Violenza psicologica sulle donne: questione gravissima di cui si parla ancora molto poco.
COMPRESSIONE LENTA
Infibulazione psicologica
Corrosione lenta
Passo dopo passo
Invisibile
Passo dopo passo
Scompari.
Sei come un'immagine sfuocata
Dentro la tua casa e la tua vita
Una patina offusca i tuoi occhi
Spegne il tuo viso.
Ti rassegni ad essere nulla
Come un arto morente
Un'appendice inutile
E non reagisci
E' un processo lento
Quasi impercettibile
A volte perfino non avvertito
O ritenuto meritato
Stipite virtuale
Ferita interiore
Nascosta ma più profonda
Lacerazione che non si rimargina
Cicatrice nel cuore.
Si inciampa contro un ostacolo invisibile
E lentamente
Si muore.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Purtroppo, si parla poco persino di quella fisica, le cui cicatrici e i cui effetti sono sicuramente più immediati.
RispondiEliminaLa violenza in sé non dovrebbe esistere, contro chiunque. Ma è un'utopia.
Buona giornata.
PER CLAUDIA è una lotta dura ma bisogna continuare a combattere la violenza sulle donne sia con le leggi che soprattutto con una educazione al rispetto di tutti e quindi ovviamente anche di una donna.
RispondiEliminaversi duri e stridenti per un tema 'scottante'..
RispondiElimina"infibulazione psicologica"e quel "scompari"dei passaggi davvero notevoli e "spiazzanti"..
complimenti.
PER SE FOSSI FUOCO ARDEREI II MONDO ti ringrazio per il tuo commento molto profondo e centrato
RispondiEliminaQuella psicologica è una violenza a tutti gli effetti, delle più atroci oltretutto.
RispondiEliminaSi inciampa contro un ostacolo invisibile
RispondiEliminaE lentamente
Si muore.
Grande Daniele, questa immagine è così vera e profonda che fa venire i brividi.
Chi mortifica una persona è responsabile di insinuare dubbi che corrodono.
Cri
E' evidente che ti è sfuggito il mio post, ma desidero farti partecipe del lutto che mi ha colpita.
PER LA DAMA BIANCA infatti è vigliacca e squallida
RispondiEliminaPER CRISTIANA Per queste ragioni questo tipo di violenza è altrettanto bastardo di quella fisica.
RispondiEliminaCaro Daniele, mi scuso dell'assenza, ma sai il perchè.
RispondiEliminaNon sempre, determinate cose, riescono a togliermi la parola, ma la tua poesia ... (in realtà sono le tue poesie in generale che, ponendomi di fronte ad un'impugnabile verità mi lasciano spesso basita); e il motivo? presto detto, è che tutto ciò che scrivi rappresenta la materia oscura dell'umanità, di cui ogni tanto facciamo a meno, nei nostri idilli di vita, ma di cui, purtoppo, ne è infetto il mondo. Si cade costantemente nel vuoto e spesso il dolore di certi gesti, delle violenze fisiche, psicologiche e morali ci trascinano a fondo ... o forse siamo noi a lasciarci cadere giù perchè forse l'abbandono è comunque una risposta al nostro desiderio di chiudere gli ochhi per sempre su un dolore troppo grande da gestire. Donne ... uomini ... che differenza fa? c'è sempre chi soffre e chi ti farà sempre soffrire, la vecchia storia della vittima e del suo carnefice. A presto Daniele, inutile dirti che i tuoi versi, dall'infibulazione psicologica al lentamente si muore, fanno venir la pelle d'oca. Complimenti. a presto.
PER STELLA ben ritrovata. In primis grazie con tutto il cuore per le parole toccanti e sentite che sempre esprimi sulle mie poesie. È vero a volte le vittime cercano di obliare
RispondiEliminail dolore e la paura ma non è la soluzione. Hai ragione le mie poesie vogliono destare le anime dal torpore riportandole alla realtà in cui si vive.
A volte sono più le cose non dette a fare paura, si fa fatica a trovare parole, la violenza psicologica è più sottile, più faticoso dimostrarlo, un pugno ti rimane il segno ma la violenza psicologica è qualcosa che ti fa male dentro e che fai fatica a fare comprendere.
RispondiEliminaStraordinaria questa serie di immagini a documentare una morte lentissima per sottrazione di identità. Morte non fisica bensì morale, che è peggio e che ti condanna ad una sopravvivenza dentro gli angusti confini della tua anima di donna senza consolazione.
RispondiEliminaOgni parola è pesata e calibrata nel suo giusto tassello.
Hai scritto un piccolo capolavoro.
Le nostre nonne, le nostre madri, la nostra dottrina.. tutto ci ha insegnato (imposto) di soffrire in silenzio, sorridendo con grazia ai nostri carnefici. La parola pare grossa ma non lo è e spesso chi ci procura tanto dolore non ne ha la piena consapevolezza... anche su lui le tradizioni, le possessioni, i diritti, vengono da lontano.
RispondiEliminaPerò...
Però questa estate, al mare, le bambine giocavano con, e come, i maschi... niente formine e tegamini e bambolotti... ma caccia ai granchi, castelli, buche, giochi su tappeti elastici, corse. Lì era parità assoluta. Si comincia così, no?
Bruciante poesia la tua... sai fare sempre centro.
Ciao.
PER CARMINE bravo sono proprio queste motivazioni che rendono la violenza psicologica qualcosa di schifoso.
RispondiEliminaPER VINCENZO mi hai lasciato un commento straordinario. Mi sento davvero profondamente onorato e commosso dalle parole che hai scritto e che sono loro stesse un capolavoro emotivo.
RispondiEliminaPER SARI parto dal fondo del tuo commento perché l'immagine che hai dato di bambine che giocavano in spiaggia con e come i bimbi è un segnale di speranza. Sul passato non posso che darti ragione ma ora il silenzio va rotto si è rotto e così si deve continuare. Grazie immensamente per le tue parole bellissime sui miei versi.
RispondiEliminaLa violenza strisciante e ipocrita viaggia in mille ambienti. Spesso non c'è sangue o lividi a testimoniarla, ma una degenerazione interna lenta e irreversibile, l'abbrutimento della coscienza, la rinuncia a (r)esistere. Serve amor proprio e cultura, educazione ed esempio, per sconfiggere tutto questo. Servono blog come il tuo che non si stancano un attimo di denunciare il sopruso e l'ipocrisia.
RispondiEliminaPER FRANCO ti ringrazio per le importanti parole che hai avuto per il mio blog. Nel mio piccolo cerco di fare il possibile per sensibilizzare le coscienze verso le ingiustizie del mondo
RispondiEliminaArrivo tardi, Daniele, ma arrivo!
RispondiEliminaCome sempre le parole non servono per commentare le tue poesie. Non ce ne sono di adeguate. I tuoi versi mostrano una sensibilità notevole e graffiano come se tu avessi artigli di gatto.
Sì! Infibulazione psicologica... quella che toglie sicurezza e a lungo andare dignità.
Un battimani!
PER PATRICIA i tuoi commenti sanno sempre emozionarmi e sono onorato dalle tue parole. Grazie!!!
RispondiEliminaOrmai subiamo tutti una violenza psicologica quotidiana, sempre più difficile da gestire...
RispondiEliminaPER MARCAVAL vero anche se le donne ne pagano il prezzo più alto
RispondiEliminasu questo non c'è dubbio
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