Postata il nove maggio da Patricia Moll voglio condividerla anche con voi qui sul mio blog
DAYLIFE
Solo
Senza un lavoro
Mi aggiro per questa stanza di un monolocale sfatto
Scavando solchi di disperazione sul pavimento.
Olocausto moderno
Anime vittime di sterminio
Accompagnate nel loro ultimo viaggio
Dentro forni virtuali ma non meno strazianti,
Da urla becere di una società stolta e sporca
E questa ignominia si leva alta nel cielo
Ma non salva anime destinate all'estinzione
Perchè siamo una minoranza povera e silente.
Ero sceso in piazza
Reclamavo il mio diritto a lavorare
E ad avere un'esistenza dignitosa
Ho ricevuto in cambio
Come risposta
Una manganellata sul volto.
La Chiesa dice di porgere l'altra guancia
Ma loro che ne sanno
Hanno mai provato a ricevere una manganellata in faccia
E poi vedersi piombare due di loro addosso a colpirti ancora
Ed ancora
Senza sosta
Senza pietà.
Svengo tutto ricoperto di sangue e terrore.
Vergognatevi
Ancora una volta voi poliziotti
Forti coi deboli e deboli coi forti
Forti con me
Disarmato
Indifeso
E supplicante nella speranza di una luce
Per avere un lavoro ed un piccolo futuro.
Amore mio
Cadere a terra tra la calca
Temere di morire
Per chiedere di lavorare
Non ne vale la pena
Non ha senso
Proprio come questa vita
Proprio come questa mia lettera
Proprio come questi miei pensieri.
E se devo morire
Non voglio più farlo per un diritto calpestato
Che non mi riconosceranno mai
Ma in modo rapido ed indolore
Salutando tutti voi un'ultima volta.
Una corda
Una sedia
Pochi istanti e poi la quiete dei sensi
Pochi attimi e poi l'oblio.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Sono abituata ai tuoi versi cruenti, ma questi davvero dilaniano l'anima.
RispondiEliminaProprio per stasera ho programmato un post che parla di suicidio per disperazione.
Queste cose non dovrebbero accadere.
Ho i brividi.
PER CLAUDIA purtroppo è la realtà a darci situazioni terribili cime queste. Sta all'uomo cambiare la realtà sempre.
RispondiEliminaE' possibile che abbia già letto questa poesia qui Daniele?
RispondiEliminaComunque mi piace tanto. Straziante e cruda come il tipo di realtà che descrive. Complimenti.
PER LA DAMA BIANCA: no a meno che tu non sia stata il nove maggio scorso sul blog di Patricia Moll nel post di Verseggiando.
RispondiEliminaSono versi che fanno tanto riflettere.
RispondiEliminaSereno pomeriggio.
PER CAVALIERE: ti ringrazio
RispondiEliminaMi verrebbe da dire che sono lo specchio di oggi ma non è così. Anche in passato abbiamo visto storie e situazioni che tu hai così ben descritto, in modo anche drammatico, e che mettono in risalto la questione del'uso della forza e del potere.
RispondiEliminaCiao Amigu de Zena e alla prossima
PER ACCADEBIS: è la Storia che si ripete anche recentemente ed anche a distanza di brevi periodi di tempo.
RispondiEliminaMe la ricordavo naturalmente. Una gran bella poesia che ti stringe il cuore dalla disperazione che emana, senza speranza alla lettera.
RispondiEliminaPER VINCENZO: lo so tu l'avevi letta da Patricia, immaginavo ti fosse piaciuta.
RispondiEliminaQuesti versi mi hanno ricordato molto due canzoni che amo.
RispondiEliminaCemento armato del Cile, nel passo:
"perché senza uno stipendio sei un difetto sociale,
perché crepi per consumare e consumi crepando".
E Viva degli Zen Circus:
"Da questa finestra rotta con i vetri impolverati
Non si vedono che muri vecchi umidi e incrostati
Non ricordo dov'è il mare e nemmeno come è fatto
Quattrocento euro al mese per un letto a soppalco
Un mutuo è molto peggio me lo ha detto anche un mio amico
Io mi fido ciecamente di quel che dice la gente
E gli altri siamo noi, e gli altri siamo tutti
E proprio questo mi spaventa siamo diventati brutti"
PER RICCARDO: onorato di averti portato a questa riflessione.
RispondiEliminaPerò vorrei leggerti che inciti alla resistenza, perché di depressione e stanchezza ce n'è fin troppa. Ovvio che racconti lo specchio del mondo, senza ipocrisie, ma ti preferisco quando sproni.
RispondiEliminaPER FRANCO spronare lo faccio meno perché secondo me è necessario denunciare la realtà in quanto molti neanche si rendono conto del contesto in cui viviamo e poi perché per spronare si può anche prima scuotere ed indignare per far capire che si deve agire.
RispondiEliminaSe si finisce con una corda e una sedia, vincono loro.
RispondiEliminaE invece no...
Moz-
PER MOZ Hai ragione non devono vincere loro.
RispondiEliminaSEmpre uno strazio per l'anima legger questo manifesto di un mondo senza più umanità
RispondiEliminaPER PATRICIA l'umanità non dovrebbe mancare mai ma invece...
RispondiEliminaDecisamente drammatica. Un bel pugno sullo stomaco! purtroppo realistico.
RispondiEliminaTriste ritratto dell’indifferenza della società al dramma di vivere.
RispondiEliminaPer chi decide di togliersi la vita , vivere è un dramma.
Pensare che troppa gente sia nella stessa situazione che descrivi te e che non riesce a reagire mi rattrista molto.
Decidere di farla finita è un diritto come vivere.
Penso all’eutanasia ...ma non è proprio questo il caso.
Io ne approfitto: ho scritto qualcosa su una serie televisiva su Il buio in Sala...se passi a leggere mi farà sicuramente piacere...e scusami per la sfrontatezza.
Ciao
PER MARCAVAL purtroppo è la realtà
RispondiEliminaPER MAX un commento molto profondo e che ho molto sentito. Volentieri ti leggerò ma dove?
RispondiEliminahttps://ilbuioinsala.blogspot.com/2019/05/recensione-della-serie-si-no-thagues.html?m=1
RispondiEliminaScusa hai ragione.
Grazie mille se passerai.....ma ti piacciono le serie televisive?
Questa parte dall’idea di un suicidio ...per cause molto distanti e diverse da quelle che descrivi te nella tua poesia...poi passa alla fantascienza senza esagerare troppo.
Ciao e buona domenica
PER MAX domani passo a leggerti. Yes guardo serie TV e telefilm se mi convincono.
RispondiEliminaSempre post riusciti ed argomenti scottanti caro Daniele. Ma che triste passare a trovarti e leggere sempre momenti di realtà negativa.
RispondiEliminaCapisco che questo sia uno sporco lavoro, pochi o nessuno vogliano farlo, e capisco anche che qualcuno debba pur occuparsene. Buona domenica e migliore nuova settimana in arrivo
PER ARWEN per me è importante affrontare queste tematiche e sensibilizzare tutti sulla realtà che viviamo.
RispondiEliminaQuanta disperazione deve esserci dietro ad una persona che arriva a tanto. Rendiamocene conto: si arriva a privarsi della cosa più preziosa che abbiamo perché spesso non si ha la possibilità di condurre una vita dignitosa.
RispondiEliminaRinunciamo per sempre e prematuramente a vedere il viso delle persone che amiamo, accettiamo di ferirle con la nostra dipartita, sfidiamo la paura dell'ignoto che c'è dopo perché quello che non abbiamo ora fa ancora più paura.
Mentre chi dovrebbe essere dalla nostra parte ci abbandona ed anzi è il primo ostacolo tra noi e la vita che dovremmo avere.
PER PAOLA se manca la speranza è si è disperati tutto può succedere
RispondiEliminaIl lavoro è la base della dignità di una persona. Può non piacere, essere frustrante, ma senza è cento volte peggio... Dover mendicare presso i genitori, gli amici, le istituzioni. Terribile!Abbiamo bisogno di mantenerci con un lavoro e che a tutti venga concesso. Io posso capire la disperazione di un disoccupato, di un malato, di chiunque si trovi in situazioni di estrema fragilità e difficoltà di vita.
RispondiEliminaPoesia molto bella e che fa riflettere.
PER NOU condivido il tuo profondo commento in toto.
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