SERENATA
Serenata di lotta
Cuori sull'asfalto
Come polvere.
Smorfiosette pubblicano spazzatura sul web
Professionisti incalliti dell'onanismo virtuale le idolatrano
Ed editori se le accaparrano.
Solo polvere
Passi incerti e bocche intrise di sabbia,
Imbevute di inchiostro
Solo polvere che si solleva da sterrati di pianto.
Serenata d'altri tempi
Serenata all'utopia di un sogno patetico
Canzone di lotta
Perde le sue note più fresche e vere
Disperdendo la sua forza tra sfilate di yacht
E grattacieli che umiliano il cielo.
Basta buonismo
Diciamo la verità
Molta cosiddetta umanità andrebbe sterminata
O forse riprogrammata
Per legittima difesa
Per salvaguardare poche "specie" in via d'estinzione
E tutti in coro cantate "Allelujah"
Seguendo ed inseguendo il messia laico di turno
Quello che va per la maggiore al momento
Quello che mette le fotine più cool su Instagram
Serenata di rabbia
Inutile
Inconcludente,
Vacuo sfogo che non risveglierà
Le vostre intorpidite coscienze.
Estinzione dell'Umanità per implosione
Destino inevitabile,
Forse unica via di salvezza
Io
Come un alieno
Senza una mia terra
Un mio popolo.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
Questa tua poesia pare in onore di che Guevara di cui oggi ricorre il cinquantesimo dall'uccisione.
RispondiEliminaForte.
Scusa la mancata maiuscola.. CHE GUEVARA, naturalmente.
RispondiEliminaPER SARI: non lo è in realtà, nel senso che non è stata postata e prima scritta pensando a lui.
RispondiEliminaQuei "grattacieli che umiliano il cielo" mi piace molto. Oggi le megalopoli tendono ad estendersi verso l’alto e si assiste ad una frenetica corsa, da parte degli Stati più ricchi, a costruire il grattacielo sempre più alto di quello del vicino: una sorta di esibizione voyeuristica a chi ce l’ha più lungo.
RispondiEliminaPER REMIGIO: grazie per aver apprezzato i miei versi.
RispondiEliminaEcco la tua aggiunta doverosa e spontanea al tuo commento al mio post. Ti sono bastate poche immagini per fare il quadro esauriente di una lacerazione dell'anima universale, cui tutti siamo spettatori immobili, con le braccia strette al petto, qualcuno con gli occhi chiusi ed il mento reclinato sel torace.
RispondiEliminaLa disanima che fai di una aberrazione trionfante e dilagante indica quanto tu stia dentro questo processo disgregativo della nostre Società. Siamo tutti colpevoli, siamo tutti innocenti, ma qui qualcosa non quadra: chi sono alla fin fine i responsabili di tale rovina?
Chi sono i burattinai visto che tutti noi siamo i burattini? Chi tira e regge i fili? Chi li taglia sadicamente e beffardamente? Tu lo hai indicato - e non solamente in questa tua bella poesia - ma spesso. Eppure nessuno si muove, nessuno cerca di mettere fine a questo schifo.
Anzi appare sempre più chiaro che questa sia la unica via percorribile.
Bella, sentita ode alla ineluttabile caducità nostra. Pochissimi come te sono in grado di dare voce a questo manco del genere umano.
L'inutile opulenza umana, spesso idolatra miti usa e getta e il resto... boh.
RispondiEliminaMoz-
PER VINCENZO: Le tue parole sulle mie poesie sono sempre una brezza di vita. Purtroppo hai ragione, non sembra muoversi nulla e questo porta poi a volte ad un forte scoramento.
RispondiEliminaCercasi umanità disperatamente!
RispondiEliminaSaluti a presto.
RispondiEliminaPER MOZ: vengono idolatrati falsi miti inculcati dai media ed assorbiti da una superficialità ed ignoranza globale soprattutto in Italia, superficialità che sembra non darci speranza alcuna su un futuro dove i neuroni della maggioranza della gente si riattivino.
PER CAVALIERE: A,A.A: umanità vera cercasi (ma temo che questo annuncio sia destinato a restare inascoltato)
RispondiEliminaIdoli di carta, di nulla. Giganti di fumo. Pressto creati e presto dimenticati.
RispondiEliminaIntanto però l'umanità annaspa se non annega nel vuoto assoluto.
Comlimenti!
PER PATRICIA: è così e nulla sembra possa cambiare la triste realtà in atto. Grazie di cuore per i complimenti
RispondiEliminaBella Rabbia, di quella sana che tira fuori il buono, sgama lo schifo in cui sguazziamo e da una botta di catarsi all'anima. È proprio vero, basta buonismo: molta cosiddetta umanità andrebbe sterminata.
RispondiEliminaUna serena notte!
PER REGINA: grazie del tuo bellissimo commento!
RispondiEliminasfogo piuttosto amaro ma apprezzabile per l'intensità. buon giorno
RispondiEliminaPERE ANTONYPOE: L'amarezza non può non esserci purtroppo descrivo la realtà.
RispondiEliminanon era naturalmente una critica negativa. ciao
RispondiEliminaPER ANTONYPOE: l'avevo capito tranquillo :-)))
RispondiEliminaPurtroppo l'umanità si sterminerà da sola assecondando i suoi impulsi di libertà assolute, pervicaci convinzioni di possedere la verità e di conseguenza la volontà di usare rabbiose punizioni in chi non concorda...bella e potente ribellione poetica!
RispondiEliminaPER ROSANNA: è probabile che la fine sia quella. Grazie per le tue belle parole sui miei versi, grazie di cuore!
RispondiEliminaDicevano che la società contemporanea ci avrebbe liberato da tutti gli spettri del conservatorismo, dell'ipocrisia e della violenza.
RispondiEliminaPenso che non abbia funzionato.
Bellissima poesia, soprattutto oggi che si ricorda il Che.
Tanti abbracci!
PER FRANCESCA; no non solo no ha funzionato ma sembra proprio che la situazione stia sempre più precipitando.
RispondiEliminaUn paio di anni fa sono andata al museo nel 900 a Milano.
RispondiEliminaQuel giorno capii molte cose. Infatti vidi il passaggio tra dell'animo del '200 a quello del '900 in cui l'uomo sempre di più si staccava dal suo creatore e diveniva 'indipendente' come concetti e idee e senza volerlo anche come concretezza d'anima. Oggi l'arte metafisica eprime il concetto di virtuale, anche l'arte tende ad essere 'virtuale' come sostanza o inconsistenza anche se tecnicamente e impiricamente si volesse raggiungere il cielo o divenire tutt'uno con lo spirito degli artisti moderni. Non la sto giudicando, criticando, lungi da me, sto solo facendo un parallelo con la società odierna.
PER ANNA: oggi non tutta l'arte è virtuale nei contenuti, ma chi segue una strada come dicevo di contenuti trova la strada in salita e questo perché superficialità e potere sono uniti insieme nell'obiettivo di ostacolare quest'arte più civilmente impegnata.
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