Delle farneticazioni ben presentate da Renzi (unica cosa interessante è il rilancio del Reddito di Cittadinanza che però non è farina del suo sacco…) c'è ben poco da dire se non che, se il lavoro cambia non significa che si devono tranciare i diritti dei lavoratori. Anche volendo seguire il solco delle sue proposte, va detto che prima si dovrebbe rilanciare l'occupazione e poi allora, volendo, renderlo più flessibile. Solo così potremmo dire che chi perde lavoro poi dopo poco lo ritrova. Ora chi perde lavoro non lo ritrova più e le imprese non licenziano più per riassumere giovani a costi stracciati, ma licenziano per non riassumere più e basta.
Insomma, per riprendere una metafora di Renzi, sarebbe come avere un I Phone 6 e sperare di farlo funzionare senza la batteria…
Detto questo, non posso esimermi dal commentare lo scivolone di Grillo in Sicilia.
Caro Beppe, la mafia non è stata corrotta dallo Stato ma semplicemente quello che è successo è che una nuova generazione più spietata, più "moderna" e più feroce, ha preso il potere sostituendo o, per dirla alla Renzi, "rottamando" la vecchia guardia che aveva, come tu hai detto, "una sua morale". Gli assassinii di Falcone e Borsellino hanno segnato una svolta che poi ha portato alla crescita della N'Drangheta che ha saputo, meglio di mafia e camorra, intraprendere il filone internazionale di affari e malaffare ad altissimo livello.
Per carità, se pensiamo al capo claque di Renzi che invitava ad applaudire (le immagini di Sky tg 24 sono evidenti) ed anche alle clownesche dichiarazioni della minoranza PD che parla ma non fa, ci rendiamo conto che certi scivoloni sono gravi ma non tali da determinare un revirement teso a riapprezzare il PD, ma resta il fatto di un Grillo e di un movimento che forse si devono interrogare su alcune questioni interne e capire dove vogliono davvero andare.
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