS hai ragione la nostra società è profondamente malata e meriterebbe politici e professionisti nei vari campi do assoluto primo piano ma il virtuale è solo una fuga che peraltro è sempre destinata a fallire
RispondiEliminaA certi livelli di dipendenza si tratta di casi clinici. Però è indubbiamente vero che ci sono alcune persone talmente ossessionate da videogiochi e mondi virtuali che finiscono col perdere l'abitudine alla vita concreta.
RispondiEliminaPER ARIANO infatti è proprio così ed è spesso una vera e propria malattia
RispondiEliminaPurtroppo sbagliatissimo il rifugio nel virtuale, se diventa patologico...
RispondiEliminaVero che può essere una vita parallela, ma non è quella reale.
Moz-
PER MOZ concordo l'una non deve soffocare l'altra
RispondiEliminaUn'altra gabbia che i giovani si sono costruiti per respingere la realtà e mettersi al riparo assieme alla loro fragilità. Ed io mi chiedo di chi sia la colpa.
RispondiEliminaBuona serata.
PER MARIELLA: in parte è loro ma anche noi adulti abbiamo la nostra quota di responsabilità al riguardo.
RispondiEliminaMagari il problema riguardasse solo i giovani.
RispondiEliminaMagari...
Comunque la tua poesia calza a pennello col post che pubblicherò domani.
Buona serata.
Interessante l'argomento che hai toccato. Qui parli di chi si è creato un mondo virtuale, ma poi c'è chi si butta nell'alcool, nelle droghe, negli psicofarmaci ... tutti modi di sfuggire una società sempre più invivibile. Si può discutere ore su chi ha le colpe ma non mi interessa, l'importante sarebbe trovare delle nuove strade per cambiarla questa società e renderla più vivibile.
RispondiEliminaPER CLAUDIA verro a leggerti con curiosità
RispondiEliminaPER MARCAVAL vero esistono anche queste fughe dalla realtà una realtà che dovremmo tutti rendere più vivibile
RispondiEliminaIl virtuale, non deve mai sostituire, la classica vita sociale.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE condivido il tuo pensiero
RispondiEliminaPER FILIPPO benvenuto di cuore in questa agorà. Concordo in parte con te nel senso che un mondo virtuale non può e non deve essere il proprio Paradiso a discapito della vita reale ma so che prima della Terra non esisteva il Paradiso terrestre.
RispondiEliminaNiente può sostituire la vita reale. Il parlarsi a tu per tu. Il guardarsi negli occhi. Nemmeno il litigare.
RispondiEliminaTu sei un grande a mettere il dito in ogni piaga. Sai renderla chiara e veramente dolorosa. Così come è in realtà
PER PATRICIA esatto niente può sostituire la vita reale. Grazie hai sempre parole importanti per i miei versi
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