Tanti i temi che avete tirato fuori, ma tra tutti pare che quello del rincoglionimento da social sia il più gettonato. Io vi lascio in primis i link a tre mie poesie che in parte trattano sotto vari aspetti ed a volte solo di striscio questo tema e poi di seguito questa quarta poesia che ancora non avevo mai postato sul blog. Ho messo i link anche se forse qualcuno di voi le conoscerà già.
DISPLAY
MORBIDNESS KILLS THE CATS
L'ULTIMO SELFIE
Ed ora la quarta poesia...
La Gente Non Sa Più Pensare
La gente non sa pensare
Non sa più capire
La gente non sa riconoscersi
Non sa comprendere.
La gente non sa più amare
Non sa leggere nè ascoltare
Perde facilmente concentrazione
Non sa mantenere l'attenzione.
La gente non ha più voglia
E forse neanche più voglie
Non ha desideri
Non ha convinzioni,
Vive solo viusalizzazioni virtuali
Di ridicoli sogni
E miseri scatti di selfie privi di dignità.
La gente non sa pensare
Non sa fare autocritica
Non sa perdonare
Sa solo giudicare per direttissima
Senza prove
Senza conoscenza
Con superficialità e bava alla bocca.
La gente non sa più piangere lacrime vere
Oneste
Profonde
Indignazione usa e getta
La gente non sa capire
Facilmente come massa si lascia infinocchiare
Perchè oggi la gente è tanti individui privi di identità
Privi di cognitiva personalità.
La gente non sa pensare
Non sa più capire
Sa solo chattare
Inveire
Urlare dentro quel bar virtuale
Dove chiunque può sputare sentenze
Protetto da mura domestiche fatiscenti
O da anonimato volgare.
La gente non sa più lottare
Vivere
La gente non sa più essere individuo
E non applauditemi
Pensando di essere esenti da critiche
E di poter essere esonerati
Dall'appartenenza a questi versi
Questa gente siete voi
Siamo noi
Forse a volte perfino IO
La gente non sa più credere
Lottare
Vivere
La Gente oggi
E' solo un pallido nulla
Che cancella il sorriso di vita della persona.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
...la gente oggi non sa più guardare la realtà con i propri occhi senza un supporto elettronico. Con l’avvento dei cellulari, soprattutto i giovani appaiono sempre di più affetti da bulimia fotografica acuta, che li costringe a riprendere qualsiasi cosa si trovi nei loro paraggi, che si muova o stia ferma. Se vanno ad un concerto, anziché guardare, lo riprendono con il telefonino per vederselo poi a casa. Ormai lo schermo ha sostituito lo sguardo.
RispondiEliminaPER REMIGIO "lo schermo ha sostituito lo sguardo" sintesi straordinaria
RispondiEliminaEsauriente quadro dello squallore attuale -e futuro- del genere umano, dell'Homo sapiens, dell'essere pensante e giudicante che però non è più in grado di pensare autonomamente e quindi autonomamente giudicare, nemmeno se stesso se capiss. Siamo tutti precipitati, volenti o nolenti, in questo limbo di accidiosi, di incapaci, di volenterosi solo di non far nulla per cambiare -che ci pensino gli altri- noi anche noi, intendo la gente come te, come me, come altri pochi e poche che conosciamo che hanno sentimenti umanoidi ancora da mettere in gioco per TENTARE almeno di porre un argine a questo violento straripare di immondizia dell'anima, di incapacità mentale, di mancanza di muscolatura e di spina dorsale. Siamo dunque tutti colpevoli? Anche chi come te in primis denuncia questa misera? Naturalmente no, ma trincerarci dietro il "e che cosa potrei fare io da solo?" non si può. Non credo che noi italiani siamo improvvisamente diventati un popolo di pecoroni solo per poter avere la tranquillità. Quale tranquillità? I morti stanno tranquilli e non si agitano più. Noi vivi abbiamo i dovere di agitarci e di promuovere l'agitarsi di tutti quelli che stanno ad aspettare la manna dal cielo, e sono tanti, la stragrande maggioranza, che poi la storia insegna che sono quelli più facilmente manovrabili a seconda di come si muove il vento, ma almeno capaci di seguire chi impugna un vessillo. E allora teniamolo ben alto sto vessillo, che tutti lo vedano e che nessuno se ne stia con le mani sulla trippa.
RispondiEliminaPER VINCENZO Penso anch'io che ciascuno di noi nel piccolo debba fare la sua parte ma poi servono importanti movimenti di massa per far svoltare la Storia.
RispondiEliminaUn quadro delle persone attuali.
RispondiEliminaNon sappiamo più fare niente.
Moz-
Condivido con i tuoi versi, una vera regressione della civiltà.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER MOZ sappiamo solo dileggiare e schernire la cultura
RispondiEliminaPER CAVALIERE regressione assoluta, totale ed irreversibile oramai.
RispondiEliminaChe squallore, Daniele! E pensare che questo mondo lo lasciamo ai nosri figli e nipoti!
RispondiEliminaParlo dei più piccini, ovvio, perchè quelli più grandi contribuiscono alla grande al vuoto totale.
Do ragione a Cavaliere del web, una regressione della civiltà. Un'implosione che degrada l'uomo a essere subnormale
PER PATRICIA ecco hai fatto centro gli esseri umani stanno sempre più diventando dei sub normali fieri di esserlo
RispondiEliminaERRATA CORRIGE subnormali
RispondiEliminaDiciamo che ci hanno confusi per bene
RispondiEliminaPER CARMINE diciamo anche che all'inizio è stato così ora ci mettiamo molto del nostro.
RispondiEliminaLa mia peggior paura è di non essere più una persona, un individuo. E anche di non essere più vista come tale, ma solo parte di un fermo immagine.
RispondiEliminaNon lo voglio questo mondo e non lo voglio lasciare a chi è ancora più incerto e insicuro di me...
Belle e terribili le tue poesie precedenti, non le avevo mai lette.
La prima è datata, ma attualissima. Davvero notevole.
Bravo.
Un abbraccio Daniele.
PER MARIELLA grazie per le tue parole sulle mie poesie. Sento molto mie considerazioni del tuo commento
RispondiEliminaLa gente , perlomeno molta, si riconosce nei selfie, immagini superficiali che rispecchiano la personalità.
RispondiEliminaAttualissimo tema, svolto molto bene.
Cri
PER CRISTIANA grazie sai quanto la tua opinione sia per me importante. Concordo su quanto affermi sui selfie
RispondiEliminaFinché si pensa con la propria testa, si è già differenti e questo fa tanto.
RispondiEliminaPoi, per i minus habens social, stamattina ho letto del selfie 3D... aiuto...
Un abbraccio e buona domenica.
PER FRANCESCA selfie 3D per facce da coglioni tridimensionali
RispondiEliminaOh mamma, sto ancora morendo dalle risa per il tuo commento sui coglioni tridimensionali! Ti prego, posso dirlo alle mie compagne sceme che si selfano tutto il giorno?
RispondiEliminaComunque che dire... allora, io sono emarginata perché dico sempre la mia e cerco di andare oltre la superficie, ma mi sa che ne devo andare fiera!
Belle le poesie, tutte e quattro :-)
Buon fine settimana!
PER SUGAR FREE: diglielo pure vedrai come si gaseranno lol Grazie per le tue parole sulle mie poesie, le apprezzo molto.
RispondiEliminaCiao Daniele - non credo che la gente non sappia più pensare - ma che sia più comodo e veloce non farlo, non collegare nemmeno il cervello, purtroppo !
RispondiEliminaUn saluto Daniele e Buona domenica
PER ARWEN: per esperienza diretta oramai il cervello, molta gente, l'ha scollegato da tempo e non ritrova più né i cavi neuronali né le prese cerebrali dove eventualmente riattaccarli.
RispondiEliminaBuona Domenica anche a te.
Una bella critica all'attuale società. Si siamo noi ma soprattutto "non siamo" più!
RispondiEliminaPER MARCAVAL: straordinariamente incisivo e sintetico!
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