NON PERVENUTI
Ci cerchiamo sull'Atlante geografico
Tentiamo di geolocalizzarci on line
Il tutto per vedere se ancora esistiamo
Se il nostro Paese risulta censito
O siamo spariti dai radar del mappamondo.
Guerra civile non pervenuta
Paesi confinanti che ci invadono
Per interesse
Per lucro
Perfino per sfizio forse.
Civili che si sfaldano
Più per colpa del vostro silenzio
Che delle bombe che baciano le nostre case
Ed i nostri cari
Soffocandoli in un rimbombo mortale.
Yemen è la nazione
Popolo diviso
Impaurito
Dimenticato.
Tre anni di guerra sanguinosa
Solo pochi trafiletti su alcuni giornali.
Forse abbiamo capito la ragione
Siamo la prova vivente dell'esistenza di un mondo parallelo
E quindi restiamo in attesa di cure e di un vostro coinvolgimento
Inutilmente.
O forse
Siamo solo un mondo a parte
Ignorato
Obsoleto
Come un film muto
Che nessuno guarda più.
E probabilmente è solo colpa nostra
Che non siamo abbastanza bravi
A farvi arrivare con forza
Le nostre urla
Il nostro strazio
la vostra guerra.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA®
vero, chi ci pensa più allo Yemen, sepolto in una guerra marginale, scisso in due stati, invaso, annullato.
RispondiEliminaio preferisco ricordarlo come il paese dalla straordinaria cultura, gli uomini dal pugnale ricurvo alla cintura, i piccoli grattacieli di fango, inventati quando ancora gli americani veleggiavano sulla May Flower
massimolegnani
(orearovescio.wp)
per MASSIMO: benvenuto in questa Agorà! Ricordarlo così come lo ricordi tu è suggestivo, e sarebbe giusto un giorno poter riabbracciare questo Paese in pace e magari come lo hai descritto tu.
RispondiEliminaUn popolo dimenticato.
RispondiEliminaSaluti a presto.
PER CAVALIERE OSCURO DEL WEB: dimenticato da tutti.
RispondiEliminaTroppe caro Daniele le guerre che non interessano a nessuno.
RispondiEliminaLa tragedia che si sta consumando nel Sud Sudan, milioni di persone a rischio genocidio; scontri armati nella regione del Kasai nella Repubblica Democratica del Congo, fonti anonime parlano di oltre 2000 morti in due giorni.
E per usare le parole di Gino Strada, le guerre le dichiarano i ricchi ma a morire sono i poveri.
I tuoi versi dovrebbero essere una letale pugnalata all'indifferenza:
Civili che si sfaldano
Più per colpa del vostro silenzio
Che delle bombe che baciano le nostre case
Bell'intervento, Daniele, pulito, sulla palla, senza staccare il piede dell'avversario, senza fargli male, ma dicendogli chiaro e tondo tutto il tuo sdegno. Eppure qualche volta sarebbe salutare un bello scivolone a gambe unite e tese a rompergli una caviglia, a farlo rotolare ben bene sull'erba strillando che lo sentano anche attraverso il satellite nei continenti lontani. Ma il motivo è presto detto: cosa hanno di speciale gli Yemeniti oltre la sabbia? Niente. Non hanno petrolio, non hanno giacimenti di Uranio, non hanno oro, diamanti grezzi, neanche miniere di carbone, apparentemente solo pidocchi e non interessano nessuno perché nemmeno presidiano una regione di passaggio obbligato. Sei nato nello Yemen? Più sfigato di Cristo, abbandonato da tutti l'unica volta in cui avevi bisogno di qualcuno. La storia lo ha ricompensato: oltre metà dell'Umanità lo venera e lo prega che fosse oppure no il figlio di Dio. Quindi piccolo yemenita ti è rimasta la speranza, che un giorno, chissà quando chissà dove, venga riconosciuto il tuo immolarti come un gesto di amore.
RispondiEliminaNon alzi i toni, Daniele, non proclami da una cattedra, ma scrivi una poesia bellissima dove cercare i significati nascosti.
PER SANTA: questo mondo è una polveriera, e purtroppo le parole di Gino Strada sono molto vere. Speriamo che queste mie parole e quelle di tanti altri arrivino a scuotere questo enorme mostro che si chiama indifferenza.
RispondiEliminaPER VINCENZO: in Yemen accade di tutto, peritino che l'Arabia Saudita penetri e si inserisca nel conflitto perché forse qualcosa di interessante c'è laggiù. Certo non riguarda le vite umane di civili innocenti.
RispondiEliminaHai ragione, la mia è una poesia di denuncia amara, non alza la voce e non interviene a gamba tesa sull'avversario, ma spero lo stesso che la scivolata sulla palla per poi rilanciare un efficace contropiede, sia un'arma che funzioni per sensibilizzare ed erodere questo cancro che si chiama indifferenza.
Grazie per le tue parole sempre eccezionali sui miei versi.
A me questa crescente impermeabilità al dolore altrui mete sempre più angoscia. Belle quanto amare le tue parole.
RispondiEliminaPER CRI: concordo con te. Grazie di cuore per le tue parole sulla mia poesia.
RispondiEliminaQuello che ha fatto l'Arabia allo Yemen passa sotto silenzio perché non interessa al mondo che conta. Ed è il mondo che conta che fa sapere al resto del mondo ciò che è degno di nota.
RispondiEliminaSono angosciata da tanta sofferenza inflitta agli inermi, a chi basterebbe loro la vita vissuta con semplicità. Ancor di più mi angoscia l'indifferenza alla violenza della guerra. Questa poesia muove alla compassione e anche alla vergogna per non riuscire a fare nulla per fermare la barbarie.
RispondiEliminaPER FRANCO BATTAGLIA: perfetta disamina. Purtroppo è proprio così, e il mondo abbocca in pieno.
RispondiEliminaPER NOU: è la stessa angoscia che provo io infatti hai centrato in pieno il senso dei miei versi, non è rabbia è dolore e compassione per chi soffre, è denuncia per chi procura quel dolore e vergogna per l'indifferenza del mondo.
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