GIULIA
Mi chiamo Giulia
Ma il mio nome non è importante
Ciò che conta è la mia storia
Nasco in Calabria
Da famiglia legata alla 'Ndrangheta
Dove mio padre era un pezzo grosso.
Se nasci in una famiglia come quella
Il tuo destino è segnato
Non puoi essere una donna libera
Indipendente
Desiderosa di costruirti il tuo futuro
Sei una cosa
Uno strumento per realizzare il bene della famiglia.
Cresci ubbidendo
Subendo
E poi esci da quella casa solo con l'abito bianco
Ma non per amore
Matrimonio combinato
Per unire le forze tra famiglie diverse
E tu subisci
Violenze
Abusi
E tu subisci
Un matrimonio per convenienza
Fai una figlia
E poi capita l'incredibile
Fai un incontro
Ti innamori
E senti il tuo cuore palpitare fortissimo
Lo senti battere all'impazzata
E la tua anima è inquieta
Non sta più ferma e non sa più ubbidire
Non vuole più ubbidire.
Vieni scoperta
Ed ecco la tragedia
Il mio amore
Il mio vero amore viene barbaramente ucciso
Ed io ho paura
So che è solo questione di tempo
E poi toccherà anche a me
E quello che è più grave
Anche alla mia bambina molto probabilmente.
Allora prendo mia figlia
E scappo
Denuncio
E lo Stato incredibilmente mi aiuta
Associazioni ad hoc mi sostengono.
Mio padre e mio marito
I carnefici del mio amore vengono arrestati
E prendono l'ergastolo
E ricordo ancora mio padre
Quando ero piccola
Indottrinarmi
Spiegarmi le mie funzioni
I miei compiti
Ma io non li seguo più
Sono libera.
Nuovo nome
Nuova identità
Località segreta
Un lavoro
Ma nonostante ancora ci sia la paura
Paura di essere trovata
Sono felice
Libera
Ed orgogliosa di me stessa
Perchè finalmente ho una mia vita
E sto regalando un vero futuro a mia figlia
Io che ero creta sottomessa ed impaurita
Ora sono una donna forte e serena.
Mi chiamo Giulia
Ma il mio nome non è importante
Quello che conta per tutte voi
Tutte voi che subite ancora quella realtà
È conoscere la mia storia
Ed agire di conseguenza
Denunciate
Fuggite
Ed iniziate a vivere
Ribellatevi
Non meritiamo un'esistenza da recluse nell'anima
E da schiave di fatto.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Purtroppo non sempre finisce "bene" (prendi Lea Garofalo).
RispondiEliminaVhe bene non è mai, perché una persona così è condannata a vita.
Moz-
PER MOZ: vero non sempre esiste un lieto fine, e peraltro molte donne hanno paura a ribellarsi. Diciamo che cambiando vita esiste sempre apprensione ma almeno sono libere e non schiave.
RispondiEliminaCi deve essere un sostegno vero e una presenza costante dello Stato e dei centri di assistenza per cercare di limitare quantomeno il più possibile questi reati contro la persona che devono essere denunciati e puniti con tutta la severità possibile.
RispondiEliminaPER VOLTAIRE: a quanto pare esistono, ma bisogna che queste donne abbiano il coraggio di fare il primo passo, cosa mai facile.
RispondiEliminaViolenza anche qui, sin dalla nascita e per tutta la vita.
RispondiEliminaUno scritto il tuo che fa riflettere. Come sempre.
Abbraccio Daniele.
PER PIA: e pensare che siamo in Italia e nel 2019 eppure tutto questo succede ancora. Grazie di cuore per i complimenti.
RispondiEliminaPER VALERIA: tantissime ecco perché è importante sensibilizzare e far capire a tutte queste donne che uscire da quell'incubo si può.
RispondiEliminaUna lirica che inneggia alla speranza. Grazie, Daniele.
RispondiEliminaPER MARIA: grazie a te per le belle parole che hai sempre per i miei versi.
RispondiEliminaChe dirti .
RispondiEliminaConcordo con tutto quello che scrivi negli ultimi versi di questa bella poesia.
Bisogna ribellarsi...sembra brutto quello che sto per dire ma almeno se c’è stata una vittima che ha pagato con la vita , il suo “sacrificio “ non sarà stato vano.
Complimenti per la poesia
PER MAX: grazie di cuore per i complimenti! Certo bisogna ribellarsi anche perché cmq quella non è vita.
RispondiEliminaIn contesti simili è davvero difficile. Serve l'aiuto delle forze dell'ordine e deve essere un aiuto costante.
RispondiEliminaPER ARIANO: infatti per chi vuole scappare da lì l'aiuto c'è
RispondiEliminaSolo ribellandosi da un destino già scritto, si possono cambiare le cose.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
PER CAVALIERE: infatti, è l'unica vera scelta che hanno.
RispondiEliminaBellissima poesia.
RispondiEliminaNon so, però, se riuscirei a vivere nascondendomi e rinnegando le mie radici.
Allo stesso modo non potrei farlo prigioniera di un uomo che non ho scelto.
Mamma mia. Povera ragazza.
In entrambi i casi si tratta di una guerra interiore.
Concordo con Claudia, dev'essere difficilissimo rinnegare nome, radici. Penso però che, alla fine, sia un sacrificio che valga l'impossessarsi della propria libertà.
RispondiEliminaPER CLAUDIA:grazie per i complimenti. Vero è dura ma se le radici sono piantate su un terreno di violenza ed abuso, meglio staccarsi e crearsi una vita nuova, con nuove radici, serene, libere e soprattutto scelte.
RispondiEliminaPER ANDREA: concordo con te, è un sacrificio che però vale la pena fare.
RispondiEliminail passato si riverserà sempre sul futuro? sai che dopo avere letto la tua poesia mica so come rispondermi?
RispondiEliminaPER DIGITO: in realtà no se il passato non diventa presente, ma resta passato. In questo caso quello che è passato anche solo in altre famiglie Italiane, è presente in quell'area (e non solo lì perché la'Ndrangheta è ovunque) ed in quelle famiglie ed allora in questo caso il passato essendo presente si riversa sul futuro. Spero di non essere stato troppo arzigogolato nel risponderti.
RispondiEliminaNon tutte le Giulie finiscono così; Italia, Spagna, Francia e tanti altri... si uccide con "facilità" alle donne (non faceva i lavori, era un'adultera, non mi amava più, o semplicemente perché "è la MIA donna e basta"...)
RispondiEliminaLe donna arrivano al XXI secolo con gli stessi diritti dell'uomo ma l'uomo non ha ricevuto un'educazione vera: non è mica la TUA donna, siete tutti e due "compagni di vita", in ogni caso, e a volontà di entrambe le parti.
Ciao, a presto.
PODI-.
PER PODI vero quello è ancora un altro aspetto anche se poi tutto sommato poi piuttosto simile. Qui abbiamo anche l'aspetto mafioso che rende il rapporto ancora più soffocante per ragioni non solo di mentalità retrograda ma anche di interessi economici.
RispondiEliminaLibera. Quante donne vivono da prigioniere delle consuetudini e di una religione che le vuole obbedienti e accudenti per natura, pur non vivendo la drammaticità della vicenda di Giulia? Lei ha avuto coraggio e questo lo deve a quell'amore che ha provato per la prima volta.
RispondiEliminaHai raccontato una brutta storia con un giusto finale... grazie Daniele.
PER SARI: sono storie vere, anche se con nomi diversi, e queste donne devono ribellarsi perché possono farlo. Ci sono poi donne non legate a famiglie della criminalità organizzata ma anche cmq hanno vite difficili per le ragioni da te esposte, ma anche loro possono ribellarsi ed anzi hanno un percorso duro ma meno drammatico di Giulia.
RispondiEliminaVerità nelle tue belle parole, bisogna avere il coraggio di denunciare. La storia di Giulia è un po' diversa, una storia che sconvolge la vita.
RispondiEliminaComplimenti.
PER ALE: grazie di cuore
RispondiEliminaAltro esempio di donna che, con coraggio, si riscatta da un'esistenza sbagliata.
RispondiEliminaNon sempre, nella realtà, storie come queste finiscono bene. Ma il messaggio è sempre lo stesso: non abbiate paura e denunciate. Liberatevi e scegliete una vita nuova. Si può.
La tua poesia mi ha fatto venire i brividi.
Un abbraccio.
PER MARIELLA: non sempre finiscono bene ma spesso queste donne si ribellano e talvolta denunciano per proteggere se stesse e le loro figlie. Sono felice che i miei versi ti abbiano ancora una volta saputo toccare le corde della tua anima.
RispondiEliminaE' brutto anche per via della terribile paura di denunciare.
RispondiEliminaNon è questa la situazione, ma mi vengono in mente quelle donne che denunciano per stalking e poi niente viene fatto per proteggerle e si vede come va a finire la storia.
il caso è diverso, ma c'è sempre la paura che chi di dovere non riesca a proteggere come si deve o proprio non se ne curi affatto.
PER GUFO A MOLLA vero in questi casi però si ha più possibilità di ottenere risultati.
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