mercoledì 11 dicembre 2019

L'Angolo del Rockpoeta® : "Fino A Quando?"

FINO A QUANDO?

Solitudine silenziosa
Aggredisce tranquillità interiore
Lui sa che questa volta non arriva a fine mese
Che lo ammazzeranno prima
Lui sa che la situazione è seria

E tu
Testimone di giustizia
Che con il tuo contributo
Hai fatto condannare decine di mafiosi
Ti trovi 
Senza più la scorta
Da un giorno all'altro
Senza motivo.

D'altronde, che vuoi,
Non sei un politico
Nè uno scrittore famoso
Quindi di te lo Stato si può dimenticare
E ti può ignorare.

Ed inizi a chiederti 
Perchè l'hai fatto
Che senso ha se poi lo Stato 
Sembra parteggiare più per i mafiosi
Che per i buoni

Ma è solo un attimo
Poi
Nonostante la paura ti salga in gola
Fino a soffocarti
Non rinneghi quello che hai fatto
Anzi, sai che lo rifaresti ancora
Ed ancora
Ed ancora se fosse necessario.

Ti fai sentire
Alzi la voce
E ti ridanno la scorta

Non è la prima volta che succede
Non è la prima volta che ti fanno uno scherzo simile
Solo che
Adesso che è passata la paura
Tra il preoccupato e lo sconsolato.
Ti domandi... "Fino a quando?"

DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®

35 commenti:

  1. La situazione è simile a quella che mi era venuta in mente in merito alla poesia sulla denuncia di violenze, soprusi e anche mafie da parte delle donne. Sembra che uno debba difendersi non solo dal male conclamato, ma anche da chi dovrebbe rappresentare la giustizia. Uno si sente quasi braccato.

    RispondiElimina
  2. PER GUFO A MOLLA: vero, qui in questo caso la drammaticità di questo comportamento come minimo assurdo e misterioso dello Stato è ancora più evidente, Comportamento che colpisce molti testimoni di giustizia che non siano noti e famosi.

    RispondiElimina
  3. In effetti, a sentire sempre più storie del genere, è come se ti invitassero tra le righe a non denunciare.
    Oh, a questo punto meglio farsi giustizia da sé :)

    Moz-

    RispondiElimina
  4. PER MOZ: beh d'altronde la connivenza dello Stato con la criminalità organizzata è dimostrata, certo speri che a certi livelli non ci sia, che ci sia prevalente il desiderio di lotta a questo cancro che attanaglia il nostro Paese ma con certi comportamenti il sospetto che sia il contrario è concreto. Farsi giustizia da soli non è mai la soluzione.

    RispondiElimina
  5. Caro Daniele io non credo che lo Stato parteggi per i mafiosi, credo solo che il problema sia sempre il solito. Soldi che non ci sono per tutti. Si chissà come mai i soldi per le più infime ingiustizie e scemate li trovano sempre e mancano poi per le cose più giuste ed importanti, Ma questo è solo il risultato ed il riflesso di uno Stato che è composto da parlamenteri e da gente di potere che pensa solo a rubare soldi per se stesso ad aiutare amici e parenti a trovare lavoro etc,, invece che fare il suo lavoro e preoccuparsi del popolo italiano e dei suoi problemi. Problemi che onestamente non sempre sono facilmente risolvibili. In ogni caso è triste constatare come in molti casi il nemico appaia al cittadino come lo Stato stesso.

    RispondiElimina
  6. PER ARWEN ELFA: io non so se davvero non parteggia per la mafia e cmq anche se non parteggia è evidente, ed i casi Falcone e Borsellino lo dimostrano, che parti anche importanti dello Stato sono marce, infatti Falcone e Borsellino furono lasciati soli e cmq i soldi ci sono perché quei membri della scorta sono pagati sempre e cmq che facciano la scorta a Tizio, a Caia o siano fermi e senza incarico. Concordo tristemente sulla tua chiosa ossia è triste vedere come il nemico al cittadino appaia essere lo Stato che dovrebbe proteggerlo e, aggiungerei, viceversa come pare che lo Stato veda nel cittadino onesto un suo nemico...

    RispondiElimina
  7. Lo Stato è assente. Chi combatte contro Cosa Nostra viene ammazzato. Per questo penso che i magistrati facciano finta di non vedere.

    RispondiElimina
  8. PER GUS: in primis benvenuto in questa agorà. Hai ragione sul fatto che lo Stato sia assente ma se delle persone decidono di fare i giudici ed i PM, ossia di fatto intraprendono quelli che possiamo definire due "lavori - missione", devono andare oltre i loro concreti timori. Diverso e più grave è, a mio modesto parere, il comportamento dello Stato che abbiamo visto nella poesia perché qui si tratta di persone comuni non abituate a convivere ogni giorno per lavoro con la paura di ritorsioni su di loro e la loro famiglia, ritorsioni che di fatto sfociano nella minaccia di morte. Ed allora in certi casi sorge il dubbio se lo Stato sia assente o connivente.

    RispondiElimina
  9. Io credo che questo modo di fare porti tante persone a non collaborare per paura, perchè sanno già che lo Stato li abbandonerà a loro stessi e si dovranno difendere da soli . Bellissima poesia di denuncia di un altro grande problema della nostra Italia. Saluti cari.

    RispondiElimina
  10. PER MIRTILLO: credo anch'io che questo sia un rischio concreto per questo viene da chiedersi: lo Stato da che parte sta? Grazie per le tue bellissime parole sui miei versi.

    RispondiElimina
  11. Non è mai la soluzione, ma in casi estremi (dove la vera legge non è arrivata o non è voluta arrivare) forse può essere una soddisfazione :)

    Moz-

    RispondiElimina
  12. PER MOZ: forse più liberazione in tutti i sensi :-))): Parli della vendetta in sostanza, ok, ma poi dopo, seriamente, volendola considerare attuabile in astratto, non pensi possa esserci un senso di vuoto?

    RispondiElimina
  13. Ne ho letti di casi simili, la cosa assurda è che invece dovrebbero essere aiutati. In certi paesi chi testimonia contro gruppi mafiosi ha diritto a una nuova identità, nuovi documenti, nuova residenza e ovviamente anche un aiuto economico per ricominciare una nuova vita.

    RispondiElimina
  14. sembra una storia infinita questa, e pure triste

    RispondiElimina
  15. PER ARIANO: questo volendolo anche da noi, ma ci sono anche testimoni di giustizia che sono imprenditori magari e non vogliono perdere la loro vita e quindi danno loro "solo" la scorta. Almeno però non gliela togliessero un giorno sì e l'altro no.

    RispondiElimina
  16. Non so come facciano a fidarsi ancora dello Stato. Troppi collaboratori di giustizia vengono lasciati soli al loro destino e la mafia, si sa, non perdona.
    Invece i vip e i politici girano con la scorta. Che amarezza.
    Fai bene a denunciare anche in versi queste vicende.

    RispondiElimina
  17. PER CLAUDIA: hai ragione, in effetti a fidarsi dello Stato ci vuole coraggio oggigiorno. Grazie, io questo faccio, denuncio in versi le storture del mondo.

    RispondiElimina
  18. Purtroppo una storia che si ripete sembra all'infinito. Ci vuole coraggio a collaborare, sapendo quello che rischi e lo Stato dovrebbe garantire massima sicurezza, sempre!!
    Una bella poesia di denuncia che porta a riflettere sulle storture del nostro sistema.
    Ciao, Stefania

    RispondiElimina
  19. PER STEFYP concordo con te, uno Stato non all'altezza o forse peggio… Grazie per le tue belle parole sui miei versi.

    RispondiElimina
  20. Chissà se guariremo mai dalle malattie "congenite" della nostra società.

    RispondiElimina
  21. PER MARIELLA: è una bella domanda. temo sia retorica però...

    RispondiElimina
  22. fidarsi dello stato, sforzarsi di credere che non colluda con le mafie, riversare fiducia in un "potere più grande" che dovrebbe proteggere i più deboli e limitare l'ingordigia dei più forti. non regge neppure a scriverlo. figurati nella realtà.

    RispondiElimina
  23. PER VALERIA: concordo su ogni singola parola del tuo prezioso commento.

    RispondiElimina
  24. La forza di resistere e perseverare nonostante la negazione della scorta denota un coraggio senza confini. Al pari di giudici, agenti e persone famose impegnate contro le mafie, chiunque si opponga, con la sua testimonianza, alla delinquenza organizzata deve essere tutelato. Come diceva Brecht: "Sventurata la terra che ha bisogno di eroi."

    RispondiElimina
  25. PER VOLTAIRE: concordo con le tue parole, per quello è preoccupante quando, soprattutto con le persone meno famose ma pur sempre anche loro testimoni di giustizia, capita che per qualche mistero poco chiaro la scorta venga tolta.

    RispondiElimina
  26. Troppo spesso lo stato è assente.
    Saluti a presto.

    RispondiElimina
  27. Il coraggio di chi denuncia e si mette contro le organizzazioni criminali è una cosa che mi ha suscitato un senso di ammirazione enorme. E di gratitudine, anche, visto che lo anche per me, per noi tutti, per un mondo migliore.
    Sapere che poi però lo Stato fa cose assurde come revocare la scorta a queste persone eroiche mi fa sentire male: è inconcepibile! Che forze e che giochi di potere ci sono dietro? È sconcertante..
    Sempre diretto tu, sempre forte e significativa la tua denuncia Daniele.

    RispondiElimina
  28. PER MARIS: la tua ammirazione per queste persone è anche la mia ecco anche perché questa poesia per denunciare queste assurdità. Grazie per le tue belle parole sui miei versi.

    RispondiElimina
  29. Risposta semplice, Dani. Fino alla prossima volta.
    Puoi essere un testimone di giustizia ma se il tuo nome non è famoso non conta niente.
    Ricordi Lea Garofalo?
    Ammiro chi trova il coraggio per compiere certi passi. Un po' meno chi li sfrutta pwr farsi pubblicità
    I complimenti sono strameritati

    RispondiElimina
  30. PER PATRICIA purtroppo la tua considerazione sembra la pura verità è questo può portare a far ridurre la voglia di avere questo coraggio.

    RispondiElimina
  31. Ciao, versi che suonano di denuncia di verità inconfutabile ma lo stato è assente .
    Buon fine settimana
    Rakel

    RispondiElimina
  32. PER RAKEL purtroppo lo Stato è perennemente assente.

    RispondiElimina

Prima di commentare leggete la privacy policy in homepage in alto nella colonna di sinistra