18
Poche cose con te
L'essenziale
Hai solo 18 anni
Famiglia cattolica
Ligia
Osservante
Qualcuno direbbe anche bigotta
Un padre rigido e severo
Una madre più succube
Ma comunque sulle stesse posizioni.
18 anni
E devi andare via di casa
Cacciato via come un appestato
Oggi nel 2019
Quando oramai è normale essere gay
Quando, ti dici, nessuno o quasi ci fa più caso.
Ma non è così
Non lo è per i tuoi
E non lo è in realtà anche
Per una grossa fetta della società.
Bullizzato a scuola
Tu resisti
Fai coming out con i tuoi
Lo sai che è dura
Ma speri nella comprensione di tuo padre
E nella misericordia cristiana di tua madre
Speri in questo quando dovresti solo essere amato
Abbracciato e sostenuto
E non come atto di pietà
Ma come tuo diritto.
I diritti,
I diritti oggi sono la nuova utopia del terzo millennio
Soprattutto i tuoi
Tua madre è disperata
Tuo padre ti preferirebbe morto
O perfino membro dell'ISIS
Nessuna pietà
Decisione anacronistica
Assurda
Ma irremovibile.
Via da quella casa.
E tu piangi ragazzo
Piangi
Solo
Allontanato per sempre.
Andrai dai tuoi nonni
Forse
Anche loro poco entusiasti di accoglierti
O magari
Cambierai città
Drasticamente
Per sempre.
Ti incammini
Scioccato
Rabbioso
Sconvolto
Con il tuo zaino in spalla
Con dentro il tuo futuro ed il tuo dolore.
Comunque vada
Da oggi sei orfano di entrambi i genitori
Comunque vada
Dovrai farti forza da solo.
È vero
Tu hai subito un qualcosa di assurdo
Ma anche chi non riceve questo trattamento
Non ha spesso anche oggi vita facile.
Raggiungi i tuoi amici e lui
Un abbraccio
E si volta pagina
Hai 18 anni
Ed il futuro
Nonostante questo dramma
È lì da afferrare
Per avere una vita radiosa
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
In questo mondo ci sono troppe discriminazioni.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CAVALIERE: e dove sembravano affievolirsi ora invece mi sembra di assistere ad una nuova loro recrudescenza.
RispondiEliminala discriminazione è la più cruenta, becera e fastidiosa forma di violenza. tacita, persino subliminale, spietata. esclude ogni forma di compassione, di empatia. è non vita.
RispondiEliminaPER DIGITO: non posso che condividere il tuo pensiero la discriminazione è davvero qualcosa di disgustoso e terribile.
RispondiEliminaSembra impossibile da parte di genitori cattolici abbandonare cacciare un figlio, ma è proprio l'educazione cattolica che ha obnubilato molte menti , svuotandole di ogni senso di umanità verso coloro che non condividono i loro principi.
RispondiEliminaVerso un figlio è addirittura contro natura, a mio parere.
Cristiana
PER CRISTIANA: hai fatto un'analisi giustissima, purtroppo essere bigotti obnubila le menti e questo bigottismo è figlio proprio di una certa perversa educazione cattolica come tu perfettamente scrivi nel tuo commento.
RispondiEliminaSpero che siano sempre meno i genitori che non abbracciano i loro figli gay. Sono i genitori non accoglienti a essere contro natura, non i loro figli ... Grazie, Daniele. Buona giornata.
RispondiEliminaPER MARIA: condivido in pieno il tuo pensiero!
RispondiEliminaGuarda qui dalle mie parti non c'è questo problema. Anche perché vedo, tramite mia figlia, che i suoi coetanei vivono "sereni" la loro omossesualità. Due suoi amici stretti sono gay e lesbo ma la loro sessualità è il minimo dei loro problemi. Il ragazzo si è trasferito giù con la madre ma non ha riscontrato nessun tipo di problematica sessuale.
RispondiEliminaAlmeno a quanto io so.
PER NEUTRINA: infatti oggi per fortuna molte realtà sono diverse e migliori da quelle descritte nella mia poesia, ma ci sono forti recrudescenze a cui stiamo assistendo e soprattutto ancora in molti piccoli centri la realtà è ancora ferma a decenni fa. Poi certo bigottismo cattolico fa il resto. Mi fa piacere vedere che tu porti invece una testimonianza positiva.
RispondiEliminaTutto questo cambierà, o almeno io credo che lo farà...
RispondiEliminaC'è una canzone di Rubén Blades - 1978 - in cui la sua protagonista è una ragazza, Ligia Elena, che è scappata a vivere con un trombettista... un dramma per la famiglia, i genitore si domandano "come mai abbiamo così sbagliato?" Ma almeno quei genitori volevano sapere della sua figlia.
Oggi i ragazzi gay sono costretti a affidarsi al suo gruppo di altri ragazzi gay e questo penso che non sia buono poiché aiuta a isolarsi dal resto della società.
PODI-.
PER PODI: per fortuna la realtà della poesia non è la regola ma è vero che è ancora realtà in molte parti del Paese. L'isolamento di cui tu parli non è in effetti positivo ma deve essere la società con il suo atteggiamento inclusivo ad evitarlo.
RispondiEliminaÉ una questione che ho conosciuto in modo diretto. Quando il parente in questione ha fatto coming out io gli ho garantito che per me non cambiava nulla e restava intatta la mia stima nei suoi confronti. In generale tutti gli altri parenti hanno accettato la cosa, però qualcuno con molta, evidente, sofferenza, del tipo "perché doveva succedere proprio a noi?"
RispondiEliminaPER ARIANO: e questa tua testimonianza (di cui ti ringrazio) già mette in risalto una situazione che nel suo insieme è ancora positiva rispetto ad altre situazioni
RispondiEliminaci si indigna che nel 2019 i gay vengano ancora cacciati di casi.
RispondiEliminaIo mi indigno quando in negozio sento certi discorsi discriminanti e mi verrebbe di prendere a schiaffi il cliente di turno.
PER LA DAMA BIANCA: chiaro che anche questo che dici tu porta indignazione, io ovviamente nella poesia ho inserito un elemento ancora più forte, sottolineando come anche per altri la situazione cmq non sia facile.
RispondiEliminaSpero sia una cosa di 20 anni fa.
RispondiEliminaPerché oggi quasi stento a credere che ci siano storie così.
E se ci sono, dovrebbero intervenire i servizi sociali e i medici a sterilizzare i genitori per evitare che facciano ancora figli a cui non hanno diritto di badare.
Moz-
PER MOZ: la storia è inventata anche se prende spunto da fatti veri. Hai ragione, 20 anni fa era quasi la regola ma in certe realtà lo è ancora ecco perché ne ho scritto. Concordo con te sul fatto che certe persone sarebbe meglio che non facessero figli non sapendoli amare. La tua proposta non sarebbe poi così male, pensa che smacco essendo pure dei bigotti cattolici :-))
RispondiEliminaNon tutte le realtà sono uguali, in un epoca dove tutti in televisione fanno coming out e vengono applauditi, la realtà è ben diversa i diritti non sono mai automatici, chi è diverso di qualsiasi diversità si parla, deve fare un percorso molto faticoso per accettarsi e farsi accettare, nulla è garantito nemmeno l'affetto dei genitori
RispondiEliminaPER CARMINE concordo con la tua disamina attenta e profonda.
RispondiEliminaCondivido pienamente il senso di questa poesia. La discriminazione è una realtà in un mondo come quello attuale ipocrita, retrogrado più ancora che conservatore. Incapace di praticare la solidarietà e la fratellanza. Incapace di capire che è la diversità (e non l'esser fatti tutti con lo stampino) che, alla fine arricchisce questo mondo. Buona domenica a te carissimo.
RispondiEliminaPER VOLTAIRE è proprio come dici ma oggigiorno sembra che prevalgano discriminazione e desiderio profondo di sentirsi tutti quanti uguali o per meglio dire omologati.
RispondiEliminaE siamo nel 2019!! ... Progresso e Regresso in contemporanea!
RispondiEliminaIo sono credente e praticante ma , non bigotta . Se una delle mie figlie fosse stata
RispondiEliminalesbica mi sarebbe dispiaciuto , per me e lei ma , MAI l'avrei cacciata di casa .
In fondo , si può dare una colpa se uno nasce diverso ? Semmai ai genitori che l'hanno
concepito ...
Siamo mentalmente troppo indietro per accettare chi non è come noi . In tutto !!!
Laura
Ciao MARCAVAL non è progresso il nostro ma soli sviluppo purtroppo
RispondiEliminaPER LAURA se una delle tue figlie fosse stata lesbica perché ti sarebbe dispiaciuto? Colpe non ne avrebbe nessuno essere omosessuali vuol solo dire avere in fatto si amore orientamenti differenti dagli eterosessuali.
RispondiEliminaIl sostegno e l'amore della famiglia dovrebbero (anzi devono) essere incondizionati, ed è assurdo che ci siano discriminazioni in società che si definiscono civili e progredite..
RispondiEliminaTrasmetti il dolore e la costernazione di questo 18enne ma anche la speranza di poter voltare pagina :)
PER ANGELA concordo con te e col tuo pensiero. Grazie per i complimenti
RispondiEliminaCredo di capire che intende Laura .
RispondiEliminaAlmeno una parte di quello che dice : dispiaciuta per lei non capisco , per se si!
Oggettivamente credo che a nessun genitore faccia piacere avere un figlio gay..se potesse scegliere.
Te lo dico per esperienza personale ...senza scendere troppo nei particolari ma ho visto una madre piangere e chiedersi dove aveva sbagliato quando la persona ha fatto outing.
Se mia figlia che ha undici anni ...ne avesse invece venti , che ne so..e mi dicesse di essere gay non ne sarei felice .
Perché mentire a me stesso ...non sarei felice non tanto per lei e la sua scelta ma perché attualmente ci sono ancora tanti pregiudizi nei confronti delle persone omosessuali.
Spero che fra pochi anni le cose possano cambiare...in meglio.
Sottolineo ...magari non si è felici per una serie di motivi, ma la cosa più importante
è accettare ed essere tolleranti.
Fortuna che non conosco situazioni come quella che descrivi te nella poesia.
Ma la strada da fare è ancora tanta e speriamo sia in discesa.
Ultimamente in giro su altri blog ho letto dei commenti omofobi che mi han fatto accapponare la pelle ....speriamo ben .
Ciao
PER MAX: i commenti omofobi che hai avuto la sfortuna di incontrare altrove dimostrano quanto ancora la strada sia lunga verso il rispetto e l'accettazione. Ho capito il tuo ragionamento, un conto è però dispiacersi per i timori di discriminazione un conto è dire "si può dare una colpa se uno nasce diverso ? Semmai ai genitori che l'hanno concepito …" perché di colpe non ce ne sono.
RispondiEliminaHai fatto bene a mettere l'accento sui diritti, perché poi sembra quasi che uno li deve chiedere e che devono venire concessi.
RispondiEliminaInoltre spero anche che in futuro ci sarà meno bisogno della parola "tollerante" perché secondo me non è propria dell'accettazione piena. Sembra quasi "sì, ti tollero, ti faccio un favore".
PER GUFO A MOLLA: infatti un diritto una volta ottenuto non può considerarsi una concessione. E concordo con te, la tolleranza è una parola anche per me quantomeno ambigua, in quanto sembra consistere in una sorta di piacere che si fa al soggetto che subisce questo trattamento mentre l'accettazione significa accogliere l'altro senza riserve e fastidi interiori.
RispondiEliminaComunque per lo meno adesso se ne può parlare e abbiamo una legge che tutela le unioni.
RispondiEliminaCi sono casi in cui la legge si adatta al cambiamento del costume, e casi in cui la legge serve ad aiutare a far penetrare la novità nella società.
In Italia il cammino è lungo, ma ci si arriverà
E io gli auguro un futuro radioso e sereno.
RispondiElimina18 anni e una vita davanti... che sia bella e ricca di emozioni e gioia.
Un figlio diverso? Ma se siamo tutti diversi uno dall'altro!
Ognino può far sesso con chi gli pare
PER REDCATS vero le cose lentamente migliorano.
RispondiEliminaPER PATRICIA un bellissimo augurio a cui unisci un commento che condivido in pieno
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