Un rifugio con mura spesse ma trasparenti. Vedere il disgregarsi del mondo attraverso quei vetri impenetrabili.
Esiste questo rifugio, é dentro la gente comune. A volte diventa cecità ed anestesia mentale (nonostante le mura trasparenti, perché é la loro anima ad essere impenetrabile per difesa o per superificialità), altre volte invece si assiste ad un rinchiudersi sofferto ma conscio e vigile anche se rassegnato.
Altre volte chi si rinchiude si pente ed inizia ad urlare da quelle pareti per farsi sentire ma a quel punto la voce non arriva dall'altra parte. Suoni muti, non udibili e non visibili. Le mura sono trasparenti solo verso l'esterno.
D'altronde il mondo che ci circonda é già sordo e cieco molto spesso.
Il Rifugio dalle spesse mura trasparenti é peggio di una torre d'avorio: ti ci nascondi per sfuggire al dolore ma in realtà non puoi.
Urla mute sono il risultato di moltitudini che soffrono ma non sanno compattarsi, sentono rabbia ma non vogliono provare a lottare, sentono l'odore della paura e della sofferenza ma vogliono delegare altri per uscire fuori da tutto questo.
Ed allora i più "previdenti", copriranno quei vetri spessi con fogli scuri per cancellare il dolore ed affidarsi al buio.
Senza possibilità di ritorno.
Daniele il Rockpoeta
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Una prosa che sembra poesia..
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