VICINO AL MARE
Thailandia
Cinque anni
E non ha mai visto il mare.
Segregata
Insieme ad altri suoi
Piccoli “compagni di lavoro”
Cuce palloni 15 ore al giorno.
Cresce.
Ha 12 anni
Ormai è già “matura”
Per altre esperienze…
Viene portata in città
Tra luci artificiali
E oscurità dell’anima.
12 anni,
E non aver ancora visto il mare…
20 anni
Spenta
Disperata
Senza più neanche la speranza
Pronta a finire la propria esistenza
Viene liberata.
Lacrime di gioia
Paura
Incredulità
Bagnano il viso di quell’uomo
Che la salva.
La porta alla luce del sole
E lei
Con un timido sorriso
Ancora umido per le lacrime versate
Gli chiede…
PORTAMI… PORTAMI
VICINO AL MARE…
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Io avrei chiuso la tua meravigliosa poesia in un altro modo.
RispondiEliminaCi provo, senza mimimamente pensare di "farti concorrenza".
Ha 12 anni
Ormai è già "matura"
Per altre esperienze...
Farà la moglie,
La mamma,
La colf.
Forse, il mare,
Lo vedrà quando,
Da bambina,
Allatterà suo figlio.
O forse mai.
Troppo sfruttamento in questo mondo, fatto di avidità ed egoismi.
RispondiEliminaSereno giorno.
PER CLAUDIA ma non ha figli, non è detto che li abbia o li voglia avere e poi la poesia è incentrata su di lei ed il suo passato e presente, per me almeno, non avrebbe senso un finale del genere, perché il tema della poesia è diverso.
RispondiEliminaPER CAVALIERE: vero, questa poesia è attualissima nonostante di questi orrori non se ne parli più perché non fanno audience.
RispondiEliminaScusami Daniele.
RispondiEliminaCredevo che fosse una poesia dedicata alle povere bimbe thailandesi sfruttate sin dalla nascita, non ad un caso specifico.
A me, oltre al lavoro minorile, fa specie il matrimonio combinato, la violenza, ecc.
Ecco perché ho pensato a questo finale.
Ma, ovviamente, la poesia è bellissima.
Il mio era solo un commento soggettivo.
Un abbraccio.
Quante vite ridotte così, lontane da noi, altri paesi, posti remoti, esotici e crudeli con chi ci vive. Nuovi schiavi, per ogni frangente.
RispondiEliminaHo detto posti remoti, eppure... Chissà quante situazioni così sono anche sotto casa nostra.
P.s. ti ho ri-saluta da Mariella
Moz-
Ri-risposto*
EliminaMoz-
PER CLAUDIA:è così infatti ma la poesia parla di una bimba sfruttata per cucire palloni, poi per cose disgustose e nauseanti e poi viene liberata. In quel momento l'unico pensiero che ha è vedere la bellezza, vedere un qualcosa di unico che non ha mai visto, il mare. Ecco perché il finale che hai proposto non ci azzecca :-))) Sono pensieri che poi farà più avanti quelli di avere una famiglia e la poesia non parla di matrimonio combinato bensì purtroppo di prostituzione minorile nella seconda parte. Non devi scusarti di nulla :-))) ho solo tenuto a precisare che il finale aveva questo senso e scopo e che non si parla di matrimonio combinato ma purtroppo di un'altra piaga quella della prostituzione minorile
RispondiEliminaPER MOZ; hai detto giusto, situazioni in parte geograficamente lontane da noi ma in realtà sono possibili da trovare anche sotto casa nostra. Realtà drammatiche che sconvolgono.
RispondiEliminaPS: torno subito da Mariella :-)))
Secondo me è l'uomo che dovrebbe dirle: Ti porto al mare.
RispondiEliminaCome fa lei a desiderare una cosa che non ha mai visto?
PER ANNA: il fatto di non averlo mai visto dal vivo non significa che non sappia che esiste, che non l'abbia mai visto in foto e che non abbia il desiderio di vederrlo. Neanch'io ho mai visto il Tibet ma desidererei vederlo e potrebbe essere una mia richiesta in un circostanza analoga, ora parlo per iperboli.
RispondiEliminaPovera ragazzina,... hanno fatto con lei il peggio.
RispondiEliminapodi-.
PER PODI: con lei e tante altre
RispondiEliminaGran brutta bestia il lavoro minorile. E tu hai saputo trattarlo con la consueta grazia. Una grazia che schiaffeggia.
RispondiEliminaPER LA DAMA BIANCA: ti ringrazio, sono parole importanti quelle del tuo commento
RispondiEliminaBella poesia, come sempre, che questa volta pone l'accento sulla piaga mondiale del lavoro minorile che "giustamente" quasi nessuno cerca di arginare.
RispondiEliminaGran bel mondo avariato è questo.
PER FRANCESCA: grazie per le tue significative parole sui miei versi.
RispondiEliminaDaniele grazie e complimenti per questi versi.
RispondiEliminaSfruttamento minorile, prostituzione e turismo sessuale, sono una piaga devastante, e i paesi coinvolti poco fanno per arginare e mettere fine a tutto questo, ci sono troppi interessi e troppi soldi in ballo.
PER AMANDA: purtroppo hai ragione, piaga terribile di cui nessuno parla abbastanza.
RispondiEliminaLei, come tanti altri, sin dalla tenera età ha dovuto imparare cos'è il sapore del sale su una ferita aperta ... dall'umiliazione, da un'annientamento della dignità da un flebile sorriso di speranza che non cancellerà mai gli anni trascorsi dell'angoscia di vedere un futuro diverso da quello che stava vivendo! Lo sfruttamento non è mai cosa buona, ma per molti è la condanna ad un'esistenza infelice ... un'anima celeste in un corpo fragile e martoriato. Grazie per questi versi intensi Daniele.
RispondiEliminaPER STELLA: Io devo ringraziare te per le tue intense, profonde e toccanti parole del tuo commento!
RispondiEliminaQuello che mi lascia sempre meravigliata e commossa, leggendo i tuoi versi, è la tua capacità di "entrare" nelle realtà che descrivi in modo così delicato ma così anche incisivo.
RispondiEliminaChe piaga terribile quella dello sfruttamento minorile, lavorativo o purtroppo sessuale. E' una delle cose che mi ferisce maggiormente tra le tante brutture del mondo.
Un abbraccio, Daniele.
Pezzo d'autore, si diceva una volta. Per me vale sempre: se una poesia mi commuove e suscita sentimenti per me quello è un pazzo d'autore. Le tue quasi sempre lo sono, anche quando invettive e rampogni chi ti legge. Sei di un'altra razza ed i ti lego sempre con grande emozione. La storia mi era nota in generale, ma averla fissata su una bambina dodicenne le dà un tocco di squisito dolore, se mi permetti di esprimermi così. Sta lì quasi morta e lei pensa al mare he non ha mai veduto nè annusato. Grandiosa, Daniele.
RispondiEliminaPER MARIS:Maris, grazie di cuore per le parole bellissime che hai avuto per me ed i miei versi. Si tratta di una piaga che nessuno tra l'altro vuol vedere e combattere.
RispondiEliminaPER VINCENZO: e dopo un commento così che aggiungere che non rovini la magia e l'emozione che hanno suscitato in me e sicuramente in chi le ha lette, queste parole? Tu sei grandioso!
RispondiEliminaLa cosa più preziosa che le hanno rubato è l'infanzia. E, a seguire, la conoscenza di se stessa e la stima necessaria per autodeterminarsi. Quante piccole vite vivono la terribile condizione che i tuoi versi efficacemente descrivono... Mi chiedo che tipo di adulti possano diventare queste bambine e se possano ancora sognare. O forse sì, lo fanno perchè i sogni sono duri ad andarsene.
RispondiEliminaCiao Daniele.
PER SARI: parole sacrosante. LE hanno rubato l'infanzia. Io mi chiedo quale razza di adulti faccia cose del genere, quanto a queste bambine sarà difficile ma se ne escono potranno provare a riavere una vita diversa.
RispondiEliminatrovo bellissimo il finale..
RispondiEliminaanche perchè non me l'aspettavo!
tipo pensavo che fosse un bluff la liberazione..che l'avrebbe portata l'uomo a prostituirsi..
invece no per fortuna..
il finale è di speranza..
vedere il mare significa vedere al di là dell'orizzonte..
io ci leggo questa metafora..
quindi come un superamento del periodo buio della bimba..
Questa poesia mi ha fatto male.
RispondiEliminaMa come sai, succede spesso con le tue parole.
Tu ed Enzo, toccate le corde più nascoste e riservate del mio animo.
Tu mi fai riflettere, emozionare a volte vergognare per la mia incapacità di trovare una qualsiasi soluzione.
Quella bambina sarei potuta essere io, una delle mie nipoti che adoro.
Tristezza e rabbia.
Ti abbraccio Daniele, forte.
PER "SE FOSSI FUOCO ARDEREI IL MONDO" grazie sono emozionato dal tuo commento. Sì il mare è il bello ed è il superamento dell'oscurità in cui ha vissuto per tutti quegli anni.
RispondiEliminaPER MARIELLA: sono profondamente toccato dal tuo commento, e dalla considerazione che hai di me, Grazie davvero di cuore, leggerti su queste pagine è sempre un grande onore
RispondiEliminaCon i tuoi versi, riesci sempre a cogliere e a trasmettere l'agognato traguardo di qualcuno, in questo caso quello di una bambina che forse vede nel mare una maniera per liberarsi dei soprusi subiti, di purificarsi.
RispondiEliminaStupenda e toccante poesia.
Cri
PER CRISTIANA: io sono fortemente toccato dalla tua sensibilità e capacità di respirare i miei versi vivendoli fin nel profondo e quindi comprendendone l'essenza
RispondiEliminaGrazie, Daniele. Le tue liriche sono squarci penetranti e pieni di compassione per l'umanità dolente di oggi.
RispondiEliminaPER MARIA: il tuo commento è poesia pura e mi onora moltissimo. Grazie!
RispondiEliminaÉ una poesia che mi fa sentire la voglia di prendere per mano questa bambina e andare con lei verso il mare dove respirare il profumo, la quiete, la vastità, l'orizzonte infinito e la libertà: la libertà!
RispondiEliminaPER NOU hai un'anima bellissima.
RispondiEliminaCon le tue poesie ci dai uno sguardo umano e profondo di un mondo sempre più disumano. Grazie!!!
RispondiEliminaPER MARCAVAL Il tuo commento e quanto di più toccante potessi scrivere sui miei versi. Grazie con tutto il cuore
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