Postata nell'ormai lontano 2007, riposto qui oggi la poesia che dà anche il titolo al mio reading "solo" fatto recentemente a Torino.
ESISTENZE REALI
Mi chiamo Giulio
L’età non è importante.
Turni massacranti
da troppi anni ormai;
Notte o giorno
a fare la ronda
agli orari più assurdi
come bestie da soma
senza rispetto
per la nostra dignità.
Sono Emma
Co Co Co il mio secondo nome.
Che lavoro faccio
Non è rilevante
È semplicemente
Un’occupazione corredata di timer.
Un Lavoro a tempo,
a tempo… tic tac…tic tac… tic tac…tic… Determinato.
Vorrei avere una casa
Una famiglia
Una mia Vita.
Ma queste,
Sono aspirazioni a lungo termine
A tempo indeterminato.
And my work
Is a clockwork.
Sono Carlo
Fresco di specializzazione in Cardiochirurgia.
E già vedo
che
Se vorrò realizzare
le mie aspirazioni
dovrò lasciare le mie radici
i miei affetti
E
migrare lontano.
Mi chiamo Daniele
Scrivo poesie
Ed ho pochi meriti.
Forse Due soltanto:
Scrivo per Loro
Di Loro.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Bhe è un grande merito quello di raccontare fatti per denunciarne i fatti. Gli dai onore e meriti doppio onore.
RispondiEliminaquello del lavoro e delle sue conseguenze è un tema che dovrebbe stare più a cuore a tutti. soprattutto le conseguenze: finito da un bel po' il tempo delle "8 ore e poi si stacca", oggi si vive di 12 ore almeno di lavoro al giorno e, quando si arriva a casa, si rischia di pensare ancora al lavoro, al problema da risolvere, al collega stracciamaroni, all'aria pesante che si respira, al futuro incerto. la cura? riuscire davvero a riequilibrare vita privata e vita professionale ché, sennò, tra le incombenze quotidiane e il lavoro, la vita vera si riduce a un lumicino (e c'è chi lo spegne piano piano, seduto sul divano, a guardare la tv)
RispondiEliminaPurtroppo la situazione non è cambiata granché da allora. La politica è intervenuta, peggiorando con le scelte del governo Renzi, poi l'attuale governo ha provato a correggere il tiro col decreto dignità, però materialmente la situazione è rimasta simile perché c'è poco da fare: quando la domanda di lavoro supera l'offerta, chi offre lavoro può approfittare della sua posizione di vantaggio.
RispondiEliminaPER NEUTRINA: ti ringrazio di cuore!!!
RispondiEliminaPER DIGITO: tutto vero e poi ci sono quei lavori che sono più stressanti, sottopagati ed usuranti di altri.
RispondiEliminaPER ARIANO: è contro questa pessima abitudine di sfruttamento che si deve combattere.
RispondiEliminaDare voce a qualcun altro, e saperlo fare così bene, non può che essere un grande merito.
RispondiEliminaBravo Daniele.
Il poeta Daniele ci sta educando all'indignazione, ci riporta alla normalità perduta senza tralasciare i tanti piccoli fatti che, ben più degli eclatanti, portano lontano da noi stessi.
RispondiEliminaGrazie.
Ciao.
Situazione sempre più attuale.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
ahinoi un quadro fin troppo veritiero.
RispondiEliminaLa precarietà a livello lavorativo è una piaga che non pare avere margini di vero miglioramento.
E spesso sì, non cresta che andarsene in cerca di qualcos'altro di meglio, anche se non sempre purtroppo si trova chissà cosa di più...
Buon pomeriggio, Daniele :)
PER LA DAMA BIANCA sono emozionato dal tuo commento grazie
RispondiEliminaPER SARI grazie a te per il tuo commento straordinario
RispondiEliminaPER CAVALIERE Verissimo
RispondiEliminaPER ANGELA vero a volte si è pure costretti ad emigrare e non sempre con successo.
RispondiEliminaUn tema molto scottante che tocca tutti da vicino.
RispondiEliminaNon vedo la luce in fondo al tunnel.
Sono troppo pessimista?
PER CLAUDIA no, vedo nero pure io anche se non smetto di lottare
RispondiEliminaStamattina ne parlavano per la radio. Della crisi si è uscito, ma i giovani ché futuro li aspetta? lavori precari, a tempo determinato e part-time. E devi pagare un mutuo per l'abitazione che mai avrai? a vivere con i genitori per obbligo.
RispondiEliminaE le pensioni? le pensioni in Spagna vengono pagate dai lavoratori. Se i lavoratori lavorano quattro ore al giorno, cinque mesi all'anno? Tutti intrappolati, i giovani, i vecchi,... e qualsiasi di tutte le età che restino senza lavoro.
PODI-.
PER PODI: le tue parole dimostrano che nonostante quanto dicano i media dalla crisi, quella vera, quella reale, non si è ancora usciti, non si è mai usciti.
RispondiEliminaDare voce a chi non ha voce (o non vuole/può usarla), è un grande merito.
RispondiEliminaFarlo in versi, poi, ancora di più.
PER ADE: ti ringrazio di cuore.
RispondiEliminaUna realtà che non è molto cambiata
RispondiEliminaPER CARMINE praticamente è rimasta identica.
RispondiEliminaState tranquilli: tutto risolto. Tra poco il popolo darà "pieni poteri" al padano padre della patria, il quale, avendo dalla sua i santi chiamati in causa con i rosari, farà miracoli.
RispondiEliminaPER GUISITO: sempre ironico e sagace ma hai dipinto uno scenario tragico e purtroppo realistico, ossia quello di un monocolore centrodestra o solo Lega.
RispondiEliminaTi chiami Daniele, e dai voce ai sommersi e ai silenziosi, alle ingiustizie e alle assurdità, ai deboli e ai maltrattati, alle denunce scomode e a chi non ha più forza.
RispondiEliminaSei di grande esempio, di estrema lucidità e lungimiranza..
PER FRANCO grazie sono davvero profondamente commosso dalle tue parole e ti ringrazio di cuore
RispondiEliminaIo al contrario non lo chiamerei affatto poco merito.
RispondiEliminaDar voce a chi non ne o non ne ha più è una medaglia appuntata al tuo cuore.
PER PATRICIA "medaglia appuntata al tuo cuore" è bellissima come frase. Grazie!!!
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