Questo dato è l'ennesima riprova del mio atavico convincimento che il famoso detto "mal comune mezzo gaudio" sia la massima più cretina (e mi fermo a questo pallido eufemismo) che sia mai stata pronunciata dall'uomo. Boutade a parte, a questo va aggiunto che in realtà in Italia secondo me questo rischio è già un fatto.
Sono, infatti, sempre di più le persone che vedo con i miei stessi occhi rovistare nei bidoni della spazzatura. E non sono solo Rom o extracomunitari, sono anche persone, per dirla volgarmente alla Salvini, "come noi", ossia sono anche Italiani.
In realtà, noi Italiani abbiamo molto di cui preoccuparci. Io ricordo un post sul mio blog dove il 9 ottobre 2009 riportavo la notizia secondo cui il 4% della popolazione italiana soffriva la fame. Ora, le percentuali e la loro comparazione, sono tutte cose che lasciano un po' il tempo che trovano, ma la realtà la tocchiamo con mano tutti noi ogni giorno. La soglia di povertà viene quotidianamente varcata da famiglie intere, da anziani soli, da giovani disoccupati e senza una famiglia alle spalle.
Già nel post di quasi sei anni fa io parlavo chiaramente fuori dai denti di Partito della Fame e in quella circostanza scrissi anche questa poesia che vi riporto. Purtroppo, attualissima ancora oggi.
4%
Siamo molti
4% questa é la stima.
4% questa é la stima.
Sentiamo i morsi della sofferenza
L'afflizione della fame
L'umiliazione di chi non sa chiedere
Non vuole chiedere
L'afflizione della fame
L'umiliazione di chi non sa chiedere
Non vuole chiedere
Cammino lungo la strada
Una valigia ed uno scatolone
Sono la mia vita, la mia casa.
Senza dimora
Per scelta, dicono.
Io avevo una famiglia
Un lavoro.
Poi recessione
Crisi del settore
Cassa integrazione
Mutuo da pagare
Casa sottratta.
Perdo i miei figli
La mia famiglia
La mia vita.
4%
Fredda percentuale di disperazione quotidiana.
DANIELE VERZETTI ROCKPOETA
Chiudo limitandomi a farvi timidamente notare che la povertà sta arrivando ovunque e solo un'inversione di rotta potrà davvero evitare crisi e carestie. E fa male vedere che l'Italia nonché anche altri Paesi come la stessa Spagna o la Francia (che inizia a sentire anch'essa soffiare venti di crisi) non siano più vicine a Tsipras.
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Analisi lucida ma, lo sappiamo entarmbi, facile perchè palese è l'immagine di una parte di società in ginocchio. Ma in molti, dopo la rabbia, resat solo lo smarrimento e quello fa veramnete male.
RispondiEliminaNon trovo quasi mai in rete discussioni che siano legate al concreto dramma sociale che stiamo tutti vivendo in Europa.
Vorrei chiederti: come ne usciamo? E a che prezzo ( ammesso che non sia già enorme quello che stiamo pagando)
PER LUCASETTE: Provo a rispondere alla tua domanda: diciamo in primis abbandonando l'austerity, e soprattutto sarebbe fondamentale ( ma ahimè di difficile attuazione ora) che Grecia, Italia, Francia, Spagna e Portogallo ed altre nazioni in crisi si staccassero decidendo di rinegoziare il debito, di affrancarsi da una BCE che letteralmente presta il denaro agli Stati. Quindi tornare ad una sovranità monetaria degli Stati stessi anche senza abbandonare l'euro. Certo è che se Grecia ed Italia si staccassero dall'euro avrebbero difficoltà ma sono sicuro (soprattutto per il ns caso) che anche l'UE avrebbe ripercussioni e soprattutto la Germania.
RispondiEliminaE' evidente che l'UE è di fatto Germanocentrica e questa è un'altra anomalia che deve e dovrebbe essere cancellata.
Il processo è lungo ma continuare nella strada che si sta percorrendo adesso significa morte certa, magari lenta, magari quasi indolore fino agli ultimi istanti, ma sicuramente inesorabile.